
Il Sentiero del Viandante rappresenta uno dei tesori del lago di Como, uno dei più bei trekking in Italia. Più che altrove, su questa felice sponda di lago, si cammina per contemplare. Il percorso corre sulla sponda lecchese di manzoniana memoria, e si copre in più tappe, facendo capo alle stazioni ferroviarie per gite giornaliere o su B&B per un trekking continuativo. È un sentiero per tutti, che propone un vero balcone panoramico sul lago. Di sorprese ne dispiega ovunque: panorami, singolarità geologiche e botaniche, testimonianze della fede e capisaldi della storia, luoghi dell'immaginario popolare, ritagli di campi, casali, vigne e oliveti che compongono un quadro celebrato da poeti e scrittori. Si passa per Varenna e Bellano, si risale la Valtellina dopo aver aggirato le falde del Monte Legnone fra i castagneti e i classici 'monti', piccoli nuclei colonici, e si chiude nella Val di Mello, al cospetto dei 'giganti' delle Alpi Retiche.
I silenzi di Alfredo Martini, pieni di rispetto e di significato, erano talvolta più efficaci delle parole. Pedalando a fianco di Coppi e Bartali e poi, come Commissario Tecnico, guidando per oltre vent'anni la Nazionale italiana di ciclismo a entusiasmanti e ripetuti successi, Martini è stato un luminoso esempio di etica del lavoro e dello sport. In questo libro Franco Quercioli racconta i suoi incontri con il grande, indimenticabile Alfredo del quale, il 18 febbraio 2021, ricorre il centenario della nascita.
Passi evangelici per il cammino.
La Via di Francesco, dalla Toscana a Roma, è un percorso moderno che tocca i luoghi fondamentali dell'avventura francescana. Monasteri e chiese, borghi e solenni foreste, oliveti secolari e la imponente Valnerina sono le tappe di uno dei cammini europei di maggiore suggestione e successo. Circa 450 chilometri, per 23 o 24 giorni di cammino complessivi, ci conducono attraverso le Foreste Casentinesi, la valle del Tevere, il Subasio, la cascata delle Marmore, la Valle Santa di Rieti e la Sabina no alle porte della Città Eterna. E ci permettono di incontrare i religiosi e i camminatori, i volontari e gli hospitaleros che hanno dato vita alla Via. Sentieri e mulattiere nella natura ma anche dello spirito: il ricordo della presenza di Francesco è sempre presente tra i monasteri, gli eremi e i silenziosi panorami che poco sono cambiati negli ultimi otto secoli.
Alessandra Beltrame ci porta nel suo mondo intimo fatto di sentieri, incontri e ricerca di senso della vita, in cui il cammino, quale atto ineludibile del nostro stare sulla terra, diventa invito, messaggio, denuncia, atto di tenerezza e inno alla consapevolezza. La protagonista fa della sua esperienza materia che si appiccica alle suole, si sporca dell’odore e della polvere del mondo: il cammino è atto politico, è scelta di libertà contro i luoghi comuni, le cattive abitudini, la disumanità. Perché nasciamo bipedi, non stanziali. Perché chi migra non può essere fermato. Possiamo erigere muri, barriere, ma saranno sempre ostacoli parziali alla volontà, all’esigenza, all’urgenza dell’uomo di spostarsi. Perché siamo come il vento, come il tempo che procede inesorabile. Perciò dobbiamo andare. Al ritmo del nostro cuore e del nostro respiro. Perché noi siamo fatti per camminare.
Lasciate andare il vostro passo e provate a vedere l’effetto che fa.
Raggiungere il punto più alto della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, ti dà una scarica di adrenalina. Viverci, in solitudine, per cento giorni di seguito, è un'esperienza che ti cambia la vita. A 42 anni, Carlo Budel decide di lasciare un lavoro sicuro, a tempo indeterminato. Non sopporta più la routine quotidiana, né il pensiero che i giorni della settimana saranno uno uguale all'altro, senza sorprese, senza emozioni. Sulle montagne, Carlo trova la sua strada. Scopre per caso che stanno cercando un gestore per la Capanna Punta Penìa, il rifugio più alto delle Dolomiti. Sente che è quello il suo destino: diventare il custode della Marmolada. Tutto, a 3.343 metri d'altezza, acquista un sapore estremo, dall'esplosione di colore dell'alba, alla terribile forza dei temporali e del vento. Stando sospesi tra terra e cielo, in certi momenti sembra di toccare con mano il confine tra la vita e la morte.
Un manuale dettagliato e di facile consultazione per immaginare, progettare, costruire, gestire e promuovere le piste ciclabili e la ciclabilità, frutto di esperienze concrete in Italia e all'estero. Il libro ospita più di 300 elementi grafici tra figure, grafici, tabelle e fotografie, oltre a un'ampia bibliografia costituita da 55 fonti. Sono presi in esame gli aspetti tecnici dell'intera filiera della ciclabilità, ovvero: le motivazioni per investire in una nuova pista ciclabile l'analisi normativa; la progettazione delle infrastrutture ciclabili urbane e cicloturistiche; la pianificazione della mobilità l'analisi costi/benefici; la scelta dei materiali e delle infrastrutture la segnaletica; le fasi di realizzazione; l'integrazione con le altre strutture; la promozione della ciclabilità; la gestione e la manutenzione delle infrastrutture ciclabili. Il manuale delle piste ciclabili e della ciclabilità è uno strumento per trovare delle utili risposte a domande come: perché costruire le piste ciclabili? Quanto costano? Come si progetta una pista ciclabile? Come si promuove? Come fare la manutenzione e assicurarne la gestione? È raccomandato ad amministratori, progettisti, tecnici, imprese, enti pubblici, associazioni, operatori turistici, docenti, appassionati della bicicletta e a tutti coloro che, per lavoro o per impegno civico, hanno a cuore il futuro della mobilità e la qualità della vita dei cittadini.
Una pedalata nella storia: un itinerario ciclabile lungo la via Francigena che collega due luoghi unici, piazza del Campai e piazza San Pietro. L'ultimo tratto della Via Francigena parte da Siena attraversando la Toscana meridionale e l'Alto Lazio ed è lungo 280 chilometri. Si passa progressivamente dai profili dei cipressi ai coni vulcanici del Monte Amiata e t dei Monti Omini, dalla terra rossa alla nera roccia vulcanica, dai curatissimi vigneti del Brunello alle distese di noccioli, dei boschi di castagni agli spereni di tufo, dal recentissimo asfalto all'antico basolato romano. Per giungere sulle rive del Tevere si percorre la - dichiarata patrimoni dell'Umanità dall'Unesco Paglia, la Valle del Treja, a Valle del Sorbo e numerosi parchi regionali. Lungo il percorso si visitano splendidi borghi come Buonconvento, San Quirico d'Orciai Bagno Vignoni, Radicofani, Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Vetralla, e città affascinanti come Viterbo e Sutri. L'ingresso nella Capitale attraverso la pista ciclabile lungo il Tevere, tra campi sportivi e greggi di pecore, lontani dal caotico traffico metropolitano, è una "chicca" che merita il viaggio e l'arrivo a San Pietro è un'emozione che lascia senza parole.
La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Franco Michieli, geografo ed esploratore, corridore in incognito, a raccontare la corsa selvaggia in natura: una pratica istintiva e poetica lontana da cronometri e competi/ione. Un'esperienza liberatrice, in empatia con animali e montagne, in cui il tempo pare dilatarsi e la distanza ridursi. L'estasi dell'immaginazione.
Gli ultimi giorni di una persona cara sono difficili da affrontare, per il malato, stremato dal dolore, e per i parenti, stretti attorno a lui, che condividono la sua sofferenza. In quei momenti ci poniamo diversi interrogativi, nell'arduo tentativo di dare un senso alla vita e alla morte. Nel mondo occidentale l'innalzamento dell'età media della vita unito alle acquisizioni scientifiche, mediche e tecnologiche, hanno protratto a lungo l'esistenza, trasformandola a volte in una vita solo biologica, in una presenza assente come per le persone in stato vegetativo permanente o in una sopravvivenza dolorosa. In alcuni casi sembra quasi che più che aiutare la vita si cerchi di impedire la morte. Qual è il confine tra cura e accanimento terapeutico? Si può decidere la propria morte? Come trovare, da credente, una dignità nella morte? In questo libro si analizza il tema del fine vita cercando delle risposte a queste domande dal punto di vista religioso, etico, legale e medico, con interventi di Beppino Englaro, padre di Eluana; dell'avvocato Giulia Facchini Martini, nipote del Cardinal Martini; di Don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro di accoglienza Ernesto Balducci; di Vito Di Piazza, primario di Medicina Interna all'Ospedale di Tolmezzo (Ud) e di Marinella Chirico, unica giornalista ammessa al capezzale di Eluana alla casa di riposo La Quiete di Udine.

