
Alla fine del XIX secolo la Francia è spaccata in due sull'Affaire Dreyfus, l'ufficiale ebreo ingiustamente condannato per alto tradimento. È soltanto l'iceberg di una questione antisemita più radicata. Fra i primi a sollevarsi in difesa di Dreyfus c'è Bernard Lazare, un giovane intellettuale di idee anarco-socialiste, pure lui ebreo, che proprio negli stessi anni dà alle stampe un saggio in due volumi sull'antisemitismo dove, fra le altre cose, imputa agli ebrei una parte di responsabilità nell'origine del fenomeno, come conseguenza del loro "comportamento asociale". In realtà, l'Affaire Dreyfus è l'inizio di una presa di coscienza per Lazare della condizione di "paria" in cui versa l'ebreo nelle società europee tra fine Ottocento e primo Novecento.
Nel giugno 2004 venticinque capi di Stato hanno posto il proprio assenso sul "Trattato che istituisce una Costituzione europea", documento che riassume e rielabora quindici anni di Trattati, preceduto dal testo messo a punto dalla convenzione nel 2003. Le quattro parti del nuovo Trattato sono qui descritte con la definizione del tracciato delle fasi salienti che le hanno precedute, il dibattito che le ha accompagnate, le questioni risolte e quelle rimaste in sospeso. Obiettivi, competenze, procedure e istituzioni dell'Unione vengono descritti e commentati dettagliatamente. Quest'edizione aggiornata introduce un passaggio fondamentale della storia contemporanea, che segna una svolta decisiva nella storia dell'Europa unita. Introduzione di Giuliano Amato.
Un manuale che aiuta i genitori a comprendere i propri figli e a costruire con loro un buon rapporto. I problemi trattati sono quelli più comuni: come porre fine ai capricci prima ancora che inizino, come curare la timidezza dei piccoli, i problemi dei genitori singles, l'uso della televisione, l'educazione alimentare e infine una semplice ma efficace strategia per salvaguardare il proprio spazio di coppia.
Come due fratelli che non si parlano ma sono costretti loro malgrado a convivere insieme. Informazione e pubblicità sono da sempre due rotelle di un meccanismo elementare quanto difficile: il giornale è il mezzo e la pubblicità… paga il biglietto. E il tutto è mal sopportato da giornalisti e pubblicitari. L’autore, giornalista di lungo corso, affronta in stile diretto il rapporto tra questi due attori del nostro vivere quotidiano e, con la penna tagliente quanto basta, incide là dove fa più male, scoprendo bubboni da tempo sepolti sotto “sani conformismi”. Il libro si mette in linea con questa logica ospitando al suo interno delle inserzioni pubblicitarie, cercando di lanciare un sasso che qualcuno, speriamo, raccoglierà: per un’informazione più aderente e una pubblicità più creativa, entrambe più consapevoli della loro responsabilità sociale
Una lettura che aiuta a comprendere la Costituzione e il modo in cui le sue norme influiscono sulla vita quotidiana, dal principio dell'uguaglianza al diritto del lavoro, alla libertà sindacale. Utilizzando la forma del dialogo fra padre e figlia, Ambrosini getta le prime basi di una partecipazione costruttiva alla vita civile. Da un lato, considera l'esperienza storica nei suoi vari sviluppi - dallo Statuto albertino al 1948 - dall'altro valuta l'attualità critica, attraverso la disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costituzionale e che fondano lo Stato di diritto.
Relazioni insoddisfacenti, un'ingiustificata mancanza di autostima, il non sentirsi mai appagati. Due degli psicologi americani più autorevoli mostrano come interrompere il circolo vizioso che impedisce di essere felici. Jeffrey Young e Janet Klosko forniscono gli strumenti per riconoscere e cambiare schemi di pensiero negativi senza ricorrere a farmaci o a terapie tradizionali a lungo termine. Vengono descritti i più comuni tra i modelli di comportamento autolesionistici e viene fornito un questionario diagnostico per ciascuno di essi, insieme a un gran numero di suggerimenti di grande efficacia per realizzare cambiamenti significativi sia nelle relazioni personali sia nell'ambito professionale.
Oltre cento piccole biografie dei nuovi potenti di Mosca, i loro legami con la classe politica dell'Urss, la loro formazione, i ruoli avuti nell'apparato dello stato «socialista» e nel partito comunista. Un libro scritto da un esperto della politica e della società russe, a lungo vissuto a Mosca come corrispondente del quotidiano del Pci «L'Unità».
Oggi parliamo fin troppo di insegnamento, educazione e formazione, ma molto poco di "maestri". Certo, la figura del maestro è avvolta da un'aura retorica che può intimidire, e porta con sé l'asimmetria del rapporto con il discepolo e quella tensione erotica che li lega. Attraverso una serie di figure esemplari George Steiner individua tre modalità fondamentali di questa relazione e risale fino ai due maestri che, pur non avendo lasciato una sola riga scritta, hanno fondato la tradizione occidentale: Socrate e Gesù.
La guerra del Golfo, il Kossovo, l'Intifada, il conflitto arabo-israeliano, l'Afghanistan, l'Iraq. Ci sono ragioni per combattere con giustizia? Ci sono atti di aggressione e di crudeltà a cui abbiamo il dovere di opporci? L'uso della forza militare per fermare i massacri in Rwanda sarebbe stato, ad esempio, un caso di guerra giusta? Secondo l'autore, la guerra può essere in alcuni casi giustificabile, ma la sua condotta deve essere assoggettata alla critica morale. Walzer discute un tema moralmente ambiguo e complesso per affermare che della teoria della "giusta guerra" abbiamo bisogno, poiché essa consente di affrontare azioni eticamente problematiche, restringendone le occasioni e regolandone la condotta.
«La figura di Federico ha attirato l'attenzione dei suoi contemporanei e di coloro che vissero subito dopo il grande Svevo. Di fronte al cumulo delle fonti, il rischio è dunque quello dei borgesiani cartografi dell'impero cinese che ossessionati dall'assoluta precisione finirono per disegnare una mappa 1:1 del territorio. Resta ancora invece da fare in parte la ricostruzione delle relazioni e del confronto tra Federico e il suo mondo, quel cinquantennio a cavallo fra i due secoli, il XII e il XIII, in cui l'Europa apre gradualmente le sue città e le sue scuole a un 'sapere nuovo', a maestri che insegnano con nuovi modi e nuove ragioni nuove discipline", a una visione del mondo naturale ed etico che cambia lo stile della vita collettiva e individuale».