
Una delle questioni più dibattute ai giorni nostri concerne il tema della giustizia: la litigiosità cresce, i diritti collidono, le cause si moltiplicano, in una sorta di gioco perverso.
Già Aristofane nelle Vespe aveva messo sulla piaga il suo dito di caustico commediografo, riuscendo a volgere in un riso grottesco eventi e conflitti, la smania processuale dell’Atene democratica a lui contemporanea.
Una commedia che, riletta oggi, non smette di far valere l’attualità della satira ma anche il ripensamento del buon uso di uno strumento giuridico allora affidato al popolo.
UMBERTO ALBINI è professore Emerito dell’Università di Genova. Tra i numerosi successi editoriali vanno ricordati: A tu per tu con gli antichi (Bari 2006); Maschere impure (Milano 2005); Atene segreta (Milano 2002); Euripide o dell’invenzione (Milano 2000); Nel nome di Dioniso (Milano 1999). Alla commedia antica e ad Aristofane ha dedicato Riso alla greca (Milano 1997).
DESCRIZIONE: Hubert Jedin ha raggiunto lo scopo di offrire, al di là degli interessi della ricerca scientifica, un «contributo all’orientamento ecumenico come all’interpretazione delle dottrine di fede definite a Trento», contributo la cui importanza attuale è manifesta. Il periodo trattato (1547-1552) in questo terzo volume è di interesse del tutto particolare per il lettore: in esso si decise definitivamente che la frattura nella fede, originatasi in Germania, divenisse una scissione nella Chiesa. In esso cadono i dibattiti e le trattative decisive del concilio, in essi tra l’altro si vennero a discutere proprio quei punti di controversia che furono determinanti per la prassi religiosa dei primi decenni dopo la riforma, quali indulgenze, penitenza ed unzione degli infermi, eucarestia, comunione sotto le due specie, sacrificio della messa, voti dei religiosi, sacramento dell’Ordine e celibato. Chiunque prenda sul serio la fede cristiana sa quanto siano ancora vivi e presenti molti di questi temi.
Piano dell'opera STORIA DEL CONCILIO DI TRENTO di H. Jedin:
- Vol. I: Concilio e riforma del concilio di Basilea al quinto concilio Lateranense. Perchè così tardi? La storia precedente al concilio di Trento dal 1517 al 1545
- Vol. II: Il primo periodo 1517-1545
- Vol. III: Il periodo bolognese (1547-58). Il secondo periodo trentino (1551-52)
- Vol. IV*: La Francia e il nuovo inizio a Trento fino alla morte dei legati Gonzaga e Seripando
- Vol. IV**: Il terzo periodo e la conclusione. Superamento della crisi per opera di Morone, chiusura e conferma.
COMMENTO: Il terzo volume della storia del Concilio di Trento affronta il periodo 1547-1552: in esso cadono i dibattiti e le trattative decisive del Concilio e si vengono a discutere quei punti di controversia quali indulgenze, penitenza ed unzione degli infermi, eucarestia... Chiunque prenda sul serio la fede cristiana, a qualunque confessione appartenga, sa quanto siano ancora vivi e presenti questi temi.
HUBERT JEDIN è nato nel 1900 a Grossbriesen (Germania) e ha studiato teologia nelle Università di Breslavia, Monaco e Friburgo. Perfezionatosi negli studi storici all’Archivio vaticano dal 1926 al 1930, ha insegnato successivamente Storia della Chiesa nell’Università di Breslavia tornando in Italia nel 1933 come Bibliotecario al Campo Santo Teutonico, con una breve parentesi di tre anni, dal 1936 al 1939, a Breslavia come Archivista dell’Arcidiocesi, dando inizio anche alla sua opera più famosa: Storia del Concilio di Trento. Dal 1949 è stato Professore all’Università di Bonn; ha diretto la grande Storia della Chiesa (Jaca Book). È morto nel 1980.
La Morcelliana ha pubblicato inoltre di Hubert Jedin: Introduzione alla storia della Chiesa; Riforma cattolica o controriforma?; Il tipo ideale di Vescovo secondo la Riforma cattolica (con G. Alberigo); Chiesa della fede – Chiesa della storia; Il matrimonio (con K. Reinhardt); Storia della mia vita; Breve storia dei Concili. I ventuno Concili ecumenici nel quadro della storia della Chiesa.
Sezione monografica: Costruzioni dell'eresia nel cristianesimo antico- Enrico Norelli, Introduzione - F. Stanley Jones, Jewish Christians as Heresiologists and as Heresy - Tobias Nicklas, Die Darstellung von innergemeindlichen Gegnern in der Offenbarung des Johannes - Enrico Norelli, Marcione e la costruzione dell'eresia come fenomeno universale in Giustino Martire - Carla Noce, L'accusa di eresia rivolta ai montanisti: la testimonianza del De ieiunio adversus psychicos di Tertulliano - Éric Junod, Les hérétiques et l'hérésie dans le "programme" de l'Histoire ecclésiastique d'Eusèbe de Césarée
In questo numero: BERTOLETTI I., Retorica delle riforme costituzionali e unità della Nazione. Il morire tra ragione e fede, a cura di Ines Testoni. I. TESTONI, La renaissance sociale della ricerca di senso intorno alla morte;G. GOGGI, Verità, fede, salvezza nello sguardo della struttura originaria; E. SEVERINO-A. SCOLA con interventi di S. Allievi, E. Berti, D. Capozza, A. Da Re, A. Maccarini, G. Thiene, Il morire tra ragione e fede. Un dialogo; A. TORNO, La morte nell'orizzonte dell'essere e della creazione. "Chiesa romana e modernità giuridica". Su un recente studio di C. Fantappiè, a cura di Francesco Ghia.Premessa; F. DE GIORGI, Modernità giuridica e modernizzazione ecclesiale; F. GHIA, Tra modernità e tradizione. Note filosofiche; M. MARCOCCHI, Sull'ecclesiologia del Codex juris canonici; A. MAFFEIS, Intrecci tra teologia e diritto canonico nella storia della Chiesa moderna; P. GROSSI, Il moderno, la Chiesa e il diritto; C. FANTAPPIÈ, Prospettive di ricerca.
COMMENTO: Il volume XXVI/1 dell'Opera Omnia è incentrato sulla corrispondenza epistolare tra Guardini e l'amico Josef Weiger. Uno spaccato della cultura cattolica europea della prima metà del '900.
DESCRIZIONE: «Se il Bene inconcepibile non può essere indagato e saputo dalla creatura, come può essa conoscerlo o pervenirvi? Si risponde così: La creatura in quanto tale non può conoscere l’inconcepibile, ma, se abbandona se stessa, se muore a se stessa con tutte le sue facoltà, rinnega e dimentica se stessa in conformità alla dottrina di Cristo, allora il Bene perfetto si trova, si sente, si gusta nell’intimo fondo dell’anima: appena cessa la creatura, inizia Dio».
Nel momento in cui l’Umanesimo prima, la Riforma protestante e la rottura dell’unità religiosa poi, misero in crisi la lettura tradizionale della Bibbia e le antiche, secolari, certezze teologiche, solitari cercatori di verità come Valentin Weigel continuarono a trovare nella mistica l’essenza del cristianesimo: non una teologia, ma l’insegnamento di Conversione e distacco e, con esso, la trasformazione interiore e la nascita del divino nell’uomo.
Una lezione che non ha perso nulla della sua universale validità.
COMMENTO: Da parte di uno dei maggiori mistici tedeschi, una guida alla vita spirituale.
VALENTIN WEIGEL (1533-1588) fu un semplice pastore protestante in un villaggio della Sassonia. Non pubblicò nessuna delle sue numerose opere, perché in contrasto con l’ortodossia luterana, ma esse circolarono abbondantemente tenendo viva la grande tradizione spirituale di Eckhart, Taulero, della Teologia tedesca, cui attinsero mistici come Czepko e Silesius, filosofi come Kant, Fichte, Schelling. Questa prima traduzione italiana di Weigel è presentata da Marco Vannini, che già ha curato per la Morcelliana i Paradossi di Sebastian Franck e (insieme a Giovanna Fozzer) la Sapienza mistica di Daniel Czepko.
DESCRIZIONE: Matteucci muove da due assunti principali: il primo è che il costituzionalismo è antico ma, dopo una grande manifestazione di vitalità nel Medio Evo e in età moderna, è ancora attuale nel mondo contemporaneo; infatti, anche se ci sono stati un tempo regimi costituzionali non democratici non esistono regimi democratici che non siano costituzionali. Il secondo è che il costituzionalismo è prima di tutto limitazione del potere politico. Proporre alla cultura e alla politica italiana il costituzionalismo, inteso come in questo denso ed efficace saggio del 1964 quale insieme di valori e di tecniche per la difesa istituzionale delle libertà individuali, sociali, civili e politiche, è una presa di posizione chiara. Il costituzionalismo a cui fa riferimento Matteucci non si esaurisce nella separazione dei poteri o nello Stato misto, ma prevede una costituzione antecedente al potere del governo e del parlamento, che li limita secondo la legge.
(Carlo Galli)
COMMENTO: La prima edizione di un piccolo classico che spiega che cosa è il costituzionalismo nelle sue origini storiche e nella sua attualità (dalla Magna Charta alle Rivoluzioni americana e francese, fino ai giorni nostri), da parte di uno dei massimi storici del costituzionalismo liberale del Novecento.
NICOLA MATTEUCCI (1926–2006) politologo italiano, fondatore della rivista «il Mulino» e della stessa casa editrice, è uno dei maggiori teorici del costituzionalismo liberale del Novecento.
DESCRIZIONE: Tommaso Acerbis de Viani, meglio noto come Tommaso da Olera o Tommaso da Bergamo (1563-1631), appartiene alla eletta schiera degli umili asceti della riforma cattolica. Dapprima pastore di pecore, poi fratello laico cappuccino, adempì per tutta la vita all’incarico di «lavatore di scudelle» e frate questuante per i conventi del Veneto, del Trentino e del Tirolo. Semianalfabeta, dotato di doni profetici e taumaturgici, percorse la valle dell’Inn catechizzando contadini e potenti. Morì in odore di santità dopo un’esistenza trascorsa nell’adorazione di Cristo crocefisso e nella venerazione della Vergine.
Nei suoi scritti ci ha lasciato un metodo completo e preciso per salire la «scala» che porta a Dio: un percorso che va dalla vita attiva alla purgativa e unitiva, attraverso le pratiche dell’orazione, della meditazione, della contemplazione, fino ai gradi eminenti della presenza di Dio, degli stupori, delle estasi. Strumento privilegiato dell’ascesi è la via della croce, che fa giungere all’«amor puro, cordiale, filiale», a Dio, cui l’anima si unisce.
L’edizione critica che qui si appronta consta di tre volumi e comprende, a eccezione delle lettere, tutti gli scritti del venerabile: nel primo si pubblica la duplice redazione della Selva di contemplazione (il trattato per gli incipienti), nel secondo le due versioni della Scala di perfezione (il trattato per i proficienti), nel terzo compariranno altre operette ascetiche e i Concetti morali contro gli eretici, lo scritto per ricondurre i «fratelli» protestanti alla chiesa di Roma.
COMMENTO: In prima edizione critica gli scritti del padre cappuccino (1563-1631), tra i massimi mistici dell'età della controriforma, che ha influenzato la spiritualità cattolica fino a papa Giovanni XXIII (grande estimatore di Tommaso da Olera).
Qui pubblicato il suo capolavoro.
ALBERTO SANA si è prevalentemente occupato di letteratura secentesca. Ha pubblicato, insieme a Sergio Bozzola, l'edizione commentata del Tribunale della Critica di Francesco Fulvio Frugoni (Parma 2001).
DESCRIZIONE: Nel quarto volume, col quale si chiude l’opera, Jedin affronta l’ultimo periodo del Concilio di Trento, caratterizzato, nella preparazione e negli avvii, da un’intensissima attività di politica ecclesiale di diplomazia, e, nello svolgimento, da eventi decisivi per l’importanza storica della grande assise, come i dibattiti e le decisioni sul sacramento dell’Ordine, sull’Eucaristia, sulla Messa come sacrificio, sul Matrimonio, sul dovere di residenza dei Vescovi, sulle indulgenze, sul Purgatorio, sulla venerazione dei santi e delle immagini. In questo primo tomo sono seguite le vicende dell’idea della riforma ecclesiale sotto Giulio III e Paolo IV, e le prime delusioni quanto all’attuazione pratica, la riconvocazione del Concilio a Trento per opera di Pio IV, mentre si teme la defezione della Francia dal cattolicesimo al calvinismo. I colloqui di religione a Poissy precedono la nomina dei vescovi francesi inviati al Concilio, e tra essi primeggia il cardinale Guisa, ricca e affascinante personalità. Messi del papa cercano di guadagnare alla causa del Concilio delegati tedeschi; un invito viene rivolto, senza successo, alle Chiese cristiane orientali separate. E infine s’avvia lentamente il lavoro conciliare, ritardato da controversie e ripicche per ragioni di rango tra i rappresentanti delle grandi nazioni. Di alto interesse teologico risultano le discussioni e le deliberazioni qui trattate, destinate a influenzare secoli di storia ecclesiastica e civile e a conferire un’impronta globale e articolata non solo alla professione di fede, ma alla liturgia, alla spiritualità, allo stesso costume tipicamente “cattolici”.
L’esposizione si chiude sullo spettacolo di una gravissima crisi dell’assise con timori di scioglimento, e con la morte degli eminenti cardinali legati Gonzaga e Seripando.
Piano dell'opera STORIA DEL CONCILIO DI TRENTO di H. Jedin:
- Vol. I: Concilio e riforma del concilio di Basilea al quinto concilio Lateranense. Perchè così tardi? La storia precedente al concilio di Trento dal 1517 al 1545
- Vol. II: Il primo periodo 1517-1545
- Vol. III: Il periodo bolognese (1547-58). Il secondo periodo trentino (1551-52)
- Vol. IV*: La Francia e il nuovo inizio a Trento fino alla morte dei legati Gonzaga e Seripando
- Vol. IV**: Il terzo periodo e la conclusione. Superamento della crisi per opera di Morone, chiusura e conferma.
COMMENTO: Nel quarto volume, che conclude l'opera, Jedin affronta l'ultimo periodo del Concilio di Trento, caratterizzato da una intensissima attività di politica ecclesiale di diplomazia e dai dibattiti e le decisioni sul sacramento dell'Ordine (Eucaristia, Matrimonio, indulgenze, Purgatorio,...).
HUBERT JEDIN è nato nel 1900 a Grossbriesen (Germania) e ha studiato teologia nelle Università di Breslavia, Monaco e Friburgo. Perfezionatosi negli studi storici all’Archivio vaticano dal 1926 al 1930, ha insegnato successivamente Storia della Chiesa nell’Università di Breslavia tornando in Italia nel 1933 come Bibliotecario al Campo Santo Teutonico, con una breve parentesi di tre anni, dal 1936 al 1939, a Breslavia come Archivista dell’Arcidiocesi, dando inizio anche alla sua opera più famosa: Storia del Concilio di Trento. Dal 1949 è stato Professore all’Università di Bonn; ha diretto la grande Storia della Chiesa (Jaca Book). È morto nel 1980.
La Morcelliana ha pubblicato inoltre di Hubert Jedin: Introduzione alla storia della Chiesa; Riforma cattolica o controriforma?; Il tipo ideale di Vescovo secondo la Riforma cattolica (con G. Alberigo); Chiesa della fede – Chiesa della storia; Il matrimonio (con K. Reinhardt); Storia della mia vita; Breve storia dei Concili. I ventuno Concili ecumenici nel quadro della storia della Chiesa.