
Il mondo islamico ha nei confronti del denaro un approccio etico che si regge su alcuni principi: una parte dei guadagni va devoluta in carità, non sono previsti interessi sui prestiti e gli investimenti devono essere socialmente responsabili e lontani dal rischio e dalla speculazione. Teorizzata negli anni Cinquanta, quando molti Paesi a maggioranza musulmana hanno raggiunto l'indipendenza politica dalle potenze coloniali, la finanza islamica è stata messa per la prima volta in pratica negli anni Sessanta in Egitto, Algeria, Malaysia e Dubai. Due decenni dopo, la sua crescente diffusione - che oggi registra tassi di crescita annua a doppia cifra - ha portato anche in Europa all'offerta di prodotti conformi alla sharìha. Ma in che modo la finanza islamica si inserisce nel sistema capitalistico? E in quali forme questo fenomeno incide sull'integrazione delle comunità islamiche nelle società occidentali travolte dalla speculazione finanziaria?
Nei momenti di passaggio individuali e collettivi ci sono libri particolarmente preziosi che aiutano a comprendere in profondità la natura delle crisi, danno parole alle emozioni e illuminano zone buie. Qoèlet, vetta altissima della tradizione sapienziale biblica, è uno di questi, e si configura come una profonda ed efficace cura delle due principali malattie di tutte le fedi, religiose e laiche: l'ideologia e la ricerca di facili consolazioni attraverso risposte banali a domande difficili e tremende del vivere. Il libro biblico è stato scritto in Israele durante la conquista greca, quando un grande impero stava imponendo la sua lingua e la sua cultura. Alcuni intellettuali ebrei erano affascinati da quel mondo e dai suoi valori di ricerca della felicità, del profitto, del piacere e della giovinezza. C'era però chi vedeva in quella «globalizzazione» la crisi profonda della cultura d'Israele. Tra questi, Qoélet, la cui meditazione è utilissima anche oggi per chi, in una nuova età di appiattimento dei valori, vuole pensare in profondità la natura del nuovo mondo e dei suoi dogmi. Il libro biblico è il grande confutatore dell'ideologia pelagiana meritocratica - oggi in pieno revival - secondo la quale il giusto viene ricompensato con beni, salute, figli, mentre il malvagio è sventurato e povero perché colpevole. Qoèlet si rivela così un efficacie antidoto contro la nuova/antica idolatria che sta invadendo, senza trovare resistenza, le imprese, la politica, la società civile e anche alcuni settori delle Chiese.
Negli ultimi anni del Settecento, nel dipartimento francese dell'Aveyron, un gruppo di cacciatori trova e cattura in una foresta un bambino abbandonato. Nudo e dall'aspetto sudicio, viene tenuto prigioniero, esibito alla curiosità della gente e portato a Parigi. Il medico Jean Itard, rifiutando la tesi dei colleghi che reputano il «selvaggio» un ritardato mentale irrecuperabile, decide di approfondire lo studio e tenta di educarlo. Il bambino viene così condotto a casa del medico, che inizierà a prendersene cura cercando di reinserirlo nella vita sociale. La vicenda, narrata anche in un celebre film di François Truffaut, divenne il punto di riferimento per la ricerca sugli handicap ed è il filo conduttore di questo libro, incentrato sul rapporto tra disabilità, identità ed educazione.
Nella primavera del 1961 Hannah Arendt viene inviata dal settimanale «New Yorker» a seguire il processo ad Adolf Eichmann, il gerarca nazista rifugiato nel 1945 in Argentina, rapito dal Mossad nel 1960, processato per genocidio l'anno successivo e condannato a morte per impiccagione nel 1962. In quella circostanza Arendt diviene amica di Leni Yahil, storica di origine tedesca e studiosa della Shoah. Inizia così una corrispondenza che alterna questioni personali, filosofiche e politiche. Nel 1963, dopo la pubblicazione degli articoli sul processo Eichmann, riuniti poi nel volume «La banalità del male», il rapporto tra le due donne si interrompe bruscamente. Nella più controversa delle sue opere, Arendt sostiene che il male perpetrato da Eichmann sia da attribuire a una completa inconsapevolezza sul significato delle proprie azioni e solleva il tema della responsabilità dei capi delle comunità ebraiche nell'aver agevolato la politica di sterminio nazista. Il tentativo di Yahil di far rivivere la corrispondenza con Hannah Arendt otto anni più tardi è destinato a fallire. L'amicizia tra le due donne non riesce a reggere la polemica suscitata dal processo e dal libro.
Con una nota di lettura di Gennaro Matino.
«Il divino, nella vulgata del pensiero religioso della cultura occidentale, è stato associato per secoli e secoli ai concetti grevi di onnipotenza, onniscienza e consimili. Questi concetti totalizzanti e totalitari hanno schiacciato la relazione fra l'umano e il divino nel vicolo cieco della fede senza dubbi, della sottomissione acritica, in fondo al quale è sempre in agguato la perversione del fanatismo».
Tutti i testi liturgici per la preghiera del mattino e della sera: Lodi, Vespri, Ora media e Compieta.
Questa edizione quadriforme del libro dei Numeri, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone:a) il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basato prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; b) il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; c) il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; d) il testo della Bibbia CEI 2008, normativo per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; e) la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Milioni di persone si muovono ogni giorno sulle strade per lavoro, turismo, divertimento, acquisti o motivi religiosi. Eppure la guida di automezzi e, più in generale, tutto ciò che ruota intorno al comportamento di automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni sembra costituire una zona franca dell'etica. Non si tiene nel debito conto che alcune condotte espongono a gravi rischi, coinvolgono la vita propria e altrui provocando vittime e feriti, hanno ripercussioni sull'inquinamento e la salute, oltre che conseguenze di natura legale e assicurativa. Perché la strada è, a tutti gli effetti, un luogo di convivenza e di relazioni. E il traffico un luogo insolito, ma fondamentale per osservare i comportamenti umani.
Il libretto tascabile contiene il rito della Messa, la liturgia della Parola e le parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive affiancate dal commento.Le riflessioni vengono proposte da tre autori: fr. Adalberto Piovano, monaco benedettino della comunità Ss. Trinità di Dumenza; fr. Luca Fallica, anch'egli monaco nella medesima comunità; fra' Roberto Pasolini, frate minore cappuccino della provincia S. Carlo in Lombardia.Per ogni giorno è proposta una pillola di liturgia delle Ore.Non mancano nemmeno il calendario interreligioso, la segnalazione e una breve riflessione sulle giornate particolari - ecclesiai e civili - oltre ad alcune pagine dedicate all'esortazione apostolica "Amoris laetitia".Abbonandosi all'edizione web, è possibile scaricare i contenuti in formato PDF. Iscrivendosi alla newsletter si riceve quotidianamente via e-mail il link al PDF della messa del giorno.