
Gli scritti raccolti nel volume ruotano intorno a tre temi: la nascita dell'Italia come nazione moderna, lo sviluppo economico dello Stato unitario, la questione meridionale. Tre grandi problematiche tra loro strettamente intrecciate, con la prima a fare da piattaforma teorica e cornice storica di fondo alle altre due, nella convinzione dell'autore che le nazioni siano organismi viventi che nascono, crescono, muoiono, e cominciano a morire quando perdono memoria e coscienza delle ragioni storiche e dei valori ideali e materiali in nome dei quali nacquero. La nazione italiana, perciò, non morirà solo se riuscirà a conservare, viva e attuale, la memoria delle ragioni storiche e dell'immenso patrimonio etico e ideale per cui nel 1861 nacque a vita politica e di cui, attraverso travagliate, tragiche, ma anche gloriose vicende, è stata, e può essere ancora portatrice. E di quel patrimonio storico l'equilibrato sviluppo economico e civile dell'intero territorio nazionale fu ed è componente essenziale.
Che cosa significa vedere degli oggetti in un'immagine o nella fantasia invece che percepirli come presenti in "carne e ossa"? In che cosa si distinguono essenzialmente le immagini e le fantasie dalle percezioni? Quale tipo di atti vengono compiuti nella fantasia? Questo libro - che contiene le celebri lezioni dedicate alla fantasia e alla coscienza d'immagine, tenute a Gottinga nel semestre invernale 1904/05, insieme a una selezione di manoscritti di ricerca che arrivano a coprire l'arco del successivo ventennio - offre al lettore italiano una viva e concreta testimonianza di come il padre della fenomenologia, Edmund Husserl, si sia confrontato a fondo con tali questioni, considerandole nevralgiche per l'intero progetto fenomenologico. In un momento in cui l'esigenza di ridefinire i confini fra realtà e irrealtà si fa sempre più inaggirabile e stringente, queste analisi costituiscono un decisivo contributo per affrontare con rigore concettuale il problema delle immagini nell'età contemporanea. Ripercorrere i sentieri qui tracciati da Husserl non ci dà solo l'opportunità di illuminare "regioni" della nostra esperienza assai spesso lasciate nell'ombra, ma ci permette anche di spingerci, al di là del presente, nel futuro dell"'immagine".
Dall'attacco dell'11 settembre 2001 all'offensiva terroristica dei nostri giorni, questo volume ripercorre la trama di una riflessione che sfida il politicamente corretto e l'accusa di fomentare un conflitto di civiltà di cui ancora oggi qualcuno continua a negare l'esistenza. Attraverso una raccolta ragionata degli scritti pubblicati negli ultimi quindici anni dalla Fondazione Magna Carta, e assumendo come centro ideale di gravità il discorso di Benedetto XVI a Ratisbona, il libro contrappone alla banale retorica della difesa degli stili di vita il nesso profondo tra l'attacco all'Occidente e la sua crisi di valori. Dimostrando che non è sufficiente rivendicare la «libertà di aperitivo» ma, per difendere la nostra civiltà, serve il coraggio di arrivare al fondo delle radici cristiane dalle quali essa origina.
L'economia esige morale, esige nomos. Lo stesso papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato Sì' sostiene: «La crisi finanziaria del 2007-2008 era l'occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell'attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c'è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo» (n. 189). A partire dall'opera del teologo canadese, il gesuita B.J.F. Lonergan, il volume intende sviluppare una riflessione sul senso ed il valore dell'economia e della finanza, che torni a coinvolgere, o quanto meno ad interpellare l'istanza teologica, soprattutto allo scopo di valutare la relazione che intercorre tra l'economia e la teologia, con particolare riguardo alla teologia morale sociale.
I rapporti tra Intelligence e Magistratura hanno segnato profondamente le vicende della nostra Repubblica. Eppure si è ancora poco indagato su un tema così rilevante, che anima da anni il dibattito politico. Oggi più che mai c'è bisogno di una risposta forte delle élite pubbliche per fronteggiare il terrorismo e la criminalità che rendono sempre più incerta la vita dei cittadini. Pertanto, tra Intelligence e Magistratura, occorre passare dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria. In questo libro, con un taglio divulgativo ma rigoroso, si evidenzia un aspetto centrale per le democrazie del XXI secolo, dove sarà l'Intelligence a determinare chi vincerà o perderà la sfida del futuro.
Le ricerche di design applicate alla religione e l’aggiornamento conciliare della liturgia cattolica si sono incontrati, dal dopoguerra in avanti, in un intenso dibattito progettuale. In Italia, esso trova riscontro nell’altissimo numero di chiese costruite negli ultimi cinquant’anni. Torino, Milano, Bologna e Bergamo si sono imposte come i centri di maggiore sperimentazione della materia, producendo risultati esemplari che a distanza di tempo si impongono come un interessante riferimento grazie a diverse generazioni di progettisti. Designer, artisti, imprenditori e clero hanno dato vita a sinergie e aperture per tradurre il sacro in progetti che abbracciano un’estetica contemporanea, nel tentativo di creare occasioni di incontro e partecipazione per la comunità. Questo saggio illustrato vuole raccontare e argomentare un quadro italiano, attraverso una selezione di esperienze.
Gli omicidi di impresa sono quelli commessi da soggetti, privati e/o pubblici, che nell’esercizio delle proprie funzioni determinano la perdita della vitalità aziendale con condotte assunte per ingordigia di denaro e/o di potere, per insipienza e deresponsabilizzazione, per protagonismo mediatico o per altre simili debolezze umane. Uccidere un’impresa è un reato grave, è un reato contro la Società, perché distrugge valore e saperi, ricchezza e progetti a danno dei lavoratori e dell’ampia comunità di stakeholder. Con questo sentimento l’Autore analizza l’affaire che nel 2009 ha investito il gruppo bancario Delta, determinando l’uscita dal mercato di un primario operatore del credito al consumo e una rilevante distruzione di valore. I procedimenti giudiziari, nonostante i numerosi anni trascorsi, sono ancora lontani dal fare chiarezza in una vicenda connotata da numerosi punti oscuri. L’intento è quello di rintracciare nella dinamica degli accadimenti considerazioni utili ad evitare nel futuro il ripetersi di simili omicidi.
Chi conquista la presidenza degli USA è sempre il migliore dei candidati? Questa domanda ha sempre angosciato studiosi, commentatori e semplici cittadini, e neppure i dibattiti o le primarie hanno contribuito a far chiarezza. La più grande democrazia del mondo sembra soffrire il diluvio di immagini, parole e dollari che si riversa sulla campagna elettorale. Ma la corsa per la Casa Bianca è pur sempre il più importante spettacolo prodotto dalla politica americana. Non a caso, accanto alle classiche analisi di Tocqueville & Co., è oggi il cinema una delle chiavi privilegiate per interpretare cosa succede sul palcoscenico delle elezioni americane. Percorrendo l'intera produzione cinematografica di Hollywood che abbia a tema la competizione elettorale, questo libro ci racconta in maniera brillante e puntuale come lo show business abbia descritto, spiegato e finanche influenzato il meccanismo che dovrebbe portare al potere "The Best Man".
Chiese, abbazie, palazzi affrescati, fontane, piazze, non sono lì a dirci cosa siamo stati, ma che cosa siamo. Guardare, conoscere, scoprire il patrimonio artistico dei luoghi in cui viviamo ci fa comprendere quanto possediamo in bellezza e splendore e quanto stiamo perdendo in violento degrado e cupo disinteresse. Questo libro è un viaggio tra le grandezze, le nefandezze e le ruberie dei luoghi d'arte e di storia italiani di cui siamo chiamati ad essere consapevoli custodi.
Assumendo la persona come fine ultimo di qualsivoglia processo politico, economico e culturale, cogliendo la centralità ontologica, epistemologica e morale della persona, ricorrendo direttamente ai testi del Magistero sociale della Chiesa, gli autori intendono evidenziare il perché siano proprio i valori che gli uomini adottano e testimoniano nella propria vita a decretare il successo o il fallimento delle imprese. Per usare un'espressione cara al prof. Marco Vitale, nella prospettiva cristiana dell'imprenditorialità, l'uomo giunge al crocevia dello sviluppo portando con sé certamente capitali finanziari e know-how ma, ancor prima, ciò che gli è stato donato (anch'essi capitali): virtù, abilità, fantasia, sensibilità, intelligenza. La raccolta curata da Abela e da Capizzi ha il merito di mostrare come la virtù imprenditoriale rappresenta sempre più la leva essenziale per il successo in campo economico. Essa, tuttavia, affinché possa innescare il circolo virtuoso dello sviluppo economico, generando fiducia e inclusione sociale, richiede uomini d'affari sempre più consapevoli e responsabili, capaci di interrogarsi continuamente sul senso del proprio vivere, nonché, sulle conseguenze dirette e indirette del proprio agire. In questa prospettiva, i nostri autori, ricorrendo a brani significativi del Magistero sociale della Chiesa, ci mostrano come, nella prospettiva cristiana, lo sviluppo non sia riducibile alla mera crescita economica e il mercato al freddo gioco della domanda.

