Alessandro Magno, forse il più celebre condottiero della storia, è una figura che non ha mai perduto il suo fascino. Asceso al trono di Macedonia appena ventenne, aveva già dato prova del genio militare che, in una serie di spettacolari battaglie, gli avrebbe consentito di sconfiggere l'immenso e potente impero persiano. In un'epica spedizione durata oltre un decennio, percorse migliaia di chilometri, attraversò deserti, pianure e foreste, combatté imponenti battaglie e assediò città, fino a diventare signore di un vastissimo territorio, che si estendeva dalla Grecia all'India. Quando, a soli 32 anni, fu colto prematuramente dalla morte, nessuno era preparato a tenere unito l'impero da lui costituito. Venerato in vita come un dio, a due millenni dalla morte la sua fama è ancora intatta. Questo libro esamina le campagne di Alessandro presentandone le tattiche e le vittorie con l'aiuto di mappe, illustrazioni e ricostruzioni, permettendo al lettore di rivivere la straordinaria carriera di uno dei più grandi generali di ogni tempo.
Il cofanetto contiene 2 volumi: Isonzo. Il massacro dimenticato della Grande Guerra di Schindler ed Isonzo 1915 di Seifert.
Nell'estate del 1914, con l'Europa ormai sull'orlo della guerra, lo spettro di imminenti attacchi da parte dei dirigibili Zeppelin si profilava su Londra e altre importanti città britanniche. Quando Winston Churchill assunse la responsabilità della difesa della capitale, si rese conto che le aeronavi nemiche erano più vulnerabili mentre si trovavano a terra. Inoltre, nonostante le limitate risorse a disposizione, era convinto che l'attacco rappresentasse la migliore forma di difesa. Fu così che, nell'ultimo quadrimestre del 1914, il Royal Navy Air Service effettuò quattro incursioni aeree sulle basi degli Zeppelin in Germania: a Düsseldorf-Colonia per due volte, poi a Friedrichshafen e a Cuxhaven. Questo libro presenta la storia completa della prima campagna di bombardamento "strategico" condotta dalla Gran Bretagna e i risultati da essa conseguiti.
L'immagine popolare della legione romana è strettamente collegata a quella della sua più famosa classe di ufficiali: i centurioni, caratterizzati dalla cresta trasversale sull'elmo, dagli schinieri decorati a protezione delle gambe, dal bastone di vite impugnato nella mano destra. Furono i centurioni a mantenere esercizio e disciplina tra i legionari, con brutalità ma con efficacia, e furono le loro virtù militari e il loro coraggio a costituire il nerbo della macchina militare romana. Attingendo a una gran quantità di reperti archeologici e di fonti storico-letterarie, questo libro descrive gli incarichi, le carriere e l'aspetto dei centurioni durante l'epoca regia, consolare e classico-imperiale, fino alla caduta dell'Impero d'Occidente.
Spina dorsale della Regia Aeronautica nel corso degli anni Trenta, il CR.32 era un biplano da caccia dalle linee eleganti e al tempo stesso molto maneggevole. Nel 1936, quando il generale Franco chiese alla Germania e all'Italia appoggio aereo nella lotta contro i repubblicani per il controllo della Spagna, erano in servizio circa 400 esemplari. Alla fine dell'anno, 120 CR.32 furono inviati nella penisola iberica per proteggere i velivoli da trasporto e da bombardamento dei nazionalisti; superiori numericamente e per prestazioni agli He 51 germanici, i caccia Fiat riportarono numerosi successi in combattimento. In un primo tempo, furono pilotati soltanto da volontari italiani, ma verso la fine del 1936 venne formato il primo reparto interamente spagnolo. Nel corso della guerra civile, furono impiegati non meno di 477 CR.32. Ai piloti italiani che li condussero in combattimento fu accreditato lo sbalorditivo numero di 709 vittorie aeree; altre 320 vennero rivendicate da piloti spagnoli o di altra nazionalità che volavano con i colori dei nazionalisti, mentre le perdite ammontarono a sole 118 unità.
Creati prima della guerra per effettuare azioni o missioni speciali, e forgiati sui campi di battaglia dell'Africa settentrionale o del fronte orientale, i reparti d'élite e le forze speciali dell'esercito italiano si misero sempre in evidenza nonostante le condizioni in cui dovettero operare e combattere non fossero favorevoli date le carenze in fatto di armi ed equipaggiamenti. In questo libro sono descritti i reparti che si guadagnarono il rispetto dei loro alleati tedeschi e dei loro avversari britannici e del Commonwealth - la divisione corazzata "Ariete", la divisione motorizzata "Trieste", la divisione paracadutisti "Folgore" e i guastatori del genio insieme a quelle forze speciali talvolta meno note tra le quali figurano il X reggimento arditi, il battaglione sciatori "Monte Cervino", il gruppo battaglioni da sbarco Camicie Nere e i battaglioni di volontari stranieri del raggruppamento "Frecce rosse". Il volume è riccamente illustrato con rare fotografie dell'epoca e con dettagliate tavole a colori che raffigurano le uniformi, i distintivi e gli equipaggiamenti.
El Alamein rappresentò un punto di svolta per le sorti delle truppe britanniche e alleate nella Seconda guerra mondiale. Tra il giugno e il novembre del 1942 furono combattute tre diverse battaglie, tutte mirate a fermare l'avanzata delle forze italo-tedesche di Rommel verso il Canale di Suez. Quella finale, svoltasi tra la fine di ottobre e i primi di novembre, vide il massiccio intervento, soprattutto nella fase iniziale, dell'artiglieria contro le linee che Hitler aveva ordinato a Rommel di tenere a tutti i costi. L'8ª armata britannica guidata dal generale Montgomery travolse le difese nemiche, e il feldmaresciallo fu costretto a ordinare la ritirata in direzione ovest verso la Libia per salvare quanto era rimasto dell'Afrika Korps. Questo libro fornisce un'analisi approfondita della battaglia che rappresentò il primo passo verso la vittoria degli eserciti alleati in Africa settentrionale.
La buona cucina e la convivialità non nascono grazie a eccellenti cuochi di pur apprezzabili ristoranti, ma nell'intimità delle mura domestiche, dove si elaborano e modificano ricette tratte da manuali e da riviste oppure carpite da un vicino di casa o da un amico, talvolta straniero. In tutte le case, da quelle della nobiltà fino alle più umili, si trovavano e si trovano ancora piccoli quaderni, magari dimenticati o inutilizzati, con macchie di burro e qualche cristallo di zucchero tra le pagine, che riportano trascritte tante ricette, più o meno segrete, più o meno complete, più o meno copiate, ma tutte con la loro originalità. In questo libro compare una selezione delle ricette della tradizione del Friuli goriziano, e non solo, reperite in manoscritti, tutti inediti, redatti tra il 1830 e il 1970.