
Cosa sono i nuovi media? Come si usano? Promuovono o limitano la comunicazione in famiglia? Quali rischi e quali opportunità derivano dall'uso delle tecnologie digitali? I Social Network e la Rete richiedono nuovi atteggiamenti educativi? Marco Deriu e Maria Filomia rispondono a queste e altre domande e mettono a fuoco i principali nodi relativi all'utilizzo dei mezzi di comunicazione di nuova generazione in ambito familiare e sociale. Gli autori si propongono di aiutare genitori ed educatori ad avere uno sguardo attento non soltanto sui rischi ma soprattutto sulle potenzialità che i media digitali offrono, per favorire una fruizione critica e consapevole degli stessi.
Il tema dell'immigrazione è spesso raccontato attraverso innumerevoli semplificazioni e con riferimenti a numeri che non rispecchiano la realtà del fenomeno. Gli italiani sovrastimano il numero degli immigrati presenti nel nostro Paese e faticano a uscire dalla rappresentazione dell'immigrazione in quanto emergenza. Prevale l'immagine di individui considerati invasori e ladri di risorse e opportunità e non è tenuto nel dovuto conto il numero di famiglie che scelgono di emigrare per sopravvivere. Questo volume si propone di riflettere, attraverso alcune storie, su un modo diverso di concepire e vivere il rapporto con gli stranieri. Si interroga su cosa significa lasciare il proprio Paese, i propri affetti per raggiungere l'Europa; come si vive nella condizione di ospiti di un'altra terra e cultura. Oltre al viaggio di chi arriva, viene esplorato il viaggio di chi accoglie, di chi cioè abita in Italia e incontra persone e famiglie provenienti da tutto il mondo. C'è anche un'occasione di riflessione per i più piccoli: a partire da un racconto di Cosetta Zanotti che prende spunto dai contenuti del libro, si possono coinvolgere anche i bambini e sollecitare una conversazione e un confronto in famiglia.
L'imponente dibattito ecclesiale e sociale sulla famiglia avviato dai due Sinodi alimenta anche una riflessione più laica sul posto della famiglia nella società. Per questo motivo, il volume vuole aiutare a riflettere su una questione essenziale: la famiglia è inserita nella storia e tra i valori del nostro popolo. E nelle storie personali e nella cultura sociale, a differenza di quanto si crede, la famiglia risulta ancora la "cellula fondamentale della società". Il testo propone un percorso che tende a riaffermare la famiglia come spazio insostituibile di tutela dell'umano, ma anche luogo decisivo della società. Avendo proprie qualità interne, non appare possibile né tanto meno ragionevole pensare di poter ridefinire la famiglia secondo i propri orientamenti personali. Infatti "fare ed essere famiglia" si configura come un concetto dalle caratteristiche fisse e non variabili secondo i tempi storici e le preferenze e i gusti individuali.
Le Preghiere dei fedeli redatte dalla comunità delle Monache Agostiniane del monastero di clausura dei Santi Quattro Coronati di Roma. La Preghiera dei fedeli o "preghiera comune", perché in essa l'assemblea liturgica si fa carico delle intenzioni di tutti e non solo dei presenti, è situata dopo il vangelo e l'omelia, come risposta alla Parola di Dio ascoltata e meditata. Il presente sussidio liturgico è stato pensato affinché questo momento possa essere celebrato in modo conveniente e con frutto.
L'amore, quando accade, ha sempre il senso del miracolo, il sapore della prima volta e porta con sé la nostalgia della durata. Questo dice il Cantico dei Cantici: non una storia a lieto fine, ma una dinamica che sempre si rinnova. L'Amata e l'Amato si incontrano in mezzo a una folla di persone, si cercano, si uniscono, si smarriscono, attraversano prove e difficoltà e infine si ritrovano per una corsa d'amore verso un amore ancora più alto. Corsa che si fa eterna come eterno è l'Amore, il nome di Dio da cui è scaturito. Se l'Amata e l'Amato rimangono aperti a questo Mistero non temono nulla, neppure la morte. L'Amore è forte più della morte. Un commento e una rilettura originali del Cantico dei Cantici.
"Per molto tempo, nel Cristianesimo, la spiritualità ha, a volte, rischiato di dimenticare che l'uomo e la donna non sono angeli e che Gesù si è incarnato e non si è 'angelicato'. Ciò significa che la salvezza portata da Cristo è per tutta la persona umana, vista nella sua indissolubile unità psicosomatica. Per questo, un'autentica esperienza spirituale non può non interessare la realtà della corporeità: il corpo non è, né deve essere il grande escluso dall'esperienza di Dio; esso è ordinato ad assecondare ed aiutare l'esperienza dello spirito, creandogli le condizioni dell'incarnazione dell'amore. Dobbiamo imparare a vivere l'unità della nostra persona nella relazione d'amore integralmente vissuta con Dio e col nostro prossimo; è il vero senso dell'unificazione interiore."
"Il libro di don Pierluigi Plata è certamente un libro per tutti, credenti e non, interessati a capire meglio come il messaggio di Gesù abbia tenuto il regno animale in grande considerazione, tanto da trasformare questi ultimi in simboli ricchi di significati. Soprattutto è un interessante nuovo punto di vista per coloro che hanno utilizzato come alibi la poca attenzione della Chiesa al mondo naturale per 'usare' tutti gli animali a seconda delle proprie necessità. Personalmente, ritrovarmi a riflettere su alcuni passi del Vangelo, accompagnata per mano da don Pierluigi che accende la luce su alcuni soggetti animali per troppo tempo considerati comparse insignificanti, è stato anche motivo per ritornare sulla parola di Gesù e sui suoi insegnamenti, che ci ricordano sempre l'importanza del rispetto di tutto il creato." (Dalla Prefazione di Licia Colò)
Un libricino fatto di parole e immagini per spiegare la prima delle Opere di Misericordia corporale: Dar da mangiare agli affamati.
Un libricino fatto di parole e immagini per spiegare la seconda delle Opere di Misericordia corporale: Dar da bere agli assetati.
Un libricino fatto di parole e immagini per spiegare la terza delle Opere di Misericordia corporale: Vestire chi è nudo.