
Il volume si propone di documentare aspetti finora trascurati della storia della repubblica sociale italiana. L'uso critico della fotografia, trattata con lo stesso scrupolo filologico delle altre fonti storiche, introduce a dimensioni taciute e occultate della realtà di quella drammatica fase della storia nazionale. Il 'corpus' fotografica dell'opera, corredato da brevi introduzioni e didascalie, è organizzato in cinque parti a partire dalle condizioni di identificazione delle immagini, ovvero dal punto di vista che esprimono. Si passa dall'immagine ufficiale che volle dare di sé la Repubblica sociale alla documentazione tedesca per finire con le tracce della Rsi che rimasero dopo la sconfitta.
Questo libro presenta l'ottica psicoanalitica come una diversa possibilità di lettura critica di fronte a opere letterarie, artistiche e musicali. Vengono proposte modalità di lettura ispirate alla riflessione psicoanalitica sul problema dell'interpretazione dell'opera d'arte. Il libro nasce dalla convinzione che la psicoanalisi possa introdurre nella scuola una metodologia di lavoro nuova e più vicina agli stili affettivi, cognitivi e di apprendimento dei giovani: sentire, ascoltare, problematizzare, trovare non una ma più soluzioni.
Il 2000 è stato proclamato dall'Unesco Anno mondiale della matematica. I "numeri celebri" vogliono andare contro corrente e invogliare alla conoscenza della matematica attraverso descrizioni rapide e divertenti di categorie di numeri sconosciute: saltano fuori così, da una specie di cappello magico, numeri fortunati, intoccabili, amichevoli, interessanti, mirabili e così via per arrivare anche a numeri iperreali, surreali, titanici, inaccessibili e persino soprannaturali.
Il libro è un processo alla figura convenzionale dell'artista. In esso Gimpel ripercorre la storia di coloro che costruivano o dipingevano immagini, studiandone i rapporti di dipendenza economica, lo status sociale, la progressiva acquisizione di prestigio, lungo un percorso che coincide con quello dell'affermazione della civiltà borghese. La religione dell'arte nell'economia capitalistica, il bello come valore economico, l'artista come pedina di un gioco che ha come fine il profitto. Una storia che ha i suoi inizi con Giotto, "primo pittore borghese", e che, dopo la nascita della "religione del bello" in età moderna, culmina con l'evoluzione romantica della figura dell'artista.