
A ragione la lettera ai Romani è considerata uno degli scritti più importanti delle origini cristiane, punto di riferimento continuo della teologia fino ai nostri giorni. Basti pensare al ruolo che questa lettera ebbe nella conversione e nella riflessione di Agostino d'Ippona, oppure nell'ispirazione della riforma protestante di Lutero, o ancora nel superamento della teologia liberale avvenuto con il commento che ne fece Karl Barth (1922). Di fatto è lo scritto paolino più lungo, quasi certamente l'ultimo composto dall'apostolo e, anche se presenta alcuni temi rintracciabili in altre lettere (specialmente Galati), il tono è in qualche modo diverso dalle altre. Tra tutte è la meno legata a circostanze concrete della comunità a cui si rivolge, e ciò, almeno in parte, è dovuto al fatto che Paolo non ne era stato il fondatore e che al momento in cui scrive non l'aveva ancora visitata; forse proprio per questo, mentre emergono meno le questioni contingenti, risulta essere la più "pensata" e quindi strutturata secondo un disegno ben preciso, per cui alla fine si rivela come una sintesi particolarmente riuscita, anche se non completa, della teologia dell'apostolo, o per lo meno della sua ermeneutica del Vangelo.
Le preghiere dei fedeli per il "tempo ordinario" curate dalla comunità delle Monache agostiniane che vivono nella clausura del monastero dei Santi Quattro Coronati in Roma; redatte con semplicità e amore e secondo i criteri stabiliti dai "Princìpi e norme per l'uso del messale romano".
"Questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia! Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall'aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!". (Omelia alla Domenica delle palme, 24 marzo 2013) Una parola al giorno del papa venuto "dalla fine del mondo", una iniezione di speranza per ogni giorno dell'anno.
In una piccola ma ricchissima "grammatica delle emozioni di Dio", Gianfranco Ravasi compie un viaggio all'interno delle Scritture e dell'animo umano: un vero e proprio album di emozioni spesso tra loro opposte. Si tratta di uno spettro cromatico emotivo che procede dal violetto gelido dell'angoscia o paura e approda al rosso caloroso della gioia o della tenerezza. Testimonianza di come la Bibbia non abbia paura di scandagliare il mondo dei desideri senza separare il conoscere intellettivo da quello affettivo. Un "ritratto" di Dio che spazia dalla sua "gelosa tenerezza" all'angoscia di Gesù. Un testo e capace di sorprendere il lettore che si troverà specchiato nei mille fili emotivi che attraversano la Scrittura.
"Signore, concedici di partire e trovare sorgenti, di non lasciarci attirare dall'acqua stagnante, di non perdere il gusto dell'acqua di fonte." (dalla liturgia monastica di Bose). Un agile libretto da portare sempre con sé.
Ada Taschera (1903-1995), giovane impiegata e donna di grandi capacità intellettive e organizzative, verso i quarantacinque anni ha fondato la Piccola Opera Regina Apostolorum, per il sostegno al sacerdozio ministeriale. Questo libro permette una prima conoscenza del suo pensiero e della sua spiritualità. "Nonostante tutto sono felice, sono serena e contenta. Certo il mondo se conoscesse veramente le mie attuali condizioni e tutto l'insieme dell'Opera, direbbe che sono pazza. Ma le cose normali tutti noi le possiamo fare. È nelle impossibili che si vede la potenza di Dio. Lavorare per i Sacerdoti vuol dire soffrire, soffrire e morire ogni momento". (Ada Taschera)
"Gesù imparò. Come accade a ogni uomo, il cui percorso rimane una progressiva comprensione, un passaggio, una spogliazione. Come devo imparare io a vivere, ad affrontare e superare le difficoltà, ad accogliere ogni giorno. Gesù imparò, come ogni uomo sa fare, se non smette di crederci, e ha combattuto, giorno per giorno". Il nuovo libro di Paolo Curtaz affronta un tema che ribalta il comune punto di vista su Gesù. Gesù impara dagli altri, dalla vita, dalle esperienze e dalle ferite. Proprio come ciascuno di noi, il Maestro di Nazaret è anche discepolo, ascoltatore, uomo che cerca con pazienza la risposta alle sue domande. Un Gesù più umano, più vicino a ciascuno di noi.
Fino a un po' di anni fa, la sicurezza era una questione di protezione dai pericoli del mondo tangibile. Con l'avvento di internet molte cose sono cambiate. Questo libro intende offrire una guida pratica per comprendere e contrastare il bullismo online in un'ottica educativa e culturale che aiuti concretamente genitori, insegnanti e operatori a ricostruire un quadro articolato di difficoltà e disagi. Oltre a riportare esempi di studi scientifici sul fenomeno, il testo intende offrire un metodo semplice e pratico che fa leva anzitutto sulla sensibilizzazione di scuola, famiglia e istituzioni. All'orizzonte, la necessità di affacciarsi sul complesso mondo dei nostri ragazzi non con una politica di "tolleranza zero", ma con l'attenzione sincera di chi vuol proporre anzitutto chiarezza, consapevolezza e responsabilità. Un "pronto intervento" pratico, leggibile e immediato per affrontare il cyberbullismo e usare consapevolmente i nuovi ambienti comunicativi.
Un calendario d'Avvento con finestrelle per prepararsi al meglio all'arrivo di Gesù in terra e vivere l'esperienza del Natale nel suo significato più vero e profondamente cristiano. Età di lettura: da 6 anni.
Una sintesi documentata e accessibile a tutti degli studi storici e scientifici per cercare il senso degli enigmi di questa immagine straordinaria, verificatasi nel dicembre del 1531 sul colle Tepeyac in Messico. Qui la Madonna apparve a un povero indio di nome Juan Diego lasciando la sua Immagine impressa sul grezzo mantello del veggente. Curiosità scientifiche e computer all'opera per svelare il mistero. Un volume di grande interesse per tutti, frutto del contributo di diversi autori del "Centro de Estudios Guadalupanos", tutti esperti nelle più diverse discipline scientifiche e teologiche.