
Una vita lunga un secolo. Italia. Romania. Israele. L'amore per un uomo. L'amore per un figlio. L'amore per un'utopia sociale e politica. L'amore per l'insegnamento. Il fascismo. L'antisemitismo. Le persecuzioni. Il comunismo sovietico. Anna Colombo, nata nel 1909 ad Alessandria da una famiglia ebrea piemontese, racconta una vita che incrocia drammaticamente la Storia e si rivela, pagina dopo pagina, l'esistenza di una donna che conserva, a ogni svolta del tempo e della sua educazione sentimentale, una impavida libertà e una smagliante autonomia di giudizio, una straordinaria volontà di imparare e una altrettanta radicata passione per l'insegnamento.
Il volume ripercorre la rotta che dal colonialismo ha portato all'imperialismo, di stampo principalmente europeo e da questo alla necessaria nascita, nello scenario della competizione globale e dello scontro tra potenze, degli imperialismi. Il testo è corredato da una appendice sulle caratteristiche dei mercati monetari e del loro ruolo nella lotta tra gli imperi. Una cronologia delle guerre coloniali e numerose schede sui paesi interessati dai conflitti chiudono il libro.
Il volume, introdotto da alcune considerazioni storico-critiche sull'articolazione del campo della psicologia sociale della politica, presenta contributi di ricerche empiriche volte ad indagare diverse possibili rappresentazioni della politica, agite e comunicate da attori sociali differentemente implicati nel campo. I soggetti delle indagini vanno infatti dai semplici cittadini, giovani studenti o utenti di internet, dei primi due studi che compongono il volume, ai giovani militanti dei diversi schieramenti politici, del terzo contributo, ai parlamentari del centro-sinistra, della penultima ricerca, a due fra i principali leader dello schieramento di centro-destra e di centro-sinistra, Berlusconi e Rutelli, dell'ultima ricerca.
Morti terribili e misteriose, suicidi, canzoni maledette, famiglie insospettabili. La vicenda delle "Bestie di Satana" è iniziata nel 1998, in Lombardia, e ancora continua. Sette giovani sono finiti in carcere con accuse da ergastolo. Un pezzo di Italia sazia, apparentemente tranquilla, in realtà ossessionata dal proprio vuoto. Ma vi sono altre morti mai spiegate, altri riti che coinvolgono ambienti inimmaginabili. Solo il cinquanta per cento di questa vicenda è stato reso pubblico. Il resto ce lo rivelano i due autori che più di tutti hanno seguito da vicino l'inchiesta, e per questo hanno avuto accesso alle fonti più riservate. Il loro è un racconto rigorosamente e tragicamente autentico, in cui ogni parola è stata documentata.
"Libertà" è l'edizione critica ampliata di uno dei classici del liberalismo moderno, "Quattro saggi sulla libertà", che Isaiah Berlin considerava il suo libro più importante. Henry Hardy, curatore testamentario delle sue opere, ha rivisto il testo, individuato le fonti e inserito un quinto saggio che lo stesso Berlin avrebbe voluto includervi. Questa nuova edizione degli scritti di Isaiah Berlin sulla libertà, completamente rivista e con l'aggiunta di nuovi saggi, mette a disposizione dei lettori italiani una delle più significative testimonianze del liberalismo contemporaneo, una voce unica, che parla con ironia e umanità di cosa voglia dire essere una persona.
Tra il 3 maggio e il 4 giugno 1944, a Roma, il giovane letterato Guglielmo Petroni viene arrestato dai nazifascisti e condotto in carcere, dove subisce interrogatori e torture. Finché, con l'arrivo degli Alleati, viene salvato dalla condanna a morte e può far ritorno alla patria Lucca. Nuovamente libero, affronta il faticosissimo viaggio verso la città natale in preda a una sorta di smarrimento esistenziale e di spaesamento. Rievoca il tempo appena trascorso e ne ricava il dubbio che forse, in assenza di vera comprensione del prossimo e di vicinanza reciproca, non solo il carcere, bensì tutto il mondo si rivela una prigione. Scritto tra il 1944 e il 1945 e più volte ristampato, il libro è considerato tra i migliori esempi di memorialistica resistenziale.
È il senso della realtà del Novecento, colto nel colloquio con sei grandi scrittori e poeti nei quali l'arte è l'amore della vita. Chi segue con attenzione la letteratura del Novecento viene spesso fatalmente invaso da un senso di smarrimento e disperazione: in essa si confermano le parole di György Lukács, per il quale l'espressione più tipica di questa letteratura – il romanzo – «è l'epopea del mondo abbandonato dagli dèi, e la psicologia dell'eroe del romanzo appartiene al demonio». La stessa poesia sembra oggi non più idonea a esprimere l'uomo, e quasi lo dissolve nelle nebbie del celebralismo e della negazione.Qui per altre strade, si è andati in cerca di scrittori di sicura notorietà, dialogando con Bacchelli, Cassola, Silone, romanzieri dagli occhi aperti sulle misteriose realtà e finalità della vicenda umana. Essi penetrano il significato profondo del vivere e del pensare, ma rifiutano il demoniaco, le allucinazioni para freudiane, le aberrazioni del sesso. Si è dialogato altresì con poeti autentici dell'uomo, che credono e affermano: Betocchi, Luzi, Quasimodo. Tutti questi uomini – poeti e autori autentici – hanno dettato suggerimenti di speranza che si comunicano con immediatezza a chi cerchi il vero con umiltà, su misura dell'uomo. Colloqui a cura di Claudio Casoli Premessa di Giovanni Casoli
L'esperienza del dolore porta con sé angoscia e sconforto, interrogativi e paure. Spesso ne deriva un senso di disorientamento che induce a ripiegarsi su se stessi e a delegare ad altri la conduzione della propria vita. Questo libro di L. Sandrin, apre una prospettiva nuova: guardare al dolore come momento di riscoperta della propria ricchezza interiore, come approfondimento di relazioni, creazione di un modo diverso di vivere e di amare.
La sera del 10 aprile 1991 lo scalo civile di Livorno sembra un porto militare statunitense, con molte navi militarizzate di ritorno dalla prima guerra del Golfo. Quella stessa sera, il traghetto Moby Prince salpa da Livorno diretto a Olbia. Dopo pochi minuti di navigazione entra in collisione con una petroliera ancorata in rada che trasporta greggio altamente infiammabile. È una strage, la più grande tragedia della marineria civile italiana: 140 persone muoiono tra le fiamme a bordo della nave passeggeri. Queste pagine tentano di ricostruire in modo preciso e minuzioso le indagini, facendone emergere i lati meno chiari con l'obiettivo di cercare la verità.
Quando due genitori litigano i figli sono le prime vittime. Ciascun genitore è così coinvolto nel conflitto con l'altro che non si rende conto degli effetti sui propri figli. Anche quando sono apparentemente "tenuti fuori", i figli condividono sempre la "relazione sofferente" dei propri genitori. La reazione di un bambino davanti a due genitori che urlano è altra cosa rispetto a quella di un adolescente. Questo agile volume rappresenta un'utile guida offerta ai genitori affinché acquisiscano consapevolezza degli effetti dei loro conflitti sui propri figli. Queste pagine riconducono gli adulti alla loro unica, vera sfida educativa: testimoniare che i conflitti si possono gestire in modo non distruttivo.