
Un saggio sintetico che affronta in modo specifico i diversi aspetti della comunicazione tra genitore e figlio. L’autore spiega quali sono le componenti in gioco nella comunicazione genitore-figlio (accoglienza, ascolto, rispetto, comprensione, compassione, amore, legame, motivazione) e mostra la sua fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo del bambino. Quindi descrive alcuni stili e atteggiamenti pratici in cui si realizzano le componenti della comunicazione. Una particolare attenzione è dedicata ai “codici” linguistici della comunicazione genitore-figlio: il linguaggio verbale e quello non verbale, quello corporeo e la mimica facciale, la comunicazione effettuata mediante il comportamento (iperattività, piuttosto che pigrizia, ecc.), quella che passa attraverso il rapporto con il cibo e le funzioni fisiologiche (sonno, minzione, ecc.). Ognuno di questi “codici” ha un significato, che il genitore deve imparare a decodificare e comprendere.
Gilles Julienè un pediatra sociale canadese e da più di 30 anni si occupa dell’assistenza e della cura ai bambini, ai giovani e alle famiglie in difficoltà. Ha svolto la sua attività in diversi ospedali del Quebec, ricoprendo anche incarichi direttivi. Attualmente opera presso l’Ospedale Sainte-Justine di Montreal e l’Hôpital de Montréal pour Enfants. Dal 1992 al 1994 è stato consulente della Banca Mondiale e dell’Université de Montréal per l’organizzazione dei servizi sanitari in Albania. Dal 1991 è docente presso il Dipartimento di Pediatria della Facoltà di Medicina dell’Université de Montréal e Professore associato al Dipartimento di Medicina Familiare della Mc Gill University di Montréal. Come pediatra sociale si è occupato di problemi legati all’integrazione delle famiglie immigrate e alle conseguenze pedagogiche della povertà economica sui bambini, di abuso sessuale, di bambini trascurati. Fa parte del Consiglio di amministrazione della Società europea di pediatria sociale (ESSOP). Nel 2004-2005 ha ricevuto il titolo di “Personalità dell’anno” nella categoria “Scienze della salute”, premio istituito dalla stampa canadese. È autore di numerosi libri e collabora con diverse riviste.
Il volume vuole essere una guida pratica per quanti debbano dare ad altri consigli, suggerimenti, assistenza e appoggio nella ricerca della giusta decisione su: cosa fare, come risolvere un problema, come operare per realizzare un obiettivo desiderato o per uscire da una situazione non voluta. La maggioranza dei dirigenti e quadri intermedi esplica attività di "counseling" nei confronti dei "dipendenti" quasi quotidianamente; così come i consulenti economico-finanziari nell'assistere un cliente che ha un problema. Lo stesso si può dire per gli operatori sociali, o per chi è impegnato nell'orientamento professionale e nel collocamento. Questa guida intende insegnare le tecniche che ogni buon "consulente d'aiuto" deve possedere.
È un libro sul volontariato. L'autore prende in esame i comportamenti che mettiamo in atto per aiutare gli altri. Possiamo interpretare i comportamenti di aiuto da varie prospettive. Qui l'autore lo fa dalla prospettiva della psicologia sociale, una scienza che cerca di capire i perché, i motivi, i fattori che entrano in gioco nel comportamento sociale, nell'interazione con gli altri e nell'influenza che reciprocamente esercitiamo attraverso i nostri comportamenti. Il desiderio dell'autore è che il testo possa servire a capire ciò che facciamo, e perché lo facciamo, quando aiutiamo gli altri o vogliamo farlo.
Per i ragazzi con disturbi dell'attenzione e iperattività (ADHD) il periodo dell'adolescenza e il passaggio alla scuola secondaria di secondo grado comportano spesso nuove importanti sfide. Se non vengono correttamente affrontate, le problematiche riscontrate possono portare a un basso livello di autostima, problemi di comportamento e scarsi risultati negli studi. Questo libro intende fornire strumenti e indicazioni da utilizzare con libertà e flessibilità per individuare e costruire insieme al ragazzo il percorso e le strategie più adatte a lui e ai suoi bisogni specifici. Attraverso numerose schede divertenti e coinvolgenti, insegnanti, genitori e terapisti potranno aiutare l'alunno con ADHD, tra i 10 e i 14 anni, a: "riflettere sulle difficoltà e sugli aspetti positivi e le potenzialità dell'ADHD" sviluppare l'autostima evitando frustrazione e senso di fallimento" combattere le distrazioni favorendo attenzione e concentrazione "controllare e gestire stress e impulsività" creare e mantenere relazioni personali di qualità "svolgere in modo puntuale ed efficace i compiti per casa, migliorando il rendimento scolastico" pianificare traguardi specifici e accessibili.
la parola amore è una delle più abusate della nostra epoca. Ma spesso è null'altro che luogo comune svuotato di senso, un contenitore di sentimentalismo. Se imparassimo a riscoprirlo come principio autentico di accettazione consapevole, da mettere in pratica per noi stessi e gli altri, come cambierebbe la nostra vita?
L'autore offre le sue risposte al disagio esistenziale e mostra che ognuno può scoprire la strada della felicità, dell'essere di aiuto agli altri, della guarigione. Propone una visione della psicologia in cui l'amore può e deve essere una capacità che si sviluppa con equilibrio e disciplina. Amore significa il coraggio e l'apertura per metterci finalmente in relazione con le diverse parti di noi stessi e accoglierle. Senza voler negare o rifiutare a sofferenza, sapendo accettare tutto ciò che porta la corrente della vita.
Aiutare gli altri è lo scopo principale delle cosiddette "professioni di aiuto" (medico, infermiere, psicologo, volontario, ecc.), nelle quali il rapporto tra curante e assistito ha implicazioni emotive spesso molto forti. Ma, quando l'operatore si fa troppo coinvolgere dai problemi di chi è stato affidato alle sue cure, può andare in burnout. Con questa espressione si intende una particolare condizione di logorio psicologico (a volte anche fisico) provocato da una progressiva perdita di idealismo e di energia nel lavoro, accompagnata da una sensazione di impotenza e fallimento. È lo stress di chi avverte un forte squilibrio tra richieste e risorse, tra ideale e realtà, tra ciò che gli assistiti richiedono e le reali possibilità di rispondere ai loro bisogni. È questo l'argomento trattato nel volume di Sandrin, camilliano, il quale, oltre a descrivere le premesse e le dinamiche del burnout, suggerisce anche alcune strategie per prevenirlo. Il libro si articola in otto capitoli, con episodi e aneddoti che aiutano a circoscrivere e a comprendere meglio il problema. La Bibliografia finale segnala le opere e gli articoli più recenti di studiosi italiani e stranieri.
Bambini, donne e uomini approdano sulle nostre coste fuggendo da povertà e guerra, arrivando spesso in condizioni disperate o già morti. Il viaggio non di rado è terribile, costellato da sofferenze e violenze. I numeri sono impressionanti. Papa Francesco l'ha definita la tragedia più grande dopo quella della Seconda Guerra Mondiale. Essa ci interpella come cittadini e come persone, perché mette alla prova la nostra democrazia, il nostro sistema di diritti e più profondamente il nostro senso di umanità. La risposta dell'Europa è una vergogna che resterà come una macchia nella nostra storia. La situazione certo è complessa, tuttavia c'è una domanda semplice alla quale non possiamo sfuggire: quale atteggiamento avere adesso nei confronti di queste persone che bussano alle nostre porte? Oggi il cinismo, l'omertà e l'indifferenza vengono spesso fatti passare per realismo. Bisogna allora essere chiari: chi chiude le porte alla vittima che chiede aiuto, o volge lo sguardo altrove, diventa complice del suo carnefice.
È vero che gli immigrati ci rubano il lavoro e abbassano i salari? Che abusano del nostro welfare? Che rallentano lo sviluppo? L'autore risponde a queste domande per spiegare come i migranti influiscono sulla nostra economia. E ne pone delle altre forse ancora più rilevanti per il nostro immediato futuro: perché senza immigrati il nostro sistema di welfare andrebbe a picco? Come possiamo attirare migranti con qualifiche elevate e perché farlo è fondamentale per l'innovazione? Perché 'aiutarli a casa loro' è come lasciare 50 euro sul marciapiede per evitare lo sforzo di raccoglierli? Perché investire sull'integrazione dei nuovi arrivati è vitale per l'economia italiana?
Dare aiuto e un gesto antico di cui nessuno puo fare a meno, ma l'aiuto che ci si appresta a dare e a volte pieno di insidie e di inganni ed e solo apparentemente facile. Il presente lavoro si propone di svelare gli inganni, di indicare i possibili rischi, di scoprire strade alternative per realizzare un aiuto vero, autentico, liberante. Non basta infatti aumentare solo l'impegno o elevare il livello di solidarieta per evitare gli inganni; per loro natura essi sono nascosti, sotterranei, imprevedibili e vanno dunque smascherati osservando segni oggettivi e facendo ricorso ad un costante allenamento per interpretare i propri sentimenti, per capire le proprie motivazioni, per agire correttamente i propri comportamenti, per vivere in modo trasparente le proprie relazioni. Il libro analizza i momenti piu tipici, le situazioni nelle quali il pericolo e maggiore: il rapporto con se stessi, la relazione interpersonale, il dialogo con gli alunni nella vita di classe, le sfide adolescienziali, il mondo spesso dimenticato degli adulti, anch'essi bisognosi di aiuto e di sostegno.
Libby Rees oggi ha dieci anni. Quando i suoi genitori decisero di separarsi, iniziò a scrivere una lista di cose che la aiutavano ad andare avanti senza scoraggiarsi. Il risultato fu un libro, scritto quasi per gioco. La mamma, lieta e commossa di questa iniziativa, inviò le bozze a un piccolo editore scozzese, che ha pubblicato il libro immediatamente. Ed è esploso il caso immediatamente. Il primo a rispondere, non solo le ha fatto un contratto per questo libro, ma anche per altri due sul mondo della scuola.
"Si può essere sereni anche nel dolore, poiché la serenità non dipende dagli esiti (quelli dipendono dal figlio), ma dal proprio dovere compiuto fino in fondo. Invece che corrergli dietro, ci si dispone ad attenderlo. Nella speranza sempre viva che le circostanze della vita lo aiutino a capire ciò che non ha voluto apprendere. C'è molto amore nell'attesa".
Manuale di sopravvivenza per genitori che hanno un figlio adolescente. Essere genitore di un figlio adolescente è uno dei più tenaci percorsi di psicoterapia che mai ti capiti nella vita! È un percorso che va in profondità, ti interroga giorno e notte. Chiede di non chiudersi ma ti invita al confronto e allo scambio. Il tempo dell'adolescenza, compreso tra i 12 e i 24 anni circa, è il tempo sacro della distanza: genitori e figli arrivano da un territorio felice nel quale i primi sanno tutto dei figli e questi si sentono totalmente avvolti, conosciuti e rassicurati. L'onnipotenza genitoriale è protettiva nei confronti dei bambini che desiderano stare sotto le ali di mamma e papà. Ben presto questo grandissimo potere cede il posto al realismo: gli adulti diventano figure con limiti e fragilità. È necessario essere presenti sulla scena della vita dei ragazzi senza invaderla. È fondamentale lasciarli sognare, ma al tempo stesso offrirgli i dati di realtà, aiutarli a crearsi un senso critico, a fare delle scelte, a non avere paura della fatica. L'adolescente tende a rifugiarsi nei device e nella vita on life perché è uno dei pochi spazi "liberi" dalla presenza di adulti controllanti e fagocitanti. Il volume spiega cosa significa per i genitori separarsi dai propri figli, prendere le distanze dall'idea e dalle attese che si sono fatti; e per i figli staccarsi dall'idea e dalle attese che i genitori si sono fatti su di loro. Il compito più difficile dei ragazzi è proprio quello di diventare diversi da coloro che li hanno generati.