
Nei tempi antichi i problemi venivano risolti con la forza. La cultura politica, e in particolare quella occidentale, ha reso possibile un modo migliore di trovare soluzioni. L'attività politica è in certo senso una lotta, in cui gli avversari difendono la propria visione, ma è una lotta civile e nobile, molto diversa da una rissa di strada. Alcune tendenze del panorama politico attuale suggeriscono l'utilità di offrire un contributo, per quanto modesto, che mostri la possibilità di inquadrare il concorso politico in un orizzonte più alto, ispirato al rispetto della libertà e alla promozione della responsabilità per il benessere generale. Questo libro è un'esposizione sintetica delle questioni fondamentali dell'etica politica. Sono domande che portano a riflettere su cosa si debba intendere per libertà, democrazia, costituzionalismo, diritto, solidarietà, giustizia sociale, economia politica, buon governo, ecc. Esse non costituiscono una trattazione diretta dei problemi che più ci preoccupano oggi e di cui parlano i giornali ogni giorno, ma sono la base della cultura politica necessaria per affrontare bene questi problemi e per dare loro una soluzione equilibrata con il contributo di tutti.
Da sempre abbiamo cercato di avere più cibo, più indumenti, più strumenti. Poi il mondo è diventato ricco e complesso. Inizia il tempo delle sottrazioni in filosofia, nelle scienze cognitive, nelle arti e nell'architettura, nell'economia. Ma il lungo passato continua a pesare ed è difficile adottare uno stile sottrattivo. Paolo Legrenzi evidenzia qui la storia dell'affermarsi delle sottrazioni buone, cioè razionali, convenienti e produttive, e i pericoli insiti nelle sottrazioni cattive, cioè semplicistiche, ingannevoli, fuorvianti. Si esaminano poi le buone pratiche della sottrazione, quando il meno diventa più, per esempio nell'educazione, dove spesso si tratta di eliminare atteggiamenti spontanei che ci portano fuori strada. La sottrazione può essere ostacolata da emozioni come il senso di perdita ma si rivela benefica nella soluzione di un gran numero di problemi.
Scritto dai massimi esperti nel campo (tra cui Otto Kernberg), il volume descrive dettagliati modelli di trattamento ed esamina gli interventi sistematici finalizzati a risolvere i confl itti, comuni ai disturbi di personalità, che ostacolano il normale sviluppo adolescenziale. Il testo si apre con una panoramica sulla psicopatologia e sullo sviluppo adolescenziale normale, da una prospettiva psicodinamica. La sezione successiva descrive gli approcci terapeutici, soffermandosi sull'analisi delle principali finalità e strategie della psicoterapia focalizzata sul transfert, su valutazione clinica e assessment, sulla definizione di una cornice per il trattamento e sulla collaborazione con i genitori. L'ultima sezione passa in rassegna le fasi del trattamento, occupandosi delle competenze di cui un terapeuta dovrebbe essere dotato per condurre con successo una terapia basata sul transfert. Prefazione di Fabio Madeddu.
Il libro affronta un argomento di drammatica attualità: il femminicidio e la sorte dei figli, chiamati «orfani speciali», la cui madre è stata uccisa dal padre. La trattazione si articola su due fronti: da una parte mette a fuoco l'entità del fenomeno, con dati e valutazioni della Commissione Ministeriale sul Femminicidio, spiega la relazione tra femminicidio e violenza domestica e descrive le caratteristiche genitoriali di omicida e vittima; dall'altra illustra le conseguenze traumatiche sull'orfano nel breve e lungo periodo e il conseguente danno evolutivo. Presenta quindi linee guida e buone prassi di intervento e supporto per l'accompagnamento dell'orfano nel suo percorso formativo e di inserimento sociale.
Se avete preso in mano questo libro è perché il 1° marzo 2021, mentre l'Italia era nel pieno della pandemia ed era indispensabile far decollare la campagna di vaccinazione, la presidenza del Consiglio ha scelto come Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 un generale degli alpini. Così gli italiani hanno imparato a conoscere Francesco Paolo Figliuolo, la sua divisa e il suo cappello con la penna («Qualcuno lo considera buffo, io lo trovo bellissimo»). Il Commissario non ha perso tempo a parlare di sé. Lo fa per la prima volta in questo libro, incontrando Beppe Severgnini. I coautori si sono visti molte volte, hanno conosciuto le rispettive famiglie e gli allievi. Ne è uscita la storia di «un ragazzo meridionale di periferia» che, dopo il liceo classico a Potenza e l'Accademia militare a Modena, segue il consiglio del colonnello che comandava il distretto della sua città: «Francesco, tu devi andare in artiglieria da montagna, perché lì si fanno le cose seriamente. E poi noi di Potenza siamo montanari...». Così diventa alpino, e l'idea di fare le cose seriamente è il principio che guida la sua carriera, dalle difficili missioni in Kosovo e in Afghanistan al Comando logistico dell'Esercito. Anche nel nuovo ruolo di Commissario e coordinatore della campagna vaccinale ha voluto fare le cose seriamente. Significa prendere decisioni basate su conoscenza, competenza, buonsenso e precisione. Significa cambiare strategia se la situazione lo richiede. Significa muoversi tra la politica, l'amministrazione, la sanità. Significa capire di quali persone fidarsi e di quali diffidare. Significa arrabbiarsi e poi farsela passare («Ogni tanto mi esce la vena!» confessa). Significa saper ascoltare, motivare e lavorare in gruppo. «L'Italia ha davvero tutto, deve solo imparare a metterlo insieme». Ecco il compito che si è dato un italiano come il generale Figliuolo.
Sono un centinaio, e quasi tutti sconosciuti. Eppure scrivono le leggi che regolano le nostre vite e decretano come applicarle. Sono al vertice dei ministeri, dove a volte contano più degli stessi ministri. Le loro sentenze possono cambiare i destini di interi settori dell'economia nazionale, invalidare i risultati di un concorso pubblico, far decadere un presidente di Regione, cancellare la nomina di un procuratore della Repubblica. Governano anche la passione più grande degli italiani, il calcio: amministrano infatti la giustizia sportiva, decidono le squalifiche e le vittorie a tavolino, stabiliscono se una squadra si può iscrivere a un campionato. Presiedono i comitati delle grandi aziende commissariate, come l'Alitalia. E sono arbitri nelle liti fra enti pubblici e imprese private, con parcelle a parte. Da tempo immemore rappresentano la scheggia più autoreferenziale e intoccabile della magistratura, la più vicina alla politica. Sono i consiglieri di Stato. Ovvero, il nocciolo duro del potere in Italia. In questa inchiesta Sergio Rizzo svela storie, protagonisti, conflitti d'interesse e retroscena inediti della casta più nascosta e potente del Paese.
Vite di Balzac è una biografia, un viaggio nella mente di Honoré de Balzac attraverso lo studio di nove dei suoi più grandi personaggi seguiti, osservati, analizzati nei diversi romanzi in cui fanno la loro apparizione. Brooks individua nel capitalista Gobseck, nell'aspirante scrittore Lucien de Rubempré, nell'ambizioso Rastignac, nella storia del desiderio risvegliato e represso di Henriette de Mortsauf, nel polimorfo Jacques Collin - alias Vautrin -, nelle fortificazioni sociali create da Antoinette de Langeais alcune delle figure capaci di rivelare e illuminare da una prospettiva originale la biografia, l'epoca e l'opera di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale. Con l'affondare le mani nelle realtà politiche, economiche, familiari, psicologiche, Balzac, più di chiunque altro, ha inventato il romanzo ottocentesco, ma sono stati soprattutto i suoi personaggi - imprenditori, banchieri, inventori, industriali, poeti, artisti, bohémien di entrambi i sessi, giornalisti, aristocratici, politici, medici, musicisti, detective, attori e attrici, usurai, contadini, professori, prostitute - che gli hanno permesso di dare vita alle forze dinamiche di un'epoca da cui è scaturita la nostra.
Questa raccolta di articoli traccia una drammatica e personale geografia della Spagna del Ventesimo secolo. Dopo una vita dominata dall'esilio, María Zambrano fa ritorno a Madrid e riconosce nella sua esperienza una dimensione privilegiata in cui la rivelazione della verità personale e storica diviene possibile. L'esule è capace di farsi occhio contemplante della Storia perché trova davanti a sé solamente l'essenziale; lasciato fuori da tutto, egli riscatta la storia tragica. Nel parallelismo tra l'impianto metafisico che caratterizza la sua opera e la critica al pensiero dittatoriale occidentale, si delinea un percorso che mai dimentica le sorti di un Paese che Zambrano vorrebbe salvare dall'oblio della memoria. Introduzione di Mercedes Gómez Blesa.
Ricostruire la fiducia tra magistrati, politici e cittadini. Circuiti di potere chiusi in sé stessi finiscono per diventare tecnocrazie autoreferenziali che corrodono la democrazia. Ordinamento giuridico e politico confinano: all'arretramento dell'uno corrisponde l'avanzamento dell'altro. La stagione di Mani pulite e delle stragi di Palermo segna l'apice di uno squilibrio tra giustizia e politica i cui antecedenti erano ravvisabili già in precedenza e che vengono ripercorsi nel dialogo tra un osservatore di lungo corso della politica e un protagonista della magistratura prima e della politica poi. Nella crisi susseguitasi a quella destabilizzazione la dimensione del potere ha prevaricato quella del servizio. L'intreccio tra regole confuse, prassi arbitrarie, apatie professionali e insipienze politiche ha generato un inaccettabile disordine normativo che oggi fa barcollare il sistema giudiziario, rendendolo privo di legittimazione. Da qui la necessità di una ricomposizione su cui gli autori, ragionando con ampiezza di scenario, avanzano le proposte necessarie.
L'Ordine Liberale Internazionale è un progetto che intendeva armonizzare la sovranità statale e l'economia di mercato, attraverso la promozione della democrazia liberale all'interno e il sostegno alla cooperazione economica e commerciale sul piano internazionale. A partire dagli anni '80 del secolo scorso, l'OLI è stato dirottato e il potere del mercato ha offuscato la forza della democrazia. L'obiettivo di proteggere le società nazionali dagli shock costituiti dalle guerre e dalle crisi finanziarie si è ribaltato nella difesa fanatica del mercato globale dalle pressioni sociali. Lo squilibrio causato dalla pandemia, il riscaldamento globale, la dilagante disuguaglianza, l'ascesa delle potenze autoritarie, il dramma delle migrazioni e la perdurante minaccia terroristica, sono sfide che possiamo vincere solo a condizione di trovare un diverso equilibrio tra cooperazione e competizione, per rendere solide, inclusive, eque e attraenti le nostre democrazie di mercato.
Istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali. Questa trasformazione epocale implica dubbi e preoccupazioni, ma anche straordinarie opportunità. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità di modellarla in senso positivo, a vantaggio dell'umanità e del pianeta. Ma a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. È cruciale comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto e uno dei passaggi oggi fondamentali è quello dell'intelligenza artificiale, della sua natura e delle sue sfide etiche, che Luciano Floridi affronta in questo libro, offrendo il suo contributo di idee a un quanto mai necessario sforzo collettivo di intelligenza.
Abbiamo bisogno di un femminismo che dia la priorità alle vite delle persone. Davvero la massima realizzazione per le donne è quella di arrivare a occupare posti di potere nelle gerarchie delle grandi aziende capitaliste? È quel che ci dice il femminismo liberale, che aspira a rompere il soffitto di cristallo, mentre non si preoccupa affatto delle esigenze della stragrande maggioranza delle donne. Esigenze come la lotta contro lo sfruttamento sul lavoro e i diritti sindacali; il riconoscimento della loro fondamentale funzione di cura dei figli, caricata sulle donne in favore della massimizzazione dei profitti; il diritto alla salute e a un ambiente non inquinato; la lotta contro ogni forma di razzismo e guerra. Oggi che il sistema di valori liberisti è in crisi e stiamo vivendo una nuova ondata femminista internazionale, abbiamo lo spazio per creare un altro femminismo: anticapitalista, antirazzista ed ecosocialista. Cinzia Arruzza, Tithi Bhattacharya e Nancy Fraser sono state tra le principali organizzatrici dello sciopero internazionale delle donne negli Stati Uniti.