
Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari-direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei ''grandi''. Non per nulla Vamba dedicò il Giornalino ''ai ragazzi d'Italia perché lo facciano leggere ai loro genitori''. Diffusa in ogni pagina del diario c'è una scintillante comicità tutta toscana.
Che cosa vuol dire invecchiare? Molte possono essere le risposte a questo interrogativo, che ci coinvolge così profondamente proprio in un periodo della vita, quello finale, in cui ci si sente più fragili ed esposti. Gli psicologi da alcuni anni a questa parte hanno affrontato lo studio di tale fase illuminandoci sui processi cognitivi, emotivi, affettivi che s'instaurano quasi inavvertitamente nella nostra esistenza con il trascorrere degli anni. È vero che si può arginare l'inevitabile perdita di neuroni con una serie di strategie riparatrici? Si può ovviare ad una sorta di atarassia culturale ed emotiva coltivando e mantenendo vivi gli interessi e gli affetti di sempre, magari anzi ampliandoli? In definitiva, si può "imparare" ad invecchiare? Sì, e pare che in questo apprendimento le donne riescano meglio degli uomini, forse perché abituate per tradizione culturale a conciliare ruoli diversi e a dare maggior valore alla trama degli affetti, unico antidoto contro l'inevitabile restringimento dell'orizzonte. Il libro risponde ad alcuni interrogativi percorrendo una strada che non si avvale soltanto dei risultati della scienza, ma di una serie di riflessioni di scrittori, filosofi, pensatori, che hanno permesso di affrontare il problema della vecchiaia nella sua globalità e complessità.
In una nuova e originale formula, tutto Leonardo: il pittore della Gioconda e lo studioso di anatomia, lo sperimentatore del volo umano e l'inventore di macchine da guerra.
Questo dizionario tascabile vuole offrire in forma sintetica, ma accurata, la traduzione di 24.000 tra le parole oggi più usate nelle lingue tedesca e italiana. In entrambe le sezioni (tedesco-italiano e italiano-tedesco) viene fornita la pronuncia dei lemmi secondo l'Alfabeto Fonetico Internazionale. Nella scelta dei vocaboli da tradurre è stato dato spazio anche a quelli in ambito tecnico-commerciale e ad alcuni termini scientifici, come pure a quelli di uso più informale. Particolare attenzione e rilievo hanno avuto anche quelle espressioni e forme idiomatiche che risultano tanto utili alla reale comprensione e all'uso di una lingua straniera.
Un classico della psicoanalisi. Il caso clinico più perturbante e commovente dell'ultimo secolo. Diario di una schizofrenica riferisce l'esperienza vissuta dal malato e mostra tutto ciò che si mascherava dietro le manifestazioni e i sintomi della schizofrenia. Questo libro costituisce un duplice documento. Un documento scientifico giacché è la descrizione del decorso e della cura di una grave malattia mentale: l'apparizione progressiva dei successivi sintomi, le fasi di parziale remissione, le tappe della faticosa normalizzazione, raggiunta attraverso un procedimento psicoterapeutico originale di grande importanza sia teorica che pratica. Ma anche un documento umano: la descrizione della malattia è infatti opera dell'ammalata stessa, Renée, che la racconta come una propria drammatica vicenda spirituale. Si scopre così una vita sentimentale che le apparenze erano ben lontane dal far supporre e che è estremamente ricca d'insegnamenti. "Un'opera poetica", così ha definito questo libro Cesare L. Musatti, "suscettibile di risvegliare elementi nascosti che sono in ognuno di noi".
Un libro per fissare nel tempo i momenti più importanti e significativi a partire dai primi attimi di vita, per avere domani un album di ricordi unico e insostituibile. I primi passi nel cammino della vita: le prime parole, i giocattoli preferiti, le prime uscite, i pasti, il primo taglio di capelli, il primo dentino che spunta e il primo dentino che cade, la scuola... Un libro da compilare e riempire ''con amore'' fin dal primo giorno perché il bambino da grande possa guardarlo e leggerlo tante volte con altrettanto amore.
L'incontro. L'album-ricordo della mia prima comunione non è soltanto un album di fotografie, ma un libro d'arte e di devozione. È il ricordo di un giorno indimenticabile, di un evento irripetibile nella vita, scritto non solo nella memoria, ma ''dentro'', nel cuore. Il primo incontro con Gesù nel mistero eucaristico è sempre denso di straordinarie emozioni che nessuna parola riuscirà mai ad esprimere. Una parte del volume potrete personalizzarla con fotografie e commenti; troverete poi una seconda parte in cui sono citate alcune preghiere di Alessandro Manzoni e una terza parte in cui viene narrata la vita di Gesù attraverso i brani dei Vangeli e molte immagini di artisti illustri. Questo libro, perciò, sarà non solo il ricordo, ma anche la viva testimonianza di un giorno, quello della prima comunione, che resterà fra i più belli della vita. Contiene una pergamena-ricordo con l'augurio del Papa. Età di lettura: da 9 anni.
I bambini piccoli usano il disegno per arricchire con le immagini le storie che raccontano a se stessi, attingendole dal loro ricco mondo interiore, proprio come nel gioco del ''far finta che''. Quelli più grandi raffigurano invece l'universo esterno, nel modo in cui lo percepiscono. L'autrice ci illustra le caratteristiche del disegno infantile, che hanno entusiasmato anche pittori come Picasso, Kandinskij, Klee, Matisse, Dubuffet, e altri ancora.
Il libro prende in considerazione il prezioso e suggestivo contributo che Giovanni Paolo II, uomo e pontefice, ha lasciato con la sua riflessione sulla questione umana e cristiana della morte. Una morte compresa come risposta radicale ad una chiamata ancora più radicale che Dio rivolge all'uomo.