
Bassano del Grappa, 1880: da molto lontano giunge la voce che nella Nuova Irlanda, un'isola oltreoceano, è possibile comprare lotti di terreno e ottenerne favolosi guadagni. La giovane Tonia, figlia di contadini, interrompe gli studi e abbandona il sogno di un amore per seguire la famiglia in questa avventura, che la porterà presto in Australia. Lì trova impiego a casa Colidge, dove conosce i figli dell'eterea padrona di casa: Lester, aitante e gentile, e Janet, una ventenne petulante e gelosa della nuova arrivata, che incanta tutti con le delizie della cucina italiana. Tra Tonia e Lester nasce un sentimento forte, ma è un amore impossibile, che entrambi cercano di soffocare perché è troppa la distanza che li separa. Tonia è destinata al suo compagno di giochi d'infanzia, innamorato di lei al punto di essere stato lui a trascinarla fino in Australia per coronare il suo sogno. La vita sembra scorrere serenamente, rallegrata dall'arrivo di due bambini, fino al giorno in cui Lester, passando da New Italy, visita l'emporio in cui Tonia vende i suoi dolciumi. La passione esplode tra i due, che si immergono in una burrascosa relazione clandestina dalla quale nasceranno due stupendi gemelli...
In una fredda mattina di gennaio del 1895, nel cortile dell'École Militaire nel cuore di Parigi, Georges Picquart, ufficiale dell'esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all'umiliante degradazione inflitta al capitano Alfred Dreyfus, ebreo, accusato di avere passato informazioni segrete ai tedeschi. In piazza ventimila persone urlano: "Traditore! A morte gli ebrei!". Picquart, patriota integerrimo, scapolo quarantenne, intellettuale e moderatamente antisemita, con un'amante sposata a un funzionario del ministero degli Esteri, non ha alcun dubbio: Dreyfus è colpevole. Il condannato viene trattato in modo disumano e confinato sull'isola del Diavolo, nella Guyana francese, dove l'unica forma di sollievo alla sua angoscia e alla solitudine è scrivere accorate lettere alla moglie lontana. La faccenda sembra archiviata. Picquart, ora promosso capo della Sezione di statistica - l'unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus -, si accorge però, dopo il ritrovamento di un "petit bleu", che qualcuno sta ancora passando documenti segreti al nemico. Forse Dreyfus è innocente ed è stato incastrato proprio dagli uomini con cui lui sta lavorando? Questa possibilità getta Picquart nello sconforto e, determinato a scoprire la verità, diventa a sua volta personaggio assai scomodo per i suoi superiori. L'ufficiale e la spia si ritrovano così entrambi a dover difendere il proprio onore.
Malala ha solo undici anni quando decide di alzare la voce. E ne ha quindici quando, in un giorno come tanti, mentre insieme alle sue amiche sta andando a scuola, i talebani tentano di ucciderla. Perché? Nel suo Paese, il Pakistan, si è scontrata contro chi vuole togliere alle ragazze e alle donne i loro diritti. Con l'appoggio della sua famiglia, Malala ha scelto di urlare il suo "no". Poco più che bambina, ha lottato senza armi né violenza, ma con il coraggio delle parole e dell'istruzione, con la forza della verità e dell'innocenza. A metà tra il documentario e il diario, attraverso gli occhi di Malala e il cambio delle stagioni nella valle di Swat, scopriamo la vita e le paure, le amicizie e i sogni di una ragazza lontana eppure vicinissima. Età di lettura: da 13 anni.
Dice Carcarlo Pravettoni: "L'azienda è come tua sorella: tutti se la sono fatta tranne te". È giunto quindi il momento di rimediare e buttarsi nel mondo degli affari. Non c'è nulla di più facile, basta seguire i preziosi consigli di Carcarlo, un uomo che non ha bisogno di presentazioni: la sua fedina penale parla per lui. Un genio della finanza che nella sua carriera ha collezionato successi e soprattutto avvisi di garanzia. "Come truffare il prossimo e vivere felici" è la guida indispensabile per uscire dalla crisi e affrontare le sfide della società globalizzata. Le tasse ti strangolano? Sono un falso problema: basta non pagarle. La disoccupazione è in crescita? Non c'è da preoccuparsi: è tutto tempo libero in più, da godersi giocando a golf o al largo su qualche yacht... Con questo libro, che contiene anche indicazioni su come arredare l'ufficio, scegliere la segretaria e educare i propri figli, scoprirete le meraviglie del capitalismo e le piccole gioie quotidiane del raggiro e della falsa fatturazione e potrete cullarvi nell'intima, profonda soddisfazione di affidare le vostre fortune "all'antica arte dell'abuso e del sopruso che da sempre ci vede maestri nel mondo (sia detto con malcelato orgoglio!)". In compagnia di quel simpatico farabutto di Carcarlo Pravettoni essere disonesti non è mai stato così divertente. Con lui la vita diventa un paradiso. Fiscale, ovviamente.
"Forse il lettore sarà spinto a trarre una morale da questo racconto, ma la mia unica intenzione è stata di ricreare un uomo e la sua epoca, e di produrre non tanto un "romanzo storico" quanto una meditazione sulla storia." Siamo nella Virginia del 1831, lo schiavo nero Nat Turner, in carcere, attende l'esecuzione capitale. A ritroso, con un linguaggio efficacissimo in cui si mescolano toni apocalittici e nostalgia di affetti perduti, Nat ripercorre le vicende che da schiavo benvoluto dai padroni lo hanno portato, fanatico angelo vendicatore, a guidare una cruenta rivolta di schiavi. Premiato col Pulitzer nel 1968, il romanzo fu però ostracizzato dagli intellettuali neri perché "scandalosamente razzista". Sulle critiche e sui violenti attacchi di cui fu oggetto riflette lo stesso Styron nella Postfazione, ribadendo che - come nel successivo "La scelta di Sophie" - il suo intento era attingere a storia e immaginazione per porsi e porre al lettore fondamentali quesiti sul rapporto tra bene e male, tra passato e presente, tra responsabilità individuale e necessità sociale.
Il nostro cervello è una macchina meravigliosa e conoscerla meglio ci può aiutare a usarla al massimo delle sue potenzialità, dai primi anni di vita fino all'età più avanzata. È da questo spettacolare groviglio fatto di miliardi di cellule nervose e delle loro diramazioni che nasce tutto: la nostra capacità di vedere e di immaginare, di soffrire e di gioire, di ricordare e di creare, di odiare e di innamorarsi. Ma come avviene tutto ciò? Come si formano per esempio le immagini che noi vediamo nel nostro "teatrino mentale"? In base a quali meccanismi prendiamo una decisione e non un'altra? Siamo davvero liberi? Da dove nasce l'amore? C'è nel cervello un punto del piacere? Come spieghiamo i déjà-vu? Questo libro, sotto forma di dialogo con un ipotetico lettore curioso, racconta con parole semplici quello che oggi si è capito del nostro cervello e le frontiere di quello che ancora resta da conoscere. Una seconda parte del libro è poi dedicata alle pratiche per tenere il cervello attivo e brillante lungo tutto il corso della vita. Verranno presentati gli studi più recenti sull'allattamento, l'esercizio fisico, l'alimentazione, l'allenamento mentale, il sesso, lo shock della pensione, l'invecchiamento cerebrale, l'Alzheimer, il cervello dei centenari... Molte ricerche dimostrerebbero infatti che è possibile non solo tenere in buona forma i nostri neuroni ma anche prevenire, almeno in parte, quelli che paiono essere gli inevitabili danni del tempo e dell'età.
Da sempre l'uomo avverte intorno a sé presenze invisibili, benefiche e talvolta malefiche, che lo accompagnano o lo ostacolano nella vita di ogni giorno. Queste figure vengono con semplicità definite angeli "buoni" o "cattivi" e la Bibbia narra il loro coinvolgimento sin dagli inizi nella misteriosa storia della creazione dell'universo e del cammino salvifico dell'umanità. Qualunque sia l'epoca, la cultura e la religione, la descrizione di esseri luminosi e generalmente invisibili, di forma umana però dotati di due o più ali, si riscontra in molteplici tradizioni orali o scritte. E il trascorrere dei secoli, con il costante progresso della scienza e della tecnica, non ha intaccato questo radicato convincimento popolare. Nel loro fitto dialogo, il giornalista Saverio Gaeta e l'esperto don Marcello Stanzione compiono un minuzioso viaggio sulle tracce di queste entità spirituali, non limitandosi ai testi della tradizione cattolica, ma ampliando l'orizzonte alle altre fedi religiose e alle tradizioni culturali di ogni parte del mondo. Ne è scaturita una vera e propria inchiesta, che indaga a fondo sull'opera dell'angelo custode e degli arcangeli che la Sacra Scrittura chiama con i nomi di Michele, Gabriele e Raffaele; fa luce sulla misteriosa sparizione dell'arcangelo Uriele dai calendari; descrive le visioni ultraterrene di mistiche e santi; suggerisce le più belle preghiere per chiedere l'intercessione delle creature alate...
Del 'Liber divinorum operum', ultima opera della trilogia profetica di Ildegarda di Bingen e sintesi definitiva del suo pensiero, si presenta qui la prima traduzione italiana. Essa è la prima traduzione integrale condotta sul testo dell'edizione critica, pubblicata nel 1996 a cura di Albert Derolez e Peter Dronke (vol. XCII del 'Corpus Christianorum, Continuatio Mediaevalis'), e riprodotto a fronte per gentile concessione dell'editore Brepols. Nel tradurre si sono tenuti presenti due aspetti: la stratificazione compositiva e il carattere profetico del Liber divinorum operum. Il ms. di Gent permette di ricostruire tutti i passaggi della composizione, dalle tavolette su cui Ildegarda scriveva, fino all'ultima revisione e alla suddivisione in capitula.
Il volume ripercorre in otto sezioni l'intera produzione hrabaliana offrendo al lettore non solo le opere narrative più note, ma anche un consistente numero di inediti, un'interessante proposta di scritti sperimentali e giovanili, due poemetti ("La bella Poldi" e "Adagio lamentoso", posti rispettivamente ad apertura e chiusura dell'antologia) e una ricca sezione di interviste. I testi sono corredati da note ad opera di Annalisa Cosentino, docente di Letteratura ceca all'Università di Udine, utili per orientarsi nella vasta produzione dell'autore e seguirne le complesse vicende editoriali, spesso condizionate dalla censura. Saggio introduttivo di Jiri Pelán.
"Lo stomaco non mi perdonerà mai le schifezze che l'ho costretto a ingurgitare e l'anima la devastante disperazione di cui son stato testimone... Sono nauseato di quest'umana voragine infernale che ha nome East End." A Londra nell'estate del 1902 Jack London condivide la vita di vagabondi, disoccupati e operaie, si veste da clochard e abita nel dedalo di vicoli dove, un quindicennio prima, si aggirava Jack lo Squartatore. Per raccontare il cuore di tenebra della metropoli, il vasto slum proletario a ridosso del fiume e dei docks, questo autore promettente, fiore all'occhiello del giovane movimento socialista statunitense, non si limita a usare la penna in modo magistrale: con la sua Kodak scatta decine di folgoranti istantanee, alcune delle quali sono qui riprodotte per la prima volta in un'edizione italiana. Visi e corpi colti con attenzione da etnografo ma sempre con profonda umanità - che dialogano efficacemente con la parola scritta.