
Una nuova, curata, edizione della Regola e degli scritti di San Francesco in una traduzione fedele e scorrevole, «semplicemente e senza glossa», come il santo voleva che fossero letti e intesi. Essi ci mostrano al vivo come pensava, pregava e viveva un cristiano autentico diventato padre di una moltitudine di figli – frati, suore e terziari viventi nel mondo – e guida spirituale per tanta parte dell’umanità. Tale certamente si sente Francesco, lui umilissimo, allorché, chiudendo la lettera circolare destinata a tutti i chierici, scrive: «Affinché questo scritto abbia ad essere meglio osservato, quelli che l’avranno fatto copiare sappiano che sono benedetti dal Signore». Invito e assicurazione che ricorrono anche in altre lettere, nelle quali Francesco raccomanda di tenere presso di sé, leggere, predicare e praticare le cose in esse scritte, «finché durerà il mondo». Gli scritti, sono stati raggruppati in sei sezioni, nelle quali hanno trovato posto le regole, le ammonizioni, le lettere, le preghiere, le composizioni poetiche in volgare e i testamenti.
L'autore
Patrono d’Assisi e d’Italia, San Francesco è una delle grandi figure dell’umanità, capace di ispirare da secoli, con il suo esempio, uomini e donne di ogni credo.
Perché un libro su san Giuseppe, cioè su un personaggio ritenuto sino ad oggi marginale rispetto a Gesù e a Maria? E come si fa a scrivere un testo su una persona che nel Vangelo non dice mai una parola? Proprio qui si colloca il senso di queste pagine. Il silenzio di Giuseppe parla più di qualsiasi discorso. Egli si inserisce talmente nel disegno misterioso di Dio, che senza di lui esso appare incompleto. Nella storia di Giuseppe è molto di più lo spazio vuoto tra le lettere che quello occupato dall'inchiostro, il non detto e l'ancora da scoprire che il già ascoltato e compreso. Il senso di questo libro consiste nel recuperare la sua rilevanza, specialmente negli aspetti spesso silenziosi e non appariscenti che sono propri di tutte le persone "giuste", e comuni alla quotidianità di tutte le famiglie. Il volumetto si rivolge a tutti, in particolare ai genitori e ai pastori, anche in vista del Sinodo generale del 2015. Un libro capace di far ammirare, amare e imitare san Giuseppe.
"Così è: Filippo Neri" scrisse di propria mano padre Filippo in calce ad una lettera dettata a un segretario. Se si tolgono i "due punti" tra la dichiarazione e la firma, queste parole possono diventare la più sintetica e adeguata presentazione della breve storia di una grande vita che padre Antonio Cistellini ha affidato a poche svelte pagine per tracciare il profilo del Fondatore dell'Oratorio, oggetto di studio, per decenni, e di amorosa ricerca. Così è Filippo Neri, il "profeta della gioia cristiana", l'uomo che per trentasei anni abbracciò come laico la sua consacrazione battesimale e la visse, per i rimanenti quarantaquattro, in un fervido ministero sacerdotale. Con una caratteristica che, al di sopra di ogni altra, accomuna i due periodi: un amore immoderato per Cristo, per dirla con il conterraneo Giovanni Papini.
San Charbel (1828-1898) è libanese per nascita, orientale cattolico per appartenenza alla Chiesa Maronita, discepolo di San Marun (? 410). Dopo 23 anni di vita in famiglia, Charbel visse 23 anni nei monasteri dell'Ordine Libanese Maronita e infine gli ultimi 23 anni da eremita, nell'eremo dei SS. Pietro e Paolo del monastero di San Marun di Annaya. Papa Paolo VI lo dichiarò Beato il 5 dicembre 1965 e Santo il 9 ottobre 1977, riconoscendo in lui virtù non comuni e soprattutto la sua unione profonda con Dio. La sua festa figura nel calendario latino il 24 luglio, mentre in Libano si festeggia alla terza domenica di luglio.
Louis Martin e Marie-Azélie Guérin in Martin furono i genitori di Thérèse Martin, più nota come Teresa di Lisieux, e di altre quattro figlie, tutte religiose. Beatificati nel 2008 per l’esemplarità della loro vita di coppia, sono stati canonizzati nel 2015. Luigi e Zelia, malgrado il secolo che ci separa, hanno sperimentato condizioni di vita molto vicine alle nostre. Tutti e due hanno lavorato per allevare i loro figli, sono corsi dietro al tempo, hanno conosciuto le gioie e le pene di una famiglia ordinaria e sono morti di malattie che ci sono familiari. Ciò che ha costituito la loro santità non sono stati gli avvenimenti in se stessi ma il modo in cui li hanno vissuti. In tutti gli aspetti della loro vita essi non hanno avuto che una fonte e uno scopo: l’amore di Dio. Questo orientamento del cuore non li ha disincarnati ma ha fatto della loro vita ordinaria un’avventura d’amore.
Hélène Mongin, laureata in filosofia, lavora presso l’Office Central di Lisieux. Appassionata della figura di santa Teresa di Gesù Bambino, le ha dedicato il volume Une pensée par jour avec sainte Thérèse de Lisieux (Médiaspaul).
San Filippo Neri (1515-1595) è tra coloro che, nel Cinquecento, hanno maggiormente contribuito alla riforma della Chiesa. Uomo dalla gioia contagiosa, capace di unire alte forme di devozione alla contingenza del quotidiano, Filippo Neri provava per l'Eucaristia una venerazione particolare. Proprio il rapporto tra il santo e l'Eucaristia è al centro di questo volume. Dopo un primo capitolo dedicato al racconto della vita del Santo, l'attenzione dell'autore si sposta infatti sulle origini della pietà e sulla devozione di Filippo Neri verso il SS.mo Sacramento e sulla straordinaria importanza che Essa ha rappresentato nella sua vita. Adriano Castagna si sofferma inoltre sui fenomeni mistici del santo legati all'Eucaristia, pur nella consapevolezza che la vera devozione non è da ricercare esclusivamente in estasi o ratti straordinari, ma in un rapporto intimo nel quale la creatura accoglie con devozione, amore e riconoscenza il suo Creatore.
Un tocco, una carezza tanto da far pendere il quadro che lo ritrae. È questa l'esperienza che, più volte al giorno, è capitata nella Curia di Buenos Aires al ritratto di sant'Agostino Roscelli al passaggio del cardinale argentino divenuto Papa. Perché un povero sacerdote italiano è uno dei santi venerati da Papa Francesco e non solo da lui? Che cos'ha di straordinario questo umile prete ligure per entrare nel cuore di chi lo accosta? Questo libro traccia l'itinerario di un'esistenza segnata dal Vangelo che non ci insegna il che cosa fare ma il come lo si fa. Libertà e rispetto, audacia e coerenza, umiltà e misericordia, fede e preghiera si intrecciano con giustizia e lealtà offrendo una prospettiva formidabile all'essere credenti. Tuttavia non basta. Sant'Agostino Roscelli è andato oltre regalandoci una via nuova, affidabile, percorribile da tutti. In questo è racchiuso l'attraente fascino della sua santità presentata dall'agile penna di Valerio Lessi.
1483. Luigi XI, re di Francia, si ammala. Il suo medico personale si affanna inutilmente, ma le speranze di guarigione sono poche. Alle orecchie del sovrano, però, arriva la notizia di un frate calabrese, un uomo singolare capace di miracoli incredibili: che possa guarire anche il sovrano? Francesco di Paola, il pio uomo, pur riluttante, lascia le sue terre e intraprende un lungo viaggio che, per terra e per mare, lo condurrà alla corte del re. È l'occasione per operare nuovi e meravigliosi miracoli durante tutto il tragitto: il re non può che sperare in una guarigione.
"Gli sono stati dati molti anni in dono. Una lunga vita gli era stata predetta da quell'uomo strano, che aveva seguito e aveva imparato a vedere come il Messia. Aveva appoggiato la testa al suo petto. Lo aveva visto gridare sulla croce, aveva avuto in consegna sua madre. E aveva ripiegato i lini dentro al sepolcro vuoto. La figura di Giovanni, il discepolo amato, è qui raccontata senza pudore da una donna dei nostri tempi, in cerca di comprendere il segreto del cristianesimo. Come mai un piccolo evento che ha toccato un pugno di uomini ha attraversato il mondo e la storia, trascinando folle di persone? Cosa scriveva Giovanni a Maria, sua nuova madre? E Dio è padre e anche madre? Cosa ha pensato alla fine della sua lunga vita questo uomo che ha visto decapitare il fratello e finire lontani i suoi amici? La vicenda di uno degli uomini più importanti e misteriosi della storia." (Davide Rondoni)
Chi era davvero Ildegarda di Bingen, esperta di cure con le erbe, mistica, musicista e veemente fustigatrice di vescovi? E cosa c'è nel mistero di un ragazzo scomunicato sepolto in terra consacrata? Con uno stile chiaro e vivace l'autrice ci porta nel cuore del Medioevo e di una donna tra le più autorevoli, amate e discusse della storia. Un romanzo che unisce la forza della ricostruzione di figure e ambienti con la finezza della indagine psicologica. Due sorelle in un mondo convulso di lotte per il potere, di dispute, di pericoli. Un ritratto memorabile di una santa dai tratti antichi e moderni. E che continua a stupire, a inquietare e a interrogare.
E' un racconto liberamente ma fedelmente ispirato alla vita di sant’Antonio; concentrato su quella parte della sua vita, la giovinezza, che fu così importante perché lo portò a scoprire la sua vocazione di santo. Le notizie scarne di cui disponiamo ci dicono che il suo cammino verso la santità fu un'avventura ricca di colpi di scena, nella quale lunghe attese si mescolarono con violente tempeste. Prima di diventare santo, Antonio fu un generosissimo ma irrequieto cercatore della sua via verso Dio, e proprio in questa irrequietudine sta il tratto di maggiore attualità della sua figura per il lettore d'oggi. Questa storia della sua vocazione è costruita come una libera interpretazione narrativa che nel delineare personaggi, situazioni e avventure si affida anche alla fantasia, ma nel rispetto rigoroso di una sostanziale veridicità della vicenda e del personaggio del Santo.
Destinatari
Per tutti. Dedicato in particolare ai devoti del Santo.
Autore
PAOLO PIVETTI, giornalista cattolico, speaker e scrittore di spiritualità, specializzato in teologia mistica e spiritualità francescana, per anni ha tenuto regolarmente una rubrica per il «Catholic Herald di Londra. Attualmente è giornalista freelance e scrive per diversi quotidiani e periodici.
Chi era in realtà il Poverello di Assisi? Cosa sappiamo davvero di lui? Richerio di Sens, autore di una Cronaca che giunge fino al 1264, notò che il Santo, "era figlio di un ricco cittadino di una città (Assisi), che lo mandava frequentemente in Francia per ragioni di commercio. Per questo si dice che proprio da Francia sia venuto il nome di Francesco". Un nome nuovo, dunque, come nuova fu l'esperienza di vita di Francesco. Ma proprio questa sua novità, che i contemporanei non mancarono di sottolineare, ha finito forse per offuscarne l'umanità. L'autore di queste pagine si propone invece di tracciare il profilo di un santo che fu uomo in pienezza, e che ancora oggi riesce a parlare agli uomini, vicini e lontani. Un uomo e un santo che fece di Gesù Cristo e del suo Vangelo la propria ragione di vita e che, in forza di ciò, ha proposte valide per i nostri giorni, purché si sia disposti ad ascoltarlo.