
Questo manuale intende offrire risposte, sul doppio versante teorico e pratico, alle domande che chiunque si sia accostato al mondo della ricerca nell'ampio settore dell'educazione e della formazione prima o poi si è posto. Partendo dalla logica che è alla base della ricerca scientifica nelle scienze umane, il testo illustra i principali concetti oggetto del dibattito odierno e offre strategie di azione per consentire all'insegnante, al formatore, all'educatore di leggere criticamente rapporti di ricerca concepiti da altri, allo scopo di trasferirne le conoscenze nella propria realtà operativa, oppure di progettare e attuare egli stesso piani di ricerca finalizzato a valutare input, processi, contesti e output legati a specifici interventi.
La costruzione dell'Unione Europea è l'unica rivoluzione vittoriosa che il secolo breve lascia in eredità a quello che gli succede, l'unica utopia realizzata tra le tante che lo hanno attraversato. L'unica rivoluzione che non ha avuto come oggetto la conquista del potere, bensì la creazione di un potere nuovo. L'integrazione europea è stata e sarà anche in futuro il precipitato di circostanze che premono dall'esterno del vecchio continente e lo costringono ad una presa di coscienza, ieri la guerra fredda, la fine del mondo bipolare, la globalizzazione, oggi l'emergere di nuove potenze autocratiche, la crisi dei mercati finanziari e del modello di capitalismo che essi hanno rappresentato. Sono i fattori che hanno condizionato il confronto permanente intorno alle forme dell'Europa, secondo il codice interpretativo suggerito in questo saggio, che vede la luce nell'ambito del programma di studi promosso dall'Istituto di ricerche sul negoziato dell'ateneo di Gorizia.
Questo libro si propone di condurre e guidare il lettore nel vasto universo della psicoterapia sistemico-relazionale. Adottando un approccio organico e sistematico, vengono presentate in successione, in base all'epoca della loro integrazione nella pratica clinica, le varie teorie dalle quali hanno tratto linfa sia l'orientamento sistemico-relazionale che anche altri orientamenti psicoterapeutici.
La comunicazione è azione sociale per eccellenza, costituendo infatti un elemento fondamentale di socialità e di socievolezza, di scambio e di rapporto sociale. Indipendentemente dalle sue funzioni o dagli ambiti specifici, la comunicazione consente, immediatamente o in maniera mediata/ipermediata, l'informazione e la relazione per gli attori sociali che sembrano sempre di più ad essa legarsi quasi senza autonomia, misconoscendo il fatto che, come direbbe Habermas, fra azione sociale ed azione comunicativa rimane comunque una sostanziale differenza. Il testo propone, oltre ad una riflessione sulla struttura del comunicare (anche a livello interculturale), un excursus sui territori principali dell'agire comunicativo, a livello micro, macro e meso.
Un testo per accompagnare il lettore in un viaggio entro lo spazio mentale degli adolescenti, utilizzando il filo narrativo e i segni presenti nella trama e nella struttura linguistica e narrativa delle storie T.A.T. come mappa di orientamento sulle caratteristiche del loro mondo interno.
Lo psicoterapeuta è chiamato a sostenere le intenzionalità di contatto implicite negli schemi corporei del paziente, attraverso la creazione di una nuova storia relazionale. L'autrice espone quindi il legame esperienziale che esiste tra la relazione terapeutica e gli schemi corporei evolutivi del paziente. Se la terapia ha successo, la persona è libera di vivere una vita spontanea e creativa. L'opera è il frutto dell'esperienza di Ruella Frank, psicoterapeuta della Gestalt newyorkese, membro dell'Istituto fondatore della psicoterapia della Gestalt.
Il libro di Jean-Marie Floch è un libro di frontiera. Di frontiera perché apre alla ricerca di marketing una nuova metodologia - la semiotica - e permette di esplorare nuovi territori. Di frontiera anche perché pratica un sistematico e programmatico pendolarismo tra semiotica, ovvero una disciplina teorica, e la ricerca di marketing, ovvero un savoir-faire pratico. La forza e l'interesse di questo libro risiedono proprio nel rifiuto di Floch di accettare la separazione tra teoria e pratica, tra ricerca fondamentale e applicazioni pratiche. Le analisi che Floch presenta in questo volume sono tutte state commissionate da aziende o agenzie e tutte hanno dovuto rispondere a degli obiettivi pratici di posizionamento (gli psicofarmaci, le automobili), di segmentazione (il metro, le banche), o comunicazione (l'editoria). Ma al tempo stesso si tratta di analisi che non rifuggono la sofisticazione teorica, né la complessità concettuale. Sotto la penna di Floch la semiotica appare per quello che è: una disciplina viva, curiosa, flessibile. Uno strumento d'analisi chiaro e operativo.
La radio ha oltre cento anni, ma è un medium ancora attuale, di facile accesso e di proprietà poco concentrata. L'analisi delle radio locali a Roma segue a una precedente indagine degli autori su Radio Rai, radio nazionale ma quasi tutta concentrata nella Capitale: si è potuto così confrontare il settore privato con quello pubblico, chiedendosi cosa vuol dire fare lo stesso tipo di lavoro in piccole e piccolissime imprese, piuttosto che in un'unica grande azienda. Nelle radio private, come alla Rai, c'è molto lavoro precario, ma con la differenza di retribuzioni più basse ed anche di lavoro nero. Ciononostante esistono molte persone appassionate del proprio lavoro. Dopo un quadro del mercato del lavoro a Roma, con attenzione soprattutto al lavoro atipico nella comunicazione, la ricerca utilizza prevalentemente metodi qualitativi per capire il mondo delle radio locali, poco conosciuto e frammentato, e analizzare condizioni, vissuti, prospettive lavorative più o meno precarie di chi in quelle radio lavora. Si guarda agli intrecci tra vita e lavoro, se e come il lavoro limita il metter su famiglia e viceversa se soprattutto i figli sono di ostacolo al percorso lavorativo. Si cerca di capire quanto pesano le differenze di genere, se e quanto sono riconosciute e quali possono essere le vie di uscita dal precariato per quella che è la figura professionale prevalente: l'aspirante giornalista.
La condizione di giovinezza è capace di assumere il proprio tempo in modo inusuale, costruendo una sorta di identità generazionale nella danza, unica ed originale per ogni generazione, con il tempo e con le altre generazioni. Oggi questa costruzione pare faticosa e incerta: debole è il sentimento di futuro, debole la densità e la forza della consegna degli adulti. Quali percorsi prende la ricerca delle giovanissime e dei giovanissimi, il loro esercizio di abilità per vivere il proprio tempo, per intrecciare gli accadimenti della vita personale, le scelte e le transizioni biografiche in una storia tra storie? E nella connessione partecipe e nel distanziamento mitico dal tempo storico, dai tempi sociali? Il nostro pare essere "tempo opportuno" per riconquistare un respiro "di generazione in generazione", nel quale riprendere il rapporto profondo con la propria filialità, con la relazione all'altro, con la consegna di futuro e con la capacità di inizio. Questo chiede di guardare alla scuola come luogo antropologico, alla conoscenza come esperienza del tempo, alle modalità per ritrovare l'infanzia e, insieme, alla capacità di consegnare e di lasciare. Chiede un esercizio di pensiero, una capacità di presenza, una modalità di cittadinanza "per generazioni": è la ricerca di queste pagine, nate in luoghi diversi dell'incontro impegnativo tra le generazioni, e portatrici d'una prospettiva pedagogica ed etica, antropologica e politica.

