
"Cura" è una parola abusata. sembra che tutto sia cura e tutto vada curato. Ma quali sono i fondamentali del prendersi cura? Da sempre "cura" significa essere capaci di attenzione anche a ciò che appare casuale e secondario. Oggi, soprattutto nella cura del disagio psichico ed esistenziale, anche gli scarti dell'esperienza che si manifestano nei sogni e nelle immagini sono diventati importanti strumenti di cura. "Cura" è sempre capacità di assumersi rischi e di nutrire fiducia. Proprio perché nella cura e nell'educazione sta la radice del diventare umani dalla prima infanzia alla fine della vita, ogni sapere - scientifico e umanistico - è convocato a cooperare in una prospettiva transdisciplinare.
Giorgio La Pira, uomo di ardente fede, profeta di pace, politico, è stato un mistico prestato alla politica e di cui il 9 gennaio 2024 ricorrono i 120 anni dalla nascita a Pozzallo, nel sud della Sicilia. Nel luglio 1918 papa Francesco ha concesso l'autorizzazione alla Congregazione delle cause dei santi per promulgare il decreto sulle sue virtù eroiche di servo di Dio. I testi pubblicati in queste pagine tracciano idealmente il percorso umano, religioso e politico di Giorgio La Pira, uomo di eccezionale cultura e di profonda vita spirituale, che fu membro dell'Assemblea costituente, deputato nella prima Legislatura, sottosegretario al ministero del Lavoro e sindaco di Firenze. In un XXI secolo dominato dalle guerre - anche in Europa - i suoi interrogativi e le sue prospettive assumono un interesse nuovo. La freschezza e la forza della sua testimonianza sono un'utile bussola per tutti noi che abbiamo bisogno di orientamento per la nostra vita personale e di cittadini. Con testi di La Pira e contributi di: Patrizia Giunti (presidente Fondazione Giorgio La Pira), Giovanni Spinoso e Claudio Turrini, Padre Gianni Festa, Piero Meucci e Mario Primicerio, Andrea Riccardi, Agostino Giovagnoli.
Il XXXIII canto del Paradiso è un'opera soltanto letteraria? O Dante Alighieri lo compose dopo aver vissuto un'esperienza mistica, simile a quella dei grandi mistici medievali? È possibile che il Sommo Poeta abbia ricevuto una rivelazione? Dante Alighieri è stato soltanto un letterato o anche un teologo? E per di più un teologo mistico alla pari di San Bonaventura e di San Tommaso d'Aquino? Se la Divina Commedia è un'opera teologica, qual è il canto che ne regge la struttura? Il verso 100: "A quella luce cotal si diventa" del XXXIII canto del Paradiso indica la divinizzazione dell'uomo? Questo verso 100 è il compimento della storia della salvezza? È la chiave della comprensione della Divina Commedia? In questo libro, Enzo Di Natali, desidera rispondere a queste domande che offrono una lettura inedita, cercando collegamenti con la Sacra Scrittura, la Patristica e la riflessione teologica. Prefazione di mons. Enrico Dal Covolo.
Nella prima fotografia che la ritrae con le scarpette da ballo, Nicoletta Manni non ha ancora compiuto tre anni. La madre Anna è insegnante di danza e da sempre la porta con sé al lavoro, così che l'abitudine di esercitarsi alla sbarra entra nella vita di Nicoletta con la naturalezza di un gioco. Questo libro racconta le tappe e gli incontri che hanno segnato il suo percorso e la sua carriera, fino a proiettarla tra le stelle più luminose della scena internazionale: l'infanzia trascorsa a Santa Barbara di Galatina, in provincia di Lecce, l'ammissione all'Accademia del Teatro alla Scala, l'esperienza allo Staatsballett di Berlino; e poi la collaborazione con Carla Fracci e Alessandra Ferri, l'amicizia con Roberto Bolle, la complicità con il collega e marito Timofej Andrijashenko. Senza tacere la fatica e i sacrifici, "La gioia di danzare" è però innanzitutto l'espressione di un amore sconfinato per il ballo, inteso come autentico atto di libertà e come intimo, inesauribile viaggio alla scoperta di sé. Alzando il sipario su un'arte che da sempre affascina e incanta, la prima ballerina del Teatro alla Scala dà voce alla propria storia attraverso le molte vite che ha vissuto sul palcoscenico: dal Lago dei cigni allo Schiaccianoci, dalla Bella addormentata nel bosco a Giselle, le grandi protagoniste del repertorio classico hanno infatti contribuito a fare di lei l'interprete che oggi tutto il mondo applaude.
«Perché devo far fatica, quando basta un click?». A chi ci rivolge questa domanda noi rispondiamo così: siamo per il tempo e l'approfondimento, in piena contrapposizione con chi esalta, al contrario, la rapidità e la superficialità. «Futuri sumus» dicevano i latini: «Il futuro siamo noi». E se non combatteremo il diffondersi di questa ignoranza dovuta all'illusione di avere a portata di mano una forma virtuale di sapere onnisciente, allora tutto il nostro capitale umano sparirà. È molto bello e romantico pensare a un mondo che, arrivato sul punto di autodistruggersi, riesca a trovare proprio nei millennials la forza di fermarsi e di ripartire con consapevolezza, nel rispetto del pianeta...
Ognuno di noi custodisce un'infelicità che può rivelare risorse inaspettate. Gli analisti junghiani conoscono il suo potenziale: in seduta, il suo racconto può trasformarci in autori del nostro benessere. "Come stai? Uscite di sicurezza dall'infelicità" cerca di portare questa riflessione fuori dalla stanza d'analisi e, sulla scia degli insegnamenti di Carl Gustav Jung, esamina i vissuti di infelicità proponendo alcune modalità con cui la psicologia analitica può modificare queste esperienze, realizzando percorsi di vita più consapevoli e quindi più felici. A partire da «parole e problemi diversi per lo stesso disagio», raccolti con cura e attenzione nella sua carriera di analista junghiana, Marta Tibaldi analizza queste forme del malessere, per concentrarsi poi su come affrontarle con strumenti quali l'analisi dei sogni, la scrittura, l'immaginazione attiva e la camminata veloce. Prefazione di Filippo La Porta.
Il libro dell'anno Treccani che presenta e approfondisce gli eventi salienti del 2023 nella cultura e nell'arte, in politica e in economia, nella scienza e nella tecnologia, in Italia e nel mondo, tante sono le novità di questa edizione. A partire in primo luogo dal cambio di Direzione scientifica, affidata da quest'anno all'esperienza di Marcello Sorgi, già Direttore del TG 1 e del quotidiano La Stampa di cui è tuttora editorialista, e dal coinvolgimento di molti nuovi e prestigiosi collaboratori. Importante è anche il nuovo progetto grafico che trasforma ogni mese in un magazine con una propria copertina, un colore distintivo, tanti approfondimenti firmati, 'fotonotizie' di grande impatto visivo, avvenimenti seguiti giorno per giorno. Nella sezione I fatti vengono ricostruiti giorno per giorno tutti i principali eventi del 2023, con oltre 80 approfondimenti affidati a grandi firme del giornalismo, della cultura, della scienza, del diritto e dell'economia.
Le parole sono oro. La materia preziosa capace di custodire le storie. Aver cura delle parole nelle relazioni è un gesto di umanità, di responsabilità e partecipazione. Una parola non vale l'altra, i bambini e le bambine lo sanno per averlo imparato spesso sulla loro pelle. Le parole possono essere lievi e accompagnare ai voli, o pesanti taglienti schiaccianti. Possono essere luminose e misteriose, esatte o sciatte. Tra le pagine di questo libro è ospitato un percorso personale attraverso alcune parole. Un piccolo contributo ad allenare l'attenzione nello scegliere e nell'abitare le parole. Ogni parola un capitolo. Attorno ad esse si raccolgono racconti - aneddoti di esperienze vissute, come sottile filo rosso che tiene insieme - e fonti: letterarie (classiche e contemporanee), linguistiche, musicali, visive. Suggestioni per cercare.
Si può insegnare a vivere? Si può educare all'arte di vivere? Come si fa a vivere una vita degna di essere vissuta se tutto intorno a noi sembra essere senza senso e con la prospettiva di un futuro minaccioso e senza speranza? Sono le domande dei giovani, dei figli e degli studenti; con un appello che chiama ogni adulto a rispondere in prima persona: fateci vedere che vale la pena vivere! Alla radice della grave crisi dell'educazione c'è una crisi di fiducia nella vita. L'autore presenta un percorso suggestivo per individuare tracce per educare a vivere una vita bella e buona: idee, proposte, intuizioni che aprono orizzonti e dilatano la mente e il cuore per un cammino di crescita e di unificazione.
Con una penna affilata e un'intelligenza scintillante, Calvino ha tessuto trame narrative che sfidano i confini della realtà e si inoltrano in mondi fantastici e surreali. Il nucleo centrale del saggio è l'idea che Calvino ha della letteratura, intesa come poetica di confine e "sfida al labirinto", cioè alla complessità del reale. Fasoli analizza quindi le tematiche dell'opera calviniana: Le città di Calvino (quelle biografiche: Torino, Parigi, Roma; quelle letterarie: Le città invisibili). Le ambiguità della storia. L'uomo del Novecento (con i tratti dell'incompiutezza, della fuga dalla realtà, dell'inconsistenza). La crisi della forma romanzo. Il lascito spirituale e letterario.
Il 2 dicembre 1923 nasceva Maria Callas, la "Divina", regina indiscussa e icona immortale della lirica. In occasione del centenario della nascita, il libro si concentra su un aspetto poco esplorato della vita del grande soprano: la sua spiritualità, in particolare la sua fede in Dio. Attingendo a una grande quantità di documenti, lettere, testimonianze, immagini, e soprattutto alla sua conoscenza personale della celebre cantante greca, Renzo Allegri ne disegna un ritratto unico e coinvolgente, ripulito anche dallo strato di dicerie, pettegolezzi e falsità che nel corso degli anni sono stati detti e scritti sulla Callas. Prefazione di Cecilia Gasdia.
Sicuramente, tutto nella vita è in movimento e in costante evoluzione. Il nostro corpo, la nostra mente, le nostre emozioni, le nostre relazioni e il mondo attorno a noi, istante dopo istante cambiano. L'essere umano, però, cerca di resistere al cambiamento anche quando ne riconosce la necessità. In natura gli organismi viventi cercano di preservare l'equilibrio creato e di mantenere un'omeostasi tra interno ed esterno; per questa ragione sviluppano una resistenza al cambiamento, presente anche quando l'equilibrio è disfunzionale. Il cambiamento è percepito come un rischio quando si ha paura di star peggio, quando il dolore provato impedisce di andare oltre, in presenza dell'inaccettabile (ingiustizie, delusioni, rischio di perdere le conquiste) che fa esplodere la rabbia. Essere orientati strategicamente al cambiamento richiede la capacità di tener conto della temporaneità, di prevedere gli effetti del cambiamento e rifl ettere su di essi, di individuare e calcolare il percorso per raggiungere il massimo col minimo. In questo senso le parole, in quanto parti più piccole di una lingua, rappresentano lo strumento chiave anche dei grandi cambiamenti: stimolano alla riflessione, trasmettono conoscenze, così diventano agenti di cambiamento che favoriscono e creano cambiamento. Per promuovere una cultura del cambiamento funzionale, si dovrà educare al cambiamento, si dovrà spostare il focus dai problemi alle opportunità. Chi ne comprende il valore potrebbe fornire stimoli che aiutino a comprendere l'essenza del presente, da intendere come sintesi di esperienze passate per progetti futuri. Questo testo si pone l'obiettivo di aiutare il lettore a visualizzare e a cavalcare i cambiamenti che inondano la vita, a prescindere dall'essere essi desiderati, temuti e/o subiti. Prefazione di Giorgio Nardone.

