
Il Postale dei Luoghi Impossibili non è un treno qualunque. È un servizio di consegna guidato dai troll che porta pacchi e lettere in posti sconosciuti e straordinari: dai relitti in fondo all'oceano, alle città capovolte, agli spazi interstellari. Quando il Postale piomba tra fischi e sbuffi in casa di Suzy, la ragazza decide di saltare a bordo e in men che non si dica viene arruolata come Postina. La sua prima consegna è un globo di vetro indirizzato alla spaventosa Lady Crepuscola. Nella palla di vetro c'è un impertinente ranocchio che sostiene di essere un principe e che la implora di non essere consegnato. Crepuscola potrebbe avere un piano per rovesciare la Confederazione dei Luoghi Impossibili, e lui possiede delle informazioni che nelle mani sbagliate metterebbero in pericolo l'esistenza stessa di tutti i luoghi immaginari. Età di lettura: da 10 anni.
Per papa Francesco l'allegria è buona, rallegrarsi è buono, ma la gioia è molto di più: è uno stato dell'anima non generato da motivi congiunturali, da effimere evasioni di un momento, da soddisfazioni professionali passeggere. La gioia è un sentimento profondo, un dono che riempie l'interiorità, una dimensione dell'essere che si conquista giorno per giorno e che non ci abbandona anche quando si attraversa il dolore. La gioia è il segno distintivo della fiducia in se stessi e nella vita, sempre. Nel percorso di questa lunga riflessione, Francesco conduce il lettore dalla tristezza alla gioia, dal pianto al conforto, dalla solitudine all'amicizia, dalla paura al coraggio, dalla vuota lamentazione alla preghiera filiale, dall'offesa al perdono, dalla morte alla vita, trasmettendo la sua più certa e profonda convinzione: solo se ci terremo per mano potremo conoscere la vera felicità.
Volete scoprire le mie storie più belle? Se vi piacciono i viaggi misteriosi e le grandi scoperte, queste 2 avventure faranno al caso vostro! E in più, tanti giochi per roditori dinamici e scattanti. Il divertimento è garantito! Parola di Stilton, Geronimo Stilton! Il libro contiene le storie "La valle degli scheletri giganti" e "Il tesoro di Rapa Nui ". Età di lettura: da 7 anni.
1116, Regno di Francia. Eloisa è una donna fuori dal comune. Chiusa in convento fin da giovanissima, senza sapere nulla dei genitori, non è mai riuscita ad abituarsi a quella vita, una prigione fatta di polvere, silenzio e litanie, per lei prive di senso, ripetute all'infinito. L'unico modo di evadere è chiudersi nella biblioteca del convento dell'Argenteuil e perdersi tra le righe dei manoscritti che lì vengono conservati. Per questo, il giorno in cui le viene consegnata la lettera di suo zio Fulberto, che la invita a raggiungerlo a Parigi a vivere con lui, fuori da quelle odiate mura, Eloisa non crede ai propri occhi. La libertà. Finalmente la libertà che tanto ha desiderato assaporare. Pietro di Berengario, noto in tutta Parigi come Abelardo, è uno dei filosofi più celebri del suo tempo. Le sue lezioni all'università sono seguite da centinaia di studenti. Per quello ha lasciato la primogenitura e il suo castello in Bretagna e ha preso i voti, perché era il solo modo per poter dedicare la sua vita all'unica cosa che per lui abbia un senso: il sapere. Quando Eloisa e Abelardo si incontrano - lo zio di lei ha voluto concedere alla nipote una vera istruzione con il maestro più rinomato del momento - la loro è quasi una sfida. Diffidente lui, perché non pensa che una donna possa meritare la fama di letterata con cui viene acclamata Eloisa. E orgogliosa lei, che sente il rifiuto di Abelardo ad accettare la sua intelligenza. Ed è proprio questo il momento in cui sboccia il loro amore, in cui passione e intelletto fungono da trama e ordito, un'unione che è di corpi quanto di anime e menti. Tanto grande nella gioia quanto disarmante nel suo drammatico epilogo, che li porterà prima a mentire e a imbrogliare chi li ama, poi a perdere tutto e a vivere separati per sempre.
Ha fatto scalpore la notizia delle quattordici donne tutte fidanzate, senza saperlo, con lo stesso ragazzo conosciuto su Facebook. Nessuna dubitava di lui. Tutte si sentivano amate e innamorate a loro volta di quest'uomo speciale. Dopo la rivoluzione sessuale, non è stato solo il web a stravolgere le dinamiche affettive, e molto c'è da comprendere sulle nuove modalità di formazione della coppia e dell'identità sessuale, sui processi del desiderio, sull'intimità e la costruzione di una storia amorosa durevole nel tempo. Molte aree oscure devono essere illuminate da uno sguardo libero da preconcetti ideologici e al contempo attento alle peculiarità di uomini e donne. Mentre per millenni si sono amplificate le differenze fra i due sessi, negli ultimi cinquant'anni si è diffusa l'ideologia dell'uguaglianza. Ma né l'uno né l'altro dei due concetti esemplificano una realtà complessa. Vi sono infatti domande che continuamente ritornano: uomini e donne sono più uguali o più diversi? Cercano nell'altro le affinità o le differenze? E queste affinità o differenze affondano nella natura o nella cultura? E la rivoluzione comunicativa di Internet e dei social come ha cambiato i processi dell'innamoramento e dell'amore? Con un apparato di coinvolgenti case-histories, Alberoni e la giovane ricercatrice Cristina Cattaneo ci portano nelle pieghe più profonde del più profondo e affascinante dei misteri umani.
Max vuole diventare un cavaliere! Peccato che realizzare questo sogno sia probabile quanto fare amicizia con un drago sputafuoco. Ma quando lo sfortunato zio Buderico viene rapito dal crudele re Spavento, Max deve agire, e alla svelta! Insieme a una banda di coraggiosi avventurieri, i Mezzicavalieri, Max si lancia in un'impresa elettrizzante: salvare zio Buderico e riportare il regno di Pergiovia ai suoi antichi splendori! Età di lettura: da 7 anni.
«La tolleranza nasce dallo scambio con gli altri e presuppone un punto di vista civile. È un esempio di aritmetica umana in cui la somma di uno più uno non fa due, ma tre. Quando un'opinione entra in relazione con un'altra opinione, ne nasce una terza, punto di partenza per nuovi dibattiti». Mai come oggi l'essenza stessa dell'umanità è in pericolo. Stiamo assistendo a un'espansione di individualismo e materialismo e a una svalutazione della vita umana senza precedenti, con una conseguente crescita delle forme più terribili di violenza. E mai un sincero e franco dialogo tra religioni e culture diverse è stato tanto necessario. Per questo il dialogo tra Daisaku Ikeda, tra i più illustri e influenti maestri buddisti, e Felix Unger, medico cardiologo e accademico di fama mondiale, è percorso da un potente senso di urgenza e convinzione. L'unica strada per uscire da questa perdita di umanità è quella della tolleranza e della compassione, e in questo percorso il recupero dei valori di cui buddismo e cristianesimo sono portatori è fondamentale. Perché il valore autentico viene dal cuore e può essere trasmesso da un cuore a un altro.
L'immagine, controsole, è di una ragazzina dai capelli biondi, seduta su un muretto, intenta a scrivere sul suo diario. È la prima volta che Haruko vede Margot: il muretto è quello del campo di internamento di Crystal City, Texas. È il 1944 e a Crystal City ci sono famiglie giapponesi e tedesche, strappate al loro sogno americano per diventare prigioniere a casa propria, in nome della guerra che si sta combattendo molto lontano. Margot scrive tutto sul suo taccuino, anche quel primo incontro con Haruko. Non sa che ben presto, tra lei, di famiglia tedesca, e quella ragazzina giapponese appena arrivata, nascerà un'amicizia segreta, profonda e viscerale. Sono l'una l'opposto dell'altra, ma c'è una cosa che hanno in comune: il campo. Quel luogo senza aria che le sta cambiando profondamente. E quando Margot si troverà alle prese con un segreto che non può raccontare neanche ad Haruko, si vedrà costretta a compiere la scelta più difficile. E lo farà solo in nome dell'amicizia: perché il legame tra Margot e Haruko è più forte dell'orrore e dell'odio dei grandi.
Quel 2 settembre 2015 la realtà della crisi umanitaria siriana si è imposta come una deflagrazione, dopo anni di quasi totale indifferenza. Aveva solo tre anni, Alan, e insieme alla famiglia cercava rifugio da una lunga e insensata guerra. Indossava la maglietta rossa che le mamme mettono ai loro bambini perché è il colore che si nota di più in mezzo al mare, in caso di naufragio. Ma non c'è rosso che tenga agli occhi di chi non vuol vedere. Anche Tima, la zia di Alan, ha visto la foto del nipote sui media, dalla sua casa di Vancouver, in Canada. Nello stesso naufragio ha perso anche Ghalib, fratello di Alan, e la cognata. Ma a differenza del mondo, lei non aveva bisogno di una foto per scoprire l'inferno, lo aveva già vissuto. Indipendente e determinata, Tima si è trasferita da sola in Canada poco più che ventenne, ma la guerra, quando scoppia, raggiunge anche lei: impossibile non preoccuparsi per i suoi cari, alcuni rimasti in Siria, altri divenuti profughi. Tima fa di tutto per aiutarli a espatriare, o perlomeno a sopravvivere. Dai giardini profumati di gelsomino di Damasco alle strade di Aleppo devastate dalla guerra, dai campi profughi in Turchia al Canada, una storia per capire cosa costringe un padre e una madre, intrappolati tra la casa a cui non possono tornare e la salvezza in Paesi che li rifiutano, a esporre i propri figli a pericoli inenarrabili per trovare finalmente un porto sicuro.
Sempre più - nel nostro Paese e nell'Occidente globalizzato - la fede cristiana sembra persa o addirittura rinnegata. È una semplice evoluzione dei costumi? Un'irresistibile ascesa della secolarizzazione a seguito del progresso scientifico e tecnologico? O il sorgere di un mondo nuovo senza Dio, in cui l'uomo sceglie di idolatrare surrogati - il denaro, il potere, il piacere - e, in ultimo, anche se stesso? L'apostasia è l'abbandono formale e volontario della propria religione. Molti lasciano infatti le pratiche e la morale tradizionale in un processo lento, ma inesorabile, che pare non avere fine e che allontana l'umanità dalla luce di Cristo. In questo suo saggio, padre Livio lancia un forte grido, supportato anche dai messaggi che giungono da Medjugorje e che invitano a non indugiare, poiché il momento di tornare a Gesù è adesso.