Un filosofo e storico dell'arte s'interroga sul mistero e la singolarità delle pratiche e delle forme degli ex voto, immutate dall'antichità pagana a oggi e comuni alle società più diverse. La loro volgarità di forme anatomiche (mani, piedi, occhi, cuori, seni, genitali), il loro carattere ripetitivo e banale provocano infatti un certo malessere in chi ne ripercorre con lo sguardo le migliaia di esemplari.
In questo libro, che inaugura una nuova collana di manuali "di base" in ambito psicologico, gli autori offrono una descrizione degli strumenti statistici che possono aiutare studiosi e professionisti ad affrontare alcuni problemi ricorrenti nella ricerca in psicologia. L'attenzione è rivolta alla ricerca diagnostica, alla fase di diagnosi clinica, alla valutazione dell'efficacia degli interventi e ai modelli di analisi dei dati applicabili in diversi contesti, con esempi di applicazione del package statistico SPSS.
Citando i passi più memorabili dei "Viaggi di Gulliver" e di "Alice nel Paese delle meraviglie", John Tyler Bonner, biologo statunitense, mostra le ragioni profonde che sottendono alle diverse dimensioni degli organismi viventi. Facendo ricorso a disegni che illustrano i nani e i giganti di cui è costellata la storia di uomini, animali e piante, Bonner spiega perché le dimensioni determinano così profondamente il comportamento individuale e l'evoluzione dei viventi. Esempio: dato che gli organismi più piccoli sono sottoposti principalmente a forze di coesione mentre quelli più grandi risentono della gravità, una mosca può arrampicarsi su un muro, mentre l'essere umano non riesce nemmeno a concepire di poter compiere una simile azione.
La mente è caratterizzata da un'intelligenza che la selezione naturale ha reso funzionale alla gestione delle relazioni affettive e sociali. Lo sviluppo normale delle facoltà mentali è però possibile solo se l'individuo è inserito, fin dalle prime fasi della vita, in relazioni di accudimento soddisfacenti. Gravi carenze nelle cure o l'assenza di una figura con funzioni materne alterano i processi cognitivi e sono all'origine dei disturbi della personalità, visti come disturbi dell'attaccamento. Il volume presenta la teoria dell'attaccamento, evidenzia la matrice evoluzionistica nella quale essa si inscrive e richiama l'attenzione sulle sue divergenze dalla psicoanalisi. L'autrice illustra poi i principali strumenti di valutazione dell'attaccamento infantile e adulto e le tecniche psicoterapeutiche, finora poco utilizzate in ambito clinico, che promuovono un'adeguata regolazione delle emozioni attraverso il ripristino dei sistemi cognitivi resi deficitari dalle prime esperienze affettive.
I più autorevoli studiosi che operano nel campo dell'attaccamento adulto presentano gli importanti progressi teorici ed empirici compiuti negli ultimi dieci anni in questo ambito. I capitoli del volume, che offrono una rassegna complessiva di quest'area dinamica, considerano anche le implicazioni cliniche e presentano nuovi modelli teorici verificabili come guida per la futura ricerca. Mettendo in luce nuove direzioni e questioni emergenti, il libro è una fonte aggiornata per docenti e studenti interessati alla psicologia dello sviluppo, alla psicologia clinica e sociale e alle discipline connesse riguardanti l'area della salute mentale.
Il termine Floortime - letteralmente "tempo passato sul pavimento" - indica sia una tecnica specifica di interazione e gioco che avviene appunto "sul pavimento", sia un approccio generale orientato a favorire lo sviluppo del bambino tenendo conto dei suoi interessi e delle sue abilità. Trattare l'autismo illustra per la prima volta ai genitori e agli operatori professionali questo metodo innovativo di grande efficacia, i cui successi sono noti in ogni parte del mondo. Greenspan ha dimostrato che i bambini con sintomi di autismo non hanno potenzialità rigidamente limitate o determinate: in molti casi riescono a integrarsi nel gruppo di coetanei e a condurre una vita soddisfacente dal punto di vista emotivo e intellettivo. Poiché guesto programma può essere applicato fin dalle primissime fasi dello sviluppo, la speranza di prevenire le manifestazioni più gravi del disturbo autistico diventa una possibilità reale.
L'attenzione è rivolta alle modalità in cui si formano le emozioni, a come vengono vissute sia da parte del paziente sia da parte dell'analista. Com'è nello stile dell'autore, la teorizzazione viene "narrata" attraverso materiale clinico di pazienti adulti e bambini e si evidenziano gli strumenti che rendono possibili tali narrazioni. Di grande utilità è il capitolo dedicato alle esercitazioni cliniche, incluso per la prima volta in un testo di psicoanalisi. Viene posto un problema con differenti soluzioni possibili: sta al lettore, sulla base del contenuto del volume, cimentarsi con i quesiti proposti, che mettono alla prova la capacità di moltiplicare i punti di vista.
"Il libro incontrerà opposizioni e critiche, ma sarà difficile parlare di questi argomenti senza tenerne conto", scrive nella prefazione al volume il cardinale Martini. Gli argomenti sono i più classici, l'esistenza e l'immortalità dell'anima, il suo destino di salvezza o perdizione. Del tutto nuova è invece la trattazione, in cui scienza e filosofia assumono il ruolo di interlocutori privilegiati della teologia, configurando una fondazione del concetto di anima immortale di fronte alla coscienza laica. Criticando alcuni dogmi consolidati, il libro affronta l'interrogativo fondamentale che da sempre inquieta la mente degli uomini: se esiste e come sarà la vita dopo la morte.
"Abitare la distanza" è la condizione dell'uomo, caratterizzata dal paradosso: egli è dentro e fuori, vicino e lontano, ha bisogno di un luogo, di una casa dove "stare" ma poi, quando cerca questo luogo, scopre il fuori, la distanza, l'alterità. Nello scenario del pensiero contemporaneo, l'autore interroga i filosofi che guardano in questa stessa direzione - Heidegger, Derrida, Lacan, ma anche Merleau-Ponty, Ricoeur, Bateson -, non solo descrivendo una condizione "impossibile" ma soprattutto indicando un modo, un atteggiamento, un "come" stare nel paradosso. E proponendo alcuni esercizi - nello stile di possibili pratiche filosofiche - relativi allo sguardo, all'ascolto e alla scrittura.
Jankélévitch conferma in questo "Corso" la fecondità di un pensiero che parla di morale senza cadere nel moralismo, scava nei concetti evitando il concettualismo e coniuga il dovere con l'amore, muovendo dall'importanza che l'intenzione e la volontà hanno nell'esperienza morale. Né Husserl né Heidegger ma Pascal e Tolstoj sono i riferimenti dell'autore, filosofo laico ma attento alla lezione dei mistici, oltre che a quella dei classici (Platone, Aristotele, Agostino). Queste lezioni sono esemplarmente indicative della ricchezza spirituale che la filosofia può dare all'individuo.