
«Mio carissimo Odoardo, si è abbassata la temperatura e l'aria fresca mi fa pensare all'ormai prossimo inverno. Sarà ancora un inverno di guerra ? Dovremo trascorrerlo con questa grande pena in cuore che lo farà più triste, più freddo, più lungo? Dovremo viverlo sotto l'incubo dell'invasione e dei suoi pericoli che da un momento all'altro ci può cacciare dalle nostre case, in mezzo al freddo, ai disagi?». Le lettere, finora inedite, raccolte nel libro sono state scritte dalla moglie di Odoardo Focherini (1907-1944) tra il 9 maggio 1944, quando si trovava nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, e il 29 maggio 1945, pochi giorni prima che la notizia della sua morte giungesse alla famiglia. Per aver salvato decine di ebrei tra il 1943 e il 1944, Focherini è stato insignito della medaglia di Giusto fra le Nazioni dallo Stato d'Israele e della medaglia d'oro al merito civile dalla Repubblica Italiana. La Chiesa cattolica lo ha beatificato nel 2013.
«Gli immigrati sono troppi». «Hanno tutti il telefonino». «Sono tutti terroristi». «Ci rubano il lavoro». «Non pagano le tasse». «Basta salvataggi in mare». Sono alcuni dei luoghi comuni e delle fake news che si ascoltano per strada o si leggono sui social o sui giornali e che contribuiscono a definire l'orientamento dell'opinione pubblica. Le storie vissute dai migranti, raccontate - come avviene in questo libro - da chi li incontra quotidianamente, contribuiscono a sfatare le dicerie, presentando la realtà dei fatti e le reali dimensioni dei fenomeni. Un contributo che, a partire da chi frequenta direttamente o indirettamente luoghi di incontro e condivisione con i migranti, può aiutare a comprendere meglio le persone oltre i pregiudizi.
Sulla via della Croce, dove Gesù ha accettato la sorte del chicco di grano che cade in terra e muore per produrre molto frutto (Gv 12,24), ci lasciamo accompagnare dagli straordinari testi di Papa Benedetto. Un percorso di purificazione e di espiazione attraverso il quale ognuno di noi chiamato a camminare, per donarsi e donare agli altri lo squarcio di sereno verso Cieli Nuovi, verso il Paradiso.
Il libro rilegge l'intera storia di Giobbe alla luce del timore di Dio. Il testo biblico, infatti, presenta un lessico della paura e del terrore particolarmente sviluppato e si avvale di quasi tutte le radici dei verba timendi dell'ebraico biblico. Timorato di Dio, Giobbe esprime rispetto reverenziale, amore e terrore. Il testo gioca sull'ambiguità semantica del verbo «temere» per creare un cortocircuito nell'idea tradizionale del timore del Signore, secondo cui chi lo teme vive felicemente, mentre gli empi sono afflitti da prove e dolori. Gli amici del protagonista rappresentano bene la sapienza tradizionale, ancorata in modo intransigente alla giustizia retributiva. L'opera non intende annullare tale giustizia - in tal senso l'epilogo è molto eloquente - ma certamente contrasta il bieco meccanicismo con cui gli amici la concepiscono.
Qual è il fondamento della realtà? Perché esiste qualcosa e non il nulla? Si può concepire un destino ultimo dell'anima? Queste domande, che si collocano alla frontiera di discipline diverse, costituiscono da sempre i grandi interrogativi della Filosofia e della Teologia, ma coinvolgono anche la Fisica e la Cosmologia, le Scienze dell'informazione e la Biologia. Questo volume propone un'introduzione alla trattazione moderna e contemporanea dei grandi temi dell'esistenza e intende offrire, in modo sintetico, una panoramica sul pensiero di alcuni autori significativi, mettendoli a confronto ed evidenziando analogie e differenze. È un modo per favorire il passaggio dalla scienza alla sapienza, dalla semplice conoscenza alla capacità di operare una sintesi personale in grado di orientare consapevolmente la propria vita.
L'ultimo libro della Bibbia ha creato per la civiltà occidentale un mondo narrativo dotato di un inizio e di una fine. Ha creato sia un mondo futuro ricco di speranze e realizzazioni utopiche, sia un mondo colmo di fallimenti distopici e disperazione. La sua collocazione canonica al termine della Bibbia è il corrispettivo del Genesi al suo inizio. E chi regge la Bibbia tra le mani, tiene in mano il tempo e lo spazio racchiusi tra due copertine. L'Apocalisse di Giovanni ci riguarda anche se non l'abbiamo mai letta, anche se, avendola letta, non crediamo a nemmeno una parola, anche se la conosciamo davvero bene o non ne sappiamo nulla. In parte ciò è dovuto al fatto che, ovviamente, la narrazione biblica della creazione e della fine del mondo rappresenta a grandi linee ciò che è vero di qualunque vita che inizia con la nascita e si conclude con la morte. Ma a un livello più generale, l'Apocalisse ci fornisce un modello adatto alle più ampie aspirazioni della comunità e della società.
Il 1° luglio 1949 la Chiesa prende posizione ufficiale nei confronti del comunismo e sancisce la scomunica per tutti i fedeli che «professano questa dottrina». Il decreto non giunge inatteso: è solo l'atto finale di un processo, iniziato alla fine della seconda guerra mondiale, che ha visto i cattolici impegnati nello scontro politico, in prima linea contro quella che viene considerata una nuova religione secolare di redenzione sociale. Questo libro analizza i passi che, a partire dal pontificato di Pio XII, portano alla scomunica comunista. Il documento stesso viene analizzato e interpretato alla luce del contesto socio-politico e viene data voce a coloro che furono direttamente toccati dalla decisione della Chiesa: una maggioranza di contadini e operai che si trovarono a dover scegliere fra un partito che tutelava i loro diritti e una Chiesa che sembrava allineata «con il prete e con i padroni». Prefazione di Luigi Bettazzi. Postfazione di Achille Occhetto.
Il ciclo liturgico dell'anno C segue il racconto di Luca. Prima ancora di rivelarci la sua vera identità, il Gesù del terzo evangelista si mette in cammino con noi, pazientemente apre le nostre menti alla comprensione della Scrittura e ci prepara a riconoscerlo nella celebrazione eucaristica. All'immagine del cuore che arde in presenza del Risorto corrisponde l'enfasi che Luca attribuisce al ruolo della preghiera nella vita cristiana. Come il maestro, il discepolo è invitato a diventare figlio pregando e accogliendo la misericordia del Padre che ci viene incontro per prenderci nelle sue braccia.
Il 21 novembre 2016 la piccola Sara muore, a soli 9 anni, in modo improvviso e inaspettato. L'evento travolge la vita tranquilla e ordinariamente felice di una famiglia. Cosciente della possibilità di perdersi nel dolore di una morte inspiegabile, impaurito da una piega imprevista presa dalla propria vita, il padre Alessandro racconta i due mesi successivi al funerale della figlia, descrivendo gli eventi, le situazioni, gli incontri avvenuti in quel periodo. E analizza, in forma di diario, se stesso e gli altri componenti della famiglia, la moglie Lu e i figli Francesco e Stefano. Nel farlo, si interroga sulle questioni più profonde dell'esistenza, dal senso stesso della vita alla sua precarietà. E lo fa senza giungere a una risposta, ma mettendo in luce la fragilità della nostra condizione e la necessità di partire da questa fragilità per costruire un'esistenza cosciente, che sia frutto di scelte e non assomigli troppo all'inevitabile rotolare di una palla su un piano inclinato. Alessandro descrive il suo dolore attraverso racconti personali che possono parlare a ognuno di noi. Dalle sue parole e dalla reazione della sua famiglia traspare la speranza che, sebbene non si possa dare un senso a una morte senza senso, si può forse dare un nuovo senso alla propria vita. Postfazione di Gennaro Matino.
La cornice liturgica, il culto della verità e la cultura materna sono le tre dimensioni dell'omelia prese in considerazione in questo libro. Esse sono collegate da un filo rosso - la storia della salvezza - che riconduce la predica durante la messa a un'esperienza pasquale analoga a quella del Risorto con i discepoli di Emmaus. L'omelia, infatti, ha lo scopo di far sì che la proclamazione della Parola di Dio diventi, insieme con la Liturgia eucaristica, «quasi un annunzio delle mirabili opere di Dio nella storia della salvezza, ossia nel mistero di Cristo».