
Cinque storie di scienza a Natale tra cristalli di neve, raggi misteriosi e rompicapo atomici. Giorni di festa segnati da intuizioni straordinarie e scoperte rivoluzionarie, da Keplero a Lise Meitner, i regali sotto l'albero di Einstein e il Natale intorno alla luna che cambiò per sempre la nostra immagine del mondo.
«Apro l'anima e gli occhi» è il verso di Clemente Rebora che ispira Eugenio Borgna ad aprire il suo e il nostro cuore su temi essenziali del senso della vita come i modi in cui comunichiamo: con le parole o con il silenzio. Il grande psichiatra e scrittore fa capire quale sia la vera sorgente di emozioni, pensieri e scelte, anche di fronte al dolore dell'anima e del corpo che disturba ogni dialogo. Così anche l'esperienza della paura del Covid può lasciare però spazio alla speranza. L'invito è di rivivere gli incontri passati dell'esistenza di ciascuno per comprendere la realizzazione presente della propria coscienza interiore. Un libro per «salvare il silenzio in un momento storico in cui lo si aggredisce da molte parti».
Una storia di Natale dello scrittore più amato dai bambini. Età di lettura: da 5 anni.
«L'epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell'imprevedibile» eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società. Uno dei filosofi attuali più lucidi riflette sul dramma del coronavirus a partire dalle parole che usiamo per spiegare questo evento e le sue conseguenze: perché il "futuro" è diverso dall'"avvenire", il "mondo" dal "reale", la "scienza" dagli "scienziati", l'"ottimismo" dalla "speranza", ma anche perché la modalità del "morire" ci ha atterrito più della "morte" in sé, fino a comprendere che l'autentica "libertà" non consiste nel fare ciò che si vuole. Come ci ha cambiato l'epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il "nostro tempo", il tempo delle nostre "urgenze private"», afferma l'autore indicando un atteggiamento per il "dopo" e citando La peste di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».
Per Leonardo il mistero del Natale ha sempre al centro il Bambino, che lui dipinge sotto diverse luci. Celebre, tra le sue opere, resta l'Adorazione dei Magi, una storia tormentata iniziata nella sua Toscana nel 1481 e narrata anche da molti disegni preparatori. Ma l'anno dopo il genio di Vinci deve partire per Milano e lascia il quadro incompiuto. Completa invece molte Madonne e L'Annunciazione, con olio e tempera su una tavola di pioppo che riproduce un'annotazione dell'autore, «li movimenti siano annunziatori del moto de l'animo...» In questo piccolo libro a colori, a cura di Alessandro Rovetta, sono presentate grandi opere che riportano nel clima del Natale l'arte di Leonardo da Vinci come «sorpresa del divino nel mondo».
Nuova edizione con appendice di poeti d'oggi. Con illustrazioni d'arte. «Ispirata dall'evento del Natale, come si comporta la poesia? Si ferma solo alle apparenze? Coglie gli aspetti più suggestivi? Approfondisce il messaggio religioso? Lo illustra come meglio le riesce di fare? Promuove la nostra riflessione? Ci commuove? Ci fa migliori? Diremmo che la poesia, quando è davvero poesia, ottiene tutto questo d'un sol colpo» (dalla presentazione di Luciano Erba). Tutto questo è nell'antologia Natale in poesia. Da Efrem Siro e Ambrogio a Iacopone da Todi e Lope de Vega, da Manzoni e Heine a Pascoli e Claudel, da Gozzano a Eliot, da Montale a Turoldo per arrivare anche a Rodari e a Luzi: oltre sessanta tra i maggiori poeti dal IV al XX secolo in una scelta impreziosita da illustrazioni d'arte. Con un'appendice di testi di poeti d'oggi.
Aprire questo libro è come trovarsi nel bel mezzo di una notte di dicembre, quando le statuine di un presepe di casa narrano la propria storia. Sono piccole tranches de vie che non assomigliano affatto all'agiografia del presepe spesso retorica e buonista. C'è "la pecorella sbagliata", che arriva da un gioco per bambini e irrompe in mezzo alle eleganti colleghe del presepe, il ladro destinato a incontrare Gesù, la statuina del panettiere con troppo fiuto per gli affari, le lavandaie con le loro storie, il re mago destituito e persino un postino. Ironia e tenerezza fanno assaporare, in una lettura che non ha fretta, il gusto dolce, antico e sempre nuovo, del Natale, con molti spunti di attualità.
André Vauchez torna con un libro che è sintesi dei suoi maggiori studi sulla storia religiosa del medioevo, indagando diversi aspetti della spiritualità occidentale: dalla concezione della santità all'importanza di pellegrinaggi, santuari e luoghi sacri, con approfondimenti sulla storia delle città, delle religioni civiche e dei rapporti tra le grandi fedi monoteiste. Un itinerario storiografico che abbraccia l'intero spazio temporale del medioevo, tra Francesco d'Assisi, Gregorio IX, il culto di san Gennaro a Napoli, la Roma dei pontefici e la Gerusalemme delle crociate, incontrando visionari, mistici, profeti d'Italia e di Francia. La spiritualità studiata da Vauchez, spiega Giancarlo Andenna, è la «spiritualità popolare», che «non ha alcun rapporto privilegiato con il mondo ecclesiastico, ma si allarga all'intero mondo dei laici, donne comprese». È la dimensione religiosa dell'uomo, nella sua interezza, a emergere da queste pagine. Un tema che, tra luci e ombre, non smette di parlarci anche della nostra contemporaneità perché, scrive lo storico francese, con «le trasformazioni degli ultimi vent'anni [...] l'importanza dei fattori religiosi nella vita politica, sociale e culturale dell'Europa e del mondo, ben lungi dal diminuire, non ha fatto che crescere».
Nel 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci una raccolta di aforismi, pensieri e frasi celebri del genio italiano. Non ha mai composto opere compiute ma solo frammenti di idee ancora oggi, come i suoi disegni e dipinti, specchio interiore per chi vi si accosta. Come scrive il curatore Gino Ruozzi, «noi lettori odierni siamo affascinati dalla sua arte, dal suo sapere scientifico e dai suoi pensieri, che anche quando non sono originali sono rivissuti e reinterpretati in modi che risultano del tutto suoi». Infatti scopo supremo di Leonardo è la massima chiarezza nella massima concisione, sempre parlando di natura, ragione ed esperienza, le tre categorie alla base della modernità e fulcro di questi pensieri che toccano cuore e mente, perché «ogni nostra cognizione prencipia da’ sentimenti».
Per la prima volta Bumba, con la giara piena in testa, porta l'acqua dalla fonte fino al villaggio. L'acqua è molto preziosa e Bumba, che non è molto forte e non vuole rovesciarla, cammina in fondo alla fila di donne e bambini attraverso la savana. Ad un certo punto incontra un vecchio nero nero, con un cane bianco, che gli chiede un po' della sua acqua: Bumba non sa che fare, non lo sa, ma agisce d'istinto e... Una storia commovente sulla generosità di cui solo i bambini sono capaci. Una storia che insegna il valore dell'acqua. Età di lettura: da 7 anni.