
Sorella Maria di Campello, al secolo Valeria Paola Pignetti (1875-1961), è iniziatrice, nel 1926, della comunità delle Sorelle dell'Eremo francescano di Campello sul Clitunno (Perugia), una singolare esperienza eremitica, di matrice benedettina e francescana, aperta al dialogo con ogni esperienza di fede. Negli anni tra le due guerre mondiali, l'eremo di Campello costituisce un «faro» capace di tessere precoci relazioni ecumeniche e internazionali con grandi figure del tempo: Gandhi, Albert Schweitzer, Ernesto Buonaiuti, don Primo Mazzolari, frate Giovanni Vannucci, Adelaide Coari. La parola di sorella Maria, nitida e sapiente, scaturita da un silenzio pieno di relazioni, suggerisce vie sempre attuali di fraternità evangelica e cosmica.
Lo sguardo di Gesù sa cogliere i particolari, sa vedere oltre, in profondità. Questo atteggiamento dona la capacità di leggere nel cuore, cogliere aspetti della vita che ad altri sfuggono. L’autore propone la lettura e la meditazione di alcune scene del Vangelo ove si coglie uno «sguardo» particolare di Gesù e offre, come commento di attualizzazione, pagine tratte dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, che invita a «dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione, ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana».
Taisija, badessa del monastero di leušino e Elizaveta feodorvna, gran principessa, appartenente alla famiglia dello zar, due personalità molto diverse, sia per ambiente culturale e religioso sia per sensibilità umana, ma accomunate dall'accoglienza coraggiosa del comandamento evangelico dell’amore per Dio e per il prossimo. Il libro riunisce la lettera a una novizia di taisija – opera letteraria in cui la forma epistolare ben rappresenta la profonda intimità tra la monaca anziana e la giovane – e antologia di lettere effettivamente inviate da Elizaveta ai suoi corrispondenti in varie parti di Europa.
Klaus Berger, con l'ausilio di testi di Clemens Bittlinger, medita sul simbolo più importante della fede cristiana: la croce. I due autori sono uniti, oltre che da un'amicizia di lunga data, dal desiderio di tradurre in un linguaggio fresco, nuovo, la loro fede comune nella croce e nella risurrezione. Scelgono forme di meditazione e punti d'accesso al mistero del tutto diversi, ma giungono alla stessa identica conclusione: la croce sta a indicare quella svolta che è l'amore, l'amore più forte di tutto! La croce suggerisce l'eternità: se l'amore è più forte, dice che la morte non è la fine di tutto. La croce pone un segno nel mondo: ci ricorda che, quando scompariremo, in realtà noi cadremo nelle mani di Dio. Vita dal messaggio della croce. Anche per noi, oggi. «Questo libro mostra varie sfaccettature della croce di Gesù. Offre informazioni sulle origini delle rappresentazioni della croce, spiega come la croce sia diventata il simbolo del cristianesimo e sviluppa, con il sostegno di poesie e di canti sul tema della croce, la teologia che si nasconde dietro ad essa» (Heinrich Bedford-Strohm).
Questo libro di meditazione, idealmente da gustare lungo un arco di quaranta giorni, è pensato per calcare le orme di Gesù sedendo alla scuola di Dietrich Bonhoeffer: una delle menti teologiche più brillanti del Novecento, membro della resistenza a Hitler e martire del nazismo. Sandro Göpfert, che ci invita a percorrere questo viaggio, per ogni giorno di cammino offre: - un brano tratto dagli scritti più intensi di Bonhoeffer, - una pagina biblica cruciale che illustra lo stesso tema, - un testo per l'approfondimento meditativo, - alcune domande per il discernimento personale, - ricchi e preziosi spunti per la preghiera. Al termine di questo percorso di frequentazione quotidiana, il lettore sarà entrato in sintonia con l'uomo Bonhoeffer, conoscerà meglio il profondo pensiero di questo padre della chiesa del XX secolo (i testi sono gioielli tratti soprattutto da Vita comune, Sequela e Resistenza e resa), ma soprattutto avrà fatto esperienza di Gesù, Colui alla cui sequela Bonhoeffer si è messo convintamente, con tutto se stesso. «Un libro per confrontarsi con la visione spirituale di Bonhoeffer. L'autore ha scelto di sostare su testi relativi a quaranta parole-chiave, che spaziano da "preghiera" a "silenzio", da "cantare" a "dormire"...» (Peter Zimmerling).
È il tempo di preghiera e di approfondimento della propria fede.
Il percorso proposto si svolge in tre gradi:
l’ascolto del Vangelo di ogni giorno
la riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono
il proposito personale della giornata: un piccolo gesto che aiuta a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata.
Una traccia per inoltrarsi con fede in questa nuova avventura verso la gioia della Pasqua.
Ci terranno per mano le Suore Loretane di Pessano con Bornago che hanno preparato le riflessioni giorno per giorno.
E se mettessimo un coach professionista in confessionale? La domanda non è così assurda come sembra. Strumento di sviluppo della persona e del suo potenziale umano, risorsa efficace per far evolvere le situazioni di crisi, il coaching ha certamente qualcosa da dire a chi celebra la confessione – «sacramento della crisi del cristiano» – che si trovi dall’una o dall’altra parte della grata. D’altronde, chi accoglie il Vangelo, sceglie una vita che è tutta un fermento, una costante trasformazione e crescita, in balia di quel lievito potente che è l’amore del padre di Gesù. La confessione non può essere solo occasione per “rimettere a posto le cose”, ma la scintilla che fa esplodere il cammino verso la gioia del vivere cristiano.
Il testo nasce dall’invito di Papa Francesco a riscoprire uno spirito contemplativo “che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova”. Questo manuale attinge dalle acquisizioni della didattica contemporanea e le applica all’ambito della preghiera, in particolare a quella contemplativa, e poi al discernimento degli spiriti, con un’attenzione particolare alle dinamiche dell’elezione personale. In tal modo il piano generale dell’opera, con ciascuna delle sue cinque parti, risulta modellato dalla prospettiva.
La preghiera è, per il cristiano, come il soffio vitale: l soffio dello spirito, verrebbe da dire, anzi dello Spirito, senza il quale - seguendo San Paolo - neppure possiamo dire: "Abbà", "Padre". La tradizione orante della storia cristiana è, da questo punto di vista, un serbatoio di emozioni, di crisi messe in versi (talvolta nobilissimi anche dal punto di vista linguistico), di risoluzioni delle crisi stesse, di risalite dagli abissi, di ringraziamenti. Buona preghiera.
Le Perle di San Francesco d’Assisi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno dei santi più amati di ogni tempo. Sono Perle attraversate da un unico «filo»: l’amore.
Per Francesco l’amore non è astrattezza, ma abbraccio, integrazione, è non sentire la diversità; è essere tutt’uno con se stesso, con il mondo, con chi sta nella felicità di vivere una sensazione, un’emozione.
Francesco ha consumato la sua intensa esistenza in quest’ansia di condivisione, di cui noi riusciamo a raccogliere solo le briciole, ma sono briciole preziose vere e proprie perle che fanno di questa vita un raro gioiello.
Un grande pericolo che rischiamo di correre è vivere nell'illusione di sapere chi siamo. Ciascuno di noi è abbastanza lucido per giudicare gli altri, ma farlo con se stessi è più difficile: ci esaltiamo o ci denigriamo. Percepirsi come si è realmente è molto arduo, eppure quanto è importante prendersi cura di sé! È un cammino progressivo, faticoso ma avvincente, dove si impara a gustare la vita in pienezza e a riconoscere cosa veramente conti nella nostra esistenza. In queste pagine, scritte a quattro mani, gli Autori ci conducono in un viaggio - sia di impronta psicologica che spirituale - per apprendere, passo dopo passo, ad amarsi pienamente e tornare ad essere liberi. Ci accompagna l'esperienza di Francesco d'Assisi: è anche grazie a lui che impariamo a dare un senso nuovo alla nostra vita e riscoprire il senso di infinito che abita il cuore dell'uomo.
«La visita pastorale nella diocesi di Foligno mi ha aiutato a cercare la presenza del Signore lungo i sentieri degli uomini, facendomi capire che la cattedra episcopale non è un bene immobile, ma mobile, e che in ogni strada c’è una corsia che conduce a Dio, perché in ogni cuore è latente una sete di infinito».
Volti incontrati, storie toccate con mano e raccontate da una Chiesa “in uscita”, che nelle piccole esperienze di vita quotidiana ha riconosciuto segni di Vangelo.