
La salute per l'anima e attraverso l'anima: la meraviglia del viaggio verso la guarigione. In un periodo storico in cui le opzioni terapeutiche non permettono di frenare l'impennata delle malattie croniche, l'uomo ha ricominciato a sentire il bisogno di riscoprire, seppur in modo inconscio, il senso della sua esistenza e del legame con l'universo. In questo contesto di trasformazione e opportunità, la visione ildegardiana dell'origine della malattia, che pone al centro la persona nella sua relazione unica con il creato, può fornire basi per un modello di cura che possa essere definito sistemico, in grado di leggere la complessità dei sistemi biologici attraverso l'integrazione con la storia personale e unica di ogni persona. Un nuovo modello di cura, dunque, in grado di reincantare il mondo attraverso il dialogo tra le discipline umanistiche e le più avanzate punte della ricerca scientifica.
«Volendo Dio misericordiosissimo e sapientissimo compiere la redenzione del mondo, "quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio, nato da una donna... per fare di noi dei figli adottivi" (Gal 4,4-5)» (LG 52). Questo studio incentrato sulla figura della Madre di Dio prende l'avvio dal testo conciliare della Lumen Gentium. Evidenzia alcuni tratti mariologici rilevanti e coglie gli spunti significativi della relazione esistente tra la Trinità e Maria. Non possiamo contemplare la Vergine Madre di Dio senza riconoscere le relazioni divine che la circondano e che la colmano di luce.
Storia avvincente, quella della Madonna che scioglie i nodi. Una devozione che sta facendo il giro del mondo, con tappe di cuore in cuore. L'autore desidera raccontare scene di vita domestica, ecclesiastica e sociale, pubblicando questo volume, scritto prevalentemente accanto al tabernacolo. Entusiasmante focus sui protagonisti, con affascinanti contesti storici e geografici, tanto quasi da percepirne profumi, colori e sfumature. I personaggi s'incaricano di accompagnarci, con dialoghi che coinvolgono appassionatamente. Un inno a Gesù, per manifestare il senso di gratitudine, per il dono della comune Madre Tre Volte Ammirabile, che ci rende fratelli, tra noi e con Lui. In appendice contiene la Novena a Maria che scioglie i nodi.
Cinquant'anni esatti (1974/2024) separano il primo e l'ultimo dei saggi di teologia della forma ecclesiale pubblicati in questo volume. Entrambi sono ispirati al progetto di mettere in evidenza il modo in cui la Chiesa deve attestarsi in rapporto alle nuove consegne che articolano la sua missione evangelizzatrice nella contemporaneità culturale. Ed entrambi fanno sponda sull'immagine della parrocchia, "forzandola" a ridiventare "l'archetipo" della comunità che Gesù considera il contesto caratteristico dell'apertura del regno di Dio: che assegna la missione della Chiesa. Non senza sorpresa dello stesso Autore, nell'arco della sua pluridecennale ricerca, la parrocchia si è rivelata come fenomeno istituente e categoria teologica forte per l'immaginazione più coerente della forma ecclesiale della fede. Nella congiuntura attuale, anche a motivo di un'immaginazione teologica e di un diritto ecclesiastico che ne hanno preso concettualmente distanza, la parrocchia non è all'altezza - come passione e come istituzione - della forma che l'archetipo deve oggi avere nell'inedita città secolare che definisce il suo habitat. Questa forma dovrà essere trovata: non ci sono alternative, perché niente può sostituire la sua prossimità - concettuale e pratica - all'essenza della Chiesa. Come si attrae oggi la formazione della comunità mista che Gesù vuole, aggirando pacificamente e ironicamente i muri delle differenze religiose e delle diffidenze irreligiose?
È il tempo di un Giubileo nuovo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l'esperienza viva dell'amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Questa convinzione ha spinto mons. Antonio Staglianò a scrivere questa Lettera teologica al Papa in occasione dell'apertura del Giubileo, la notte di Natale del 2024. Punto centrale della riflessione dell'autore è l'affermazione di un «cristocentrismo giubilare», che diventa il fondamento dell'annuncio di speranza per tutta l'umanità e giustifica l'ottimismo cristiano come giudizio e sguardo della fede sulle vicende storiche. È questa la speranza che non illude e non delude, perché è passata attraverso la testimonianza di un amore incarnato che spinge il dono della vita fino alla morte.
La Lettera ai cresimandi 2025 è un messaggio di incoraggiamento, riflessione e guida spirituale per i giovani che si avvicinano a questo importante passo della loro vita cristiana. Ogni anno, l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, scrive una lettera speciale indirizzata ai ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima. Quest'anno l'arcivescovo parte dall'immagine dell'arcobaleno come simbolo di speranza e unità, ispirando i giovani che si preparano a ricevere lo Spirito Santo per essere messaggeri di pace e riconciliazione nel mondo. Così come l'arcobaleno unisce due punti distanti, chi riceve lo Spirito è chiamato a costruire ponti tra persone e comunità divise. Ogni colore rappresenta un dono dello Spirito, come amore, gioia e pace, e riflette la bellezza e diversità dell'opera di Dio in ciascuno di noi. Uniti nello Spirito, possiamo creare una comunità armoniosa, come i colori dell'arcobaleno che, pur diversi, formano insieme uno spettacolo di bellezza e unità.
Quaderno
4186
Maternità surrogata e tutela della dignità
La conversione ecologica e l’interconnessione della creazione
Il cantico dei tre giovani nella fornace
Sammy Basso: un giovane «anziano» testimone di scienza e di fede
Norme per il discernimento di presunti fenomeni soprannaturali
Don José María Arizmendiarrieta, creatore della «esperienza cooperativa di Mondragón»
Tra le sabbie di «Dune»
Come capire qual è la chiamata di Dio per ciascuno di noi? E i sentimenti che proviamo sono energia da contenere e incanalare o forse un messaggio da ascoltare? Queste e altre domande vengono affrontate nel volume, attraverso un percorso attento alle dinamiche profonde dell'animo umano e alle relazioni che ci troviamo a vivere ogni giorno. Vengono presentate alcune categorie essenziali della teologia di Edward Schillebeeckx e della psicologia del profondo di Alessandro Manenti, e a partire da esse vengono fornite chiavi di lettura per comprendere il vissuto delle persone. Il lettore è accompagnato a familiarizzare con questo approccio psico-spirituale attraverso l'analisi di una storia di vita concreta e numerosi esempi proposti per illustrare i concetti più rilevanti.
Lo studio propone un'esplorazione all'interno della letteratura profetica, della quale si prendono in esame brani tratti dai profeti anteriori, o libri storici, e pericopi che provengono dai profeti posteriori; vengono inoltre offerti tre saggi di natura teologica. Non si tratta né di un testo di pura esegesi, né esclusivamente di teologia biblica, ma di un'elaborazione di entrambi i generi che risponde anche a un obiettivo di natura didattica: offrire agli studenti delle Facoltà Teologiche, dei Seminari, degli Istituti Superiori di Scienze Religiose, ma anche a chiunque fosse interessato ad approfondire la conoscenza della Bibbia, uno strumento di riflessione e di studio.
L'ascesi parla le lingue del mondo: le traduzioni latine de "Gli otto spiriti della malvagità". Grazie alle antiche traduzioni latine dei testi del primo monachesimo orientale, è possibile osservare lo sviluppo della analoga letteratura in occidente. Tra le versioni note, ne restano due de gli otto spiriti della malvagità, raccolta di sentenze ascetiche di Evagrio Pontico, lette e citate da autori spirituali di ogni tempo, tra cui Gregorio Magno. Redatte probabilmente tra V e VI secolo, il volume ne propone la prima edizione critica con traduzione italiana, insieme ad un lavoro che ne mette in risalto i caratteri peculiari e il rapporto con gli scritti coevi e successivi.
Il cristianesimo si distingue dalle altre religioni per la sua fede nel Dio uno che esiste in tre persone: Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Nonostante il suo carattere fondamentale e centrale per il cristianesimo, ci sono stati periodi nei quali la dottrina della Trinità sembrava quasi lasciata nell'oblio. Il XX secolo ha portato nella teologia cristiana un risveglio trinitario. I grandi teologi come, tra gli altri, K. Rahner, H.U. von Balthasar, R. Panikkar, S. Bulgakov, J. Zizoulas, ma anche i grandi mistici come F. Kowalska, ci hanno offerto non soltanto uno sguardo rinnovato ed appassionato alla Trinità, ma anche una visione dell'impatto religioso, esistenziale, spirituale, culturale e sociale della fede trinitaria. Infatti, il mistero trinitario, anche se sorpassa la ragione umana, risponde alle questioni che pone la ragione, e non soltanto non offusca l'idea dell'Assoluto, ma la rende possibile e comprensibile.
Questo libro nasce dal tentativo di rispondere alle domande dell’editore Cantagalli che, con autentico zelo apostolico, ha voluto sollecitarmi con questioni talora “difficili”, ma di sicuro e diffuso interesse.
Ho cercato le risposte nella mia storia personale e nel mio cuore, nel Magi­stero della Chiesa e in quello dei papi che hanno segnato la mia vita e, non da ultimo, nel fecondo dialogo con amici, sacerdoti e laici, che vivono un’autentica passione per Cristo e per la Chiesa, testimoniando nel mondo Colui che hanno incontrato. – Card. Robert Sarah –
Dio esiste? Ieri come oggi, uomini e donne di ogni tempo, specie di fronte alle difficoltà e alle proprie fragilità, si sono posti questa domanda. Lo hanno fatto grandi santi e peccatori, credenti e atei, intellettuali e persone semplici. Ma ancor più in un’epoca come la nostra, in cui molti sanciscono la fine della cristianità e la detronizzazione di Dio, un tempo nel quale l’uomo naufraga nell’illusione di un nuovo senso della vita, all’insegna della provvisorietà e della compulsività, che tutto afferra e nulla possiede veramente.
In queste pagine il cardinale Robert Sarah risponde a molte domande sull’esistenza e la presenza di Dio nella nostra vita, sul Suo apparente silenzio, sulla morte, sulla sofferenza, sul dolore, sulla gioia e su molto altro.
Oggi, forse più di ieri, abbiamo tutti un forte bisogno di risposte chiare e fondate, di testimonianze tangibili, di incontri che rivelano l’esistenza e la presenza visibile di Dio. Come in Zaccheo, c’è in noi il desiderio di verità e di pienezza, abbiamo bisogno di “vedere Cristo” per colmare quella “mancanza” che costantemente ci ricorda che Dio esiste.