
Silvio Pellico (1789-1854) fu caporedattore del "Conciliatore", principale rivista italiana del Risorgimento, finanziata da Federico Confalonieri e Luigi Porro a Milano. Famosissimo dal 1815 per la tragedia "Francesca da Rimini", carbonaro dal 1820, arrestato per cospirazione contro l'Impero d'Austria nell'ottobre 1820, condannato a morte nel febbraio 1822, dagli Inquisitori Pellico venne ritenuto il perno della cospirazione per la libertà e l'indipendenza dell'Italia. Fu, sostiene l'autore, una personalità vivace, estrosa, creativa, profeta dell'Europa delle nazioni. In appendice si propongono lettere inedite, nonché ritratti e pagine del manoscritto delle "Mie prigioni" conservato al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
Nei Protocolli dei Savi di Sion si racconta di un fantastico piano ebraico per arrivare con l'astuzia al dominio del mondo. In realtà I Protocolli sono un clamoroso falso, un documento fabbricato dalla polizia zarista per giustificare l'odio contro gli Ebrei. Un documento tuttora spacciato per verità indiscussa dalla peggiore propaganda antisemita. Will Eisner, il padre della "graphic novel", racconta la storia documentata dei Protocolli in questo romanzo per immagini, un capolavoro finito di scrivere e disegnare a un mese dalla morte. Introduzione di Umberto Eco.
Questo libro è la saga di un popolo. Un libro di grande fascino storico che ci racconta chi sono i palestinesi, chi è il "palestinese", vale a dire l'identità palestinese. L'identità si svolge in tre momenti, in tre figure. Gente della Terrasanta è la prima figura e ci porta sino al XIX secolo; la seconda figura ci fa cogliere i palestinesi ai tempi del mandato britannico, il palestinese è invisibile; lo Stato di Israele è la terza figura. Contro i venti della storia, i palestinesi sono oggi tornati visibili ed è una responsabilità internazionale il loro diritto al ritorno e a un paese, visto che è stata una responsabilità internazionale l'averli resi invisibili.
Travolto insieme agli altri partiti nel crollo della prima Repubblica, il Partito socialista di Craxi ha lasciato di sé una memoria lacerata. Indicato da alcuni come il soggetto più innovativo nel sistema politico italiano, dipinto da altri come il simbolo della partitocrazia in disfacimento, il Psi ha svolto negli anni Ottanta un ruolo da protagonista che lo pone al centro di una riflessione su questa tormentata stagione della storia d'Italia, ancora in gran parte da ricostruire, da analizzare e da interpretare. Questo libro racconta per la prima volta, con gli strumenti della ricerca storica, l'intera vicenda, a partire dall'ascesa di Craxi alla segreteria, nel 1976, fino alle sue dimissioni nel gennaio 1993.
2 ottobre 1955: nasce "l'Espresso", settimanale finanziato da Adriano Olivetti. L'esordio è difficile. A poco più di un anno dalla sua nascita Olivetti ne cede le azioni, a titolo gratuito, al trentenne Carlo Caracciolo, fino a quel momento coinvolto solo nella gestione pubblicitaria della rivista. Colpo di fortuna o salto nel buio? È l'antefatto di una vocazione che, tra successi e delusioni, incontri felici e scontri tumultuosi, ha fatto di Carlo Caracciolo il presidente di una delle imprese editoriali italiane più ampie e ramificate e un testimone vivace e partecipe degli ultimi cinquant'anni della nostra vita culturale, politica e civile.
In oltre vent'anni non è ancora stato chiarito il mistero della morte di Roberto Calvi. Affrontando spese altissime e con l'aiuto di investigatori privati, il figlio Carlo ha condotto indagini in tutto il mondo, raccogliendo materiale ritenuto prezioso dagli inquirenti e che ora viene messo a disposizione del pubblico. In questo libro racconta senza remore i risultati della sua ricerca e formula varie considerazioni sui nuovi "poteri forti" e l'ascesa dell'Opus Dei. Ne ha raccolto la testimonianza Ferruccio Pinotti, giornalista de "L'Arena di Verona" e collaboratore di diverse testate nazionali.
Vittorino Andreoli si serve della sua esperienza clinica e della sua immaginazione per una nuova incursione nella narrativa, che da qualche anno occupa un posto sempre più centrale nella sua attività di autore. Questi nuovi racconti affrontano alcuni temi chiave: la normalità che si trasforma in follia, il desiderio insopprimibile d'amore che diviene gioco sadico e delirio mistico, la pulsione a uccidere e la brama di potere. È un mondo segreto che vive accanto a noi e forse dentro di noi, inavvertito finché qualcosa di sconvolgente - un evento esterno o un imprevedibile rovesciamento nel nostro modo di considerare la realtà - non ci costringe ad affrontarlo.
In questo breve testo, una riedizione, l'autore indica, tra i molti ingredienti che contribuiscono positivamente alla stabilità di un rapporto di coppia, la sincerità e la fiducia. Pagine semplici e immediate.
L'infedeltà di uno dei partner è all'origine di molti fallimenti nei rapporti di coppia. Come ricucire il rapporto minato dall'infedeltà? Senza dubbio il dialogo franco e paziente. Il libro suggerisce alcuni percorsi concreti.
Abbandonandosi ad analizzare quell'umorismo ebraico che lo affascina e che ha ereditato dal padre, Freud scopre, nascosto dietro quest'ultimo, il personaggio maestoso della madre delle origini. La mia vita mi interessa solo nel suo rapporto con la psicoanalisi", affermava circa un secolo fa Freud, il grande teorico ed esperto di umorismo. Ci si puo allora interrogare sui motivi della sua scarsa considerazione nei confronti del libro 'Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio' (1905), malgrado questo testo - scritto contemporaneamente ai 'Tre saggi sulla teoria sessuale' - abbia contribuito in modo evidente a fondare le basi della nuova scienza. Perche una simile svalutazione? Come spiegare una tale riserva da parte di chi ha esplorato campi ben piu avventurosi e temerari? Sta di fatto che il testo del 1905 fa parte dei materiali dell'autoanalisi e il figlio Freud, attraverso il motto disspirito ebraico, cerca di riappropriarsi della propria storia, trovandosi di fronte all'enigma della sua identita. "
Aprirsi all’innovazione è un tratto qualificante del docente che, facendo tesoro delle proprie risorse, aggiunge alle metodologie già collaudate nuove prassi, per rendere sempre più efficaci e fruttuosi gli interventi di insegnamento-apprendimento.
Ciò vale, a maggior ragione, quando si opera in contesti peculiari, come quello dell’ospedale, e con studenti che vivono singolari condizioni psico-fisiche. L’impiego dello strumento tecnologico e dell’e-Learning rappresenta allora un concreto mezzo per superare barriere di spazio e tempo e supportare la progettualità didattica.
Questo libro presenta l’analisi e le riflessioni di due docenti che, esperita la FaD (Formazione a Distanza) e vissuta la realtà della scuola superiore in ospedale, ne considerano le problematiche e i tratti pedagogico-didattici più significativi, per condividere con colleghi, anche di altri ordini di scuola, la fruibilità delle proprie esperienze.
Virginia Alberti, laureata in Matematica, è docente della disciplina presso un istituto secondario superiore di Brescia; ha svolto anche il ruolo di docente della scuola superiore in ospedale presso gli Spedali Civili. Ha realizzato attività di tutoring in e-Learning e formazione degli studenti e dei docenti relazionando in convegni sul tema.
Alessandra Bertelli, laureata in Pedagogia, è docente di Lettere presso un istituto secondario superiore di Brescia; ha assunto anche il ruolo di docente nella scuola superiore in ospedale presso gli Spedali Civili. Ha svolto relazioni in convegni sull’e-Learning, attività pubblicistica e formativa dei docenti.