
Ottobre 1940. Mikhail Petrov, detto Misha, ha 15 anni e una vita apparentemente fortunata: suo padre è segretario particolare di Stalin e la sua famiglia è stata trasferita all'interno del Cremlino. Ma nessuno può dirsi al sicuro neppure lì; infatti sua madre un giorno sparisce senza motivo e Misha sa che di questo non può parlare neanche con suo padre. I mesi passano e la vita di Misha continua: c'è la scuola e ci sono le attività del Komsomol (il gruppo dei giovani comunisti) ma l'atmosfera a Mosca, soprattutto tra le mura protette del Cremlino, diventa sempre più pesante: eliminazioni di persone influenti, confessioni estorte, paura diffusa e la voce ormai certa di un'invasione tedesca. Quando a giugno l'esercito tedesco invaderà il territorio sovietico avanzando verso Mosca, per Misha e le persone attorno a lui la vita assumerà una piega drammatica. Età di lettura: da 12 anni.
La storia si apre con il rinvenimento di un cadavere nello stagno di Olba, luogo immaginario sulla costa della Comunità valenciana, in Spagna. Esteban, il protagonista, ha dovuto chiudere la sua falegnameria, lasciando i dipendenti disoccupati. Mentre accudisce il padre, entrato ormai nella fase terminale della sua malattia, Esteban indaga i motivi di una rovina che lo vede nel doppio ruolo di vittima e carnefice. Il benessere e il suo rovescio inseparabile, l'avidità. Lo specchio in cui guarda Esteban, a suo modo un uomo senza attributi, restituisce un'immagine fatta di sogni infranti e illusioni perdute. Nulla si è salvato dalla voracità di questi primi anni del XXI secolo. L'amore, la famiglia, l'amicizia, anche i codici sociali sono diventati parte del menu di questo banchetto solo per pochi. Nei romanzi di Rafael Chirbes la vita interiore dei personaggi coincide con un preciso paesaggio esteriore, in questo caso senza dubbio lo stagno. Lo stagno, principio e fine della narrazione, acquisisce un crescente peso simbolico che ci aiuta a capire le complesse relazioni che gli esseri umani mantengono con il loro ambiente e con la loro storia. La storia ci obbliga a guardare verso quello spazio fangoso che è sempre stato lì, anche se per anni nessuno sembrava essere disposto ad ammetterlo, al tempo stesso spazio d'uso e abisso dove sono stati nascosti delitti e lavate coscienze, pubbliche e private.
Una casa di famiglia, sull'Appennino bolognese. Una vecchia casa. Gli animali sono una presenza nota. Non si tratta sempre di animali domestici, o quantomeno la loro domesticità è lontana dalla nozione tradizionale. Se nell'annus mirabilis 1992 quella di topi, arvicole e ratti era stata una vera e propria invasione, il dibattito si riapre quando arrivano i piccioni con il vaiolo: la sorella del narratore, dolce animalista, si fa in quattro per curarli, e nondimeno cura, almeno idealmente, i topi, anzi i ratti che turbano la quiete della magione. Uno in particolare, piuttosto abitudinario, compare sempre sullo stesso ripiano della libreria, dal che sorge spontaneo il sospetto che il topo sia un osservatore consapevole delle cose umane. Ugo Cornia parte da qui per una scorribanda dentro tutte le convivenze che hanno a che fare con figure animali. Alle derattizzazioni e alle stragi di volatili innocenti fan seguito storie di gatti (il cacciatore di prede Cito, l'avventuroso Cionci, la depressa Pinzia), e di cani (il setter cieco Billo e Tobi, il cane pazzo della sorella). Attraverso gli animali Cornia ricostruisce la storia di famiglia, dove con le bestie si parla, si confligge, si fanno patti, si stabiliscono confini, dove attraverso le bestie si dispiegano il labirinto emotivo degli affetti, le stagioni di un'esistenza, lo spazio delle assenze e la sequenza delle morti.
"Mi trasferii a San Francisco nel 2000 per vivere nel cuore della Silicon Valley la prima rivoluzione di Internet. Ci ritorno oggi da New York e ho le vertigini, e un senso d'inquietudine. La velocità del cambiamento digitale è stata superiore a quello che ci aspettavamo e ormai la Rete penetra in ogni angolo della nostra vita: il lavoro, il tempo libero, l'organizzazione del dibattito politico e della protesta sociale, perfino le nostre relazioni sociali e i nostri affetti. Ma la Rete padrona ha gettato la maschera. La sua realtà quotidiana è molto diversa dalle visioni degli idealisti libertari che progettavano un nuovo mondo di sapere e opportunità alla portata di tutti. I nuovi Padroni dell'Universo si chiamano Apple e Google, Facebook, Amazon e Twitter. Al loro fianco, la National Security Agency, il Grande Fratello dell'era digitale. E poi i regimi autoritari, dalla Cina alla Russia, che hanno imparato a padroneggiare a loro volta le tecnologie e ormai manipolano la natura stessa di Internet. Con questo libro vi porto in viaggio con me nella Rete padrona. È un viaggio nel tempo, per confrontare le speranze e i progetti più generosi di un ventennio fa con le priorità reali che plasmano oggi il mondo delle tecnologie. È un viaggio tra i personaggi che hanno segnato quest'epoca, da Bill Gates a Steve Jobs, a Mark Zuckerberg, e tra tanti altri profeti e visionari meno noti, che già stanno progettando le prossime fasi dell'innovazione."
Ascolto attivo, mediazione creativa, un tocco di umorismo: ecco gli ingredienti che oggigiorno permettono a ragazzi e insegnanti di comunicare fra loro in modo non superficiale e soporifero, di trasformare gli attriti e le difficoltà in occasioni di crescita e di conoscenza e di mettere in atto leadership che promuovono l'intelligenza collettiva. Sono questi gli ingredienti presenti e necessari in ogni scuola ad alto tasso di apprendimento. Le due autrici, con generosità, sapienza e allegria, restituiscono a piene mani in questo libro un insieme di strumenti messo a punto nel corso di una lunga esperienza professionale nel mondo della scuola e in quello extrascolastico. Una vera e propria arte, che va acquisita e praticata, poiché mediare le differenze e risolvere i conflitti e le tensioni che nascono tra i ragazzi e tra loro e gli educatori è una condizione essenziale e preliminare a qualsiasi discorso didattico, ed estremamente utile per la società e nella formazione delle future classi dirigenti.
Per capire quanti anni ha una sequoia bisogna tagliare il tronco e contare gli anelli. Se la sequoia avesse un collo non ce ne sarebbe bisogno. Odio la gente che sostiene - protesta Nora Ephron - che invecchiare è bello, che si diventa saggi e si capisce quali sono le cose importanti. Ci si ribella, ci si deve ribellare all'immagine contraffatta di sé che appare nello specchio. Anche perché dal collo all'anima il passo è breve. Invecchiare non è roba da rammolliti, diceva Bette Davis, e Nora Ephron lo dimostra con un senso dell'umorismo impagabile e con l'aggiunta: "tanto più se sei una donna". Una donna alle prese con i problemi della "manutenzione" (fitness-tinte-massaggi), angustiate dall'ombrosa adolescenza dei figli, che poi se ne vanno lasciando un nido vuoto in cui gioie e problemi finiscono, ma la preoccupazione è per sempre, atterrite dalla scomparsa delle amiche più care, duro memento mori, in un universo che continua a considerarla solo una vaga eventualità. Parlare dell'età incerta compresa fra la maturità e la senilità, e farlo con tanta caustica sincerità e allo stesso tempo con la leggerezza dell'umorismo, non è impresa da poco.
Michael si trasferisce con i genitori in Israele, la terra d'origine del padre, per poter assistere il nonno anziano. Adattarsi alla nuova casa, alla lingua e ai nuovi compagni di scuola è difficile per il ragazzino, così come è struggente il ricordo dell'America, il solo mondo che lui abbia conosciuto. Una volta giunto a Gerusalemme, però, Michael capisce che quel vecchio burbero, responsabile del loro trasferimento, è in realtà un meraviglioso complice: nella cantina della sua grande casa nasconde un tesoro fatto di preziosi oggetti antichi e di attrezzi incredibili. Non solo: tutti i mercoledì si camuffa ed esce per le vie del quartiere con un affilatoio su ruote, gridando: "Arrotino, arrotino! Forbici e coltelli! Coltelli e forbici", facendo accorrere donne, bambine e bambini curiosi. Il nonno è davvero in grado di riparare qualsiasi cosa! Ma allora sarebbe capace di aggiustare anche i sogni? Michael lo scoprirà quando il nonno lo farà entrare in un suo sogno, offrendogli il più prezioso dei doni: come un apprendista stregone, Michael imparerà a distinguere i confini tra il sogno e la realtà, vivendo insieme al bizzarro vecchietto avventure a volte fantastiche, a volte spaventose: perché ci sono sempre due lati delle cose, uno brutto e uno bello. Età di lettura: da 9 anni.
Artur Paz Semedo, impiegato di una storica fabbrica d'armi, le Produzioni Bellona SA., e intenditore di film bellici, viene profondamente colpito da alcune commoventi immagini de "L'Espoir", di André Malraux, cui assiste casualmente. La successiva lettura del libro, che pare già provocare un'impercettibile incrinatura nelle sue certezze di amante appassionato delle armi da fuoco, e, poco dopo, il suggerimento della ex moglie Felicia, una pacifista convinta, di investigare negli archivi dell'azienda per scoprire se le Produzioni Bellona SA. abbiano mai venduto armamenti ai fascisti lo avviano verso un'avventura che purtroppo non sapremo, pur potendolo immaginare da fedeli lettori di José Saramago, fin dove lo avrebbe condotto. Con uno scritto di Roberto Saviano e un'illustrazione di Günter Grass.
"Tom, me ne vado, ma non ti lascio. Tu continua pure come sempre. Con amore, Hayley". È questo il messaggio che Tom, trentenne londinese, trova la sera del 12 giugno, la sera in cui scopre che la sua ragazza non c'è più, ma non lo ha lasciato. Che cosa significa? Hayley se n'è andata oppure no? Tornerà? Quando? E cosa diavolo dovrebbe fare lui nel frattempo? Ansioso di trovare risposte, Tom si mette sulle tracce di Hayley. E nel farlo si imbatte in un eccentrico gruppo di persone che hanno deciso di risolvere i loro problemi esistenziali dedicandosi a un hobby tanto insolito quanto contagioso. Un attimo dopo si accorge di essere pedinato, ma non sa da chi. E poi rischia di perdere il lavoro in radio quando, con tutta Londra in ascolto, dimentica il microfono acceso durante una conversazione privata decisamente imbarazzante. Ma per Tom l'importante è capire cosa sta succedendo alla sua vita e chi sono le persone che gli stanno intorno. Chi è Hayley in realtà? E chi è quella ragazza carina che lo segue al supermercato? E perché, quando si ha un problema, non si può semplicemente trovare qualcuno che l'abbia già risolto e fare un bel copia-e-incolla?
Pedrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l'occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d'acqua carezzati dall'opulenza degli oleandri. È qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia Anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza senile. Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? Dove sono nascoste? Ma soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero custode della proprietà e ambiguo factotum? Come acqua nel morbido calcare i Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti - vogliono, all'unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con i poteri occulti, e soprattutto passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte. Simonetta Agnello Hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell'universo famigliare, tutto intero.