
Vi sono delle grandi immagini primordiali, tramandate dalla letteratura e dall'arte, ma anche dal folklore popolare e dai sogni, che assumono le vesti di veri e propri "miti". Delle storie nelle quali ognuno di noi può cogliere un percorso conoscitivo e intuire una parabola esistenziale. Faust è sicuramente una figura che possiede siffatte caratteristiche; quasi fosse una metafora del nostro peregrinare esistenziale, l'immagine dell'anelito che ci spinge oltre l'apparenza, l'allegoria dell'anima che nel tormento del sapere si muove e si dibatte. Sprezzante dell'ombra e dell'oscurità; anzi consapevole del loro ruolo ineludibile e del loro fascino sontuoso. Perché solo nel buio e nella luce, nella loro coesistenza, è rintraccibile la penombra della verità.
Evitando di sposare una specifica teoria dell'opinione pubblica, questo volume discute tutto quello che sull'argomento è indispensabile sapere. I temi passati in rassegna attingono a una molteplicità di discipline: la nascita e la storia del concetto, i diversi modi di intendere i due termini che lo costituiscono, alcuni problemi classici, le dinamiche sottese alla formazione dell'opinione pubblica e gli attori che vi partecipano, le tecniche di ricerca usate per rilevarla.
La Scuola Normale Superiore di Pisa è un'istituzione quasi bicentenaria che rappresenta di fatto un unicum in Italia. È la culla delle migliori intelligenze italiane alla quale si accede e si insegna, con un criterio selettivo e rigorosamente meritocratico. Ha lo scopo di formare talenti che emergano per la capacità critica e immaginativa oltreché per l'ampiezza e la profondità delle conoscenze. La Normale non coltiva una concezione monopolistica del sapere, proponendosi come laboratorio di sperimentazione di modelli educativi trasferibili e utili. Questo studio è una riflessione sulle università italiane e straniere, su cosa distingue la formazione d'élite, sulla riforma universitaria e sul mercato del lavoro intellettuale.
C'è un unico modello professionale di giornalismo o se ne possono individuare diversi a seconda dei vari contesti politici? Un'indagine comparativa tra le democrazie liberali dell'Europa occidentale e del Nordamerica, sulle interrelazioni tra sistemi politici e sistemi di comunicazione e sulle loro conseguenze per la vita democratica.
La storia avventurosa e tormentata dei partiti politici italiani, quali vennero costituendosi e organizzandosi dopo la caduta del fascismo, coincide con quella dell'evoluzione economica e democratica del nostro paese. Giorgio Galli analizza la specificità della storia partitica italiana nella sua evoluzione, e ci racconta come il sistema dei partiti si è via via mutato, prima in quella che venne definita partitocrazia, fatta di spartizioni e veti incrociati, per arrivare, dopo la burrasca di Tangentopoli, all'attuale declino, che vede la nascita del partito-azienda, l'ampliarsi dell'astensionismo, l'affermarsi della politica-spettacolo e la crescita del potere delle lobby. Edizione aggiornata ai risultati elettorali del 2004.
Il dialogo quotidiano con i lettori è stato uno dei momenti più importanti del lavoro di giornalista di Montanelli e la sua "stanza" era uno dei punti di forza del "Corriere della Sera". In queste pagine Montanelli esprime penetranti giudizi sulla politica, la cronaca, il costume dei nostri anni e rievoca gli incontri con i protagonisti del secolo scorso ed episodi della sua vita avventurosa, fornendo così al lettore, allineati in ordine sparso, i frammenti di quell'autobiografia che non ha mai scritto.
Questo volume cerca di studiare le possibilità di interscambio tra media e formazione, sostenendo la tesi di un'educazione ai media intesa come nuova sfida di quell'educazione liberale che dovrebbe accomunare tutti i soggetti in crescita.
Chi si cela dietro l'enigmatica immagine di Alessandro Magno? Quali eventi hanno deviato la sua vocazione di letterato e filosofo, trasformandolo nello spietato conquistatore eretto a modello da Cesare e Napoleone? Alessandro appare in questo ritratto come una sintesi di figure storico-mitiche: un "io" molteplice e contraddittorio costruito mettendo insieme l'ira furiosa e l'amicizia disinteressata di Achille, la resistenza al dolore di Eracle, la liberalità e la tolleranza di Ciro il Grande. La sua ansia intellettuale e la sete di conquista scaturiscono dalla medesima pulsione, per cui le sequenze del crescendo espansionistico sono luoghi fisici e insieme tappe di un percorso conoscitivo che si arresterà solo davanti all'Oceano Indiano.
A partire dalla pubblicazione di "Se questo è un uomo", assurto nel tempo a simbolo tragico della Shoah, e in seguito con "La tregua" e "I sommersi e i salvati", i libri di Primo Levi si sono universalmente imposti come opere cardinali del Novecento letterario. Sull'uomo Primo Levi, invece, l'attenzione dei biografi si è concentrata soprattutto dopo il clamore suscitato dalla sua morte che nel 1987 ha spento la voce di uno dei più grandi e lucidi interpreti della coscienza europea del secolo scorso. In questa biografia, l'autrice ricostruisce la vita dello scrittore e dà voce alla comunità ebraica torinese che, incalzata dalle domande della Angier, spezza il proprio mutismo e ripercorre una pagina delicatissima della propria memoria.
Queste memorie di vita africana sono la quotidiana normalità di circa dieci anni (1985-1996) trascorsi da un medico chirurgo e dalla sua famiglia in Uganda, nell'Africa orientale, praticando la professione, curando i sofferenti nel letto d'ospedale o i moribondi in povere capanne. I differenti momenti della vita famigliare si sono intrecciati con gli avvenimenti del paese, spesso drammatici come accade in Africa. Guerre, epidemie, colpi di stato e sofferenze sono state il pane quotidiano che non ha impedito il sereno svolgersi della vita scandita anche dagli aspetti più belli: la nascita dei figli, la compagnia della moglie e degli amici bianchi e neri, la riconoscenza dei pazienti e l'incontro con le persone, piccole e grandi, incrociate lungo la strada di quegli anni. Il vero protagonista di queste stagioni spese ai tropici non è l'autore o i suoi amici, ma la grandezza di un'esperienza vissuta, resa affascinante da una Presenza, la presenza di chi non si può ancora vedere in faccia, ma che infonde passione e condivisione per ogni particolare della vita, anche per la sofferenza più dura. Il desiderio di non perdere la memoria di quegli anni ha portato alla lenta ma tenace stesura dl queste note, inaspettatamente diventate libro, scritte con il sorriso sulle labbra, segno di una grande riconoscenza. Presentazione di Giancarlo Cesana
Vedete tutto senza sfumature, o bianco o nero? Vi concentrate solo sugli aspetti negativi, gli errori, le incapacità? Usate spesso le espressioni “Sempre” o “Mai”, generalizzando la realtà? Credete di sapere in anticipo cosa penserà un altro? Prevedete eventi negativi in continuazione?
L’autrice individua ben 36 distorsioni cognitive, idee sbagliate o irrazionali e una dozzina di convinzioni errate (ex: chiedere aiuto agli altri significa essere deboli) che pregiudicano la vita di molte persone. Non sono le situazioni della vita a determinare la felicità o l’infelicità di un individuo ma la sua interpretazione dei fatti e, di conseguenza, il suo atteggiamento verso le avversità.
Il libro conduce brillantemente il lettore a individuare e correggere definitivamente le proprie convinzioni errate e distorsioni cognitive per recuperare serenità ed equilibrio psicofisico.
Maria Cristina Strocchi, nata a Vicenza nel 1955, si è laureata nel 1979 all’Università di Padova in Psicologia, ha prestato servizio come psicologa tirocinante nel reparto di chirurgia pediatrica dell’Ospedale civile di Vicenza, successivamente ha iniziato la libera professione presso il Centro Didasco di Verona dal 1981 al 1985. Dal 1985 esercita la libera professione, con studio a Vicenza. Ha conseguito le specializzazioni di psicoterapeuta con indirizzo cognitivo-comportamentale, di esperta in biofeedback, di esperta di primo livello in ipnosi clinica. Ha partecipato attivamente a gruppi di lavoro sui temi dell’alimentazione e della sessuologia, ha inoltre condotto personalmente indagini sul tema della coppia e delle cause dell’infedeltà coniugale. Tiene corsi e seminari sulla coppia, sulla libertà dalle paure, sull’autostima e sulla sessualità. Svolge diverse mansioni, tra cui quelle di perito del Tribunale ecclesiastico regionale Triveneto e del Tribunale civile di Vicenza, di docente di psicologia della comunicazione nella Scuola superiore. Ha pubblicato, oltre ad articoli e contributi in opere collettive, La coppia che non scoppia (Positive Press, Verona 2000), Onora il padre e la madre (Positive Press, 2002), Autostima. Se non ami te stesso, chi ti amerà? (San Paolo, Cinisello Balsamo 20032) e Balbuzie: terapia cognitivo-comportamentale (Erickson, Gardolo [Trento] 2003).
Raccolta di saggi su Verita storica e psicoanalisi. Questo volume che raccoglie saggi su Verita storica e psicoanalisi appare con la dicitura 'Temi del Centro Veneto di Psicoanalisi Giorgio Sacerdoti"'. Tale presentazione "rappresenta" al meglio l'intenzione di esprimere una gruppalita ben precisa, quella degli psicoanalisti soci del Centro Veneto di Psicoanalisi che intendono privilegiare in questo caso il loro senso di appartenenza rispetto alle loro rispettive singolarita. Quel senso di appartenenza che, dice Freud (1926) nel "Discorso ai membri dell'Associazione B'nai Brith", ha ache fare con la "familiarita che nasce dalla medesima costruzione psichica". Si tratta della "consapevolezza di una interiore identita" in cui, pur nelle loro differenze formative, di preferenze teoriche e di opzioni lavorative, gli psicoanalisti del Centro Veneto si riconoscono tutti... "