
In questo nuovo libro di Juul, si spiegano i motivi per cui sia all'interno della scuola (primaria e secondaria) sia nella famiglia è arrivato il momento di adottare un concetto nuovo di educazione, quello proposto da Juul e qui formalizzato. Comportamento distruttivo, litigi quotidiani, estenuanti conflitti di potere con bambini difficili rappresentano una sfida impegnativa per tanti pedagogisti e genitori. Secondo gli autori, tuttavia, alla base di disobbedienza e indisciplina risiede una causa principale: un profondo conflitto relazionale tra adulti e bambini. I bambini, infatti, sono disposti a imparare e collaborare quando vedono riconosciute e tutelate la propria integrità e individualità personale all'interno di un ambiente rispettoso e di un dialogo realmente "paritario". Con dettaglio e profondità, accompagnati da un linguaggio chiaro ed esempi pratici, gli autori spiegano a pedagogisti e genitori in cosa consiste la "competenza relazionale" - concetto centrale della nuova cultura pedagogica - e quali possono essere le alternative attuabili in campo educativo.
C’era una volta il servizio militare obbligatorio. C’era una volta l’obiezione di coscienza.
Oggi il Trentino ha istituito il servizio civile universale provinciale; una risposta politica alla forte richiesta del «Manifesto per un servizio civile universale» espressa a Villa Sant’Ignazio – la culla, all’inizio degli anni Settanta, del primo nucleo di obiettori – da un centinaio di testimoni privilegiati rappresentanti degli enti di servizio civile.
Il volume approfondisce questo grande tema civile, sociale e politico attraverso differenti punti di vista senza tralasciare mai l’aspetto educativo. Quali implicazioni pedagogiche ha, da un lato, la disponibilità di diritti universali e, dall’altro, l’imposizione di obblighi da parte dello Stato ai giovani cittadini? Quali interpretazioni ci offrono le scienze e le pratiche dell’educazione? Che ruolo hanno o dovrebbero avere il mondo adulto, le istituzioni e lo Stato nella promozione di doveri, responsabilità e opportunità per le ragazze e i ragazzi?
Con i contributi di:
Riccardo Bonacina, Marco Dallari, Johnny Dotti,
Dario Fortin, Giampiero Girardi, Emanuele Rossi,
Livio Passalacqua, Pompeo Viganò
Le elezioni del 2001 sono state particolarmente importanti perché hanno prodotto una vera alternanza al governo. Sono state caratterizzate dalla competizione fra due schieramenti e hanno creato le condizioni per il rafforzamento del bipolarismo. Gli autori dei contributi al volume si interrogano su come e perché l'ingegneria delle coalizioni e l'immagine di Berlusconi abbiano fatto vincere la Casa delle libertà. A partire da un'accurata analisi dell'esito numerico e politico del voto, vengono soppesati il funzionamento del sistema elettorale, l'effetto leadership e l'influenza della comunicazione politica nelle decisioni di voto. Infine, sono descritti il nuovo parlamento e le modalità di formazione del governo Berlusconi.
Paola Versari, psicologa e psicoterapeuta, sviluppa in queste pagine un'analisi dei falsi miti del nostro tempo, che fluttua tra esaltazioni dell'individualismo e derive nel relativismo. Si addentra così nella realtà, ora nel mondo luccicante dello spettacolo, della tv e della moda, avvicinandone i protagonisti, ora nelle strade e nella vita della sua città, Roma. Nell'incontro diretto anche con la gente più comune, l'autrice svela amorevolmente di ciascuno il vuoto interiore, che si cela sotto le maschere beffardamente sorridenti che la moderna società del l'apparire e del progresso si sforza ancora di imporre. Ma una volta scoperchiate le desolanti profondità dell'io, l'autrice si dà cura di offrire una risposta alla crisi contemporanea, che prima di essere economica, politica, sociale... è in radice crisi spirituale, umana, antropologica. Lo fa riproponendo il metodo della Logoterapia e mostrando la vita stessa del suo inventore, lo psicologo austriaco Viktor E. Frankl, noto in tutto il mondo per essere riuscito a superare positivamente la tragedia del campo di concentramento nazista, da cui scampò trovandosi solo, avendo perso tutti i famigliari a lui più cari.
Giovanissimo incursore durante la Seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre partigiano sulle coste adriatiche, poi in Sicilia a caccia di latitanti nelle campagne dove spadroneggiava il bandito Giuliano, quindi a Milano alle prese con alcuni grandi delitti «mediatici» in una città in pieno boom economico. Per il generale Carlo Alberto dalla Chiesa questi furono gli esordi di una straordinaria carriera da comandante, sempre in prima linea nella lotta alla criminalità e al servizio dello Stato. Nella lunga battaglia contro la mafia, quando sfidò il sistema di potere dei boss e si scontrò con la loro capacità di «aggiustare» i processi ed evitare condanne, e poi negli anni bui del terrorismo, quando fu chiamato a guidare la ferma reazione delle istituzioni contro la minaccia eversiva delle Brigate rosse, il generale fu sempre sul campo accanto ai propri uomini, e unì carisma, intuito, coraggio a un metodo d'indagine che avrebbe fatto scuola. Marito e padre affettuoso, fine psicologo (i principali pentimenti di brigatisti furono merito suo), Carlo Alberto dalla Chiesa è stato, innanzitutto, un carabiniere. E il congedo dall'Arma, in occasione della sua nomina a prefetto di Palermo, fu un dolore che faticò a descrivere: scelto ancora una volta dalla politica come uomo della provvidenza, nella stagione più sanguinosa della guerra di mafia fu lasciato solo, quando Cosa nostra decise di eliminarlo perché in poco tempo aveva svelato interessi criminali che solo anni dopo sarebbero emersi con chiarezza dalle inchieste giudiziarie. Attingendo a rapporti e informative, visitando i luoghi che lo videro cogliere successi investigativi, tra pedinamenti e arresti, e soprattutto condividendo segreti operativi e retroscena inediti degli uomini che gli furono accanto, Andrea Galli ha ricostruito in queste pagine la vicenda umana e professionale del più famoso carabiniere d'Italia, trentacinque anni dopo il tragico attentato di via Carini a Palermo, il 3 settembre 1982, e insieme ha tracciato un racconto che, dal secondo dopoguerra a oggi, segue il filo rosso della drammatica e spesso misteriosa storia del nostro Paese, ripercorsa attraverso la biografia di un suo indimenticato protagonista chiamato a «essere al centro della fiducia e della credibilità dello Stato».
La questione del linguaggio, della sua origine e del suo ruolo nell'evoluzione umana, è l'argomento attorno a cui ruota il saggio di Alfred A. Tomatis. Sviluppando le sue teorie sulla centralità dell'ascolto, Tomatis propone una nuova interpretazione dell'origine del linguaggio e approfondisce il rapporto madre-figlio prima e dopo la nascita. Grazie alla capacità di ascolto già nella vita intrauterina il bambino costruisce la propria identità. Alla luce di queste analisi, diventa allora possibile costruire una diversa lettura delle relazioni umane e della stessa evoluzione dell'uomo.
Un regime di alternanza politica caratterizza normalmente le democrazie liberali. L'Italia non è mai riuscita a raggiungere questo livello di sviluppo del suo sistema politico. Nella prima Repubblica questo ebbe forma 'centrista' e fu, come lo definiva Aldo Moro, una 'democrazia incompiuta', essendo l'alternativa che il partito comunista proponeva, ideologicamente e politicamente respinta da tutte le altre forze democratiche. Cadute storicamente tali pregiudiziali, neppure la seconda Repubblica, dopo il 1992, è riuscita a dare stabilità a un regime di alternanza, per la debolezza dei partiti e delle coalizioni che vi si sono contrapposte nell'affrontare i problemi nodali di carattere economico e sociale. Sono maturati nel frattempo anche in Italia quei processi di intrinseca modificazione del modello stesso di democrazia rappresentativa, che caratterizzano anche altri paesi democratici e vengono definiti di 'postdemocrazia'. All'analisi di questa lenta trasformazione della nostra democrazia si uniscono, nelle pagine che seguono, i profili di quattro uomini politici, Aldo Moro, Ugo La Malfa, Enrico Berlinguer e Bettino Craxi che, fin dagli anni Settanta del secolo scorso, si posero il problema della necessità di un cambiamento politico del sistema, senza risolverlo.
Il volume studia, dal punto di vista psico-pedagogico, la differenza tra le fiabe narrate a voce e le storie viste in televisione; sottolinea i possibili effetti sui bambini ed invita gli adulti ad una maggiore consapevolezza nell'educare ipropri figli. Per i bambini l'abitudine al teleschermo e molto precoce: ma quali effetti e controindicazioni" puo avere? E come si differenzia il linguaggio televisivo da quello delle favole narrate a voce? Dalla fiabe tradizionali alle fiabe moderne, dalla storia letta la sera dalla mamma o dal papa alle storie viste in TV: questi e altri aspetti sono oggetto di riflessione e analisi nel presente volume, nella convinzione che le fiabe non sono destinate soltanto ai bambini. "
L'adolescenza, già da Rousseau definita come seconda nascita, per le profonde trasformazioni corporee, psichiche, spirituali, attraverso le quali va definendosi l'identità personale, unica e irripetibile, di ciascuno, costituisce età di passaggio, oggi particolarmente delicata e complessa. Da qualche tempo è invalsa l'abitudine di classificare con terminologia alfabetica le varie stagioni adolescenziali. Generazione Zeta rappresenta i nati fra il 1996 e il 2010, i primi ad essere cresciuti con Internet, mentre Generazione Alfa indica le leve dal 2011-12 in poi. Si tratta di fasce generazionali accomunate, oltre che dall'intrinseco processo di sviluppo individuale, anche dalla comune appartenenza all'ambiente socio-esistenziale, contraddistinto dalla rete degli strumenti d'interconnessione e comunicazione digitale. Con i loro stili, riti, linguaggi, gusti, di non semplice decifrazione, gli adolescenti odierni, dibattuti fra inquietudini, fragilità e speranze, necessitano di adulti capaci di ascolto, vicinanza, proposte di vita bella e buona. Il testo offre riflessioni ponderate sui punti di vista essenziali (sociologico, psicologico, pedagogico, pastorale) dai quali osservare/interpretare gli sfidanti mondi delle adolescenze d'oggi.