
Ciascuno di noi verifica quotidianamente, nella vita di coppia e nel mondo del lavoro, quanto importante sia l'arte di farsi amare. La seduzione, cioè il desiderio di piacere e la capacità di suscitare l'attenzione altrui, che si realizza con il corpo e la psiche, il linguaggio, i gesti, lo sguardo, è una risorsa fondamentale per coltivare e arricchire le relazioni affettive e professionali, per scongiurare la solitudine e la depressione. Ma se è vissuta come un traguardo da conquistare anche a costo di sacrificare la propria individualità, adottando comportamenti insistentemente proposti dai media, allora può diventare fonte di stress e frustrazione, una vera ossessione che ostacola il raggiungimento della maturità psichica, soprattutto in amore.
Protagonista di sessanta anni di vita politica italiana, Oscar Luigi Scalfaro affida a queste pagine non solo alcuni dei suoi più interessanti ricordi, ma anche la ricostruzione di alcuni passaggi cruciali della nostra storia recente, quali ad esempio la crisi del primo Governo Berlusconi nel 1994. Ne emergono avvenimenti sinora non sufficientemente noti, le motivazioni di alcune decisioni difficili e controverse, molte considerazioni inedite, e il ritratto dal vivo dei principali protagonisti della nostra storia repubblicana. Ma la più vera e indiscussa protagonista di queste pagine è la Costituzione, alla cui stesura Scalfaro partecipò con commozione ed intensa presenza.
Questo libro nasce dall'idea che la scuola sia un luogo dove sia possibile incontrarsi, dove genitori e insegnanti si parlano e organizzano insieme, dove i ruoli sono definiti e le mansioni condivise e riconosciute. Una scuola partecipata da tutti e proprietà di tutti coloro che la fanno. Questa è la scuola che dobbiamo inventare e costruire. In questa prospettiva le strategie educative e psicopedagogiche che qui vengono presentate (il counselling, l'orientamento, l'educazione all'affettività, la prevenzione dei disturbi dell'apprendimento, le iniziative di parent training) possono offrire un importante spunto per una significativa opera di trasformazione della scuola da attuale luogo dell'omologazione a spazio della crescita e della sperimentazione. Questo è un lavoro che non può non essere fatto. Per noi ma soprattutto per i nostri figli. Non si lavora forse che per i bambini?
Il segreto per star bene con se stessi è vivere senza inseguire modelli irreali o illusori. Questa che sembra una regola scontata di benessere in realtà è disattesa, anche perché i modelli che ci vengono proposti sono spesso fuori dalla realtà, con il rischio che, misurandosi su di essi, si cada nel tranello della scarsa autostima. L'autore propone un percorso che non si affida solo alla ragione, ma tiene presente il cuore, come risorsa per accettare se stessi e gli altri, senza inseguire modelli illusori e, per ciò stesso, frustranti.
L’empatia è esperienza ricorrente nella vita quotidiana e il sapere spontaneo ne comprende in qualche modo i tratti caratterizzanti. Dalla riflessione delle discipline psicologiche ne emerge già l’importanza pedagogica: la valenza educativa della conoscenza empatica, ma anche il significato empatico di ogni rapporto educativo.
L’autore, proponendo una pedagogia fondamentale di stile fenomenologico ed ermeneutico, istituisce l’empatia come categoria pedagogica. Analizzandone le intenzionalità costitutive, la riflessione fenomenologica perviene alla definizione di «interiorità personale oggettiva» e consente d’interpretarla come virtù educativa per eccellenza. Essa forma infatti tanto la qualità dell’educatore quanto la dote che l’educando acquisisce, imparando a rapportarsi all’altro da sé (al tu) e all’altro di sé (il proprio autentico poter essere).
Approfondendo questi risultati in una prospettiva poietico-pratica, la riflessione ermeneutica intende la relazione educativa empatica come narrazione autobiografica sotto forma dialogica, che è opera della veracità del sé concreto e insieme esegesi veritativa del sé autentico. A un primo livello, la comunicazione educativa è studiata in quanto sistema dialogale, che assume una singolare configurazione in virtù del codice empatico. A un secondo livello, è interpretata quale caratteristica figura dell’esistenza, modo d’essere e d’abitare un mondo, secondo uno stile amicale e solidale. Il concetto di ermeneutica del cuore porta forse a sintesi questa riflessione, costantemente rivolta alla comprensione del contenuto fondamentale e del metodo di un lavoro educativo, che può svolgersi in «microcomunità empatiche»: segnate da un clima emotivamente caldo, da un tono morale elevato e da un’istanza veritativa contemplante, esse dispongono ad accogliere e a custodire l’universo personale dell’altro.
Si profila, da ultimo, una proposta pedagogica particolarmente attuale nelle società occidentali della tarda modernità, caratterizzate piuttosto da «disincontri»: un’assenza della persona a se stessa, che genera sottoalimentazione emotiva e un diffuso, opaco senso d’indifferenza.
Antonio Bellingreri è professore ordinario di Pedagogia generale all’Università degli Studi di Palermo.
La dubbia fama di Nerone per due millenni è stata fondata su una serie di gesti pubblici stravaganti, in genere scandalosi, spesso repellenti. Assassinò sua madre, dopo esserci forse andato a letto, uccise in un accesso di rabbia la moglie incinta, castrò e sposò un giovane liberto che gliela ricordava, calcò le scene nei panni di un eroe impazzito e di una partoriente, suonò la cetra mentre Roma bruciava, trasformò i cristiani in fiaccole per illuminare la notte. Senza tentare di riabilitare il mostro che la storia ci ha consegnato, Edward Champlin, professore alla Princeton University, mette in luce la determinazione con cui Nerone plasmò la propria storia sui miti greci e romani, uomo di pubbliche relazioni in anticipo sul suo tempo.
Giulio Cesare è una figura chiave della storia di Roma: la sua vicenda mise fine alla Repubblica, la sua violenta scomparsa aprì la via al principato. In ogni caso il suo passaggio travolse e modificò profondamente le strutture politiche, sociali e culturali dell'antica Roma. In questo agile profilo Fraschetti, autore del fortunato "Augusto", ripercorre la vita e le imprese dell'ultimo grande condottiero della Roma repubblicana.

