
I poteri di Gustavo Adolfo Rol spaziavano dalla lettura di libri chiusi a viaggi nel tempo, dall'osservazione dell'aura energetica all'endoscopia. Era in grado di spostare a distanza oggetti di qualsiasi genere, di materializzarli e smaterializzarli, effettuava la scrittura automatica, sapeva prevedere gli eventi futuri, leggeva nel pensiero, era in grado di trovarsi in due luoghi differenti nello stesso momento. Renzo Allegri, che ha più volte incontrato Rol nel corso della sua carriera giornalistica, ricostruisce in questo libro la vita di uno dei più grandi sensitivi italiani.
Massimo Caprara entra nel cuore della vita politica e culturale italiana quando la seconda guerra mondiale non è ancora finita. E da allora ne è insieme appassionato protagonista e insostituibile testimone. In un intenso e incalzante dialogo con Roberto Fontolan, Caprara racconta la "storia di una coscienza", la sua, che come in una soggettiva cinematografica attraversa le stanze della nostra storia per restituirci volti e atmosfere, parole ed eventi con straordinaria, drammatica immediatezza. Ma c'è di più. Il libro non è "soltanto" un vibrante racconto storico-politico, ma l'itinerario sofferto di chi, cercando l'ideale, ha trovato il suo contrario, l'ideologia.
GLI AUTORI
Massimo Caprara ha da poco passato gli ottanta anni. A partire dal 1944 è stato per circa vent'anni segretario di Palmiro Togliatti, ha vissuto dall'interno gli avvenimenti fondamentali della storia del Pci. Sindaco di Portici, è stato Deputato alla Camera dal 1953 al 1973, avendo inoltre ricoperto il ruolo di segretario del Gruppo parlamentare e responsabile regionale per la Campania. Nel 1969 viene radiato dal Pci assieme al gruppo del Manifesto di cui è uno dei fondatori. Giornalista professionista ha diretto l'"Illustrazione Italiana". E' attualmente collaboratore de "Il Giornale". Ha pubblicato i seguenti volumi: I Gava (Feltrinelli 1975), L’attentato a Togliatti (Feltrinelli 1978), Ritratti in rosso (Rubettino 1989), L’inchiostro verde di Togliatti (Simonelli 1996), Quando le botteghe erano Oscure (il Saggiatore 1997), Togliatti, il Komintern e il gatto selvatico (Bietti 1999), Paesaggi con figure (Ares 2000), Gramsci e i suoi carcerieri (Ares 2001). Nel 2002 è stato nominato consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sul "dossier Mitrokhin".
Roberto Fontolan è nato nel 1956. Vissuti i primi infuocati anni ’70 al liceo milanese Berchet (il "liceo rosso"), fin dai tempi dell’università si è dedicato al giornalismo. Un’avventura cominciata alla radio ("Supermilano", una emittente libera milanese) e proseguita poi al settimanale "Il Sabato", al quotidiano "Avvenire", alla Rai, dove ha ricoperto diversi incarichi tra cui la direzione del Centro di Produzione di Milano e la vicedirezione del Tg1, alla televisione del gruppo "Sole 24ore", della quale è stato direttore fino al dicembre 2003. Ha realizzato numerosissimi reportage e inchieste in Italia e all’estero, ha curato e organizzato programmi televisivi, ha lavorato nelle pubbliche relazioni e nell’organizzazione culturale. Attualmente si occupa di nuovi progetti di comunicazione e svolge attività di consulenza. E’ docente presso il master di giornalismo all’Università Cattolica di Milano.
Le emozioni e em meccanismi fisiologici che le generano o che da esse sono generati rappresentano un affascinante aspetto della persona. Questo volume apre al lettore questo misterioso mondo conducendolo passo passo alla sua comprensione.
Numerose illustrazioni e grafici aiutano a meglio comprende tutti em meccanismi delle emozioni.
Gianpaolo Perna, nato ad Hartford (USA) è specialista e dottore di ricerca in psichiatria. Responsabile dell’Unità per em Disturbi d’Ansia presso l’Ospedale S. Raffaele, è Docente presso l’Università Vita e Salute dello stesso ospedale.
Nel corso dei millenni, l'umanità ha esplorato tutti gli aspetti della guerra e della violenza, sperimentandone gli orrori. Oggi diventa urgente sperimentare modi diversi di relazionarsi, attraverso la comprensione e il rispetto reciproco nelle nostre società. Lo sostiene Pierre-Yves Boily in questo saggio che è anche un grido dell'anima. Ma come compiere collettivamente questo passaggio? Si può tentarlo nella organizzazione del lavoro? Si può andare più lontano della non violenza nei rapporti tra persone, tra gruppi, e tra Paesi? La tenerezza organizzativa o politica, economica e sociale ubbidisce alla stessa dinamica della tenerezza intima? Il testo cerca di dimostrare come questo tentativo può rivelarsi fruttuoso nelle organizzazioni. Un saggio sociale, dunque, comprensibile da tutti per lo stile piano e scorrevole, che può favorire la presa di coscienza della violenza nelle sue svariate forme e il rifiuto della stessa. Nel testo vi si trovano, talvolta, analisi curiose e interessanti, come la distinzione tra aggressività e aggressione: la prima, un meccanismo di protezione molto utile; la seconda invece, fa parte di una dinamica malsana? Senza mai nominarla, il testo è sulle posizioni di rifiuto della globalizzazione, intesa come omologazione e distruzione della libertà individuale. Pur ispirato a principi cristiani, il libro ha tuttavia un'impostazione laica.
Questo libro intende fare un resoconto degli obiettivi raggiunti dal governo di Luis Inácio Lula da Silva, nella prima metà del suo precedente mandato come presidente della Repubblica federale del Brasile. Molti sono i Movimenti sociali ed ecclesiali che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale e che gli hanno permesso di vincere alle elezioni. La risposta di Lula a questa fiducia a 360 gradi è stata una serie di promesse: eliminare la fame e la sete; lottare per uno sviluppo ambientale sostenibile attraverso la salvaguardia del patrimonio Amazzonia; una maggiore collaborazione con la Chiesa per creare nuovi progetti di sviluppo e promozione della dignità umana; la difesa dei diritti degli indios e dei Senza Terra; la lotta alla violenza attraverso il rispetto dei diritti umani; una maggiore collaborazione con l'Argentina e con gli altri Stati dell'America Latina con l'obiettivo di formare una nuova coalizione politica forte nei poteri decisionali, da opporre al colosso economico degli Stati Uniti, in rapporto all'accordo di libero scambio fra le Americhe; un maggiore impegno in campo finanziario per abbassare il tasso del debito estero e rilanciare l'economia; l'intensificazione dei rapporti diplomatici di buon vicinato con gli altri Paesi in via di sviluppo. In questo periodo Lula incontra le maggiori difficoltà non a causa dell'opposizione politica, ma soprattutto a causa dei "suoi".
Ai capelli ed al loro linguaggio è dedicata la presente antologia, che raccoglie i testi dei più importanti studiosi che di questo si sono occupati nel corso degli ultimi centocinquanta anni. Ne emerge un panorama ampio ed esaustivo, capace di illuminare anche gli aspetti più nascosti e insoliti di questa problematica.
Questo manuale, attraverso esercizi e giochi psicomotori, si propone di insegnare a comunicare con il corpo per sviluppare la creatività, le capacità cognitive e le relazioni interpersonali. Un percorso di crescita per imparare ad ascoltare il proprio corpo e i suoi messaggi, per arrivare a prendere coscienza dell'io più profondo, per raggiungere un'immagine più chiara del mondo che ci circonda, per entrare meglio in contatto con gli altri, per sentirci meno soli, per affrontare e gestire più serenamente le diverse situazioni del quotidiano, per stimolare la curiosità della conoscenza e conservare un atteggiamento positivo nei confronti della vita.
Inchiostro Rosso sfata tanti luoghi comuni che soffocano da un decennio l'informazione italiana. Quello, soprattutto, che l'attuale Presidente del Consiglio, sarebbe il grande «burattinaio» di tutto ciò che vediamo in Tv o che leggiamo sui giornali. Succede l'esatto contrario. L'informazione italiana - per una serie di motivi di cui il volume dà documentata spiegazione, anche con grafici e tabelle - ha costituito una lobby che in realtà cerca di contrastare in ogni modo l'atipicità del «Cavaliere». Quasi la metà degli italiani vota il Centrodestra; eppure, dopo aver letto questo libro, si è pronti a scommettere che la netta maggioranza dei giornalisti stia contro il Premier. Che abbia ragione lui, nel sostenere che «l'80% dei giornalisti è di sinistra»? Tuttavia il fine di questa ricerca rigorosa e brillante (corredata anche da battute divertenti e da vignette), che attinge dai giornali, dai lanci di agenzia, dai programmi radiotelevisivi e dal dibattito parlamentare, non sta nel porgere uno scudo a difesa di Silvio Berlusconi, ma nel provocare una riflessione più ampia sui tempi, i luoghi e le modalità dell'informazione politica nel nostro Paese. In appendice gli interventi dei direttori M. Belpietro, D. Boffo, F. Colombo, P. Ermini, V. Feltri, P. Gambescia, E. Mauro, G. Mazzuca, G. Moncalvo. Prefazione di Angelo Crespi (pp. 416).
Pubblicato nel 1895, questo studio seppe cogliere i primi segnali dell'entrata in scena di un nuovo attore sociale: la folla, soggetto e, al contempo, oggetto dell'operare politico. Degradato a manuale precettistico, fu "livre de chevet" di dittatori e aspiranti tali durante gli anni Venti del Novecento. Ma nelle sue parti più vitali, nelle sue numerose intuizioni, in un certo profetismo, questo libro inaugura l'epoca di una nuova autoconsapevolezza dell'uomo.
Arcuri avrebbe voluto raccontare questa storia trent'anni fa. Ma gli fu impedito. Con la sua inchiesta era arrivato a scoprire che l'Italia stava per finire sotto una dittatura. Era il 1969 e anche Mauro De Mauro stava giungendo alle sue stesse conclusioni, apprestandosi a renderle pubbliche su "L'Ora" di Palermo. La mafia lo uccise nel 1970. Arcuri racconta quegli anni e ricostruisce adesso, grazie a nuove testimonianze e ad altre di collaboratori di giustizia già depositate, quello che è accaduto la notte dell'8 dicembre 1970, quando Valerio Borghese, ex comandante repubblichino, si accingeva a occupare militarmente l'Italia. Emergono nuovi tasselli: il ruolo della mafia, il diretto coinvolgimento del Viminale, di industriali, politici e finanzieri.