
«Abbiamo forse smarrito la ragione profonda per cui davvero ci interessiamo al patrimonio culturale e alla storia dell'arte: la forza di liberazione con cui apre i nostri occhi e il nostro cuore a una dimensione "altra".» Così scriveva Tomaso Montanari, e da qui prende le mosse questo libro, che rappresenta prima di tutto l'omaggio di un toscano alla bellezza della propria regione, una terra considerata l'«Italia dell'Italia». Una terra, potremmo dire, in cui tutto è un'espressione della fede cristiana del popolo: non solo i capolavori dei tanti artisti che vi sono nati o che nei secoli l'hanno amata, anche i muri delle città e perfino le vigne e i cipressi che ammiriamo nella sua inconfondibile campagna. Antonio Socci ci accompagna alla scoperta di un luogo magico abitato da mistici, poeti, pensatori, mercanti, artisti, banchieri, artigiani e contadini: quei «maledetti toscani» così rissosi, ma tutti, santi e peccatori, con la stessa fede (e lo stesso stupore) di fronte a Dio che si è fatto carne ed è «venuto ad abitare in mezzo a noi». E con la stessa tenerezza verso la Madre di Dio. Con una guida d'eccezione, passeggeremo fra le vie di Firenze, Pisa, Lucca e Siena, andando alla ricerca del lato più autentico della Grande Bellezza, troppo spesso trasformata in un immenso emporio delle meraviglie, in un luna park preso d'assalto da centinaia di turisti. Al contrario, nelle pagine di questo libro, che sono passi di un pellegrinaggio, ci sarà concesso il tempo di osservare, contemplare, ascoltare, toccare e assaporare, come si fa con un buon vino.
Andrea J. Larson scrive alcune lettere allo zio Willi, uno degli autori spirituali più famosi del mondo: dietro questo diminutivo affettuoso si cela, infatti, padre Anselm Grün. Nasce un dialogo tra la giovane, madre di tre bambini, che della sua vita pur libera e laica riconosce anche i molti limiti, e l'anziano benedettino, che sin da giovane aveva deciso di farsi monaco e nei confini dell'abbazia ha poi trovato grande libertà. In questo scambio epistolare molto personale, Andrea rivolge allo zio Willi numerosissime domande sui temi più diversi: amore, relazioni, comunità e solitudine; responsabilità per sé e per il mondo, ricerca della felicità e bontà, scoperte e dubbi; spiritualità e fede (non solo cristiana). In breve: la vita in tutte le sue sfaccettature. Grün viene interrogato dalla nipote anche sulla sua storia personale, sulle scelte compiute e sulla vita in monastero, al servizio di Dio. Così, ai lettori è offerta una doppia prospettiva su percorsi diversi di vita, con le loro differenze e alcuni insospettabili punti di incontro, in entrambi i casi comunque affascinanti e riusciti.
Come vivere la fede? Grazie alla psicologia transazionale l'autore insegna a vivere la fede oltrepassando il livello dell'Io, nel quale normalmente viviamo, per raggiungere il nostro vero mistero che è unito a Dio. Una fede che ci aiuta a cogliere il nostro vero essere, ci libera dalla nostra angoscia interiore, dalla continua tensione al successo. Questo approccio alla fede è sviluppato a partire dal Vangelo di Giovanni che maggiormente corrisponde a questo modello perché ci dice chi siamo, non ciò che dobbiamo essere e neppure ciò che dobbiamo fare.
Destinatari
L'autore si rivolge a chi si chiede come vivere meglio la propria fede.
Autore
Anselm Grün (1945) è un monaco benedettino tedesco dell'abbazia di Münsterschwarzach nei pressi di Würzburg. Scrittore, conferenziere e terapeuta, è oggi uno dei più apprezzati maestri di spiritualità, le cui opere sono tradotte nelle principali lingue. Presso le Edizioni Messaggero ha pubblicato: Preghiera come incontro (1995); I sogni nel cammino spirituale (1996); La dramma perduta (2000); L'arte di perdonare (2001); Sotto le ali del sacro (2002); Mosè e il roveto (2002); Lacerazioni (2003); Eucaristia rito che trasforma (2004); Preghiera come incontro (2004); In cammino (2004).
Il volume contiene il testo della nuova Lettera Enciclica del Santo Padre Francesco
Il presente volume raccoglie i discorsi pronunciati dal Santo Padre in occasione del viaggio apostolico in Kenya (25-27 novembre 2015), Uganda (27-29 novembre 2015) e Repubblica Centrafricana (29-30 novembre 2015).Sono inclusi inoltre i discorsi tenuti con i giornalisti durante i volo di andata e ritorno e i testi dei videomessaggi del Santo Padre alla vigilia dei due viaggi.
La storia dell'uomo ritorna alla vita che comincia dalla scoperta di essere stato salvato dall'amore. Un'esperienza che ognuno di noi deve fare. Una nuova edizione completamente rivista dopo 42 anni. Riveduto e sfoltito, il libro conserva la sua validità e la sua forza di impatto con il nostro tempo. La parabola del buon Samaritano, nel dispiegarsi del racconto, offre all'autore gli spunti per spaziare sui temi che gli sono più cari: la maturità umana e cristiana, l'autonomia e la responsabilità della persona, l'integrazione tra fede e storia, la relazione creazione-uomo-donna, la sessualità, la famiglia, la politica, la Chiesa...
La laicità come spazio etico in cui tutte le religioni possano essere capite e rispettate. L'ascolto dello straniero come premessa per immaginare la pace. Costruire un mondo differente da quello della sorda intolleranza richiede un lungo cammino. È necessario partire ora.
È ancora possibile una chiesa che sia presidio di autentico umanesimo, spazio di dialogo e di recupero di principî condivisi, luogo di confronto tra etiche e atteggiamenti individuali e sociali diversi? E la laicità dello stato sa essere l'ambito in cui tutti, anche gli stranieri, si possono sentire accolti, capiti e rispettati nella loro diversità di cultura e religione? Una grande sfida attende oggi la nostra società complessa: la quotidiana lotta contro il ritorno della barbarie e la scomparsa di principî condivisi e fecondi di senso. Queste riflessioni accolgono gli stimoli che vengono da eventi ordinari, ma vorrebbero aiutare a «pensare in grande», a cogliere nel frammento qualcosa del tutto, a ridare dignità e ampiezza di visione a prospettive troppo spesso tentate di ripiegarsi su un angusto cortile.
Il libro ripercorre in quattro tappe la vita e la personalità eroica di Dietrich Bonhoeffer ponendo in evidenza l'assoluta incompatibilità tra il paganesimo del regime hitleriano e il Vangelo, tra il potere di dominio e il dedicarsi totalmente agli altri, tra vuota teologia e responsabilità etica. La prima tappa del libro, quella più ampia e prettamente biografica, racconta la vita di Bonhoeffer dalla nascita al martirio. Nato in Germania nel 1906, Dietrich Bonhoeffer, dopo gli studi teologici a Berlino, iniziò l'attività di pastore in una chiesa tedesca a Barcellona. Successivamente si trasferì a New York presso l'Union Theological Seminary. Ma, dopo due anni, preferì tornare in Germania per condividere le sorti del suo popolo. Professore di teologia a Berlino e pastore luterano tra la sua gente prese parte al movimento di resistenza al nazismo che più tardi lo portò in carcere e alla morte. Fu proprio nella prigione che egli maturò l'idea che "la sofferenza è il luogo della presenza di Dio nel mondo senza Dio". La seconda tappa è più storica e ripercorre l'opposizione militare al nazismo alla quale partecipò Bonhoeffer. La terza tappa si inoltra nella profonda relazione di amore che il giovane Bonhoeffer ha coltivato attraverso il dialogo epistolare con la sua fidanzata. L'ultima tappa riporta il cammino di fede di Bonhoeffer. Una fede responsabile e incarnata nella storia del suo tempo.
«È la fine, per me è l'inizio della vita»: queste le ultime parole di Bonhoeffer prima di essere assassinato per ordine di Hitler nel campo di Flossenbürg il 9 aprile 1945. Questo giovane e brillante teologo è un personaggio fuori dagli schemi. È uno dei pochi teologi martiri; un accademico, titolare di cattedra finito impiccato sulla forca. La sua figura è percorsa da polarità straordinarie: un uomo di profonda spiritualità, ma pure il teologo della profanità; uno dei più radicali pacifisti dell'epoca, ma anche cospiratore contro Hitler; profondamente tedesco, ma nel 1941 prega «per la disfatta della Germania». Il suo discepolato, vissuto come semplice, cioè diretta e totale, obbedienza alla Parola di Dio, lo condusse a testimoniare Cristo fino alle estreme conseguenze.
Monumentale biografia di Bonhoeffer scritta dal suo amico Eberhard Bethge. Il testo e di alto valore storico e teologico