
Il 2022 ha visto tragedie terribili causate dai conflitti: quelli nuovi, quelli che hanno ripreso vigore e quelli che sono continuati. Alcuni hanno prodotto crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Quando le persone hanno cercato di fuggire da questi conflitti o da altre crisi, alcuni stati non le hanno trattate in modo umano. In tutto il mondo, le autorità hanno continuato a reprimere pesantemente le libertà universali. Nel corso dell'anno, le reazioni internazionali a queste gravi violazioni sono state diverse. Alcune sono state condannate, altre sostenute e molte altre ancora ignorate. Le crisi economiche hanno portato a un aumento vertiginoso dei prezzi di cibo e carburante e a una maggiore pressione sulla sanità e altri servizi sociali. Le persone più emarginate sono state quelle più colpite e le disuguaglianze sono aumentate. Donne, ragazze e persone Lgbti hanno subìto violenza e discriminazione di genere. Tuttavia, i governi non sono riusciti a dare sostegno alle persone la cui situazione è peggiorata. Il Rapporto 2022-2023 di Amnesty International mette in relazione questi temi a livello globale e regionale. Analizza la situazione dei diritti umani nel 2022 in 156 paesi e invita all'azione. Dimostra quali passi i governi e altri possono compiere per affrontare queste sfide e migliorare la vita delle persone in tutto il mondo. Questo rapporto è una lettura essenziale per i leader di governo, per chi prende decisioni politiche, per gli attivisti e per chiunque sia interessato ai diritti umani.
Nel luglio del 1323 papa Giovanni XXII canonizza Tommaso d'Aquino in una solenne cerimonia ad Avignone; ma il teologo domenicano era stato già "beatificato" alcuni anni prima nei versi del Paradiso di Dante. Nel suo viaggio ultraterreno, infatti, il poeta aveva incontrato l'anima di Tommaso mentre ascendeva fra i cieli del terzo regno. Nei canti del Cielo del Sole, dove si trovano le anime degli spiriti sapienti, egli intrattiene con l'Aquinate una lunga conversazione che acquista una valenza dottrinale e si fa indagine speculativa su un tema centrale nella sua riflessione: la nozione di sapienza. Il Tommaso d'Aquino che si trova nel Paradiso è così una figura complessa, frutto non solo della costruzione letteraria ma anche della pratica filosofica dantesca e si inquadra nell'articolata storia della ricezione dell'eredità intellettuale dell'Aquinate. Il volume indaga il modo in cui Dante Alighieri, nella sua opera, "incontra" Tommaso d'Aquino, delineando il contesto filosofico e teologico di un dialogo che nell'economia della Commedia e dei suoi contenuti assume anche un valore politico. Perché la discussione sulla sapienza, che attraversa i canti 10-13 del Paradiso, investe anche l'ideale del "re sapiente" impersonato da Salomone e prende i tratti di un'acuta e durissima critica dell'ideologia politica della corte del re di Napoli Roberto d'Angiò.
Uno dei più autorevoli teologi morali italiani spiega i radicali mutamenti indotti dagli sviluppi della scienza e della tecnica che hanno trasformato e trasformano l'esistenza umana in tutte le sue espressioni, incidendo sulle coscienze e rendendo problematica la stessa identità personale. La rapidità di tali mutamenti, tra globalizzazione ed era digitale, provocano uno stato di disagio esistenziale che esige, per essere adeguatamente affrontato, un approccio equilibrato che evidenzi potenzialità e limiti, senza incorrere in sterili tentazioni di superficiale ottimismo o di pregiudiziale rifiuto. Una guida per migliorare con consapevolezza la qualità della vita anche interiore.
I pilastri dell'informazione nelle democrazie più avanzate sono stati a lungo l'indipendenza dei giornali e la presenza di editori di professione, liberi dall'influenza di altre attività commerciali. Ma che cosa è rimasto oggi dei «guardiani della democrazia»? Esistono ancora stampa e media liberi, garanti di una corretta informazione? E, soprattutto, potranno ancora esistere in futuro, di fronte alla prorompente avanzata delle fonti digitali? In queste pagine Paolo Panerai offre uno spaccato di storia economica e sociale d'Italia attraverso il risiko dei gruppi di comunicazione, le vicende delle grandi testate giornalistiche e dei principali protagonisti del settore (dal «Corriere della Sera» a «La Repubblica», da Agnelli a De Benedetti), le loro diramazioni negli affari, nella politica, nello sport. Intanto, sullo sfondo, si staglia l'ombra gigantesca dell'oligopolio della comunicazione digitale, in mano ad aziende tecnologiche over the top che sottopongono il mercato editoriale a una pressione senza precedenti. Una ricostruzione ricca di retroscena inediti su direzioni giornalistiche, scalate imprenditoriali e nuovi equilibri finanziari, che si intreccia ai ricordi e alla testimonianza personale dell'autore: editore, giornalista e profondo conoscitore di un mondo ormai in crisi d'identità.
In un mondo interconnesso, percorso da una «guerra mondiale a pezzi» e dominato da prospettive apocalittiche, qual è il compito della Chiesa? Che cosa caratterizza, in particolare, i gesti e le parole di Francesco? Quali sono le radici della «diplomazia della misericordia»? E come si concilia la volontà di mediazione con l'energica denuncia dei mali di oggi? A dieci anni dall'elezione di Jorge Mario Bergoglio, Antonio Spadaro ne rilegge l'approccio geopolitico da più prospettive. Innanzitutto la visione, di cui mette in luce i punti fondamentali, attingendo ai numerosi riferimenti culturali e intellettuali del pontefice. Ricostruisce quindi la «mappa» dell'azione di Francesco, attraverso i viaggi apostolici, gli eventi sinodali e la politica internazionale della Santa Sede. Ne emerge un'analisi dei traguardi raggiunti e delle sfide aperte: l'impegno per un nuovo umanesimo in Europa e per porre fine ai conflitti e alla tragedia dei migranti, proponendo un'alternativa credibile al capitalismo finanziario speculativo; l'avvicinamento alla Cina e il dialogo con l'Islam; l'esperienza della prima pandemia globale nell'era digitale; l'attenzione a territori dalle forti contraddizioni politiche ed ecologiche, come l'Amazzonia; i passi avanti nei rapporti con il Medio Oriente e le visite in paesi quali il Kazakistan e il Bahrein, luoghi di incontro e crocevia multietnici, «laboratori» di una Chiesa piccola ma viva.
Una riflessione sulla cura intesa come l'arte di accompagnare le persone nel loro cammino di crescita esistenziale-integrale (corpo, mente, spirito), in ogni fase del ciclo di vita. Il testo affronta anche l'influenza che la comunità e la società, la progettazione individuale ma anche gli eventi imprevisti, hanno sulla vita di ciascuno. A partire dalle provocazioni dell'attualità e da una riflessione sull'icona biblica del Vangelo secondo Marco.
Perché l'intelligenza ha bisogno di diventare artificiale? Il libro risponde a questa e a molte altre domande, per sfatare i miti intorno alla trasformazione digitale e al rapporto tra tecnologia ed etica. La tecnologia da sola non può tutto: deve essere accompagnata da dati e conoscenza. Questi tre elementi avvicinano l'uomo a una maggiore comprensione della realtà. A partire da uno sguardo profondo sui limiti e le potenzialità dell'intelligenza artificiale si sviluppa un'etica pratica, volta a migliorare le nostre condizioni di vita.
A 20 anni dalla morte (29 marzo 2003) una nuova edizione - interamente riveduta e aggiornata - del libro che ripercorre la vita di Carlo Urbani, il medico che per primo isolò il Coronavi- rus responsabile della SARS, una forma atipica ed estremamente pericolosa di polmonite. La morte di Urbani di SARS non fu altro che la "logica" conseguenza di una vita spesa sempre e all'estremo per gli ultimi, da medico "senza frontiere" e da cre- dente. Ma - racconta il libro - la sua eredità non è solo morale: proprio il metodo di ricerca sul Coronavirus messo a punto da Urbani nel 2003 è stato fondamentale nelle ricerche sul "nuovo" Coronavirus che hanno poi condotto alla preparazione a tempo di record dei vaccini anti-Covid.
I corridoi umanitari sono uno strumento di ingresso legale in Europa offerto a persone vulnerabili, in fuga da guerre, persecuzioni, fame. Salvano soprattutto famiglie con bambini, soggetti con disabilità, donne sole, anziani, malati. Rappresentano una grande speranza malgrado la sproporzione numerica tra i beneficiari e quanti languono in lunghi esodi tra mari, montagne, deserti. Non sono un lasciapassare per chiunque, ma poiché debolezza e patimento sono la realtà di pressoché tutti i profughi e i migranti, i corridoi hanno un significato universale. Promossi dalla società civile con l'appoggio dello Stato, i corridoi sottraggono persone sradicate ai trafficanti delle rotte illegali, ai barconi di fortuna delle traversate mediterranee, alle violenze delle rotte balcaniche, ai soprusi dei paesi canaglia, ai rovinosi rimpatri forzati. Nella forma sperimentata in Italia, hanno la caratteristica d'integrare efficacemente i beneficiari nelle comunità locali d'approdo, in un processo di sponsorship e di autofinanziamento focalizzato sulla società civile.
Negli ultimi trent'anni la globalizzazione ha reso sempre più complessa la definizione di giustizia. Nel tempo della post-democrazia gli Stati nazione sono sempre più deboli mentre crescono i nuovi Imperi che dilatano confini, pongono questioni radicali sul rapporto tra la sicurezza e la libertà individuale e gestiscono le paure e i sentimenti delle persone attraverso l'intelligenza artificiale e il Metaverso. Quale sarà il modello di giustizia del futuro? Quali le condizioni minime per ricostruire la giustizia nella storia? In queste pagine Francesco Occhetta si interroga su come rifondare la giustizia attraverso una conversione culturale che contrapponga alla visione retributiva quella riparativa, che si fonda sull'interrogativo: cosa può essere fatto per riparare il danno? Come mettere in pratica il "saper rendere giustizia" che il Re Salomone domandò in dono a Dio?
Carlo Casini (Firenze, 4 marzo 1935 - Roma, 23 marzo 2020), tra i fondatori del Movimento per la Vita, di cui è stato anima e motore, e apprezzato giurista, è molto noto in Italia e all'estero per il suo impegno, prima come magistrato in Toscana e poi come parlamentare italiano ed europeo. Poco si sa, invece, della sua vita privata, delle circostanze della sua nascita, di come trascorse l'infanzia durante la guerra e degli anni giovanili, in cui maturarono la sua fede e quella vocazione alla giustizia che lo porteranno a essere uno dei protagonisti dell'Italia repubblicana fino, praticamente, alla sua morte. In questo libro-intervista Marina Casini, figlia primogenita di Carlo, risponde alle domande del direttore di Famiglia Cristiana, Stefano Stimamiglio, svelando anche particolari inediti della famiglia di origine del padre e di quella che si è formato sposando il 2 luglio 1964 Maria Nitti a Firenze. Ne emerge una personalità ricca, dove si fondono passione civile, amore per la vita e senso della giustizia, tenute unite da uno sguardo profondo sulla realtà, che sa guardare con misericordia oltre il visibile grazie alla sua fede in Gesù Cristo.
Il conte di Cagliostro - identificato dalle autorità con il lestofante siciliano Giuseppe Balsamo - raggiunse la celebrità negli ultimi decenni del Settecento grazie a presunte doti divinatorie, abilità alchimistiche e militanze massoniche. Le sue imprese stimolarono cronache giornalistiche, libelli, satire, ritratti, caricature, romanzi, componimenti poetici. Viaggiò senza sosta da un paese all'altro e divenne prototipo del «divo» moderno. Appariva abbastanza stravagante da suscitare stupore, ma possedeva anche la tipicità necessaria per risultare credibile. Pasquale Palmieri lo racconta a partire da alcuni momenti decisivi della sua vita, segnati da procedimenti giudiziari che attirarono un'attenzione senza precedenti da parte dei media di tutta Europa. Cagliostro assunse pose anticonformiste, ma perseguì con determinazione lo scopo di conformarsi ai valori dei ceti dominanti. Fu un autentico fenomeno mediatico, protagonista di uno spettacolo ricco di colpi di scena. La sua vicenda toccò argomenti cruciali come il funzionamento della giustizia, l'esercizio del potere, l'organizzazione del sapere e il rapporto con la natura. Alimentò dubbi ed enigmi, suggerendo solo risposte frammentarie e incomplete, sospese tra fede e razionalità, virtù e misfatto, redenzione e dannazione.