Parlare di vocazione con i ragazzi non riguarda solo una scelta religiosa, ma riguarda tutte le aree della vita, sia personale che professionale. È poi importante aiutare gli adolescenti a comprendere la propria vocazione in modo completo e positivo, senza farli sentire costretti a scegliere una determinata strada. Agli adolescenti è proposto un percorso graduale per aiutarli a comprendere la propria vocazione. Questo percorso inizia con l'amore per la vita, prosegue con la consapevolezza di essere chiamati da qualcuno e si conclude con l'orientamento al servizio. L'approccio è rispettoso delle dinamiche della personalità degli adolescenti per aiutarli a elaborare una prima ipotesi di sé e della propria vita, senza forzarli a prendere decisioni affrettate.
L'Arcivescovo invita a confidare nella grazia del Signore e a opporsi al male personale e collettivo. Nell'anno giubilare l'esortazione a vivere un tempo sabbatico con al centro la preghiera e le relazioni, e a curare la Confessione e la celebrazione della Messa. Richiamando la Lettera di san Paolo ai Corinzi e gli scritti di santi come Teresa d'Avila e Ignazio di Loyola, monsignor Delpini spiega che "lo smantellamento della nostra superbia apre uno spazio in cui si fa percepibile in modo limpido che tutto è frutto del dono del Signore, potenza sua che si manifesta proprio nella nostra debolezza. Questo ci dona anche la chiarezza e il coraggio di dire “basta” a quanto fa dimenticare il dono del Signore o a quanto lo contrasta esplicitamente"
Arturo è un asino che conduce una vita umile, di lavoro, senza grandi avventure, destinato - sembrerebbe - a provare solo ammirazione e soggezione nei confronti dei quattro splendidi cavalli che vivono nella scuderia in cui lui presta il suo servizio: il cavallo verde, fido servitore della Nera Signora che incute timore ovunque passa; il cavallo nero, compagno di scorribande del brigante Barabba e narratore orgoglioso delle sue turpi imprese; il cavallo rosso, destriero coraggioso avvezzo a guerre e combattimenti, cui partecipa con il suo centurione; infine il cavallo bianco, il cavallo della principessa, splendido e vanitoso. Ma un giorno Arturo vive un'esperienza bellissima e indimenticabile: gli apostoli di Gesù lo scelgono per accompagnare il Maestro nell'ingresso a Gerusalemme, tra una folla esultante. E l'asino non può tacere: si fa coraggio e racconta l'episodio ai cavalli altezzosi, che lo prendono in giro e lo maltrattano... ma alla fine impareranno la lezione. Prendendo spunto dai cavalli dell'Apocalisse, l'arcivescovo di Milano Mario Delpini racconta una storia delicata e commovente, impreziosita dalle illustrazioni di Ileana Romito. Età di lettura: da 9 anni.
Attraverso una serie di discorsi e interventi, tenuti fra il 2019 e il 2023, l'Arcivescovo di Milano legge con lucidità i tratti della nostra epoca; attraversa regole e comportamenti nei mondi dell'economia, della società, della giustizia, della politica; ne denuncia le derive; sollecita impegni personali e collettivi; smuove i cristiani ad assumersi responsabilità per il futuro della polis. Scrive monsignor Delpini: «La mia persuasione è che il bene comune, il bene della convivenza civile, dell'attività imprenditoriale di mercato, della libertà individuale e sociale si costruiscono con la legalità: quindi il rispetto delle leggi, la correttezza delle procedure e la trasparenza degli affari sono modi per garantire questi valori irrinunciabili». Parole che incoraggiano decisamente singoli e comunità a una «rivoluzione morale» fondata - sottolinea nella Prefazione Gianni Borsa - su una «responsabilità specifica nel modo di agire, lavorare, governare in modo "più giusto", per garantire a tutti di essere "più liberi"». «È necessario dimostrare che l'opera onesta è più solida e più redditizia dell'opera disonesta. È necessario dimostrare che la cura per il bene comune favorisce e arricchisce i cittadini, più che l'ossessione per il proprio interesse privato. Una rivoluzione morale è necessaria perché ci sia una cura della legalità.» Arcivescovo Mario Delpini Introducono alla lettura e approfondiscono il senso del volume gli interventi di monsignor Carlo Azzimonti, avvocato, vicario episcopale per gli Affari Generali e Moderator Curiae della diocesi di Milano; Giuseppe Ondei, presidente della Corte di Appello di Milano; Mattia F. Ferrero, presidente dell'Unione Giuristi Cattolici di Milano. Apre poi la raccolta dei testi dell'arcivescovo Delpini il discorso tenuto in Consiglio comunale a Milano nel settembre 2023 in cui emergono i temi principali che vengono affrontati nei contributi successivi: il valore della giustizia, i tratti della legalità, le origini delle ingiustizie, i "volti" e le conseguenze delle disuguaglianze, le infiltrazioni del male nel mondo dell'economia (usura, sovraindebitamento...), l'azione in risposta alle mafie.
Nel suo accorato discorso alla città di Milano, l'arcivescovo Mario Delpini invita a reagire alla mediocrità imperante e alla rassegnazione, insistendo sulla necessità di prendersi cura di quel bene comune che è la fiducia. Per una comunità, per una città, per un Paese la fiducia è la condizione irrinunciabile per una coesistenza pacifica delle persone, delle culture, delle religioni. È la virtù di coloro che interpretano la vita come una vocazione. È l'unico mezzo che abbiamo per affrontare con coraggio le sfide di oggi e per andare con slancio verso il futuro.
Quest'anno, i ragazzi che si preparano a ricevere la cresima sono chiamati dall'arcivescovo Mario Delpini a piantare un giardino che renda bella la Terra. I fiori e le piante richiedono attenzione e cura, e raccontano le meraviglie che lo Spirito Santo compie in ognuno di noi per infonderci slancio e gioia. Allora, piantare un giardino è una come promessa: continueremo a prenderci cura di ciò che siamo, della nostra vita e del nostro pianeta! Non serviranno grandi spazi o sementi speciali: l'unico ingrediente indispensabile sarà l'amore, lo stesso che Dio ci regala ogni giorno. E allora, diventiamo portatori di gioia, e condividiamola con chi ci è accanto!
Questo libro offre integralmente le parole pronunciate da due importanti personaggi del nostro tempo davanti a un pubblico numeroso e attento in una serata speciale. La senatrice Segre e l'Arcivescovo Delpini uniscono memoria, intelligenza e passione per offrire al nostro tempo una risposta all'emergenza educativa che lo segna profondamente. Si rivolgono a tutti: giovani, educatori, genitori, insegnanti, semplici cittadini, istituzioni e associazioni, convinti che l'amore - parola chiave dei loro interventi - possa sempre educare al bene e renderlo possibile.
Torna l'appuntamento natalizio dedicato a bambini con l'arcivescovo di Milano Mario Delpini. Suggestivi racconti che portano i bambini dentro la magia del Natale, la sola capace di trasformare chi sa accogliere con gioia il Signore che viene. Età di lettura: da 6 anni.
Con questa lettera, l'Arcivescovo Mario Delpini, insieme ai Vescovi delle Chiese di Lombardia, desidera entrare in tutte le case della diocesi in occasione del Natale, per pregare insieme e condividere il desiderio di accompagnare ciascuno all'incontro gioioso e fecondo con Gesù. È un modo bello e originale per riconoscere nelle relazioni domestiche quel terreno buono dove fiorisce la vita e dove i piccoli e i più giovani sono accompagnati dai loro adulti di riferimento a esplorare la grandezza del mistero racchiuso nella propria esistenza. Alla fine di ogni capitolo i Vescovi consegnano una preghiera, da recitare in famiglia in qualche momento condiviso lungo il tempo che avvicina al Natale, che diventa augurio per una vita piena, dove l'incontro con Gesù apre nuovi orizzonti e consegna promesse di felicità inaudite. La speranza è che, anche grazie a questa lettera, grandi e piccoli si lascino interpellare da un Amico speciale che bussa alla porta del loro cuore e gli aprano, scoprendo come questo incontro sia portatore di libertà e capacità di amare.
La gioia del Padre nel contemplare l'opera compiuta nella sapienza del Verbo per potenza di Spirito Santo è la benedizione che accompagna tutta la vicenda umana e tiene viva la speranza della beatitudine, anche nelle molte spaventose ombre che segnano la storia di tutti i tempi, del nostro tempo. La Pasqua di Gesù è la rivelazione della via che porta alla gloria: la via della vita donata, dell'amore fino alla fine. Non intendo limitarmi a presentare la "proposta pastorale per l'anno 2023/2024", ma suggerire attenzioni doverose e costanti che devono qualificare le proposte della comunità cristiana. Richiamo tutti alla vigilanza, alla lucidità, alla fortezza per evitare di essere reticenti, intimoriti o arroganti in un contesto caratterizzato da opinioni diffuse che confondono il pensiero, le parole, le proposte in ambito educativo e pastorale. Il punto di partenza irrinunciabile è la professione di fede che riconosce la vita come dono di Dio. In questo senso si deve intendere la vita come "vocazione ad amare". Per dare un contenuto a queste affermazioni ci riferiamo con pensosa disponibilità alla Parola di Dio, alle indicazioni di papa Francesco e del magistero della Chiesa per accompagnare tutti a vivere temi particolarmente complessi e problemi che non possiamo ignorare con la fiducia del credente e la sapienza che viene dall'alto. Nel contesto in cui viviamo, la proposta cristiana può essere considerata come una sorta di stranezza d'altri tempi, può essere disprezzata come ridicola, può essere intesa come la pretesa di giudicare, come una invadenza fastidiosa. Ma i cristiani non vogliono e non possono giudicare nessuno. Sperimentano però che, vivendo secondo lo Spirito di Dio e l'insegnamento della Chiesa, ricevono pienezza di vita, hanno buone ragioni per avere stima di sé e degli altri, affrontano anche le prove animati da invincibile speranza. Non ritengono di essere migliori di nessuno. Sentono però la responsabilità di essere originali e di avere una parola da dire a chi vuole ascoltare, un invito alla gioia. Con questo spirito incoraggio tutti a non rinunciare alla responsabilità della testimonianza, della proposta, dell'accompagnamento educativo sui temi che riguardano l'educazione affettiva, la preparazione al matrimonio religioso, l'accoglienza della vita, il lavoro, la pace, il tempo della terza età.