Una introduzione ai dinosauri rivolta ai giovani. Il libro mostra l'animale scelto nel suo habitat: la quotidiana lotta per la sopravvivenza, che sia preda o predatore; la difesa della prole; l'apprendimento; il pasto. La struttura ossea; la diffusione geografica nei continenti del Mesozoico; il confronto con alcuni generi dello stesso gruppo. Le immagini sono lavorate su originali modelli 3D, sulla base delle più recenti conoscenze di quel mondo lontano e fantastico.
Una introduzione ai dinosauri rivolta ai giovani. Il libro mostra l'animale scelto nel suo habitat: la quotidiana lotta per la sopravvivenza, che sia preda o predatore; la difesa della prole; l'apprendimento; il pasto. La struttura ossea; la diffusione geografica nei continenti del Mesozoico; il confronto con alcuni generi dello stesso gruppo. Le immagini sono lavorate su originali modelli 3D, sulla base delle più recenti conoscenze di quel mondo lontano e fantastico.
Una introduzione ai dinosauri rivolta ai giovani. Il libro mostra l'animale scelto nel suo habitat: la quotidiana lotta per la sopravvivenza, che sia preda o predatore; la difesa della prole; l'apprendimento; il pasto. La struttura ossea; la diffusione geografica nei continenti del Mesozoico; il confronto con alcuni generi dello stesso gruppo. Le immagini sono lavorate su originali modelli 3D, sulla base delle più recenti conoscenze di quel mondo lontano e fantastico.
BENEDETTO
L’eredità artistica
Mentre è inconcepibile pensare alla storia della cultura e della religiosità europea senza il contributo dei benedettini, è meno ovvio riconoscere, nei 1.500 anni trascorsi da Benedetto, le numerose stagioni artistiche nelle quali il fattore culturale benedettino è stato fondamentale. Oggi non è più in uso la formula "arte benedettina", come se Benedetto fosse stato all’origine di un movimento artistico in senso proprio. È invece riconosciuto che nessun altro avvenimento ha influenzato le arti occidentali con tanta forza e in ondate successive come il fenomeno benedettino.
Il volume non tratta quindi di arte benedettina ma di diverse stagioni artistiche, passi fondamentali, nella storia dell’arte occidentale.
Con Benedetto, la scelta dello spazio monastico non racchiuso in se stesso diviene modello per il monachesimo occidentale.
Nel IX secolo, con Benedetto d’Aniane e il favore di Carlo Magno, il monachesimo europeo diviene benedettino; lo stesso accade per l’arte monastica già prima dell’anno Mille. La riforma di Cluny segna l’esplosione dell’arte romanica europea. Poco dopo, a cavallo tra il romanico e il gotico, la riforma di Bernardo fa nascere l’arte cistercense. In età barocca, i benedettini danno la loro impronta monastica e artistica alla riforma cattolica, particolarmente in Europa centrale e in Brasile.
Nel XIX secolo, alle arti sacre accade come all’esperienza monastica: sono respinte in una sorta di esilio nell’Europa liberale e borghese. Sul finire del secolo, tuttavia, la scuola artistica benedettina di Beuron getta ponti verso l’art nouveau e la modernità. Infine, l’età contemporanea vede nascere edifici che sono veri capolavori, legati alla committenza di monasteri e spesso per opera di architetti benedettini.
Sono stati coinvolti in questo libro 32 autori tra i massimi studiosi dell'arte a livello internazionale.
´ComíË possibile che la pi˘ audace, la pi˘ profonda delle rivoluzioni sia degenerata nella pi˘ completa schiavit˘? PerchÈ la rivoluzione russa nella sua prima tappa rappresenta il pi˘ moderno dei progressi sociali e nella tappa successiva Ë sboccata nella menzogna sociale, nello sfruttamento e nellíoppressione perfezionata? Che cosa puÚ spiegare una contraddizione cosÏ enorme?ª.
Sono queste alcune delle domande a cui Nel paese della grande menzogna riesce probabilmente a fornire la pi˘ completa e approfondita spiegazione che sia mai stata tentata, insieme ad un ridottissimo numero di altri lavori, sulla realt‡ della Russia ´comunistaª. Al punto che, considerato il suo valore testimoniale, potremmo azzardarci a definire tale scritto come una sorta di Odissea dei tempi moderni. Una narrazione avventurosa in cui Ante Ciliga Ë stato capace di decifrare, con una prosa al medesimo tempo densa e suggestiva, tutte le sfaccettature di quello che senza alcun dubbio rappresenta uno dei pi˘ complessi ´enigmiª presentatisi alla ribalta della storia in questo scorcio di fine millennio.
Dopo avervi soggiornato circa dieci anni esplorandone a fondo le molteplici variet‡ dei suoi paesaggi, i ´nuoviª rapporti economici e sociali scaturiti dalla Rivoluzione díOttobre, le alte sfere della burocrazia, il ruolo centrale occupato dalla polizia politica, le prigioni e líesilio siberiano, líautore Ë giunto allíamara constatazione che ´Ë pi˘ facile uscire dallíinferno di Dante che dalla Russia sovieticaª. E tuttavia egli Ë riuscito a sopravvivere ai suoi aguzzini e a consegnarci il distillato della sua straordinaria esperienza. Per queste ragioni non si puÚ che accogliere con favore líuscita di questa prima edizione critica e integrale in lingua italiana dellíopus magnum di Ciliga, che viene ora finalmente a colmare un vuoto durato troppo a lungo.
"Che cosa ci permette di dire che con questo volume su "Che" Guevara economista non si sta facendo né un'opera di amarcord, né una filologica memoria di un dibattito da veteromarxismo tra Guevara e il manuale di economia sovietico dell'epoca? Due sono le risposte che rendono questo libro uno strumento di conoscenza e di lavoro attuale. La prima, estrinseca, la constatazione che molti sono i Paesi che si trovano oggi in situazioni similari a quella di Cuba alla fine degli anni '50, ognuno con le sue peculiarità, ma tutti gravati da una mancanza di sovranità alimentare e dalle regole del giogo economico internazionale. La seconda, intrinseca: per rendere un Paese indipendente sul piano economico, transitandolo fuori dall'economia coloniale capitalistica in una società socialista, occorrono scelte economiche sia di largo orizzonte che peculiari alla situazione. Pianificazione, sistema statale con distribuzione di budget alle imprese, compresenza della legge del valore e del mercato nella transizione: questi sono gli strumenti economici che, non disgiunti dal grande tema della responsabilità umana in un processo di cambiamento, qualsiasi società che volesse uscire dalla morsa di ciò che chiamiamo globalizzazione liberista dovrebbe, accanto ad altri, affrontare."
"C'era un'oasi nel deserto" è una favola di solidarietà, sempre possibile nelle situazioni di pericolo. L'amore caccia la paura. Età di lettura: da 4 anni.
I saggi qui presentati a cura di Inos Biffi e Costante Marabelli prendono in considerazione un tornante decisivo della storia del pensiero religioso e civile dell'Occidente, dominato dalle personalità di Erasmo da Rotterdam e di Martin Lutero. Essi continuano il percorso di indagine sui rapporti tra teologia cristiana e mondo moderno, avviato nel precedente volume "La teologia dal XV al XVII secolo. Metodi e prospettive" (2000) e teso a mostrare come le nuove preoccupazioni emergenti all'alba della modernità da una rinnovata sensibilità religiosa (tanto sui versanti riformati, quanto su quelli cattolici, del Vecchio e del Nuovo mondo) inducano la scienza teologica a profondi ripensamenti sui propri compiti e sul senso del suo potere di orientamento delle coscienze.
Il bambino abita all'ultimo piano di un grande palazzo che sovrasta una città in cui gli abitanti non si conoscono neppure. Ognuno vive nel suo piccolo appartamento come se fosse un mondo a sé. Il bambino si annoia, e dalla finestra della sua stanza guarda passare le nuvole. Un giorno, vede passare una nuvola a forma di mela: l'afferra, la morde e la trova molto buona. Allora il bambino inizia a mangiare tutte le nuvole, fino a quando non conoscerà degli altri bambini. Una storia fantasiosa sul tema della solitudine e dell'amicizia. Età di lettura: da 7 anni.
A Creta la stagione bizantina ha una durata eccezionalmente lunga poiché inizia sotto il governo di Bisanzio e continua dopo il 1204, sotto il governo veneziano. In seguito poi, quando la capitale e l'impero sono conquistati dai turchi ottomani, la vita religiosa ortodossa e le sue espressioni artistiche restano centrali per l'isola, che diviene centro di raccolta e di irradiamento di una tradizione bizantina rinnovata. Le chiese non sono più grandi basiliche né magnificenti edifici di rappresentanza imperiale, ma costruzioni più piccole, chiesette che fanno da riferimento alla vita delle comunità locali. La semplicità architettonica offre superfici che vengono dipinte con affreschi a volte raffinati, spesso popolareggianti e dai colori vivaci, sempre basati su programmi iconografici complessi. Numerosi pittori si trasferiscono sull'isola, che diviene il centro di una scuola iconografica che rinnova l'arte dell'icona e produce opere nelle quali si mescolano tradizione bizantina e influenze occidentali, destinate a clienti tanto ortodossi che cattolici. Questa sensibilità artistica e religiosa, radicata nella popolazione e divenuta fattore costitutivo della sua identità, continua anche dopo il 1669, quando l'isola passa sotto il governo ottomano. Il libro è suddiviso in grandi capitoli che presentano l'architettura, gli affreschi e i relativi programmi iconografici, le icone. Tanto per l'architettura che per le icone il discorso si svolge geograficamente.