
A 9 anni il ragazzo ritiene di conoscere un mondo di cose. Vuole badare a se stesso e si risente se i genitori lo controllano troppo. Per questo è necessario che gli adulti trovino un modo attento ed equilibrato per proteggere i ragazzi di quell'età dai rischi a cui li espone la loro nuova libertà, senza però impedire loro in alcun modo di sperimentare la loro indipendenza.
A 10 anni un ragazzo protesta se viene ancora considerato un bambino. Si sente maturo e desidera essere considerato membro paritario nel gruppo familiare, ma a volte può accadere che abbia improvvise regressioni a stadi più infantili. È dunque importante per i genitori essere preparati a questo.
A 11 anni avviene l'ingresso nella scuola media. L'avvenimento entusiasma il ragazzo, ma lo preoccupa anche molto. Deve abituarsi a un nuovo tipo di studio e di rapporto con gli insegnanti, che non può non influire sul suo comportamento in famiglia. È opportuno allora che i genitori sappiano quando è il momento di rimproverare, quando di incoraggiare, quando infine di lasciare al figlio una totale autonomia.
Il presente volume è un'introduzione all'antropologia di Robert Spaemann, una figura importante nel panorama filosofico attuale, capace di ricollegarsi alla tradizione classica pur conoscendo bene la filosofia moderna. Nato a Berlino, il nostro autore appartiene a quel movimento di pensiero, sorto in Germania nella seconda metà del XX secolo, che si è proposto di riabilitare il paradigma aristotelico della riflessione. Il testo presenta, nella prima parte, un approccio al problema dell'antropologia filosofica, evidenziando le difficoltà di una considerazione teorica unitaria dell'essere umano e confrontando la posizione di Spaemann con quella di Joseph de Finance e Paul Ricoeur.

