
Anna di Cipro giunge in Savoia circondata da una fama fiabesca e preoccupante insieme: viene dal Levante, da un paese rimasto nonostante tutto affascinante ma misterioso, luogo di infinite ricchezze ma anche di pericoli. La casata di Anna, Lusignan, trae la sua origine leggendaria da una fata, anzi da una donna-serpente, dotata di virtù magiche ma impossibilitata a difendersi dalle cattiverie degli uomini. Bellissima e amatissima dal marito, la "donna che non sapeva ubbidire" vive, nella Savoia della prima metà del XV secolo, il tramonto del medioevo e dell'età dei grandi marchesati: le colpe e i drammi di un'età storica spietata vengono addossati per intero a lei, la straniera, mentre ella cerca di difendere un mondo votato alla fine. Odiata dai nobili savoiardi, invidiata e calunniata, Anna ha un sogno: negli anni della presa di Costantinopoli da parte dei Turchi, salvare Cipro, antica roccaforte franca e cristiana. Non ci riuscirà, ma da lei discenderà più tardi a casa Savoia il titolo regale, con i predicati ben noti di Cipro, Armenia e Gerusalemme. Nessuno gliene sarà grato. Nei testi degli storici filosabaudi è ignorata o criticata: ma Anna traversa la storia del Piemonte e della Savoia, come la sua ava Melusina la fata, portando valori culturali, sogni, credenze e ricchezze del suo paese.
C’è il badante ultradevoto con le mani di pastafrolla che attribuisce i danni che causa al demonio. C’è l’ex bodyguard zoppo che si veste di nero con gli occhiali scuri e prima di aiutare il suo assistito controlla anche sui tetti che non ci siano cecchini. C’è il cingalese educato nelle scuole del britannico impero che lo chiama sir e l’ex ufficiale dell’Armata Rossa rigido come l’acciaio.
A Riccardo la sorte non ha fatto mancare niente. A 23 anni la cidp, una malattia neurologica degenerativa grave, anni dopo il Parkinson e per finire un infarto. Eppure a volte il problema più grosso della sua vita è gestire i badanti. Persino trovare la donna giusta sembra più facile che imbattersi in un uomo serio e affidabile, e che non abbia bisogno lui stesso di un controllore.
Per fortuna, la stessa sorte ha dotato Riccardo di tenacia, forza e senso dell’umorismo che lo hanno aiutato ad affrontare la sua difficile malattia. Non ha mai smesso di lottare per mantenere la sua indipendenza, sperimentando su se stesso cure inedite, e riuscendo a realizzarsi sul lavoro e ad avere una vita piena.
E quando gli capitano momenti di sconforto, Riccardo pensa alla moglie Nelly, una guerriera che combatte al suo fianco giorno dopo giorno, e considera che quella sola fortuna basta a compensare tutte le sfortune del mondo. Poi c’è anche Stepan, molto più di un badante, forse quello giusto pure lui. Ma bisogna esser cauti, perché il dio dei badanti è più suscettibile di Cupido.
Una storia di resilienza, amore, amicizia che fa sorridere e sperare.
Paolo Emilio Taviani è morto, nel giugno scorso, avendo sul tavolo la copia definitiva delle sue memorie, da consegnare al Mulino. Ci aveva lavorato fino a quindici giorni prima. Sull'onda emotiva della sua scomparsa, la pressione dei media a prendere visione di queste memorie è stata fortissima, Il Mulino ha ritenuto di non derogare al proprio stile editoriale e pubblicandolo oggi ha rifiutato di trasformare in "istant book" un libro cui Taviani aveva lavorato anni. La narrazione prende le mosse dai primi ricordi "politici" per portarsi subito sul precoce impegno politico di Taviani, poi sul suo ruolo nella resistenza, infine sui diversi aspetti della sua carriera politica: dalla Costituente al governo Berlusconi, passando per gli anni d'oro della DC.
Con Disturbo dello Spettro dell'Autismo (ASD) ci si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi del neurosviluppo, caratterizzati da deficit persistenti della comunicazione e interazione sociale, e da pattern di comportamento, interessi e attività ristretti e ripetitivi. L'elevata frequenza del disturbo, la sua cronicità e gli alti costi assistenziali fanno dell'Autismo una vera emergenza socio-sanitaria non solo nei Paesi occidentali ma in tutto il mondo, ponendo pressanti questioni di politica sanitaria. Forse anche per questo motivo circolano in merito molte false notizie e le famiglie si ritrovano spesso perse. Il Tavolo della CEI dedicato ai Disturbi dello Spettro Autistico ha voluto quindi realizzare questo piccolo Glossario che contribuisce a fare chiarezza sul tema, proponendosi inoltre come utile supporto per le famiglie
Questa biografia di Bismark non è solo il disegno dei "vizi" e delle "virtù" di uno statista, ma anche un fondamentale contributo interpretativo per comprendere la nascita della Germania moderna e un cinquantennio decisivo per la storia europea. L'idea costante di Bismark fu l'unità tedesca e, raggiunto lo scopo, la conservazione del rango di "grande potenza" della Germania nel contesto europeo. Espressione della borghesia conservatrice, non disdegnò accordi con i liberali al fine di istituire uno Stato costituzionale, in cui i poteri della monarchia e quelli del parlamento si bilanciassero, esaltando la funzione autonoma del cancelliere. Dotato di grande opportunismo, seppe cogliere le occasioni storiche più favorevoli.
Quali sono i libri che hanno costruito la realtà in cui viviamo? Andrew Taylor raccoglie la difficile sfida di elencare le cinquanta opere che hanno modificato per sempre il corso della storia, scegliendo di raccontare le vicende dell'uomo attraverso quei testi che, nei secoli e nelle epoche più diverse, hanno arricchito il mondo, lo hanno reso un posto migliore e, a volte, sono diventati il pretesto di guerre e di tragiche divisioni. In un percorso che parte dall'"Iliade" fino ad arrivare alla fortunata saga di "Harry Potter", incontriamo così il "Kamasutra" e il "Manifesto del partito comunista", la "Bibbia" e il "Corano", ma anche Niccolò Machiavelli, Galileo Galilei e Primo Levi, senza dimenticare quell'indispensabile volume che per anni non è mai mancato nelle nostre case: l'elenco telefonico. Di ogni opera Taylor ci racconta la genesi, le peculiarità, i sogni o gli incubi che ha suscitato. Il risultato è uno inno alla forza della parola scritta e una celebrazione unica del potere della lettura: un'opera ricca e per molti aspetti provocatoria dedicata a tutti coloro che sono ancora convinti che con i libri sia possibile cambiare il mondo.
Il saggio, concepito espressamente per il pubblico italiano, illustra la direzione che ha assunto negli ultimi anni la riflessione di Charles Taylor sulla secolarità. Da un lato il filosofo canadese sembra interessato a contestualizzare ulteriormente la traiettoria secolarizzante moderna proiettandola sull'orizzonte di un ampio tempo storico. Poiché i successi incontestabili della modernità occidentale hanno da sempre esercitato, al suo interno e all'esterno, un fascino quasi ipnotico, per lo studioso è importante resistere al loro potere di suggestione diluendone l'impatto e la significatività grazie all'effetto calmierante della lunga durata. La seconda leva utilizzata da Taylor per rendere meno ovvio l'orientamento secolarista della mentalità moderna consiste nella moltiplicazione dei significati della modernità, della reiterazione del suo progetto in una prospettiva globale: in una parola, nel "provincializzare l'Europa". Davvero esiste un unico modello di laicità? O un solo prototipo di libertà, individualismo, autorealizzazione? Per chi è scettico riguardo alla pretesa arrogante della civiltà occidentale di aver esaurito l'intero spettro delle possibilità di espressione umane, una delle principali fonti di interesse è rappresentata proprio dagli effetti imprevedibili, e spesso rigeneranti, della migrazione da un angolo all'altro del pianeta delle teorie e pratiche escogitate in risposta a specifiche difficili sfide storiche.
Sintesi brillante delle ricerche più recenti nel campo psicoanalitico, sociale e biologico, questo studio getta una luce nuova sul processo psicosomatico. Dopo aver descritto dettagliatamente l'incapacità dei pazienti psicosomatici di descrivere e differenziare gli affetti e di produrre fantasie mentali, l'autore dimostra come gli studi sullo sviluppo infantile e la psicologia dell'Io forniscano le basi per comprendere queste carenze nel funzionamento dell'Io. Particolarmente importante è ancora la nozione del ruolo cruciale svolto dai rapporti umani nella regolazione omeostatica delle funzioni fisiologiche.
Jill Bolte Taylor ha trentasette anni, una laurea ad Harvard e un lavoro come neuroscienziata e ricercatrice universitaria quando, una mattina, un capillare esplode improvvisamente nell'emisfero sinistro del suo cervello provocandole un danno cerebrale esteso e devastante. Il suo percorso verso la completa guarigione è durato otto lunghissimi anni, nel corso dei quali ha potuto sperimentare la duplice veste di medico e paziente. E da questo insolito doppio ruolo ha ricavato spunti, consigli e suggerimenti terapeutici utili a chiunque sia rimasto vittima di un ictus o di un trauma cerebrale e a coloro che li curano e li circondano. Ma "La scoperta del giardino della mente" non è soltanto la cronaca dettagliata e diretta di una straordinaria ripresa fisica, è soprattutto la testimonianza di un'esperienza umana unica. Jill, infatti, non è più stata la stessa di prima: l'ictus, mettendo temporaneamente fuori gioco il preponderante e razionale emisfero sinistro, ha dato spazio alla creatività e alle sensazioni, emozioni e intuizioni proprie dell'emisfero destro; e oggi, pur continuando a occuparsi di ricerca, la neuroscienziata scrive, canta e realizza sculture in vetro colorato, felice di vivere e forte di una nuova pace interiore.
Lo sviluppo cognitivo è quel campo della psicologia dello sviluppo che si occupa dei particolari cambiamenti che avvengono nel periodo che va dalla nascita sino all'adolescenza nell'ambito della percezione, del pensiero, del ragionamento, del linguaggio della memoria e della teoria della mente. L'autrice presenta una aggiornata e chiara rassegna dello stato dell'arte della psicologia dello sviluppo a partire dalle teorie tradizionali fino agli attuali approcci in questo campo di studio con particolare attenzione alle scienze cognitive.
Quali sono le mosse migliori quando ci si trova in vantaggio sui concorrenti? E cosa conviene fare per difendersi dagli avversari o in situazioni confuse o disperate? "I 36 stratagemmi" è un antico testo cinese della fine della dinastia Ming, considerato il seguito pratico dell'"Arte della guerra" di Sun Tzu, che raccoglie le tattiche e le manovre per raggiungere i propri obiettivi in politica, in guerra e nelle diverse situazioni della vita. Questa lettura del testo antico - con le spiegazioni dei concetti originali, esempi di attualità e consigli per l'uso - è dedicata a manager e uomini d'impresa impegnati nella battaglia del mercato, che vogliano aumentare il proprio arsenale di strumenti per attaccare, difendersi e intrappolare l'avversario. Senza dimenticare che nell'aggressivo mondo dei 36 stratagemmi si vince o si perde, non si resta amici.
La globalizzazione, le ricorrenti crisi economiche, la rivoluzione tecnologica, la crisi ambientale, la violenza religiosa: dove stiamo andando? L'autore analizza il moderno rapporto tra finanza e tecnologica, proponendo una visione forse utopica, sicuramente rivoluzionaria, per rimettere l'uomo al centro dell'universo, anche mediante il prezioso ausilio delle religioni.

