Bombay, 1993. Chamdi ha dieci anni e vive alle porte della città, lontano dagli scontri tra induisti e musulmani che infiammano le strade, dalle moschee bruciate e dai negozi svaligiati. La sua non e una vera casa, è un orfanotrofio, perché i genitori lo hanno abbandonato quando era appena nato. Il suo mondo è fatto del colore acceso delle bouganvillee, delle canzoni, dei giochi e delle preghiere silenziose, perché arrivi qualcuno e lo porti via. Ma Chamdi ha un grande sogno, che Bombay si trasformi in un'altra città, la città senza tristezza: un luogo in cui i bambini possono giocare per le strade, perché le macchine e le bici non esistono, e in cui non ci sono figli senza genitori, perché chi abbandonerebbe mai il proprio bambino? Chamdi sa che quella degli orfani è una vita a metà, i loro occhi non splendono, hanno solo una luce presa in prestito; per questo sembrano tristi anche quando ridono. Così decide di andarsene, di partire alla ricerca del padre. Perdendosi nei vicoli sporchi e affollati, Chamdi fa amicizia con due bambini, Sumdi e Guddi, fratello e sorella, che per strada ci vivono fin dalla nascita. Decide di unirsi a loro, ma ben presto scopre che la vita dei ragazzi di strada non ha nulla a che fare con i giochi. Si deve elemosinare, rubare, picchiare se si vuole sopravvivere. Chamdi non crede di potercela fare, ma quando Guddi sarà in pericolo di vita, ferita gravemente da una bomba, scoprirà quanto sia fragile l'innocenza e forte l'amicizia.
James e Amanda sono appena andati a dormire quando sentono bussare alla finestra: è una ragazzina molto particolare, che ha... un'ala spezzata! Chi è? Da dove arriva? Hilary dice ai due gemelli di essere il loro angelo custode. Ma gli angeli custodi russano? Età di lettura: da 7 anni.
Il 17 giugno 1972, nella sede del Comitato nazionale del Partito Democratico, una porta mantenuta socchiusa da un pezzo di nastro adesivo insospettisce una guardia, che chiama la polizia. Inizia così, come un film di spionaggio, uno dei più devastanti scandali politici della storia: lo scandalo Watergate. In un crescendo di complicità, il caso si gonfia. Non più un semplice furto, ma un enorme scandalo, con il coinvolgimento del presidente Nixon, che dopo due anni di depistaggi, bugie, false dichiarazioni, è costretto alle dimissioni, primo e unico presidente della storia americana, a un soffio dall'impeachment. Cinque anni dopo, è un Richard Nixon agguerrito e determinato quello che accetta di farsi intervistare dal giornalista inglese Frost. Forte del fatto di non essere stato né processato né condannato, l'ex presidente ha continuato a proclamare la sua innocenza. E quell'intervista gli consentirebbe di riconquistare l'opinione pubblica, ricordando i successi intascati durante il suo mandato, dai rapporti con la Cina alla conclusione della guerra in Vietnam, oltre che di guadagnare la bella somma di un milione di dollari. Ma le cose andranno diversamente. Colpito al fianco da domande stringenti e messo di fronte a brani di intercettazioni telefoniche mai divulgate prima, Nixon vacilla e fa proprio quello da cui il suo successore Ford l'aveva messo in guardia: confessa di aver violato la legge.
Vittorio Messori è il più noto scrittore cattolico a livello internazionale, autore di bestseller tradotti in tutto il mondo. Ha firmato, tra l’altro, due libri intervista con gli ultimi due papi. Eppure, Messori non è nato cattolico. La famiglia e la scuola ne avevano fatto un anticlericale e un razionalista della dura scuola torinese. Poi, nell’estate del 1964, accadde Qualcosa di imprevedibile: un incontro con il Vangelo – al quale dedicherà gli studi di una vita – che, come a forza, lo “converte”. Una storia insolita, in fondo drammatica, che Messori descrive per la prima volta in questo dialogo con il collega Andrea Tornielli, svelando particolari finora taciuti. Una svolta radicale, tale da rovesciare la sua vita e quella dei molti che, grazie ai suoi libri, scopriranno o riscopriranno la fede.
Uomo di frontiera tra le “due culture” – ha lavorato a lungo a «La Stampa» e da anni collabora al «Corriere della sera», ma si è impegnato anche ad «Avvenire» e nel Gruppo di «Famiglia cristiana» – Messori è credente dalla prospettiva cattolica ortodossa e, al contempo, non conformista, aliena da ogni clericalismo, integralismo o moralismo di sorta. «Giudico le idee di tutti. Non giudico la vita di alcuno», dice.
In questo libro – che è storia di una vita, ma anche riflessione di grande spessore culturale – si offre, tra l’altro, una replica ai pamphlets attuali che accusano di ignoranza o scarsa intelligenza chi abbia ancora il coraggio di dirsi credente. Una confessione ricca di conoscenza, ma anche di esperienza e di grande umanità. Per dirla con Pascal: «Pensavano di trovare un autore. Hanno trovato un uomo».
Pompei, 63 d. C. Il celebre gladiatore Pirrus, eroe delle arene, viene assassinato. Ma la notizia non fa in tempo a scuotere gli animi che, un'ora appena dopo l'omicidio, un violentissimo terremoto rade al suolo la città. Troppi sono gli interessi di Roma sul territorio per permettere che Pompei si trasformi in un cumulo di macerie. Per questo, su decisione del Senato, la città viene ricostruita con grandi sforzi. Le vie si riempiono di botteghe, ville maestose sorgono, abbellite da straordinari affreschi, il clima mite favorisce i vigneti e le villeggiature. E in pochi anni Pompei diviene ancor più di prima centro di ricchezze, di lusso sfrenato, e di corruzione. Ma c'è chi si oppone alla deriva dei costumi: una fratria, un gruppo di uomini legati alle antiche tradizioni e fieri oppositori della decadenza portata dai romani. Tra loro, il pittore Glauco, chiamato a dipingere gli affreschi che lo renderanno immortale, l'edile Scauro e Trittio Vetullio, che presiede a una famosa palestra atletica e gladiatoria. Quando alcuni membri della fratria vengono prima condannati all'arena e poi assassinati, come Pirrus sedici anni prima, Glauco e Scauro decidono di lottare per smascherare i colpevoli.
È una bella fortuna per Didio essere il nipote del celebre inventore Archimede: ogni volta che si trova nei guai, lo zio gli viene in soccorso con le sue idee geniali... Un giorno, infatti, lo scienziato salva insieme al nipote una misteriosa ragazza caduta in un precipizio. Didio vuole scoprire l'identità della fanciulla e si mette a indagare. Ma questa volta Archimede non può aiutarlo, perché i romani, con la loro potente flotta, stanno per attaccare Siracusa... Età di lettura: da 9 anni.
Tutta la giungla è in subbuglio: si mormora che un bambino sia piombato nella tana dei lupi in una notte di luna, sfuggendo agli artigli di Shere Khan, una tigre ottusa e crudele. Fin dall'inizio, Mowgli (così verrà chiamato il bambino) è accolto con amore dalla sua nuova famiglia di lupi ed è riconosciuto da tutto il branco come un fratello. In compagnia dei due suoi più grandi amici, l'orso Baloo e la pantera Bagheera, il piccolo vivrà avventure mozzafiato, destreggiandosi tra scimmie dispettose, serpenti coraggiosi e venerabili elefanti. Ma il destino è in agguato e Mowgli dovrà fronteggiare Shere Khan e la sua sciocca sete di vendetta. Al tempo stesso, dovrà fare i conti con l'istinto e con le sue origini che lo richiameranno fra la sua gente. Età di lettura: da 6 anni.
Come faranno i gatti del quartiere a difendersi dal terribile Guidatore Folle, che crede di essere il padrone della strada? L'unico modo è costruire un Supermacchinone con cui spaventarlo e insegnargli la buona educazione! Età di lettura: da 5 anni.
Sevla ha dodici anni e non capisce perché i "gagé", i non Rom, quando la incontrano per strada tirino dritto come se fosse invisibile. Per lei avere una casa con le ruote e addormentarsi al suono dei violini è normale e non le sembra difficile andare d'accordo con gli altri. Ma una notte Sevla vede delle ombre tra i cespugli: sono uomini incappucciati che non ha mai visto prima e stanno spargendo della benzina intorno alle roulotte... Con un intervento di don Virginio Calmegna, fondatore della Casa della Carità. Età di lettura: da 10 anni.