L'opera. La città che fu il centro dell’Impero d’Oriente per oltre mille anni: un quadro preciso e stimolante delle sue principali trasformazioni urbane sullo sfondo della storia politica, religiosa, culturale ed economica. Scelta come centro dell’Impero d’Oriente nel 324 d.C. da Costantino, Bisanzio mantenne una posizione privilegiata e dominante nel mondo greco-romano e nel Medioevo cristiano, fino alla caduta nelle mani dei turchi nel 1453. Costantino quintuplicò la sua superficie, la suddivise, secondo il modello romano, in quattordici regioni, la dotò, fra l’altro, di un campidoglio, un ippodromo, un foro e una strada principale che la attraversava da est a ovest. In questo volume Peter Schreiner illustra le fasi più importanti dello sviluppo della città, dalla sua fondazione alla conquista ottomana: ogni epoca ha lasciato tracce in questa singolare metropoli.
L'autore. Peter Schreiner è professore emerito di Bizantinistica presso l’Università di Colonia. Inoltre è presidente del Comitato scientifico del Deutsche Studienzentrum di Venezia, membro corrispondente dell’Accademia Austriaca delle Scienze e dell’Accademiadelle Scienze di Göttingen. Ha ricevuto la laurea honoris causa nelle Università di Tarnovo, Belgrado e Sofia.
Hammurabi, re di Babilonia, è noto al grande pubblico grazie alla scoperta, casuale, del suo Codice di leggi. Grazie al recente e considerevole afflusso di nuove informazioni, l'autore di questo saggio - Professore di Storia Antica del Vicino Oriente all'Università della Sorbona (Parigi I) - rivisita la storia del celebre imperatore, proponendo una sintesi degli studi comparsi negli ultimi vent'anni, e aggiornando il lettore sulle nuove e sorprendenti scoperte.
Professore emerito dell'Università di Reims, autore di diverse opere su Medioevo e filosofia, considerato uno dei massimi conoscitori di San Francesco, Ivan Gobry ricostruisce in questa biografia la figura profondamente umana del poverello di Assisi e, pur senza rinunciare alla scientificità, consente una gradevole e agevole lettura a ogni tipo di pubblico.
Il concetto di ospitalità racchiude degli aspetti erotici; soddisfa infatti il desiderio di essere accolti ma anche quello di dare e ricevere. Fin da Omero è possibile ripercorrere diverse concezioni di ospitalità e diverse strategie di seduzione dell'ospite. L'atto di ospitare racchiude mille turbamenti, offrendo un'ampia casistica erotica, dalla seduzione al traviamento. L'ospitalità kafkiana ha aspetti angoscianti nella forzata convivenza in famiglia fra esseri incompatibili e dove si finisce per essere reciprocamente sgraditi ospiti. Un viaggio nella letteratura, in cui a ogni stazione c'è un ospite, attivo o passivo, che l'autore esamina per ricostruire un interessante "bestiario" delle tipologie incontrate.
Pubblicata anonima nel 1668, l'opera comprende due testi distinti, ma uniti nella tradizione editoriale: nel primo s'immagina che le cortigiane di Roma, allarmate dalla diffusione della sodomia in città, organizzino un conclave per eleggere alla successione di Alessandro VII un papa a loro favorevole, e a questo scopo passano al vaglio i piú noti cardinali dell'epoca; il secondo è un "Dialogo tra Pasquino e Marforio" sullo stesso argomento, ma in realtà rivolto a materie ancora piú compromettenti: il nepotismo, l'Inquisizione, l'infallibilità del papa. Dietro la denuncia dei cattivi costumi dei prelati, s'insinua la meno scanzonata riflessione sugli strumenti repressivi del potere, denunciati in nome di un'eterodossa libertà di pensiero.
Il volume offre tre scritti che consentono di conoscere alcuni particolari biografici sul Petrarca. Il testo principale è la prima biografia del poeta di Arezzo, scritta nel 1342 da Giovanni Boccaccio, "De vita et moribus Francisci Petracchi poetae". Boccaccio conobbe personalmente Petrarca, del quale accettò il suggerimento di non distruggere il suo capolavoro, il "Decameron". Importante testimonianza per la storia della letteratura, il "De vita" boccacciano concentra la sua attenzione sull'erudizione di Petrarca latinista, tramandandone un'immagine che perdurò per oltre un secolo. L'edizione è completata da due lettere "senili" dello stesso Petrarca, in cui racconta la propria vita: "Posteritati" e la "Lettera a Guido Sette".