
Alessandro Manzoni è stato uno degli artefici che più profondamente hanno contribuito al processo costruttivo della nazione italiana moderna, per quanto lontano dall'attivismo politico e dall'impegno militante, e tuttavia presente senza incertezze nei momenti chiave del mutamento storico. Da sempre fedele all'idea di unità, ha espresso tale convinzione in testi emblematici (i cori delle tragedie, l'ode "Marzo 1821"), ha rivoluzionato una letteratura elitaria introducendovi il genere moderno del romanzo e facendo rispecchiare in esso un'intera società, ha costruito con rigore e pazienza estremi i presupposti perché nascesse la nostra lingua comune. Oggi, nel mondo globalizzato in cui siamo immersi, la storia della nostra e delle altre nazioni sollecita nuove riflessioni. La vicenda di Manzoni permette di cogliere come si sia sviluppato il processo di "immaginazione" del diverso spazio politico creato con la nazione moderna, in cui tanti intellettuali italiani si sono proiettati, sovrapponendolo e sostituendolo ad altri ambiti di relazioni precedenti, spesso superati. Questa raccolta di saggi intende ripercorrere anche secondo tale prospettiva l'impegno di Manzoni nella costruzione della nuova Italia, a conclusione dei festeggiamenti del Centocinquantesimo della nascita dello Stato unitario, nel segno di un omaggio della sua città al grande scrittore italiano.
Rulli di tamburi. Esplosioni di cembali. Dzemal-Edin e i suoi compagni a cavallo scalpitano ai bordi della piazza d'armi a Krasnoe Selo. È il maggio 1848, il giorno della parata delle scuole militari. Dzemal-Edin sfila davanti alle tribune, elegante nella sua uniforme verde e rossa. Fiero. Nobile. Integro. Rivive l'emozione di un tempo, quando da piccolo cavalcava insieme ai murid sulle montagne del Dagestan. Allora gli sembrava di appartenere al più grande esercito del mondo. Oggi è un ufficiale della Santa Madre Russia. Il ribelle ceceno ora è il pupillo dell'imperatore. La sua è una vita a metà. È ancora un bambino quando il padre Shamil, imam guerriero, dopo un conflitto decennale lo consegna ai russi come amanat, garante di pace. L'ostaggio non sarà più restituito. Dzemal-Edin viene segregato a San Pietroburgo, alla corte di Nicola I, che lo adotta e, fatto eccezionale, gli concede di mantenere la fede islamica. Al Palazzo d'Inverno Dzemal-Edin diventa il cadetto più promettente, il cavaliere più ammirato. E si innamora di una nobildonna russa. Per sposare Elizaveta Petrovna Olenina è pronto a macchiarsi del peccato supremo per un musulmano: l'apostasia. Quando sarà richiamato al ruolo di soldato di Allah, l'amore per Lisa si scontrerà con il dovere di salvare il suo popolo. Attingendo a documenti d'archivio e mano-scritti inediti, Alexandra Lapierre riporta alla luce la vicenda finora ignota del figlio dell'imam cresciuto alla corte dei Romanov.
Un'esplosione nucleare, un'epidemia globale, un blackout delle reti elettriche o un collasso dei mercati finanziari. Il mondo ci dimostra che il futuro non è così prevedibile e non tutti i rischi sono controllabili. Abbiamo una sola certezza: la civiltà contemporanea poggia su pilastri precari come un fragile castello di carte. John Casti, teorico dei sistemi complessi, richiama la nostra attenzione sui fatti davanti ai quali voltiamo la testa e ci allerta sulle vulnerabilità a quegli eventi causati dall'uomo, possibili e nello stesso tempo rari e sorprendenti, che mettono a repentaglio la nostra vita quotidiana. Con "Eventi X" Casti esplora i sistemi vitali per la specie umana, sottolinea i pericoli che ci attendono, segnalando le spie di allarme per tenere a bada gli eventi anomali e fornendo consigli per ridurre la complessità dei sistemi umani e adattarsi a ciò che crediamo non possa mai capitarci. Tra gli eventi x presi in considerazione ci sono la possibile messa fuori uso su vasta scala di internet o di tutti i dispositivi elettronici a causa di un impulso elettromagnetico; il crollo delle filiere alimentari, un sistema di produzione e commercio globale altamente instabile; rischi energetici come il verificarsi di altri disastri nucleari e l'estinzione definitiva del petrolio estraibile. Casti, infine, esplora le probabilità di pandemie, di collassi finanziari e, soprattutto, le minacce che potrebbero impedire a tutti di avere accesso all'acqua potabile.
"Aut aut" è una rivista bimestrale di filosofia fondata da Enzo Paci nel 1951. Attraverso la pubblicazione di materiali, saggi e interventi fornisce un quadro aggiornato del dibattito filosofico e culturale di oggi. La rivista si rivolge in modo speciale agli studenti e agli studiosi di cose filosofiche, ma anche a coloro che si occupano di problemi connessi con la psicologia, e a tutti gli operatori del mondo culturale, letterario, artistico e politico, che hanno a cuore una riflessione sulle loro pratiche.
Nell'aprile 2011, senza alcuna accusa formale, la polizia cinese arresta Ai Weiwei e lo tiene recluso per 81 giorni in una località segreta. Il mondo dell'arte si indigna e organizza mostre, petizioni, coinvolgendo i governi per fare pressione per il suo rilascio. Il nome di Ai Weiwei oltrepassa la cerchia degli appassionati di arte e architettura, l'onda del web lo diffonde su scala mondiale: Ai Weiwei diventa il simbolo della lotta per la libertà di espressione in Cina. In "Ai Weiwei parla", attraverso una serie di interviste raccolte tra il 2006 e il 2009, l'artista racconta ad Hans Ulrich Obrist l'infanzia segnata dall'esilio del padre, il poeta Ai Qing, accusato di anticomunismo. L'adolescenza, passata a disegnare nelle stazioni ferroviarie; gli anni ottanta a New York, l'incontro con Alien Ginsberg; il ritorno a Pechino nel 1993 e la determinazione a lottare per la libertà nel suo paese. Artista, fotografo, architetto, curatore, con facilità sorprendente Ai Weiwei passa da un medium espressivo all'altro. Scatta fotografie in continuazione e le pubblica su quel blog che conta centomila contatti al giorno. Il suo blog scatena la reazione del governo, che lo chiude nel 2009. Nonostante i bavagli, Ai Weiwei continua a essere attivo su internet. E all'intrusione della polizia nella sua vita risponde con l'ironia del gesto artistico: quattro webcam che lo riprendono ventiquattr'ore su ventiquattro. Sono state messe off-line il giorno dopo.
Il buio di una chiesa. Il rito sacro, l'odore di incenso. Fuori l'aria bruciata dal sole del Sud. Una ragazza di sedici anni sembra essersi dissolta. È la mattina del 12 settembre 1993 e lei si chiama Elisa Claps. La sua famiglia non resta inerte, cerca la verità, ricostruisce i fatti, ossessionata dall'incontro di Elisa con Danilo Restivo, un ragazzo poco più grande di lei con l'inquietante abitudine di tagliare ciocche di capelli alle donne. Gli anni passano, le ricerche della polizia e della famiglia Claps sono ferme in un vicolo cieco, sviate da false prove - avvistamenti, soffiate e depistaggi. E Restivo, indagato, è inspiegabilmente protetto: dal padre, notabile di Potenza, dal parroco della chiesa, custode di altri segreti, e da quel medico che si dice abbia stretto rapporti con la criminalità locale. Novembre 2002. Bournemouth, Inghilterra. Un minuscolo edificio di mattoni rossi in una fila di case tutte uguali. Il portone, il salottino, la radio accesa, il bagno. Il corpo della quarantottenne Heather Barnett riverso sul pavimento, orrendamente mutilato, con ciuffi di capelli tra le dita. La polizia interroga la vicina, Fiamma Marsango e Danny, il suo convivente, conosciuto in chat e arrivato sei mesi prima dall'Italia. All'anagrafe, Danilo Restivo. Nel marzo 2010 i resti di Elisa Claps vengono rinvenuti, occultati, nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Tobias Jones, con spirito polemico e acuto, scandaglia i fatti che hanno inchiodato per diciassette anni spettatori e lettori.
Orbo, cinico, solitario e, talvolta, inspiegabilmente idealista, questo è Héctor Belascoaràn, il detective privato partorito dall'inventiva di Paco Ignacio Taibo II. Nella strade piovose di Città del Messico indaga su torbide storie di amore e morte che coinvolgono lottatori mascherati e giovani suicidi. A nord, nelle città di frontiera, insegue un'attrice in fuga sotto un sole cocente, accompagnato da ricordi e rimpianti. In uno stato del sudovest del Messico, percorso da fermenti di rivolta, cerca un morto che forse è fin troppo vivo. Questo volume raccoglie i romanzi "Fantasmi d'amore", "Sogni di frontiera" e "Svaniti nel nulla".
Ti svegli una mattina e ti trovi in un mondo in cui tutti la pensano come te. Tutti hanno le tue stesse idee politiche, le tue convinzioni religiose, i tuoi gusti culinari. Nessuna discussione con chi la pensa diversamente. Benvenuto nell'era della personalizzazione. Nel dicembre 2009 Google ha cominciato ad alterare i risultati delle ricerche a seconda delle abitudini dei suoi utenti. La corsa a raccogliere la maggior quantità possibile di dati personali su cui customizzare la nostra esperienza online è diventata una guerra che i giganti di internet - Google, Facebook, Apple e Microsoft - stanno combattendo senza tregua. Dietro le quinte, una schiera sempre più folta di società di raccolta dati sta mappando le nostre informazioni personali, dalle preferenze politiche al paio di scarpe che abbiamo adocchiato online, per venderle agli inserzionisti. Il risultato: ognuno vive la propria vita in un mondo fatto a misura di marketing che finisce per diventare costrittivo, ciò che Eli Pariser chiama la "bolla dei filtri". Un'isola di sole notizie gradevoli, attinenti ai nostri interessi e conformi alle nostre convinzioni, che lascia sempre meno spazio a punti di vista diversi e a incontri inaspettati, limita la scoperta di fonti di creatività e innovazione, e restringe il libero scambio delle idee. Un'invisibile e inquietante rivoluzione che distorce il nostro modo di apprendere, conoscere e informarci, fino a stravolgere la formazione dell'opinione pubblica e il funzionamento della democrazia.
"Aut aut" è una rivista bimestrale di filosofia fondata da Enzo Paci nel 1951. Attraverso la pubblicazione di materiali, saggi e interventi fornisce un quadro aggiornato del dibattito filosofico e culturale di oggi. La rivista si rivolge in modo speciale agli studenti e agli studiosi di cose filosofiche, ma anche a coloro che si occupano di problemi connessi con la psicologia, e a tutti gli operatori del mondo culturale, letterario, artistico e politico, che hanno a cuore una riflessione sulle loro pratiche.
In uno stile colloquiale e diretto, attraverso l'indagine storica, antropologica, filosofica, teologica, Graeber ribalta la versione tradizionale sulle origini dei mercati. Mostra come l'istituzione del debito sia anteriore alla moneta e come da sempre sia oggetto di aspri conflitti sociali: in Mesopotamia i sovrani dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione di tutta la società. Da allora, la nozione di debito si è estesa alla religione come cifra delle relazioni morali ("rimetti a noi i nostri debiti") e domina i rapporti umani, definendo libertà e asservimento. Mercati e moneta non sorgono automaticamente dal baratto, come sostengono gli economisti fin dai tempi di Adam Smith, ma vengono creati dagli stati, che tassano i sudditi per finanziare le guerre e pagare i soldati. Gli ultimi 5000 anni di storia hanno visto l'alternarsi di fasi di moneta aurea e moneta creditizia, fino al definitivo abbandono dell'oro come base del sistema monetario internazionale nel 1971. Graeber esplora infine la crisi attuale, nata dall'abuso di creazione di strumenti finanziari da parte delle grandi banche deregolamentate, e sostiene la superiorità morale di cittadini e stati indebitati rispetto a creditori corrotti e senza scrupoli che vogliono ridurre libertà e democrazia alla misura dello spread sui titoli pubblici.