
Henry, Lee, Kip e Ronny sono cresciuti insieme a Little Wing, una cittadina rurale del Wisconsin. Amici fin dall'infanzia, hanno poi preso strade diverse. Henry è rimasto nella fattoria di famiglia e ha sposato il suo primo amore, mentre gli altri se ne sono andati altrove in cerca di fortuna. Ronny è diventato una star del rodeo, Kip ha fatto i soldi in città e il musicista Lee ha trovato la fama ma ha avuto il cuore spezzato. Ora tutti e quattro sono tornati in paese per un matrimonio. Ma vecchie rivalità si insinuano nel clima di festa e nella felicità del ritrovarsi, e il segreto di una moglie minaccia di distruggere un matrimonio e un'amicizia. "Shotgun Lovesongs" è un vibrante inno alle cose che contano davvero nella vita, l'amore e la lealtà, il potere della musica e la bellezza della natura.
Nel Nordest che per lungo tempo ha trainato l'economia nazionale, vive e lavora un italiano che ha cominciato a fare il tipografo a 4 anni, sotto il tavolo di cucina; che fino ai 6 ha mangiato una sola volta al giorno, sempre lo stesso piatto, "risi col late"; che a 19 è stato costretto dalla morte del padre a improvvisarsi imprenditore; che ha saputo innovare come nessun altro un prodotto eguale a se stesso da più di mezzo millennio: il libro. C'è riuscito costruendo l'unica impresa al mondo capace di stamparlo in meno di 24 ore (e di regalare l'intera tiratura qualora non ci riesca entro il termine concordato). Questa è la storia dell'uomo che fa i libri: 40 titoli al giorno, per un totale di 200 milioni di copie l'anno, con una tipografia di 100.000 metri quadrati che funziona interamente grazie ai raggi del sole e che è in grado di alimentare cinque paesi del circondario con l'energia elettrica prodotta in eccedenza. Fabio Franceschi, proprietario della Grafica Veneta che ha stampato anche questo volume, racconta a Stefano Lorenzetto com'è riuscito ad aumentare di quasi 200 volte il fatturato dal 2001 a oggi; a conquistare i mercati dell'Est europeo, dell'Africa e dell'America Latina; a produrre gli allegati per il "New York Times" e la "Komsomól'skaja Pravda"; a diventare, nel comparto librario, l'impresa tipografica più moderna e con il margine operativo lordo più alto d'Europa.
Incerto, sfumato, contraddittorio, il mito di Adone sembra risolversi tutto in una storia di amore assoluto - l'amore che lega il giovane pastore-cacciatore alla dea stessa dell'amore in una relazione di felicità senza ombre. Quando la morte improvvisa del ragazzo, per un futile incidente di caccia, pone fine all'idillio, la vicenda diviene leggibile - e verrà letta - come archetipo illustre del binomio amore/morte. Il contrasto vertiginoso tra felicità indicibile e strazio senza rimedio addita dunque nella precarietà della gioia la cifra simbolica di questo mito - e si ritrova inscritta nella scansione delle festività per Adone, che in tutto il Mediterraneo antico giustapponevano la celebrazione dell'eros al lamento funebre. L'aspetto rituale, così importante per Teocrito e Bione (e oggetto poi di prezioso recupero in Yeats), è già sullo sfondo in Ovidio, che consegna alla tradizione successiva (Ronsard, La Fontaine) una grande storia d'amore travolgente e infelice tra la dea della bellezza e il più bello dei mortali. La linearità della vicenda ne occulta peraltro la pregnanza filosofica, che la tradizione si fa carico di esplicitare: se per Shakespeare Adone, per la prima volta insensibile alle attenzioni di Venere, incarna un principio di amore intellettuale opposto a quello che muove la dea della natura, Shelley valorizza gli impliciti neoplatonici del mito per fare di Adonais un simbolo della poesia come unico fondamento possibile di verità, memoria e comunione affettiva.
Libia, 31 agosto 1969. La madre di Mike, Italia Balistreri, precipita da una scogliera, e quella notte Muammar Al Gheddafi rovescia la monarchia prendendo il controllo del Paese. Suicidio o delitto? Per oltre quarant'anni la risposta a quella domanda rimarrà nascosta al centro di una rete inestricabile di menzogne, tradimenti e lotte per il potere. Roma, estate 2011. Mentre la Primavera araba scuote il Medio Oriente e la Libia precipita nella guerra civile, il feroce omicidio della giovane Melania Druc e di sua figlia fa rincontrare Michele Balistreri, ora commissario capo della Omicidi, e la giornalista Linda Nardi, cinque anni dopo la conclusione della caccia all'Uomo Invisibile. Ma l'indagine, che Linda vuole e Michele no, finirà per travolgere la parvenza di serenità conquistata da un uomo stanco di vivere, costringendolo ad affrontare un passato mai veramente sepolto. E questa finale discesa agli inferi, che lo riporterà in una Tripoli devastata dalle bombe della Nato, sarà per Balistreri l'ultima occasione per guardare finalmente negli occhi il ragazzo che era stato e una verità che ha inseguito e sfuggito per tutta la vita.
Il saggio delinea un Platone erede e testimone di una antica "sapienza mediterranea", che trova nella cultura sacerdotale egizia la sua origine e il suo fulcro. Chiave di volta è l'Epinomide, il quale affronta ed esprime l'essenza della filosofia platonica: "dobbiamo fare in modo di non lasciare incompiuto ciò che abbiamo intrapreso e di fare chiarezza dal principio alla fine". Momento cruciale, nell'interpretazione del testo, è il "passo matematico", la cui comprensione implica la conoscenza e il coordinamento degli spunti presenti in tutta l'opera platonica. Matematica. Vengono individuati differenti livelli di matematica: i Logismi o "matematismi divini" a noi preclusi nella loro essenza; la matematica ideale o incorporea; la geometria (dei filosofi), con la quale sono indagati astronomicamente i fenomeni celesti; la matematica comune o dianoetica, caratterizzata da unità indifferenziate e praticata da bottegai, mercanti e architetti. Filosofia. Compito del filosofo è trovare la ragione di quel che, per il fatto di essere, ha una sua ragion d'essere. Pur nell'ambito della dialettica, la via privilegiata, attraverso cui l'uomo può giungere alla comprensione dei Principi che reggono l'ordine cosmico, è, per Platone, quella "matematica". Armonia. L'impossibilità di "padroneggiare" i Numeri di Dio e la scoperta che la ratio divina procede in modo diverso rispetto alle nostre aspettative si traducono nella comprensione che "vero" è unicamente il metro divino.
Mentre la cultura evoca altrove una generosa apertura intellettuale e il futuro, in Italia lo scontro frontale tra due partiti in eterno conflitto quello di una religione inattuale del patrimonio e quello della svendita sul mercato dei beni culturali - tiene in ostaggio la più importante infrastruttura per la crescita civile ed economica del paese. A loro ausilio, e rafforzato da un dibattito sempre più ripiegato su se stesso, è l'ormai indiscusso strapotere di alcuni equivoci e pregiudizi: più la cultura è "alta" e più è inutile o, al contrario, è utile nella misura in cui riesce a fare cassa. Niente di più falso. Ripercorrendo con linguaggio a tratti narrativo l'invenzione della cultura, dei suoi concetti e della sua gestione pubblica quale una delle più luminose avventure dell'uomo, il libro va alla radice delle pratiche contemporanee, spazzando via ambiguità e strumentali fraintendimenti. Le politiche alle arti, alla tutela e alla conservazione sono, in effetti, un'invenzione del mondo moderno, perché l'emancipazione dei singoli liberi le capacità creative e renda la comunità più forte e competitiva. Moralmente, e quindi anche economicamente. Un'idea italiana, partorita tra Firenze e Roma, e offerta alla storia come suo dono più grande, purtroppo tradita e rimossa nella riluttanza a farsi nazione, prima, e pienamente democrazia, ora, come indica una cultura priva di risorse poiché incapace di vedersi attribuita una chiara missione collettiva.
Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano scompare nel nulla. L'inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro. Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a capofitto nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto. Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio dell'anziana donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l'inchiesta. Ma rendere finalmente giustizia a Elisa Sordi dopo ventiquattro anni avrà un prezzo ben più alto del previsto. Balistreri dovrà portare alla luce una verità infinitamente peggiore del cumulo di menzogne sotto cui è sepolta, e affrontare un male elusivo quanto tenace, che ha molteplici volti uno più spaventoso dell'altro.
Tripoli, anni Sessanta. Quella dell'irrequieto Mike Balistreri è un'adolescenza tumultuosa come il ghibli che spazza il deserto. Sullo sfondo della Libia postcoloniale, gli anni giovanili di Mike sono segnati da due atroci morti irrisolte, da due amori impossibili, dal coinvolgimento in un complotto contro Gheddafi e da un patto di sangue che inciderà a fondo sia la pelle che l'anima a lui e ai suoi tre migliori amici. Roma, settembre 1982. Il giovane commissario Balistreri di notte si stordisce con il sesso, l'alcol e il poker e di giorno indaga svogliatamente sulla morte di Anita, una studentessa sudamericana assassinata al suo arrivo nella Capitale. Per un debito di gratitudine, è anche costretto a vegliare sulla scapestrata Claudia Teodori, che sembra lanciata verso una luminosa carriera di starlette. Ma le morti di oggi e quelle di ieri sono legate da un filo invisibile, seguendo il quale Michele Balistreri sarà costretto a calarsi nelle zone più buie del suo passato, quei giorni "di sabbia e di sangue" con cui non ha mai chiuso i conti, in un cammino lungo il quale l'amore, l'amicizia e gli ideali si scontreranno con la ricerca di verità dolorose, nell'impossibilità di distinguere chi tradisce da chi è tradito. Alla fine sarà il disperato eroismo di una ragazza a condurlo per mano fino alle radici del male.
Questo quinto titolo dell'Opera omnia conduce il lettore in uno stupefacente itinerario nella foresta palpitante della mente zolliana, guidato da una lucina nel bosco, come accadeva nelle fiabe di un tempo. Lo stupore infantile, che intitola il libro, è una vertigine che i cuccioli umani, lasciati a se stessi, assaporano naturalmente, trastullandosi in giochi il cui fondo simbolico Zolla scrutava in certe noterelle inedite riportate alla luce qui per la prima volta. Dal saggio di apertura su "L'infanzia assassinata" si dipana un corale di temi scottanti: sulle migrazioni dei popoli, sull'inganno e la truffa consustanziali all'esercizio del potere politico, su apocalissi e genesi, sul matriarcato, sul "Parsifal" e il "Flauto magico" letti come opere-specchio della storia dell'Occidente. Nella tela tessuta da Zolla come un tantra moderno, incappiamo nell'iki, la grazia giapponese secondo Kuki Shuzo, nel poemetto "The Rose" di William Butler Yeats, nell'idea dionisiaca di natura al centro dell'opera di Karl Kerényi, e sulla "conoscenza senza dualità", propria dell'infante-sapiente, il cerchio di un pensiero attratto alle vette si chiude.
Chi è davvero Matteo Renzi? Quali sono le idee che ne hanno ispirato fin da ragazzo l'impegno politico? Chi sono le persone di cui si fida, quelle che ha conquistato negli anni, gli avversari politici che ha sconfitto e quelli che possono ancora rappresentare un rischio per il suo futuro? E soprattutto: dove vuole arrivare con il suo progetto di cambiare il Paese? La formazione di un leader da sempre controcorrente - dai primi passi nella politica locale fino alla grande ambizione di riformare l'Italia - raccontata da un giovane giornalista che ne segue l'attività dal 2008. David Allegranti ricostruisce le tappe di un'ascesa che è sempre apparsa irresistibile, ma nella quale non mancano i tranelli tesi e subiti, i colpi di genio e quelli di fortuna: dal Dante - il prestigioso ginnasio fiorentino che forma la classe dirigente e quella dell'entertainment - alla segreteria provinciale del PPI, dal ruolo di collaboratore di Lapo Pistelli alla presidenza della Provincia, dalla "presa di Firenze" alla Stazione Leopolda e alla formazione del Giglio magico, fino ai giorni nostri, a Palazzo Chigi, capo del governo e conquistatore incontrastato della politica italiana. Un ritratto in presa diretta, nel quale la viva voce dei protagonisti si alterna a interviste e racconti inediti su una delle vicende politiche più appassionanti della storia repubblicana.