
In questa ricerca Tommaso d’Aquino emerge come interlocutore di rilievo nel dibattito filosofico contemporaneo su temi di indubbio interesse, come la prospettiva gnoseologica sulla conoscenza veritativa, la tensione al bene, la libertà e l’identità umana, ragione e passioni, amore e amicizia, riconoscimento e dignità umana, felicità e fine ultimo. La vitalità della filosofia di Tommaso si riscontra non solo in quei pensatori che, nel nostro tempo, la prendono come punto di riferimento nei propri originali itinerari di ricerca (Edith Stein, Cornelio Fabro), o nelle cui posizioni si può riconoscere un’influenza tommasiana, almeno indiretta (Charles Taylor, Alasdair MacIntyre), ma anche di fronte a problemi e istanze provenienti da chi si considera su posizioni diverse o, addirittura, in radicale discontinuità rispetto all’Aquinate (Kant, Sartre, Habermas, Honneth, Ricoeur). Infatti riguardo a quei problemi è possibile, con il contributo di illustri tomisti contemporanei, rinvenire nella prospettiva tommasiana risposte non evasive.
Leggendo Il Signore degli Anelli colpisce molto la somiglianza tra le verdi distese di Rohan e le Grandi Praterie americane, i giardini di Gondor e quelli italiani, le lande desolate di Mordor e alcuni deserti asiatici. Possiamo toccare l’erba, sentire l’odore, apprezzare i colori di questi paesaggi e riconoscerli perché, nel mondo immaginario creato da J.R.R. Tolkien, gli ambienti naturali sono “reali”. Questo libro guida il lettore tra gli habitat della Terra di Mezzo, facendogli incontrare le creature fantastiche che li popolano: Baccador la figlia del fiume, Shelob il ragno gigante delle caverne, Barbalbero il pastore di alberi. Si affrontano i grandi temi che questi luoghi richiamano alla memoria, come gli effetti della guerra nelle Paludi Morte e negli acquitrini delle Fiandre. È stato approfondito anche l’aspetto iconografico dell’opera di Tolkien. Il libro è corredato da illustrazioni in bianco e nero, da un’esauriente bibliografia sull’autore e da percorsi di lettura tematici.
Il volume è diviso in tre parti. Nella prima si affronta la varietà dei modi di intendere e interpretare teoricamente il tema dell'organizzazione. La seconda parte del volume si occupa delle problematiche di strutturazione delle imprese, sia con riferimento al design organizzativo, sia con riferimento all'influenza che le scelte in tema di strategia aziendale possono avere sulla scelta dei modelli di struttura. In proposito, particolare attenzione viene rivolta al rapporto tra strategie di cooperazione interaziendale e creazione di reti. La terza parte del volume è dedicata ai temi della gestione delle risorse umane. Si discute,inoltre, il concetto di leadership, con esplicito riferimento al bisogno di promuovere il cambiamento delle strutture organizzative in ambiente competitivo. Roberto Cafferata è professore ordinario di Economia e gestione delle imprese nella Università di Roma "Tor Vergata".
Questo racconto è stato scritto da un manager un po' atipico, che per la prima volta si cimenta in un campo che non è di sua specifica competenza. Come dichiara l'autore stesso, si tratta di un momento di riflessione di un "dilettante della letteratura" su argomenti aziendali per approfondire, umanizzare, in un certo senso, sdrammatizzare gli eventi che ogni giorno si succedono nelle aziende e che tanta importanza rivestono nel nostro tempo per la vita degli individui e lo sviluppo della società.

