
II0 VOLUME DELL ENCICLOPEDIA DEI SANTI DELLE CHIESE ORIENTALI. IL PREZZO DI LANCIO FINO AL 31 DICEMBRE E`DI LIT. 140,000. DA GENNAIO 2. 000 COSTERA LIT. 160,000. Citta nuova propone i due volumi di completamento dedicati ai santi delle chiese orientali, che prendono in considerazione le tre grandi aree orientali": bizantina-graca, pre-calcedonese, slava. Si tratta di una panoramica sulla santita in gran parte sconosciuta nel mondo occidentale ed h, di fatto, un'impresa editoriale mai t entata finora. I due vo lumi conterranno oltre 2.200 voci per un totale di 1400 pagine circa. La trattazione segue gli stessi criteri (ordine alfabetico, trattazione storica, iconografia) dei precedenti v"
Questa terza appendice aggiorna l'Enciclopedia dei Santi al dicembre 2012.
Il Lessico teoretico della "Somma di teologia" di San Tommaso d’Aquino è stato compilato secondo una nuova metodologia. L’idea si deve originariamente al prof. G. Reale, il quale, a seguito delle traduzioni pubblicate con la Bompiani, chiese all’autore di tradurre prima la Summa theologiae, edita da Città Nuova (2018), e poi di compilare un lessico teoretico, usando lo stesso metodo con cui aveva compilato le parole-chiave poste a corredo delle altre pubblicazioni. Il metodo consiste nel cercare tutti i luoghi della Summa in cui ricorre la voce da compilare; farne delle schede, poi raccolte e messe in relazione al fine di comporre un discorso organico; infine, ricostruire ciò che a quella voce doveva corrispondere nella mente di san Tommaso, quando scriveva la sua opera, secondo il principio per cui si interpreta il testo con il testo e l’autore con l’autore. Il fondamento di un tale metodo è rinvenibile nel De interpretatione di Aristotele: la causa originaria del senso di una voce, scritta o detta, è ciò che risiede nella mente di chi la scrive o la dice e di cui la voce è simbolo e segno. Le ragioni teoretiche del metodo sono ampiamente esposte e discusse nel volume introduttivo al Lessico. L’uso della traduzione italiana al posto del latino è stato voluto dal prof. G. Reale, al fine di una sua più vasta fruibilità. Per questo motivo, la traduzione della Summa, con il testo originale a fronte, e il Lessico fanno parte di un unico progetto.
Il Lessico teoretico della "Somma di teologia" di San Tommaso d’Aquino è stato compilato secondo una nuova metodologia. L’idea si deve originariamente al prof. G. Reale, il quale, a seguito delle traduzioni pubblicate con la Bompiani, chiese all’autore di tradurre prima la Summa theologiae, edita da Città Nuova (2018), e poi di compilare un lessico teoretico, usando lo stesso metodo con cui aveva compilato le parole-chiave poste a corredo delle altre pubblicazioni. Il metodo consiste nel cercare tutti i luoghi della Summa in cui ricorre la voce da compilare; farne delle schede, poi raccolte e messe in relazione al fine di comporre un discorso organico; infine, ricostruire ciò che a quella voce doveva corrispondere nella mente di san Tommaso, quando scriveva la sua opera, secondo il principio per cui si interpreta il testo con il testo e l’autore con l’autore. Il fondamento di un tale metodo è rinvenibile nel De interpretatione di Aristotele: la causa originaria del senso di una voce, scritta o detta, è ciò che risiede nella mente di chi la scrive o la dice e di cui la voce è simbolo e segno. Le ragioni teoretiche del metodo sono ampiamente esposte e discusse nel volume introduttivo al Lessico. L’uso della traduzione italiana al posto del latino è stato voluto dal prof. G. Reale, al fine di una sua più vasta fruibilità. Per questo motivo, la traduzione della Summa, con il testo originale a fronte, e il Lessico fanno parte di un unico progetto.
Il Lessico teoretico della "Somma di teologia" di San Tommaso d’Aquino è stato compilato secondo una nuova metodologia. L’idea si deve originariamente al prof. G. Reale, il quale, a seguito delle traduzioni pubblicate con la Bompiani, chiese all’autore di tradurre prima la Summa theologiae, edita da Città Nuova (2018), e poi di compilare un lessico teoretico, usando lo stesso metodo con cui aveva compilato le parole-chiave poste a corredo delle altre pubblicazioni. Il metodo consiste nel cercare tutti i luoghi della Summa in cui ricorre la voce da compilare; farne delle schede, poi raccolte e messe in relazione al fine di comporre un discorso organico; infine, ricostruire ciò che a quella voce doveva corrispondere nella mente di san Tommaso, quando scriveva la sua opera, secondo il principio per cui si interpreta il testo con il testo e l’autore con l’autore. Il fondamento di un tale metodo è rinvenibile nel De interpretatione di Aristotele: la causa originaria del senso di una voce, scritta o detta, è ciò che risiede nella mente di chi la scrive o la dice e di cui la voce è simbolo e segno. Le ragioni teoretiche del metodo sono ampiamente esposte e discusse nel volume introduttivo al Lessico. L’uso della traduzione italiana al posto del latino è stato voluto dal prof. G. Reale, al fine di una sua più vasta fruibilità. Per questo motivo, la traduzione della Summa, con il testo originale a fronte, e il Lessico fanno parte di un unico progetto.
In edizione latino italiana, un opera di grande ricchezza per l'esegesi e il commento biblico, che ha riscosso nei secoli un grande successo. Fra i libri dell'Antico Testamento, l'Ecclesiaste è quello che ha in ogni tempo suscitato particolarmente interesse per l'identità del suo autore, per l'organizzazione non sistematica della materia e, soprattutto, per la visione pessimistica sia della vita che dell'intera realtà. "Vanità delle vanità e tutto è vanità": è la frase che, come sconsolato ritornello, scandisce i passaggi più intensi e significativi. San Bonaventura commenta il Libro con tale sapienza da ottenere presso i posteri un successo straordinario, testimoniato dalla quantità dei codici giunti fino a noi e dalle numerose imitazioni. L'opera è preceduta da un'ampia introduzione, in cui il santo presenta le due città all'interno delle quali ognuno deve scegliere la propria collocazione: la Babilonia della libidine perversa e la Gerusalemme delle celesti delizie. Quindi, dopo aver illustrato le quattro cause dell'opera (materiale, finale, efficiente e formale), commenta brevemente il prologo al commento dell'Ecclesiaste, scritto da san Girolamo.
È questo il secondo dei due volumi che raccolgono in edizione latino-italiana i sermoni de diversis di San Bonaventura, espressione con cui si designano quei sermoni del ciclo temporale e santorale che non appartengono a una collezione omogenea ma si trovano dispersi in diversi manoscritti sotto forma di reportationes, cioè di redazioni fatte da un uditore sulla base di note prese durante l'ascolto ai piedi del pulpito. In questo primo volume vengono presentati i sermoni del ciclo temporale, disposti secondo l'ordine del calendario liturgico francescano. La traduzione, rispettosa della vivacità tecnica ed espressiva della predicazione bonaventuriana, è posta a fronte di un testo latino tratto dall'edizione critica di Bougerol ma significativamente rivisto ed emendato sulla base della tradizione manoscritta.
Per la prima volta si presenta anche in traduzione l'intero corpus dell'opera agiografica di Pier Damiani, che include la celebre vita di Romualdo, all'origine della tradizione eremitica camaldolese, già cara a personaggi come il Petrarca, quella di Odilone di Cluny, e quelle meno note di Mauro vescovo di Cesena e dell'eremita avellanita Domenico Loricato. Nella esemplarità di questi santi, tra loro molto diversi ma tutti cronologicamente relativamente vicini al loro agiografo, si rispecchiano sia i tratti del progetto di riforma ecclesiastica di cui Pier Damiani fu protagonista a pieno titolo, sia la dimensione più personale della sua tensione spirituale all'insegna di una severa ascesi solitaria, ma che mai ritrae lo sguardo su un mondo bisognoso di ritrovare l'assoluto di Dio per non soccombere al suo giudizio.
Un'accurata ricognizione del patrimonio iconografico relativo al grande teologo di grande interesse storico, artistico, agiografico e pastorale. La serie di volumi dedicati all'iconografia agostiniana propone una raccolta delle testimonianze figurative sul Santo di Ippona dalle origini fino a XVIII secolo. Un patrimonio sterminato che per la prima volta viene presentato sistematicamente. Il presente volume dedicato al Quattrocento è il primo di due tomi. Nel volume una serie di saggi introduttivi analizzano i più importanti cambiamenti dell'immagine di Agostino durante il secolo. Ai saggi segue una selezione di 125 opere, divise tra immagini singole e cicli biografici.
Un'accurata ricognizione del patrimonio iconografico relativo al grande teologo di grande interesse storico, artistico, agiografico e pastorale. La serie di volumi dedicati all'iconografia agostiniana propone una raccolta delle testimonianze figurative sul Santo di Ippona dalle origini fino a XVIII secolo. Un patrimonio sterminato che per la prima volta viene presentato sistematicamente. Il volume è dedicato al Quattrocento, il presente volume è il Secondo di due tomi e raccoglie il corpus dell'iconografia agostiniana del '400, ovvero la mappatura di 750 opere. Ogni scheda sempre corredata di immagine, è costituita da una parte tecnica con autore, soggetto, datazione, luogo, materia e tecnica, misure ed eventuale provenienza. Segue una breve trattazione storico-critica. In questo tomo sono inserite anche le schede tecniche delle 125 opere inserite nel primo. Un'opera corredata da fondamentali apparati di riferimento: indice dei nomi, dei luoghi e delle schede nel primo e quello dei nomi nel secondo.
Una biografia del fondatore dell'Ordine dei Passionisti, formidabile asceta, mistico ed evangelizzatore. San Paolo della Croce (1694-1775) nell'epoca del Illuminismo avanzante e trionfante propose una spiritualità autenticamente cristiana fondata su un rapporto diretto con Dio e i fratelli. Se con la caduta l'uomo e la donna sono diventati schiavi del mondo, in virtù del sacrificio di Cristo e la mediazione della Chiesa è possibile tornare nella Patria Celeste. Ma questo può avvenire solo se tutti i componenti della Chiesa ardono di amor di Dio. Per questo san Paolo predicò la conversione e l'ascesi a religiosi e laici, comuni cittadini e perfino ai banditi.
La visita di Giovanni Paolo II a Firenze, il 18 e 19 ottobre 1986, nell'anno in cui il capoluogo toscano era stato proclamato, seconda città dopo Atene, capitale europea della cultura fu un evento di straordinaria portata spirituale e culturale. La città del rinascimento e della bellezza, di san Zanobi e di sant'Antonino, di Leonardo Bruni, Botticelli e Michelangelo, di Lorenzo il Magnifico e Girolamo Savonarola, di Giorgio La Pira, Giulio Facibeni e don Lorenzo Milani, si sentì richiamare con forza dal papa pellegrino di pace alla sua missione di portare nel mondo la luce dell'umanesimo cristiano: "Se il Rinascimento fu una delle epoche più luminose della storia fiorentina - diceva il papa in piazza della Signoria rispondendo ai saluti di accoglienza delle autorità -, quell'esperienza singolare non può rimanere senza un messaggio anche per voi. (...) Essa vi richiama alla necessità di una continua rinascita spirituale e morale, secondo la celebre espressione di san Paolo agli abitanti di Efeso: "Rinnovatevi nello spirito della vostra mente" (Ef 4,23)". Dal sommario: Introduzione di Carmelo Mezzasalma - Giovanni Paolo II, Discorso all'arrivo a Firenze - Mario Luzi, Indirizzo di saluto - Giovanni Paolo II, Discorso alle persone di cultura - Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani - Editoriale della Rivista "Feeria" n. 1 (marzo 1987) dedicato a Firenze Capitale europea della cultura.

