
Nel 1946 Rita Hayworth, nel ruolo della protagonista "Gilda", si sfila lentamente il guanto mentre canta "Amado mio", con una sequenza memorabile di movenze e gesti, sorrisi ed espressioni, incenerendo con lo sguardo Johnny (Glenn Ford). È lo spogliarello più pudico e più seducente che la storia del cinema possa ricordare. Che cos'è la seduzione e cosa ci dice in proposito questa icona ormai classica del cinema? Diverse cose. Innanzi tutto che la seduzione riguarda non cosa si fa, ma il modo in cui lo si fa. Di conseguenza, la seduzione è a tutti gli effetti un'arte, perché è creativa, soggettiva, irripetibile. Ogni volta è una situazione nuova e diversa. Ogni volta è una tela bianca da dipingere e riempire con linee e colori particolari, in modo da attrarre un certo partner (e non un altro), oggi ma non ieri o domani, qui ma non altrove. La seduzione è insomma il contrario dell'ovvio e della banalità, è un momento straordinario che richiede la capacità di inventare nuove forme nel modo di manifestare noi stessi, di stabilire un legame intenso con chi ci interessa. Come per Gilda, l'essenziale è non togliersi semplicemente un guanto, ma sfilarlo in maniera che resti un'esperienza indimenticabile. Una parte per il tutto. Attingendo ai risultati della scienza ma anche a suggestioni dalla letteratura, dalla storia, dalla filosofia e dal cinema, Luigi Anolli racconta la lunga avventura della seduzione dalla preistoria a oggi.
Il libro vuole essere un contributo al dibattito sulla scuola secondaria e sulla riforma del ministro Berlinguer. Le questioni che secondo l'autore sono irrisolte all'interno della riforma sono i contenuti dell'insegnamento e la direzione che la scuola dovrà seguire nel prossimo futuro. I tratti caratteristici della scuola odierna sono, secondo l'autore, il progressivo abbandono dei capisaldi dell'istruzione superiore e l'omologazione verso un'istruzione mediocre e approssimativa. Questa nuova "scuola per consumatori" è la scuola che ha rinunciato al suo ruolo di formazione, che ha posto tra i suoi obiettivi l'interscambiabilità delle discipline, che non forma più al suo interno l'élite intellettuale del paese.
Il libro, in un'edizione aggiornata con nuovi spunti, vuole essere un contributo al dibattito sulla scuola secondaria e sulla riforma del ministro Berlinguer. Le questioni che, secondo l'autore, sono irrisolte all'interno della riforma sono i contenuti dell'insegnamento e la direzione che la scuola dovrà seguire nel prossimo futuro. La scuola odierna è caratterizzata da un progressivo abbandono dei capisaldi dell'istruzione superiore e dall'omologazione verso un'istruzione mediocre e approssimativa. Questa nuova "scuola per consumatori" è la scuola che ha rinunciato al suo ruolo di formazione, che ha posto tra i suoi obiettivi l'interscambiabilità delle discipline, che non forma più al suo interno l'élite intellettuale del paese.
Il libro, in un'edizione aggiornata con nuovi spunti, vuole essere un contributo al dibattito sulla scuola secondaria e sulla riforma del ministro Berlinguer. Le questioni che, secondo l'autore, sono irrisolte all'interno della riforma sono i contenuti dell'insegnamento e la direzione che la scuola dovrà seguire nel prossimo futuro. La scuola odierna è caratterizzata da un progressivo abbandono dei capisaldi dell'istruzione superiore e dall'omologazione verso un'istruzione mediocre e approssimativa. Questa nuova "scuola per consumatori" è la scuola che ha rinunciato al suo ruolo di formazione, che ha posto tra i suoi obiettivi l'interscambiabilità delle discipline, che non forma più al suo interno l'élite intellettuale del paese.
È la riedizione del testo omonimo pubblicato nel 2012 nella collana LabMedia. Partendo dai concetti di sacro e di mistero che hanno la loro sintesi nel rito, l'Autore ripercorre i fondamenti teologici della liturgia, come sono insegnati dal magistero della Chiesa, di cui la Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium è l'espressione più autorevole. Viene poi affrontata la dimensione comunicativa della liturgia: il popolo di Dio è parte viva della celebrazione e per comunicare ha bisogno di un linguaggio simbolico, di codici comunicativi, quali: i gesti e gli atteggiamenti del corpo, la musica e il canto, il silenzio, l'abito, il luogo, l'architettura, il colore, le immagini, la luce, i movimenti, i profumi... L'ultimo capitolo del libro tratta l'importanza della preparazione di una celebrazione nello stile della comunione.
Perrone evidenzia il ruolo positivo della DC per il nostro Paese, sostenendo che il partito, attraverso una politica di difesa degli interessi nazionali, ebbe la capacità di ritagliare all'Italia rilevanti margini di autonomia, nonostante la subordinazione agli Stati Uniti. Agendo in modo duttile e intelligente nella situazione che la realtà dava, la DC costruì l'ascesa dell'Italia a quinta potenza industriale del mondo.
"Il codice da Vinci" è diventato in tutto il mondo un fenomeno editoriale. E, quel che è più importante, la storia raccontata da Dan Brown ha introdotto milioni di lettori in un mondo magico e misterioso dove si trovano riuniti Maria Maddalena, Leonardo da Vinci e i Templari, un sedicente Priorato di Sion, il Vaticano, l'Opus Dei e il Santo Graal. Ma in che misura il romanzo è storicamente attendibile e dove invece altera i fatti a vantaggio della finzione narrativa? Questo libro si propone di eliminare ogni equivoco, rispondendo a domande quali: È realmente esistita una società segreta conosciuta come Priorato di Sion? Quali sono le teorie sulla natura del Santo Graal? Qual è il significato degli enigmi nascosti nei nomi dei personaggi?
Forse Il simbolo perduto è solo un best seller di straordinario successo, frutto di una spumeggiante fantasia e di una puntigliosa ricerca storica.
O forse no.
Forse c'è qualcosa di più, qualcosa che nessuno ha ancora capito, qualcosa che è talmente sotto gli occhi di tutti da passare inosservato, come nella migliore tradizione massonica.
Con quest'opera, Simon Cox, l'autore dei Segreti del Codice da Vinci, guida il lettore di Dan Brown a un livello di comprensione del Simbolo perduto più alto. Perché la tesi di Cox è che Brown abbia scritto fra le righe del thriller un testo ermetico destinato a restare nella biblioteca esoterica. Insomma, un romanzo con un doppio fondo. E mentre il mondo dei lettori si appassiona alla nuova avventura di Robert Langdon, Brown ne approfitta per veicolare messaggi percepibili soltanto agli iniziati del sapere non convenzionale.
Chi volesse entrare a far parte di questo ristretto gruppo di eletti può cominciare da qui, leggendo e studiando le varie voci dei Segreti del simbolo perduto, che Cox ha sviluppato con rigore e passione. Come le precedenti guide, anche questo libro è impostato secondo un ordine alfabetico di facile consultazione, da Abaddon a Washington, passando per i quadrati magici e il rito scozzese. Tutte le parole chiave per entrare nel misterioso mondo esoterico con il rischio, affascinante, di non volerne uscire mai più.
Il termine «Vaticano» evoca immediatamente l'immagine dell'immensa piazza antistante la basilica di San Pietro e il monumentale colonnato che l'abbraccia. Tra i fedeli cattolici evoca anche la finestra da cui il papa benedice la folla festante. Ma il Vaticano è molto di più. Stato di diritto tra i più piccoli al mondo, minuscola città dentro la vasta città di Roma, di cui ha condiviso le vicissitudini e di cui costituisce «l'altra faccia», ha una lunghissima storia, ricca di chiaroscuri e di personaggi più o meno limpidi. E insieme a incredibili tesori artistici, custodisce nei suoi palazzi molti segreti legati a vicende antiche, recenti e contemporanee.
Dopo aver raccontato i «segreti» di varie metropoli - Parigi, New York, Londra e Roma - Corrado Augias rivolge ora la sua attenzione a quelli, quasi impenetrabili e gelosamente serbati, della Santa Sede. Anche qui le pietre parlano, ma più rivelatrici ancora sono le storie di coloro che, nel corso dei secoli, hanno abitato questi palazzi.
Si inizia con Nerone e i primi cristiani sullo sfondo della Roma imperiale per passare poi a Costantino: la sua famosa e apocrifa donazione al papa ha per secoli rappresentato l'atto di nascita del potere temporale della Chiesa. La galleria dei personaggi è ricchissima. Oltre a templari, gesuiti, inquisitori e membri della potente Opus Dei, ci sono, naturalmente, i papi: dall'umile Celestino V all¿arrogante Bonifacio VIII, dal discusso Pio XII al mite ma «rivoluzionario» Giovanni Paolo I. E con loro gli artisti, ingaggiati per testimoniare, più che la gloria del Creatore, quella del committente: da Bernini e Borromini, rivali e diversi in tutto, al Michelangelo della Cappella Sistina e di San Pietro. Non mancano figure più pittoresche: Marozia, concubina papale, forse all'origine della leggenda medievale della «papessa» Giovanna; la sua «collega» del Seicento, Olimpia Pamphili, sprezzantemente chiamata dal popolino la «Pimpaccia»; e l'irrequieta e anticonformista regina Cristina, luterana, che lasciò il trono di Svezia per trasferirsi a Roma, alla quale molto si perdonò perché la sua conversione al cattolicesimo sembrava rappresentare una vittoria della Controriforma.
Fra le storie più recenti, Augias ricostruisce quella del vicecaporale della guardia svizzera Cédric Tornay, accusato del duplice assassinio del colonnello Alois Estermann e di sua moglie Gladys Meza Romero e morto «suicida»; quella della misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, svanita nel nulla nel giugno 1983; quella dello scandalo Ior, con le sue connessioni internazionali e l'inquietante scia di morti.
Un tratto sembra legare, agli occhi dell'autore, tutte queste vicende, le più antiche e le più recenti: la commistione fra cielo e terra, fra spiritualità e potere temporale, e il prezzo altissimo che la Chiesa cattolica, unica religione fattasi Stato, ha pagato e paga nel tentativo di conciliare due realtà difficilmente compatibili.
Stimarsi e rispettarsi sono due requisiti indispensabili per vivere una vita soddisfacente, a livello personale o professionale, e per proporsi con fiducia agli altri. Troppo spesso il tipo di educazione impartita trasmette una visione limitante di noi stessi, che impedisce il pieno sviluppo delle nostre potenzialità. Il libro insegna a liberarci di questi limiti, attraverso una presa di coscienza della nostra unicità e del nostro vero valore, affinché sia possibile far affiorare e trasmettere agli altri (in particolare ai bambini) valori positivi.