
È possibile abitare il mondo senza fughe in un’improbabile trascendenza, e senza deliri d’onnipotenza? La fortezza, la temperanza, il coraggio, in breve tutte quelle che un tempo si chiamavano virtù, esistono ancora? Sembrano dimenticate. Ma in una società mobile, complessa, frammentata, in un mondo dove orientarsi non è facile, si sente il bisogno di darsi un’identità, d’instaurare rapporti giusti e fecondi con gli altri, si sente il bisogno di concedere e ricevere fiducia. Per questo le virtù riaffiorano e, anche quando il bisogno non è dichiarato, se ne sente tuttavia la mancanza.
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I. Vita mortale, morte immortale - II. Cura di sé ed estetica dell’esistenza - III. La pratica delle virtù nel tempo presente - IV. Virtù personali, destini comuni - Note
Con curata profondità di analisi e chiarezza di tesi, Manlio Graziano dipana davanti ai nostri occhi una vera e propria strategia della Chiesa destinata a radicare e approfondire il suo irradiamento nel mondo. Storico di formazione, attento alle fonti e alla loro interpretazione, ai nessi logici e temporali, con piglio geopolitico Graziano espone i caratteri e i problemi propri della strategia di nuova evangelizzazione in specifici contesti spaziali. Tutto il volume è costruito intorno a un ragionamento esplicito sui modi in cui la Chiesa cattolica cerca di adattarsi alle dinamiche del mondo, tenendo alto l’obiettivo di «conformare le nostre società al Vangelo, e non conformare il Vangelo alle nostre società». Lucio Caracciolo
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Prefazione Quanto universale è la Chiesa universale? di Lucio Caracciolo - 1. Statistica e criteri di Dio - 2. Le nuove vocazioni - 3. Il tempo del Concilio - 4. La desecolarizzazione del mondo - 5. Il pessimismo pragmatico - 6. La Grande Guerra - 7. La teologia della storia - 8. Europeismo, internazionalizzazione, romanizzazione - 9. La bomba demografica - 10. Il laboratorio italiano - 11. Da Cartesio alla Shoah - 12. L’etica dei doveri - 13. Il modello americano - 14. La santa alleanza - 15. Fino agli estremi confini - 16. La cattolicizzazione della modernità - Conclusione Il secolo cattolico - Appendice di grafici - Bibliografia - Indice dei nomi
In breve
Dalla peste del Trecento all’Aids, alla Sars e alle altre patologie del nostro tempo, il maggior storico della medicina in Italia racconta come siamo giunti a trattare le malattie dal primitivo empirismo medico fino alle odierne tecnologie, come sono cambiati i luoghi di cura dagli antichi alberghi ai moderni ospedali, come si è modificato il rapporto medico-paziente e medico-società, come i vari modelli di medicina hanno prodotto nei secoli benefici o pericoli, inerzia o sviluppo, stagnazione o progresso. La storia della lotta contro le malattie e delle armi messe in campo a difesa della salute si intreccia con le idee e le culture delle società occidentali in continua trasformazione.
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Prefazione – Introduzione – Parte prima, Alle origini del mondo moderno: un blocco di tre secoli – I. La «gran morìa» del Trecento – II. La «reformatione» ospedaliera del Quattrocento – III. La scienza medica del Cinquecento – Parte seconda, La lenta trasformazione – I. Una età di crisi: 1550-1650 – II. Durante e dopo la rivoluzione scientifica: – III. Prima della rivoluzione politica: gli acquisti del Settecento – Parte terza, La grande instaurazione – I. Dagli Stati preunitari all’Italia unita: l’Ottocento – II. Tra pace e guerre: la prima metà del Novecento – III. Nell’Italia repubblicana: la seconda metà del Novecento – Parte quarta, Verso e oltre il Duemila – I. Nello scorcio del secolo – II. La transizione secolare – III. Alle soglie del nuovo millennio – Non conclusione – Indice dei nomi
In breve
Il volume di Patricelli è un’efficace, impressionante ricostruzione di quei giorni. L’autore, che unisce la preparazione dell’accademico alla capacità di racconto del giornalista, ha scritto un saggio esemplare, animato dal ritmo narrativo e da uno sdegno non celato per i comportamenti di chi doveva pensare al popolo italiano e invece pensò anzitutto alla propria salvezza, mascherandola da ragion di Stato. Giordano Bruno Guerri,“il Giornale”
Il piccolo re e il grande dittatore. Novanta ore di cinismo e incapacità per azzerare uno Stato, fra l’alba del 9 e il pomeriggio del 12 settembre 1943. Marco Patricelli racconta con stile serratissimo l’incredibile sequenza di eventi che mise fine al regime e consegnò l’Italia a un destino di macerie.
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Introduzione - Prologo. Azione e reazione - I. Il re in fuga da Roma - II. Mussolini in fuga da Campo Imperatore - Epilogo. Memoria condivisa e memoria manipolata - Bibliografia - Indice dei nomi
Un grande affresco del Risorgimento attraverso i suoi documenti più importanti e suggestivi, avendo come guida le acute presentazioni di Denis Mack Smith. Dagli anni della Rivoluzione francese alla morte di Cavour, in questo libro troveremo gli scritti e le testimonianze di Filippo Buonarroti ed Eleonora de Fonseca Pimentel, Metternich e Manzoni, Mazzini e Garibaldi, Gioberti e Pio IX, Carlo Alberto e Carlo Pisacane, Vittorio Emanuele II e Cavour, Giuseppe Massari e Carlo Cattaneo. Pagine intense il cui filo conduttore sono le passioni politiche, le ambizioni personali, gli ideali dei popoli e gli interessi dei singoli, le aspirazioni rivoluzionarie, le vittorie e le sconfitte da cui è nata l’Italia unita. Il risultato è un’immagine viva e brillante di un periodo che ha profondamente trasformato una penisola in una nazione.
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Introduzione - I. Il periodo rivoluzionario e il periodo napoleonico: 1790-1814 - II. La restaurazione: 1814-1820 - III. Il sistema di Metternich e i suoi oppositori: 1815-1822 - IV. Cultura e istruzione - V. Mazzini e i rivoluzionari - VI. Politica reazionaria degli anni 1830-1840 - VII. Gioberti e il neoguelfismo - VIII. Balbo e i moderati - IX. Sicilia e Sardegna: società – rurali - X. L'economia di Napoli e dell'Italia meridionale - XI. L'Italia centrale e il suo sviluppo economico - XII. Lombardia, Piemonte, e l'inizio del decollo industriale - XIII. Idee a favore di una più stretta integrazione economica - XIV. 1845-1847: gli anni decisivi - XV. L'iniziativa siciliana: 1848 - XVI. La guerra: 1848 - XVII. Il fallimento politico: 1848 - XVIII. Disfatta militare: 1848 - XIX. Vittorio Emanuele e D'Azeglio: 1849-1852 - XX. Cavour e il «connubio» - XXI. Conflitti ideologici dopo il 1852 - XXII. La guerra di Crimea - XXIII. Il congresso di Parigi e dopo - XXIV. L'estrema sinistra - XXV. La Società Nazionale, le leggi sulla stampa e Orsini - XXVI. Plombières e i negoziati con la Francia - XXVII. Preparativi di guerra - XXVIII. Cavour provoca l'ultimatum austriaco - XXIX. Il Piemonte nel corso della guerra del 1859 - XXX. Villafranca e dopo - XXXI. L'annessione dell'Italia centrale - XXXII. Cavour cede alla Francia Nizza e la Savoia: 1860 - XXXIII. Garibaldi conquista la Sicilia e Napoli: 1860 - XXXIV. L'unificazione - XXXV. Cavour inaugura il Regno d'Italia - XXXVI. Il problema delle regioni - XXXVII.La questione meridionale - XXXVIII.La questione romana - XXXIX. L'Italia alla morte di Cavour
«Lo spirito animatore del libro è l'intento civile di reagire a quella sorta di distruzione del passato che oggi sembra cosi di moda e di riaffermare con forza l'identità della nazione italiana» (G. Carocci, "Il Diario della settimana"). «Un grande viaggio dentro il patrimonio di memorie diffuse accumulato dagli italiani dall'Unità a oggi» (A. Papuzzi, "Tuttolibri). «Come tutte le storie viste dal lato 'minore', anche quest'opera è in bilico sul filo di un affetto autoironico, a tratti un po' disperato e perfino nostalgico. Quasi che quella 'umile Italia' che si nutriva di aneddoti vissuti, saporite banalità, infatuazioni ed equivoci collettivi, entusiasmi mal riposti, venga oggi guardata dall'alto (o dal basso) di un paese diventato di plastica» (N. Ajello, "la Repubblica"). Una storia d'Italia, scritta a più voci, che a centocinquant'anni dall'Unità riafferma l'identità della nazione attraverso la nostra memoria collettiva.
In breve
Una chiara ed esaustiva presentazione del padre della psicoanalisi occidentale.
Un profilo completo di Sigmund Freud che ne rivendica anche tutto lo spessore filosofico. Attraverso le sezioni caratteristiche della collana – ricostruzione dettagliata della teoria, cronistoria della vita e il primo saggio di storia della critica – la psicologia del profondo si dimostra in conclusione come un evento fondamentale della vita culturale del nostro secolo, e Freud entra a pieno titolo nel novero dei grandi pensatori. La nuova edizione è ampliata con un approfondimento sugli sviluppi del dibattito che si è aperto all’indomani della ricorrenza dei 150 anni della nascita di Freud. Fra interventi storici, teorici, polemici e rievocativi, la dialettica si è arricchita di nuovi spunti e interpretazioni.
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SIGMUND FREUD - Abbreviazioni - I. La scuola di Müller; II. Una vocazione filosofica; III. Il paradigma psicologico; IV. Tra fenomenologia e teoria; V. Il postulato della coscienza; VI. Antinomia dell’analisi; Cronologia della vita e delle opere; Storia della critica; Bibliografia.
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È necessario innamorarsi profondamente di Roma per ricordarsi del Tevere, per riconoscerlo come il sangue nelle sue vene.
«Rispetto alla città il Tevere va al contrario della Senna. La Senna si butta nella Manica, il Tevere nel mar Tirreno, e dunque l’una si volge al nord, l’altro procede da nord a sud. Per questo la rive gauche di Roma è geograficamente la rive droite. E Trastevere, che incarna il quartiere intellettuale, artistico e bohémien della capitale si trova sulla sponda destra.» Su e giù per i ponti, in compagnia di artisti e clochards, Sandra Petrignani ascolta i racconti intimi portati dal fiume e si fa pellegrina della bellezza maestosa o discreta di Roma.
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1. Sul Tevere – 2. «Rive droite» - 3. Piccolo cuore – 4. «Rive gauche» - 5. Rive e derive – 6. Trastevere downtown – 7. Simmetrie – 8. Personaggi e interpreti (nel ruolo di se stessi)
Mussolini aveva un grande progetto: la realizzazione della 'terza via' alternativa tanto al capitalismo quanto al socialismo - tramite l'edificazione di una società improntata all'armonia fra le classi e la sostituzione della rappresentanza politica con corporazioni rappresentative del mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. Il corporativismo divenne uno dei principali assi portanti del progetto totalitario del fascismo e l'argomento più dibattuto nelI'Italia degli anni Venti e Trenta. Alessio Gagliardi indaga per la prima volta la concreta realtà del corporativismo fascista, il funzionamento delle istituzioni e i risultati conseguiti. L'immagine restituita appare molto più sfaccettata rispetto a quanto generalmente sostenuto dalla ricerca storica. Nonostante l'evidente fallimento, il sistema corporativo accompagnò e favorì trasformazioni profonde nell'organizzazione delle classi e dei ceti e nel rapporto tra la società e lo Stato. Vennero soppresse le libertà sindacali e contemporaneamente sindacalisti e imprenditori partecipavano, insieme al governo e al Partito fascista, alla messa a punto delle leggi e delle decisioni relative alla politica sociale ed economica. Per attuare il corporativismo lo stato fascista non scelse così la negazione dei gruppi di interesse ma la loro 'istituzionalizzazione' e 'fascistizzazione', riconoscendo loro la legittimità politica e una rappresentanza nelle strutture dello Stato.
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Maestro della scienza penale, ministro della Giustizia, giudice e presidente della Corte costituzionale, Giuliano Vassalli (1915-2009), a lungo protagonista della vita pubblica italiana, ha coniugato pensiero scientifico e azione istituzionale e politica nel segno degli ideali di giustizia ed eguaglianza, nella difesa e per l’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Il volume di Francesco Palazzo raccoglie gli scritti di Vassalli intorno a quattro temi principali: il nesso fra Costituzione e politica criminale, il fondamento della pena alla luce del solidarismo rieducativo del condannato, il processo penale e gli itinerari della sua faticosa riforma, la guerra e i crimini contro l’umanità.
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Maestri del diritto. Un invito alla lettura di Paolo Cappellini e Giuseppe Conte - Giuliano Vassalli: perché legge e giustizia penale non si separino di Francesco Palazzo - I. DIRITTO PENALE, POLITICA CRIMINALE, GIUSTIZIA: IL RUOLO DELLA COSTITUZIONE E DEL CODICE - II. REATO E PENA - III. PROCESSO PENALE E LIBERTÀ - IV. DIRITTI UMANI E GIUSTIZIA PENALE INTERNAZIONALE - Colloquium con Giuliano Vassalli

