Una passione indomabile nata da un amore incontrato per caso, dove la morale religiosa e il libertinaggio settecentesco si confrontano in una storia piena di colpi di scena. Un'edizione, questa, arricchita da una prosecuzione della storia conosciuta da tutti, rimasta inedita negli ultimi due secoli.
Il volume raccoglie gli interventi del seminario "Incontrare i margini. Declinare l'educare con lo sguardo degli ultimi", svoltosi il 7 marzo 2012 presso l'Università degli Studi di Enna "Kore". Muovendosi nell'ottica che interpreta la democrazia come tutela dei più deboli, delle minoranze e dei marginali, il volume tenta di proporre itinerari per ripensare e ridefinire il "pedagogico" e l'"educativo" con l'occhio della "differenza" per tracciare nuovi orizzonti ermeneutici e individuare nuovi approdi euristici in grado di attivare processi di negoziazione tra teoria e prassi educativa.
Il libro ferma lo sguardo sulle categorie giuridiche nitidamente modellate nel secolo XII (furono dogmi, allora), per il coraggio di chi seppe opporsi al dominante sistema feudale e signorile. Fra tanti, i giuristi e il diritto vi ebbero parte decisiva. Per secoli è stata una partita vincente. Oggi si pone una domanda: servono le categorie giuridiche, rimodellate di epoca in epoca, per liberare l'uomo da obblighi involontari o casuali o arbitrari e per formare un ordine sociale condiviso?
Riallacciarsi alla Bildung ebraico-chassidica per costruire una società nella quale verità, giustizia e pace saranno i principi fondamentali.
Il libro si sviluppa durante il percorso verso Santiago, nasce dal desiderio di conoscere e dalla voglia di interrogare e interrogarsi. Le domande e le risposte nate dalla fatica di un cammino, vogliono essere un informarsi prima che certi eventi ti accadano. Un informarsi per affrontare il non prevedibile cammino della fede.
Alcuni scienziati spinti dal desiderio di dominare il mondo, iniziano a distruggere l'equilibrio della Madre Terra. Riuscirà la giovane sciamana Stella a fermare le catastrofi che stanno sconvolgendo tutti i continenti?...
A Roma, Andrea vede vicino a un semaforo un uomo suonare la chitarra. Poco dopo, ritrova lo stesso uomo, misterioso e taciturno, su un treno diretto in Sicilia. È Dorival, che all'improvviso e in modo del tutto inaspettato irrompe nella vita di Andrea e in breve tempo sconvolge l'equilibrio precario delle sue relazioni affettive. Un passo alla volta Dorival porta Andrea a ripensare profondamente la sua esistenza, spingendolo a cercare un senso più profondo ai giorni che si succedono apparentemente sempre uguali e senza più grandi ideali. Ma chi è davvero Dorival, talentuoso e raffinato musicista che condivide con Andrea l'amore per il samba e la bossanova? Il segreto che cela la sua identità nasconde anche il significato autentico del suo sapersi donare agli altri con inusuale generosità e del suo saper amare con sincerità.
Don Filippo La Ferla, "esiliato" a Cala Xibet dal vescovo di Catania, si ritrova coinvolto nella ricerca del tesoro che il re Pietro II d'Aragona, nel 1342, in fin di vita lasciò in dote alla Cappella Palatina lì da lui costituita ad espiazione dei propri peccati. Ma, alla fine del Cinquecento possiamo scoprire, dopo tanto tempo, chi prese in consegna le monete del re? E chi le ha tenute nascoste? E il tesoro esiste ancora? O si è perduto per umana ingordigia e ambizione o per svagata o dolosa amministrazione? Sono passati due secoli e mezzo. Possiamo ritrovarle? Don Filippo La Ferla, da parroco intraprendente, accetta di tentare l'avventura. Prova e riprova, e coglie ogni occasione. Gli girano attorno, ad aiutarlo o ad infastidirlo, signore distinte e bene educate. Hanno ambigui comportamenti o sono allusivamente disponibili. Lui, indifeso, se ne compiace, e serenamente rispetta le leggi di natura. I denari del re? Egli spera di trovarli. Ha fantasia sufficiente per impiegarli secondo coscienza.
Il volume raccoglie gli Atti della Giiornata di Studi La sfida della transanazionalizzazione tra teoria delel fonti e dottrina delle costituzioni", organizzata dall'Università Kore di Enna. "
Contiene una quarantina di poesie, adatte in particolare ai ragazzini, che possono essere apprezzate dagli adulti ed essere lette e spiegate dai più grandi ai più piccini. La prefazione di Livio Sossi, docente di storia e letteratura per l’infanzia all’Università di Udine, non solo indica le radici letterarie del testo, ma ne traccia anche il disegno compositivo. Infatti l’autrice intende accompagnare il bambino da quando si affaccia al mondo, cullato dalle ninne nanne materne, sino a quando sta per lasciare la scuola dell’obbligo e comincia a muovere autonomamente i primi passi nella vita. “L’autrice ci parla, scrive Sossi, della crescita e delle stagioni che passano, del primo anno di vita, della scuola materna, dei giochi, dei ‘giardini segreti’, quei luoghi da cui gli adulti sono esclusi”. Sono poesie fresche e allegre, a volte scanzonate filastrocche, a volte profonde, che lasciano un segno pur nella loro immediatezza e apparente semplicità.
L'autrice
Anna Maria De Francisco Aveni è nata a Palermo, abita da oltre quarant’anni a Enna, dove ha insegnato materie letterarie nelle scuole medie e superiori. Ha tre figli, cinque nipoti, ai quali ha dedicato queste ultime poesie. E’ rimasta legata d’affetto alla sua città natale tanto che non nasconde il suo attaccamento alla squadra del cuore, quella rosa-nero. A Enna ha dedicato la poesia di pagina 41 dimostrando di conoscerla e amarla. Giornalista e pubblicista, da molti anni collabora con il Giornale di Sicilia, scrive per periodici e riviste, ha pubblicato saggi, recensioni, racconti, testi poetici, che hanno ricevuto lusinghieri apprezzamenti e premi in diversi concorsi letterari (poesia, narrativa, fiaba, saggistica). Si ricordano: il libro per ragazzi “Tre Sante di Sicilia” (Palermo, 1976); le raccolte poetiche “Passo a due” (Enna, 1988); “Il destino di Pentesilea” (Ragusa, 1992); “Haiku” (Enna, 1999); i testi per le immagini di Sei chiese di Enna (Enna, 1990), di Tintari (Enna, 1993), di Catania e Sant’Agata (Enna, 2008); i saggi letterari: “Nove decimi di umorismo” sullo scrittore Umberto Domina (Enna, 2010) e “In principio erat Verbum” (Enna, 2010). Cullare i bambini con le ninne nanne, raccontare e leggere loro le poesie, le fiabe, i racconti (‘i cunti’), preserverà, negli adulti che essi diventeranno, il senso di sicurezza relazionale tra loro e gli altri.