La lunga e articolata vicenda dell'Azione Cattolica viene ripercorsa al fine di offrire un'aggiornata lettura storica sul ruolo avuto da quest'associazione nella Chiesa e nella società italiana. Il volume coglie, da differenti prospettive, la graduale maturazione del laicato cattolico come movimento organizzato nel nostro Paese. Vengono prese in considerazione alcune tematiche connesse: la dimensione religiosa, che costituisce una natura costante periodicamente "riscelta", la cultura sociale, sindacale e politica, ma anche la questione femminile, la questione nazionale, le relazioni fra storia del laicato e pratiche di spiritualità. Si arriva infine all'analisi di due modalità di radicamento territoriale, geograficamente agli antipodi della penisola: il caso veneto e il modello meridionale. In un panorama sociale e politico oggi radicalmente mutato, l'approccio storico può assumere un valore inedito. È opportuno, infatti, recuperare il cammino di questa lunga tradizione con uno sguardo complessivo, per constatare come la centralità della Parola, della liturgia, della cultura sia stata vissuta dall'Ac in tutta la sua valenza educativa e culturale.
La Chiesa cattolica è stata spesso vista come un'istituzione obsoleta, legata a riti e convinzioni ormai superate e che si ostina a imporre la propria visione del mondo e della vita, costringendo le persone ad abdicare alla loro libertà di coscienza e di azione per aderire a un codice morale che appare a molti antiquato se non addirittura crudele. Eppure questa visione della Chiesa contrasta ampiamente con la vita di molti cattolici, come papa Wojtyla o Madre Teresa di Calcutta, che sono divenuti icone mondiali dell'amore e della solidarietà. Questo libro di George Weigel aiuta il lettore a superare tale apparente contraddizione guidandolo attraverso i temi chiave più controversi del cattolicesimo - dall'etica sessuale al modo di celebrare la messa, dalla fede in Cristo quale unico salvatore al rapporto con le altre religioni dimostrando come molti di questi aspetti, se compresi all'interno della visione cattolica del mondo si rivelano in realtà segni dell'amore di Dio e della Chiesa per l'uomo e per la sua inalienabile dignità.
Il libro desacralizza l'evento della rivolta studentesca del 1968, riducendone l'aura mitica e andando invece a studiare approfonditamente le dinamiche che lo caratterizzano. Secondo Aron la rivoluzione non è in realtà tale, ma è solo un delirio, uno psicodramma collettivo in cui ognuno recita una parte. Aron rifiuta nel libro di fare profezie e di dire cosa accadrà, ma a distanza di quarant'anni da quegli eventi, ci si può facilmente rendere conto di come molte delle sue analisi portassero a conclusioni che oggi sono facilmente condivisibili da tutti.
Cosa lega la mafia alla 'ndrangheta e alla camorra? Si tratta solo di atteggiamenti culturali o di vere o proprie organizzazioni con tanto di gerarchle, cerimonie di affiliazioni, regolamenti interni ecc. ? Questo libro di Enzo Ciconte ricostruisce la storia delle tre più potenti organizzazioni criminali italiane (senza tuttavia tralasciare le altre) dimostrando come vi siano alla base dei caratteri comuni che consentono di considerarle come un unico fenomeno che si esplia secondo modalità e forme diverse.
Quale etica e quale bioetica nell'era post-metafisica e dopo la dissoluzione delle grandi ideologie politiche del '900? Quale lo spazio della razionalità filosofica e quale quello della fede cristiana? In che modo comportarsi di fronte a questioni come l'aborto e l'eutanasia? A questi e ad altri interrogativi cercano di rispondere Dario Antiseri e Gianni Vattimo, in un incontro-scontro che parte dal presupposto condiviso di una razionalità non-fondazionista, e quindi consapevole della propria fallibilità. Se per Vattimo ciò conduce ad un'etica della caritas depurata da "incrostazioni" ormai insostenibili, per Antiseri la fine delle pretese pseudorazionali dei "grandi racconti" rappresenta, ai nostri giorni, il praeambulum fidei più consistente e maggiormente persuasivo.
Una caratteristica delle opere teologiche di Antonio Rosmini è la ricchezza di citazioni e di allusioni alla Sacra Scrittura. Nella sua riflessione Rosmini parte dai testi scritturistici e sviluppa poi la sua concezione, sulla base della vasta e profonda conoscenza che egli ha della grande Tradizione e sullo sfondo della sua visione personale di pensatore originale. Ne risulta una singolare unità organica, in cui la sacra Scrittura costituisce l'anima e l'ispirazione generale della teologia rosminiana, anticipando le indicazioni date a questo proposito dal concilio Vaticano II. Il presente lavoro si divide in due parti, costituite la prima dallo studio dell'opera: "L'introduzione al vangelo secondo Giovanni commentata", la seconda dallo studio della "Antropologia Soprannaturale". Per ognuna di queste opere ricerchiamo dapprima l'esegesi che l'autore dà dei testi pneumatologici neotestamentari, di quelli giovannei, di quelli paolini, dei vangeli sinottici e degli altri scritti sacri. La teologia dello Spirito Santo proposta dal Rosmini appare così nel suo aspetto di profonda radicazione nella grande Tradizione della Chiesa Cattolica e insieme nel contributo originale della visione personale di lui.
II termine "jihad" è da tempo entrato a far parte del nostro uso quotidiano, e ogni qualvolta lo si legge o lo si sente il nostro pensiero non può non correre alle terribili immagini delle Torri Gemelle che si sgretolano anticipando l'apocalisse. Ma cos'è in realtà la jihad? Da dove nasce questo concetto? Quali sono le interpretazioni che di esso sono state date lungo la storia dell'islam? Quali sono i significati che oggi la maggior parte dei musulmani vi attribuiscono?
Cos'è successo all'Università "La Sapienza" di Roma all'inizio del 2008? Perché è stato impedito al Papa di parlare agli studenti? Attraverso un'analisi dettagliata degli articoli pubblicati dalla stampa in quei giorni, l'autore ripercorre giorno per giorno le tappe di una censura in piena regola: dall'invito formale al Santo Padre per l'inaugurazione dell'anno accademico alla lettera dei "67" professori con la quale è stato chiesto espressamente al Rettore Magnifico di vietare la partecipazione di Benedetto XVI; dalla decisione di quest'ultimo di rinunciare alla conseguente polemica. Ne emerge un quadro preoccupante, in cui risulta evidente quanto sia in gioco la libertà e, con essa, la stessa laicità.
I valori tradizionali, frutto della millenaria storia giudaico-cristiana, sono sotto assedio e c'è in atto un tentativo di scardinarli per lasciare spazio al "progresso". Nulla di nuovo sotto il sole. Da sempre chi si ribella a Dio, e alle leggi della natura, ritiene di poter costruire un mondo più bello e più giusto, ma il primo passo, indispensabile, verso la costruzione del nuovo mondo è la distruzione dell'esistente. Il nostro tempo è testimone del tentativo di liquidazione non solo di una civiltà millenaria, ma anche del concetto stesso di democrazia. La guerra culturale in atto in Europa e nel mondo nasce dall'ideologia socialista. I numi tutelari della nuova rivoluzione radical-marxista sono due: la scienza e la giustizia. L'ideologia socialista ha sempre visto nella scienza un alleato naturale perché convinta che dalla scienza sarebbero giunte quelle verità capaci di scardinare le superstizioni religiose. Una volta piegata la scienza all'ideologia, resta un altro ostacolo da superare: la percezione profonda del popolo. Per far progredire il progetto si è resa necessaria la scesa in campo del potere giudiziario. Si ripropone allora l'inquietante quesito che Igor Shafarevich, dissidente matematico russo, poneva nel suo libro Il Fenomeno Socialista: "È bastata l'esperienza della Russia? È bastata per il mondo intero e specialmente per l'Occidente? Saremo in grado di comprenderne il significato? O il genere umano è destinato a passare attraverso questa esperienza su una scala immensamente più vasta?".
II libro raccoglie le lettere che il fondatore della logoterapia ha scritto a parenti e amici dopo essere stato salvato dagli americani dai campi di concentramento nazisti. Ne viene fuori un racconto intessuto di esperienze terrificanti ma allo stesso tempo di grande umanità. Il lettore viene messo a confronto con la grande fede di Frankl e con la sua tenacia che gli ha consentito di sopravvivere alla follia di un sistema di massacro organizzato.