
Giuseppe ci racconta con la sua vita che ogni padre sulla terra è solo l'ombra del Padre nostro che continua ad insegnaci che ogni gesto non è affatto scontato, ma tutte le nostre azioni sono audaci, rischiose, libere e già pagate a caro prezzo. L'esempio di san Giuseppe, padre amorevole e straordinario, ci aiuta così a comprendere il significato vero della paternità e soprattutto a viverlo con tutto il nostro impegno. Egli visse pienamente la sua missione e la continua ancora oggi a favore di tutta la Chiesa e di tutta la famiglia umana: «Tutti possono trovare in San Giuseppe, l'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in "seconda linea" hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza» (Patris corde).
Questo libro nasce dal desiderio di spiegare la bellezza della preghiera e il suo immenso valore al giorno d'oggi. Nel desiderio di rendere comprensibile a tutti il tesoro che si nasconde nella preghiera, utilizzo la metafora del cammino in montagna, nel quale è necessario analizzare il luogo, il percorso, il grado di difficoltà, la durata, la presenza o meno di rifugi per riposare, e tanti altri elementi che concorrono al raggiungimento della vetta finale. Pregare è il dialogo che fa crescere la relazione con Dio singolarmente e come membro di una cordata; è un viaggio verso l'amore che resta per sempre. Anche in questo libro, come nel precedente Cosa è la Messa?, sono presenti due personaggi: un ragazzo che pone le domande e il macaco che dà le risposte.
Questi Appunti per una teologia della sinodalità di mons. Ettore Malnati costituiscono un felice contributo per comprendere appieno il lavoro di tutto il Popolo di Dio nella corresponsabilità sinodale voluta da Papa Francesco, per attuare quella Chiesa-comunione auspicata dal Concilio Vaticano II. Sono riflessioni teologiche che ci fanno assaporare il mistero della Chiesa, la bellezza e l'importanza di una sinergia sinodale, che è ripresentazione del mistero trinitario e contemporaneamente attenzione per i segni dei tempi, da cogliere con quella sapienza evangelica che fa della Chiesa il Buon Samaritano dell'intera umanità.
Nell'anniversario della morte l'autore ricorda Il papa teologo Benedetto XVI. Un Padre per tutti i cattolici del mondo, il più grande teologo di questo secolo, il filosofo che seppe sfidare la modernità utilizzando i suoi stessi strumenti; il difensore dei principi non negoziabili, colui che rivendicò sempre il ruolo pubblico del Cristianesimo, che seppe conciliare fede e ragione, che insistette sempre per il riconoscimento delle radici cristiane dell'Europa, che promosse con forza il dialogo tra le religione, salvaguardando l'identità del cattolicesimo. Il libro è un lavoro di approfondimento sull'eredità spirituale e culturale del grande Pontefice, ma anche un gesto di gratitudine della classe politica di ispirazione cristiana nei suoi confronti per i fondamentali che ha dato alla visione cattolica del mondo, anche dal punto di vista antropologico, rafforzando il ruolo di baricentro sociale della famiglia quale fondamento e stella polare della convivenza civile e dello sviluppo umano. Prefazione di Giovanni Battista Re. Introduzione di Gianni Letta. Postfazione di Giuseppe De Lucia Lumeno.
La morte pone l’uomo davanti alle grandi domande esistenziali: che senso ha la vita? c’è qualcosa al di là della morte? O ancora: la morte biologica segna il termine ultimo dell’esistenza umana ed ogni anelito di immortalità è puramente illusorio? Esiste l’anima? Che cos’è la felicità? Che risposta può dare l’uomo a queste domande servendosi della sua intelligenza? Qual è il ruolo delle religioni e che cosa offre la fede cristiana?
Fin dall’antichità l’uomo si è interrogato su questi temi, ma la società odierna tende spesso a eluderli o a darvi risposte superficiali e ideologiche, o a rifugiarsi in una fede che tende al fideismo.
L’uomo invece, e a maggior ragione il credente, ha non solo il diritto, ma anche il dovere di cercare la verità per rispondere alle domande che abitano il suo cuore. Riprendendo l’esortazione di Giovanni Paolo II nell’enciclica Fides et Ratio, l’Autore sottolinea come oggi sia urgente «un rinnovamento della ricerca filosofica, sia per l’uomo alla ricerca del senso della propria vita, che per il credente alla ricerca del vero senso della Rivelazione e della fede».
Il presente volume nasce dalla passione per l’uomo e quindi dall’accettazione delle sfide che la «controversia sull’humanum» pone all’inizio del terzo millennio. Proprio nei frangenti storici in cui la dignità, l’integrità, la verità e l’eccellenza dell’uomo vengono posti in questione o, addirittura, a rischio, più forte risplende la sua«santità» (Lévinas), cioè, l’impossibilità di estinguerlo e vanificarlo.
Il pensiero cristiano ha sintetizzato questa dignità incontrovertibile nella nozione di “persona”. I diversi saggi qui pubblicati si preoccupano di reperire le radici dell’essere persona dell’uomo e quindi il realismo dell’essere persona: come nell’essere persona si presenti il punto di massima densità del reale. Una delle tesi di fondo di tutti i lavori è che non sarà possibile affermare la centralità dell’uomo (antropocentrismo) al di fuori di una salda personologia.
Saggi di Karol Wojtyla, Massimo Serretti, Jacques Servais, Christof Betschart, Daniele Serretti, Ricardo Gibu Shimabukuro, Massimiliano Pollini, Aldo Giacchetti Pastor, Gustavo Sánchez Rojas, Jorge Olaechea Catter, Paul Ludwig Landsberg.
Questo saggio presenta i sacramenti dal punto di vista del linguaggio del corpo, un linguaggio che ci apre all’amore fedele e fecondo. In questo modo i sacramenti ci ricordano che il messaggio di Gesù è sempre radicato nelle relazioni concrete che stringiamo nella nostra carne. Grazie ai sacramenti la predicazione di Cristo sul Regno, che contiene l’appello ad una vita grande e bella, si presenta non solo come un orizzonte a cui tendere, ma come un fondamento concreto per edificare la vita in modo che porti frutto abbondante. José Granados, dottore in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, è il Superiore Generale dei Discepoli dei Cuori di Gesù e di Maria. Ha insegnato teologia dogmatica in diverse università. Tra le sue pubblicazioni in italiano: Teologia del tempo: Saggio sulla memoria, la promessa e la fecondità (Dehoniane, Bologna 2014); Una sola carne in un solo Spirito: Teologia del matrimonio (Cantagalli, Siena 2014). I testi della collana Veritas Amoris riconoscono la verità dell’amore come chiave di comprensione del mistero di Dio, dell’uomo e del mondo e come luce per un approccio pastorale integrale e fecondo. La prospettiva della verità dell’amore aiuta a superare sia l’oggettivismo di una verità senza amore, che si limita ad imporre regole esterne alla libertà umana, sia il soggettivismo di un amore senza verità, per cui l’unico criterio per l’azione è l’autenticità delle proprie emozioni. Si tratta di un nuovo paradigma che, in piena fedeltà ai principi sorgivi della tradizione cattolica, propone una riflessione a partire dalla logica dell’amore.
A distanza di quattordici anni dalla sua prima traduzione (Cantagalli, 2009), in una versione ampliata e arricchita da sei nuovi capitoli (80 pp. in più), viene oggi riproposto il fortunato e brillante saggio di Martin Mosebach sulla liturgia romana e le sue deviazioni post-conciliari. L'analisi critica di Martin Mosebach, scrittore tedesco famoso e pluripremiato, non si innesta in un dibattito, oggi più vivo che mai e a volte sterile, sulla riforma liturgia, ma tende a valorizzare in modo costruttivo la ricchezza della liturgia tradizionale. L'arricchimento apportato alla versione originale contribuisce straordinariamente a valorizzare l'acutezza di visione, la sottigliezza storica, la profondità spirituale dell'autore. L'opera esce come quinto volume della Collana "Spaemanniana", e proprio a Robert Spaemann è dedicata "con gratitudine". Da qui anche la decisione di tradurre, in appendice, il saggio di Robert Spaemann "Osservazioni di un laico che ama la Messa antica".
L'argomento scelto per questo studio è vasto, per l'estensione temporale in cui è destinato a svolgersi, e articolato per le inevitabili connessioni che esso mantiene con le diverse esperienze coinvolte nella sua rappresentazione e che l'autore riassume nel concetto di "Pensiero". Si trattava di definire una realtà, il "Pensiero", percepita come qualcosa di ormai separato dalla mente che lo elabora. Il pensiero si esprime attraverso la parola che diviene la voce del vero. La parola è rivelazione del pensiero che viene ordinato, vivificato, articolato dalla parola. Il libro segue il lungo corso del pensiero umano, comunicato e rappresentato dalla parola, e ci introduce in un mondo vastissimo e affascinante, che come un fiume scorre dalla sorgente fino al mare.