
Com'è cambiato il maternage al tempo della fuga dei cervelli e della pandemia? L'Autrice, partendo dalla sua esperienza, fa entrare nel vivo del problema: «Siamo diventate, nostro malgrado, "Madri con la valigia", che spediscono pacchi di cibo e volano, potendo, in ogni angolo del mondo. Chattiamo, festeggiamo compleanni su Skype e ci auguriamo la buona notte su Whatsapp, rinunciando alla fisicità di un abbraccio, di una carezza o di un bacio...». Attraverso le testimonianze di altre madri che vivono queste maternità «schizofreniche», il testo è una sorta di manuale di sopravvivenza per tutte le Madri con la valigia.
Il Vecchio Continente pare avvitato su sé stesso. L'unità politica è lontana, la finanza ha preso il sopravvento in una palese spinta antidemocratica, la deriva turbocapitalistica sta minando lo stato sociale. L'immigrazione viene vissuta come minaccia, le spese militari si impennano. L'Europa come l'avevano sognata i suoi fondatori non c'è. Ci sarà? Un missionario, che dall'Africa è tornato nel cuore dell'Europa, traccia un cammino di rinascita del sogno europeista: meno finanza e più beni comuni, maggior impegno eco-solidale e meno austerità.
Il concetto di rete è oggi di moda: lo vediamo utilizzato nei più variegati contesti, dall’economia alla sociologia, dalla comunicazione all’antropologia, dalla matematica alla filosofia.
A partire dalla teoria sociologica di Manuel Castells, questo saggio si chiede se sia possibile ipotizzare una relazione tra Chiesa cattolica e società in rete, cercando di individuarne le condizioni di coesistenza, tra sfide
e possibilità, rischi e opportunità. I temi affrontati esprimono l’attualità dell’indagine svolta dall’autore: il virtuale e il reale; le nuove concezioni dello spazio e del tempo; la questione dell’identità; l’antropologia e la religiosità in rete; le comunità virtuali; le sfide per la Chiesa.
L'autore
Darlei Zanon è religioso paolino brasiliano, discendente di emigranti veneti. Laureato in Filosofia presso la Pontifícia Università Cattolica di Campinas e in Teologia presso la Facoltà gesuitica di Belo Horizonte, ha conseguito il master in Comunicazione, Cultura e Tecnologie dell’Informazione presso l’ISCTE-Università di Lisbona.
"Fuga dalla Corea del Nord" nasce dalla testimonianza (anonima per questioni di sicurezza) di un'operatrice di un'organizzazione non governativa attiva nel Paese asiatico nel campo della tutela dei diritti umani. È lo spaccato doloroso di una dittatura sconosciuta ai più, definita dalle Nazioni Unite "un'unica grande prigione". In questo libro si racconta con tratto lieve ma deciso la vita tremenda, e la rocambolesca fuga, di un gruppo di ragazzi in una comune di rieducazione, che s'intreccia con la deificazione della famiglia al potere, quella dei Kim, l'onnipotenza dei militari e con lo strano caso di una rara famiglia occidentale che risiede a Pyongyang. "Certi libri hanno il potere di far entrare nella coscienza collettiva la consapevolezza di un luogo o di una problematica. Mi auguro che Fuga dalla Corea del Nord faccia prendere coscienza delle condizioni di vita del popolo nordcoreano, considerate dalle Nazioni Unite fra le peggiori al mondo". (Alex Zanardi)
Frutto di una ricerca durata quattro anni, il saggio si propone di comprendere e analizzare le cause di un disturbo molto comune tra le nuove generazioni, ossia quello della cosiddetta "iperattività" e "disattenzione" nei bambini: l'adhd (acronimo inglese per Attention Deficit Hyperactivity Disorder). Il quesito di base è se l'adhd sia un disturbo medico - quindi da trattare con i farmaci - o derivato da fattori di carattere educativo. Grazie alla vastissima mole di studi scientifici compulsati, ai pareri raccolti da luminari del campo - in Italia, Spagna, Regno Unito, Brasile etc. -, alle interviste e agli approfondimenti, l'autore delinea in modo chiaro e preciso quale sia stata l'evoluzione di questa "sindrome", ne ipotizza le insorgenze, tratta i rimedi che potrebbero certamente alleviare il disagio. Un volume completo che analizza a fondo il tema, proponendo un punto di vista innovativo e che richiama l'attenzione sui possibili interventi che possano attenuare quello che diviene sempre più un "problema sociale". Un libro rivolto non solo agli esperti del settore ma a chiunque - genitori, insegnanti - voglia capire in modo più preciso l'adhd.
Può una religione diventare fonte di odio e di morte? Esiste, tra le varie fedi della terra, una più propensa rispetto ad altre a connotarsi in maniera fondamentalista? In questo saggio di facile e veloce lettura, l'autore prende in esame le più grandi religioni del pianeta interpretandole dal punto di vista psicologico per comprendere quali siano i meccanismi di trasformazione e come un messaggio, che dovrebbe essere di pace e amore, possa deviare dal suo cammino e produrre effetti a volte devastanti. Basandosi sulle vicende internazionali degli ultimi decenni, prendendo spunto dalle lunghe interviste con esponenti di diversa matrice religiosa, l'autore ricostruisce un quadro lineare ed esaustivo, arrivando alla conclusione che nessuna fede, di per sé, è fondamentalista. Sono gli uomini che vi aderiscono a determinarne sempre, per i più svariati motivi, le derive che conducono a massacri, guerre, attentati, discriminazioni, persecuzioni. Christian Zanon, in modo lucido e senza pregiudizi, delimita gli ambiti in cui si coltiva l'humus di questo grave problema che affligge l'umanità.
La prima edizione di questo volume risale al 1995: da allora nel campo della disabilità sono avvenute trasformazioni radicali che hanno reso necessario rivedere e aggiornare sostanzialmente il testo in molte sue parti. Anche il titolo è stato modificato in "Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo" proprio per meglio fare riferimento alle diverse condizioni esaminate e dare enfasi al ruolo dei percorsi evolutivi e dei contesti sul concreto manifestarsi delle limitazioni e delle potenzialità In questa nuova edizione trovano riscontro anche gli avanzamenti del dibattito scientifico, che in alcuni casi ha raggiunto livelli di maturità tali da veder tradotti nella vita quotidiana i progressi della ricerca. Così, una maggiore conoscenza delle cause di alcuni disturbi e una accresciuta consapevolezza del legame fra processi psichici, basi biologiche e fattori ambientali hanno portato a mutamenti legislativi, all'applicazione di strumenti - ad esempio il sistema di classificazione Icf - e, in generale, a una maggiore sensibilità ai diritti delle persone con disabilità. Un'utile disanima degli aspetti psicologici connessi alla disabilità, una guida di base per la formazione degli studenti, ma anche delle diverse figure professionali - dagli specialisti agli insegnanti - e dei genitori che potranno trovarvi informazioni nuove o spunti stimolanti per riflessioni e ulteriori approfondimenti.
Molte cose sono cambiate nel campo della disabilità dall'uscita della prima edizione di questo testo, che risale al 1995: dalla terminologia utilizzata, alle classificazioni in uso, alla normativa nazionale e internazionale, ai modelli teorici sottostanti le diverse interpretazioni dei disturbi. In particolare, si è assistito al consolidamento di una prospettiva neurocostruttivista come chiave di lettura delle profonde differenze tra individui che presentano la stessa "condizione di salute": le traiettorie evolutive sono il risultato di una continua interazione tra fattori genetici, substrato neurale e fattori contestuali, intesi come condizioni ambientali, caratteristiche della persona ed esperienze di vita. In quest'ottica, all'attitudine a suddividere in categorie rigide i singoli disturbi si è sostituita una prospettiva dimensionale, che interpreta la diversa espressività dei sintomi come un continuum e riconosce i livelli di gravità come frutto non solo delle differenze individuali, ma della qualità e quantità di supporto. La quinta edizione del DSM applica tale prospettiva alla descrizione dei cosiddetti "disturbi del neurosviluppo", macrocategoria in cui, come si evidenzia nel corso del volume, ricadono molte delle condizioni descritte. Come nelle edizioni precedenti, il volume descrive percorsi di sviluppo e prospettive di intervento centrati sulla persona, nella sua complessa interdipendenza con i contesti storici, culturali e familiari. Scienza applicata? Un manuale per l'intervento? Anche, ma non solo. Certamente un'utile disamina degli aspetti psicologici connessi alla disabilità, una guida di base per la formazione degli studenti, ma anche delle diverse figure professionali - dagli specialisti agli insegnanti - e dei genitori che potranno trovarvi informazioni nuove o spunti interessanti per ulteriori approfondimenti.
La storia della nascita dell'alpinismo è raccontata secondo uno schema che si ripete uguale da due secoli. All'origine ci sarebbe la grande scoperta razionalista delle Alpi quali laboratorio della natura: una rivoluzione che avrebbe schiuso all'uomo territori inesplorati che le rozze popolazioni alpine popolavano di superstizioni. La passione settecentesca per l'alta montagna avrebbe quindi aperto la strada alla conquista cittadina delle cime e all'invenzione dell'alpinismo. "Controstoria dell'alpinismo" rovescia questo modo di guardare alle Alpi e alla storia della frequentazione delle terre alte. Ricostruendo decine di salite compiute tra Sei e Ottocento da cacciatori, raccoglitori di cristalli, artigiani, garzoni di monasteri, notabili di villaggi e religiosi, il libro documenta come l'alpinismo trovi le sue radici nella cultura e nella società alpina e i suoi 'inventori' nelle popolazioni che hanno abitato le nostre Alpi. La storia dell'alpinismo ne risulta riscritta dalle basi e tutti i suoi eventi fondatori assumono così una luce completamente diversa. A partire dall'assalto con scale e pioli al Mont Aiguille nel 1492 o dalla salita di Petrarca al Ventoux che è servita come archetipo alla rimozione dei montanari dalla storia dell'alpinismo.
Il libro è stato scritto per chi intende svolgere a scuola un tipo di ricerca didattica che veda gli insegnanti come attivi sperimentatori in classe. Sono presentate delle forme di collaborazione tra scuola e università che hanno innovato le pratiche educative. Il riferimento alle recenti ricerche italiane in campo didattico e ad alcuni studiosi che le hanno promosse è funzionale all'individuazione del campo, dell'oggetto, del metodo e di canoni della Didattica come scienza del processo di insegnamento-apprendimento.
La lettura di questo libro potrebbe, come si dice, urtare la vostra sensibilità perché vi si tratta, senza veli, di umiltà, argomento quanto mai ostico alle orecchie di molti. Santa Caterina da Siena che, oltre ad essere Dottore della Chiesa, definisce semplicemente orgoglio il mondo, quel mondo di cui Cristo dice che non bisogna meravigliarsi che abbia in odio i suoi discepoli. Una seconda avvertenza la dedicherei a chi scartasse questa lettura ritenendola non consona alla sua età. Perché se vecchiaia è per definizione il tempo più prossimo alla morte, non rimane nessuno che possa disinteressarsene. Per loro l'avvertenza viene da s. Bernardo: l'ultimo giorno viene. Per i vecchi è già sulla soglia, per i giovani è comunque in agguato. E ancora: temo per voi che la vita vi dia l'impressione di essere lunga e perciò vi procuri, invece di consolazione, tristezza. Quanto segue potrebbe inoltre essere scambiato per mera autobiografia, ma non lo è. L'autore si dichiara convinto con Pablo d'Ors che quando succede nelle nostre teste e nei nostri cuori ha lo stesso grado di verità di quanto succede davanti ai nostri occhi e tra le nostre mani. La fantasia non è meno vera della storia. Va da sé, infine, che l'insistere su di una determinata virtù da parte di chiunque ne rivela sempre il difetto principale. Ma questa avvertenza riguarda l'autore, non il lettore