
Pochi personaggi nella storia hanno acceso tanto la fantasia come Alessandro Magno, il conquistatore macedone che in poco più di dieci anni si impadronì dell'immenso impero persiano di Dario e condusse il suo esercito fin sulle ignote rive dell'Indo. Se è vero che, all'indomani della sua morte, il favoloso impero da lui costruito si sgretolò, vittima dell'ambizione dei suoi generali, rimane il fatto che il suo breve regno segnò una rottura nella storia del bacino orientale del Mediterraneo; una rottura che fu insieme politica e culturale.
Quali i poteri del governo? Come sono cambiati nel corso del tempo? E come funziona il nostro esecutivo? In un testo articolato in voci, le informazioni essenziali per conoscere la macchina della politica.
La cultura scientifica e la cultura umanistica si dividono il sapere dell'uomo fin da quando i primi popoli civili presero a scrivere e a far di conto. A volte alleati, a volte nemici, scienziati e umanisti hanno esercitato la loro influenza nella scuola, nell'università, nei giornali, nella formazione della classe colta e dei cittadini in generale. In questo "pamphlet" la disputa viene rievocata citando Benedetto Croce come Albert Einstein, Cicerone e Galileo, Darwin e Stevenson in una girandola di aneddoti, ricordi, notazioni. Tantissime le questioni da affrontare, tra cui: serve a qualcosa il latino? I numeri sono più belli delle parole? Come rendere piacevoli le formule matematiche e rigorose le proposizioni discorsive?
Si deve dire la verità? Qual è il modo migliore di comunicare al paziente una cattiva notizia? Buckman propone una riflessione su un tema al quale finora è stata dedicata poca attenzione e, basandosi su anni di esperienza nell'ambito della pratica clinica e dell'insegnamento, fornisce le linee guida per affrontare il problema in modo "positivo". Obiettivo del volume, rivolto a tutti i professionisti della salute (medici, psicologi, assistenti sociali), è delineare strategie e migliorare le capacità comunicative, di grande importanza in questa delicata area della medicina.
La vita di coppia, con il suo fascino e i suoi problemi, è l'argomento trattato in questo volume, in maniera divulgativa e con il tono della conversazione e delle condivisione. Altri argomenti sono: la conoscenza e la percezione di sé, come presupposto per la relazione, l'autostima per stimare gli altri, l'esame di comportamenti dannosi, il coraggio dell'autenticità, la gestione dei momenti di crisi.
Violante affronta il tema delle nuove geografie politiche nell'età della globalizzazione e dei profondi squilibri a queste connesse. Caduto il muro di Berlino, il pianeta è dominato dall'egemonia americana, dalle sue logiche economiche e dai suoi stili di vita. La contrapposizione frontale tra Occidente e Islam concorre a scardinare i precari equilibri costruiti nel tempo fra Occidente e paesi arabi moderati e ridà fiato agli ideali di una nazione islamica vittoriosa, dove politica e religione finiscono per istigarsi reciprocamente.
La crisi della politica è sotto gli occhi di tutti. Da garanzia di ordine e sicurezza, essa si sta rovesciando nel proprio contrario: in fattore di insicurezza, violenza, paura. Lo dimostra un quindicennio di nuovo disordine mondiale, dalle cosiddette guerre umanitarie fino alla recente avventura irachena. Il libro mette a fuoco questa caduta, sfuggendo alla tentazione di ridurne l'origine a cause contingenti, e indicandone invece il significato profondo nell'esaurimento di quella che qui viene chiamata la 'politica dei moderni'.
Norman Mailer fa una breve, intensa e coraggiosa meditazione sulla posizione degli Stati Uniti nel mondo, che sembra caratterizzarsi per un'ininterrotta guerra dichiarata al terrorismo internazionale. Si parte dall'11 settembre, che appare sempre più uno spartiacque definitivo e il principio di una crisi d'identità senza precedenti nella storia del paese. La parola "patriottismo" può diventare un terreno di scontro, perché da un lato può richiamare i valori dell'identità nazionale, dall'altro invece può essere agitato come uno stendardo dai nuovi crociati che pensano soprattutto a lottare contro il "male", considerato a priori un Nemico Esterno.
In circa 2500 lemmi un quadro completo del mezzo radiofonico, della sua evoluzione storica e tecnologica, delle sue caratteristiche comunicative e della sua organizzazione produttiva. Le emittenti: 200 voci dedicate alle principali emittenti italiane e straniere, alla radio pubblica e alle maggiori radio private; i programmi: dal Signore delle 13 ad Alto gradimento, al Ruggito del coniglio: 400 voci sui programmi 'storici', documentati anche attraverso brani dei testi trasmessi; i generi: prosa, musica, informazioni, sport, intrettenimento; i personaggi: oltre 700 voci, da Nunzio Filogamo a Tortora, Arbore, Boncompagni e Fiorello; la tecnologia: 300 voci e disegni sugli aspetti tecnici; Approfondimenti: radio e guerra, radio e musica.
In "Totò, femmene e malefemmene" si affronta un tema finora mai analizzato in profondità: i turbinosi rapporti che nella sua vita Totò ebbe con l'altra metà del cielo. Scopriamo così un uomo dalla doppia personalità: da un lato geloso custode della sacralità della famiglia, dall'altro seduttore incallito e irresistibile, amante appassionato, libertino dalle mille e mille avventure vissute, però, con disincanto e sapendo che tutto era effimero come il trascorrere di un film o di uno spettacolo teatrale. Un libro ricco di passione, umanità e, naturalmente, anche di battute perché Totò vedeva la vita come una commedia che alla fine si risolve sempre in una battuta che strappava le risa, ma dal sapore, in fondo, amaro.
Nel 1913, un impiegato indiano di 25 anni, Srinivasa Ramanujan, scrisse a G. H. Hardy, il più grande matematico inglese dell'epoca, per sottoporgli alcune sue idee sui numeri. Hardy si rese subito conto che la lettera era opera di un genio, organizzò il viaggio di Ramanujan da Madras a Cambridge, e così ebbero inizio un'amicizia e una collaborazione tra le più singolari nella storia della scienza. Il giovane indiano, sotto la guida di Hardy, concepì teoremi e congetture che sbalordirono il mondo scientifico e che avrebbero avuto sorprendenti applicazioni, a decenni di distanza, in settori come la chimica e l'informatica. Dopo sette anni, tuttavia, Ramanujan, lontano dalla famiglia e dalla patria, si ammalò e tornò in India solo per morirvi.