
Un'opera che offre una preziosa testimonianza storica, politica, sociale ed ecclesiale del V secolo. Opera agiografica nella quale si narra la vita di Germano vescovo di Auxerre in Gallia tra il 418 e il 448, lo scritto è privo di date secondo l'uso dell'agiografia del tempo, disinteressata agli eventi storici e tesa invece all'edificazione del lettore; è concentrato piuttosto sull'ascesi personale di Germano, sui suoi viaggi e sui suoi miracoli più che sulla attività pastorale in senso lato. Ciò che si intende far emergere è la vita di un alter Christus: le guarigioni, gli esorcismi, il dominio sugli elementi naturali richiamano alla mente eventi biblici soprattutto neotestamentari che fanno di Germano un riflesso e un'imitazione di Cristo. Un testo utilissimo per informazioni sull'azione di Germano, nonché della situazione politica, sociale ed ecclesiale del suo tempo. La Vita è l'unica opera conosciuta di Costanzo del quale si hanno poche notizie. Il testo, risalente al 470-475 spesso retoricamente elevato, rivela una persona colta, familiare dei classici latini oltre che della Bibbia.
Storie di Bambini "senza ali". Uno sguardo sulle inconcepibili difficoltà che si possono trovare a vivere i bambini. Storie di vita difficili, estreme. Storie di bambini che nell'età della spensieratezza hanno conosciuto malattia, disabilità, emarginazione, dolore, solitudine, abbandono. Quelle dei bambini Rom, dei bambini "senza ali" che vivono in carcere, delle piccole vittime di conflitti familiari o di abusi psicologici e sessuali, dei malati oncologici e dei bambini affetti dalla sindrome di Down. Il volume intende aprire uno squarcio su queste realtà "invisibili" mettendo in luce le difficoltà a volte inconcepibili in cui i bambini possono venire a trovarsi, ma anche le buone prassi attuate nel mondo della scuola, in quello della cura pediatrica e del sociale.
Uno strumento per la meditazione quotidiana basato sulle letture del giorno, che si arricchisce dei ritratti dei santi del mese e delle testimonianze di chi vive e mette in pratica gli insegnamenti del testo evangelico, e da significative note esegetiche. Il sussidio quest'anno contiene alcuni elementi di novità rispetto alle edizioni passate: Commenti spirituali ai brani evangelici "popolari", fatti prevalentemente da laici, non necessariamente specialisti. Note esegetiche ai brani evangelici brevi e non tecniche, anch'esse accessibili ad un vasto pubblico. Esperienze flash di Vangelo vissuto provenienti da tutto il mondo e tutti i contesti sociali e culturali.Brevi ma succosi profili di "testimoni": santi del mese, ma anche semplici cristiani (cattolici o di altre confessioni) che con la loro vita coerente fino all'ultimo si possono definire esemplari. Non mancano "testimoni" di altre fedi, sì da offrire una gamma varia di persone che hanno arricchito l'umanità con la loro vita e il loro messaggio.
La dimensione sociale dell'amore. In dialogo sull'amore Agape. Riconoscere che l'amore ha una dimensione pubblica e non solo intima nella società globalizzata di oggi sembra un azzardo. Eppure, la nostra quotidianità è costellata di azioni, interazioni e relazioni che hanno come caratteristica fondante l'eccedenza, l'incondizionalità e la non contabilizzazione. E proprio questa è la sfida che coglie il libro: trovare ciò che già esiste nel sociale, per dargli un nome: amore-agape. Agape dunque come possibilità fenomenica, mai abbastanza evidenziata nella vita sociale, nelle comunità e nei comportamenti professionali e di consumo. Agape, come nuova categoria interpretativa, che rovescia lo stereotipo pessimista di una società vista soltanto come luogo del consumismo e dell'incertezza. Agape come strumento che può farsi progetto e stimolo al rinnovamento istituzionale. Di tutto questo parla il libro, un progetto culturale avviato da anni dal gruppo di studiosi Social-One, con l'obiettivo di aprire un dialogo con la cultura e con alcuni tra i più autorevoli autori contemporanei della sociologia e del servizio sociale: Luc Boltanski, Michael Burawoy, Annamaria Campanini, Axel Honneth, Paulo Henrique Martins.
Sospese tra la consapevolezza delle limitate capacità umane e la certezza dell'onnipotenza divina, illuminanti considerazioni di un originale pensatore del XI secolo. Maestro e teologo, raffinato copista e originale pensatore tedesco del secolo XI, il monaco Otlone di Sankt Emmeram (1010-1070 ca.) è un misconosciuto ma affascinante testimone della prima stagione della riforma ecclesiastica e dello scontro tra papato e impero. Nel Liber de temptatione, una delle prime autobiografie del Medioevo, egli descrive i propri tormenti intellettuali, che culminano nell'idea - inaudita per l'epoca - che Dio possa non esistere. Dalla tentazione del razionalismo deviante e dallo scetticismo lo salvano illuminanti considerazioni filosofico-teologiche: il cosmo è governato da un Creatore benevolo; il male serve solo a esaltare il bene; l'osservazione della natura e la lettura della Bibbia bastano a suggerire le verità accessibili all'intelletto umano, sospeso tra la consapevolezza delle sue limitate capacità e la certezza dell'immensa trascendenza e onnipotenza divine.
Quale contributo la Chiesa con il suo messaggio di "Unità" può offrire al contesto socio-politico-economico e culturale odierno? Il titolo della ricerca si ispira a un'espressione usata da Agostino per spiegare il passo del Vangelo giovanneo, dove viene interpretata simbolicamente la tunica di Gesù: "Essa è senza cucitura, così che non si può dividere; e tende all'unità, perché raccoglie tutti in uno". Clemenzia analizza pertanto nel pensiero di Agostino la categoria teologica dell'unità in riferimento alla Chiesa. Si vuole rispondere in questo modo a un duplice interrogativo: quale contributo la Chiesa può offrire al contesto socio-politico-economico e culturale odierno, con il suo stesso esserci? Quale significato di "unità" scaturisce dall'essere della Chiesa, a partire da un pensatore classico come Agostino? Un contributo utile al contesto sociale contemporaneo segnato dalla globalizzazione che ha determinato una dolorosa frattura tra locale e globale, tra culture e tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
Un'accurata ricognizione del patrimonio iconografico relativo al grande teologo di grande interesse storico, artistico, agiografico e pastorale. La serie di volumi dedicati all'iconografia agostiniana propone una raccolta delle testimonianze figurative sul Santo di Ippona dalle origini fino a XVIII secolo. Un patrimonio sterminato che per la prima volta viene presentato sistematicamente. Il volume è dedicato al Quattrocento, il presente volume è il Secondo di due tomi e raccoglie il corpus dell'iconografia agostiniana del '400, ovvero la mappatura di 750 opere. Ogni scheda sempre corredata di immagine, è costituita da una parte tecnica con autore, soggetto, datazione, luogo, materia e tecnica, misure ed eventuale provenienza. Segue una breve trattazione storico-critica. In questo tomo sono inserite anche le schede tecniche delle 125 opere inserite nel primo. Un'opera corredata da fondamentali apparati di riferimento: indice dei nomi, dei luoghi e delle schede nel primo e quello dei nomi nel secondo.
Uno strumento per la meditazione quotidiana basato sulle letture del giorno, che si arricchisce dei ritratti dei santi del mese e delle testimonianze di chi vive e mette in pratica gli insegnamenti del testo evangelico, e da significative note esegetiche. Il sussidio quest'anno contiene alcuni elementi di novità rispetto alle edizioni passate: commenti spirituali ai brani evangelici "popolari", fatti prevalentemente da laici, non necessariamente specialisti; note esegetiche ai brani evangelici brevi e non tecniche, anch'esse accessibili ad un vasto pubblico; esperienze flash di Vangelo vissuto provenienti da tutto il mondo e tutti i contesti sociali e culturali; brevi ma succosi profili di "testimoni": santi del mese, ma anche semplici cristiani (cattolici o di altre confessioni) che con la loro vita coerente fino all'ultimo si possono definire esemplari. Non mancano "testimoni" di altre fedi, sì da offrire una gamma varia di persone che hanno arricchito l'umanità con la loro vita e il loro messaggio.
Martin Hengel, studioso di confessione luterana, ha pubblicato nel 2006 un volume dal titolo "Pietro, il sottovalutato". Egli ritiene che la figura dell'apostolo Pietro sia stata trascurata nella ricerca, nonostante la centralità che il Nuovo Testamento gli riconosce. Di Pietro e della sua "autorità" o, come si usa anche dire, del suo primato. Quest'ultima questione è stata sollevata spesso per stabilire l'eventuale estensione di tale primato ai vescovi di Roma, considerati i suoi "successori". Si è parlato lungo i secoli e continua una discussione vivace nel dialogo ecumenico. Obiettivo del libro è quello di affrontare l'argomento nell'ambito del Vangelo di San Luca, traendo spunto per sondare il motivo che ha spinto Luca (al pari di altri autori neotestamentari) a mettere in risalto la figura di Pietro. Infatti, si parla di lui soltanto per una necessità storica, ossia per riportare i fatti come fedelmente sono avvenuti, oppure anche per trasmettere, attraverso il racconto, un aspetto non secondario della rivelazione. La ricerca intende offrire ai lettori alcuni elementi per riflettere sulla figura dell'apostolo Pietro, il trait-d'union tra l'eccezionale personalità del Maestro e Paolo di Tarso.
La storia di un padre e un figlio tossicodipendente. La riscoperta di un legame profondo che "rischiara" l'esistenza. Leonardo, un imprenditore del Nord, lascia improvvisamente il suo lavoro e parte per Roma. Suo figlio Andrea vi si è trasferito anni prima per iscriversi all'università, ma poi è finito in un giro di droga. Ora però ha trovato la forza di chiedergli aiuto e Leonardo decide di mettere in gioco la propria vita per stargli vicino. Inizia così la storia di un difficile incontro tra padre e figlio, che li porterà a riscoprire la forza degli affetti familiari più autentici.