
L'opera raccoglie i contributi che colleghi ed ex allievi hanno dedicato a Giovanni Garbini in due giornate tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020, l'una all'Accademia Nazionale dei Lincei, la seconda all'Università «La Sapienza» di Roma. I diversi saggi ripercorrono i filoni di ricerca principali dell'eminente semitista e grande innovatore dello studio della Bibbia e dell'Israele antico, e fanno emergere la visione stimolante e spesso coraggiosa dello studioso e del maestro. A questa i ricordi personali aggiungono l'immagine di una personalità coinvolgente che coniugava la dedizione alla ricerca con doti umane particolarmente vive, doti imprescindibili di una figura indimenticabile.
Che uomo era Gesù? Come si è formato nell'infanzia e nella giovinezza? Come è nata in lui una certa idea di Dio e del mondo? Come è diventato maestro e predicatore? Come ha iniziato a fare miracoli? Come è arrivato a essere rifiutato e crocifisso? Quale fu l'effetto del suo modo di vivere sulla società in cui viveva? Cosa capirono davvero i contemporanei di lui (e cosa noi, oggi, capiamo di lui)? Cosa rimane, insomma, del suo personalissimo Vangelo? Rispondere a tutte queste domande significa riscoprire la figura di Gesù e comprendere perché ancora oggi affascini credenti e non credenti. È quello che si propone don Antonio Mazzi in questa biografia del figlio di Maria di Nazareth, del figlio di Dio, del «Cristo incontrato sulla strada». Ogni capitolo contiene una tappa del percorso dell'uomo e una provocazione rivolta al pensiero e al cuore del lettore. Senza preoccuparsi dell'appartenenza o meno di chi legge alla confessione cristiana, l'autore fa rivivere l'avventura di Gesù come «credente», per cui la fede è tutto, ritrovando la sua carica rivoluzionaria insieme alla sua straordinaria attualità.
È ancora possibile pregare Dio dopo Auschwitz? Dio vorrà davvero esaudirci? E può farlo? Cioè è onnipotente di fronte alla sofferenza e al male? A questi e ad altri interrogativi - sempre attuali - Cullmann si sforza di dare una risposta fondata sul Nuovo Testamento, frutto di sessant'anni di riflessioni di uno dei più grandi teologi protestanti del Novecento.
La Bibbia Ebron, un'edizione ricca nei contenuti e nella confezione. - Testo della Nuovissima versione dai testi originali; - Introduzione generale alla Bibbia; - Introduzione all'Antico Testamento; - Introduzione al Nuovo Testamento; - Introduzione ai singoli blocchi biblici: Pentateuco, Libri storici, Libri sapienziali, Libri profetici, Il Vangelo di Gesù Cristo, Lettere di San Paolo, Lettere cattoliche; - Indice tematico, Tavola cronologica, Tabella con misure, pesi e monete, Cartine geografiche; - 64 tavole a colori con alcuni tra i grandi capolavori dell'arte mondiale.
Il Salterio delinea lo schema del dramma vissuto dal giusto, messo alla prova, e poi riscattato. L'esperienza del salmista, riletta in chiave cristiana, è profezia e anticipazione di ciò che patirà Gesù: penetrando in questa realtà di sofferenza vissuta, egli l'ha portata fino in fondo e ne ha manifestato il senso. In tal modo, diversi aspetti del mistero di Cristo sono espressi e approfonditi nei versetti dei Salmi, che egli interpreta con la sua vita e il suo messaggio, dando ad essi pieno compimento.
A partire dai dodici anni nel Tempio di Gerusalemme, poi per tutta la vita Gesù — il Maestro, la Parola del Padre — ha pronunciato parole uniche, destinate a restare per sempre. Dopo l’ultima cena, la vita di Gesù raggiunge il culmine con la passione, morte, risurrezione, ascensione al cielo alla destra del Padre. In questi ultimi brevissimi e drammatici giorni sono gli eventi a parlare, eloquenti come mai.
E le parole? Ci sono ancora le parole di sapienza, i fiumi d’acqua viva che sgorgavano in abbondanza dalla sua bocca? Le parole ora si fanno rare, scarne, essenziali. Forse per questo appaiono più preziose. Il libro raccoglie quelle del Crocifisso e quelle del Risorto, le sue ultime parole, in una meditazione sobria, come il suo parlare.
Sfolgorante è la sapienza e non appassisce, coloro che la amano la contemplano con facilità, la trovano coloro che la cercano, precede nello svelarsi coloro che la bramano. Se per lei all'alba ti levi, non proverai stanchezza. La troverai assisa alle soglie della tua dimora Composta probabilmente alle soglie dell'era cristiana da un ebreo della diaspora di Alessandria d'Egitto, la Sapienza di Salomone testimonia il dialogo interculturale e interreligioso tra il mondo giudaico e quello ellenistico. Da un lato infatti è una meditazione intellettuale che allude a pensatori e atmosfere della classicità greca; dall'altro è saldamente ancorato alla Bibbia e alla teologia giudaica, e a figure, narrazioni, simboli tipici della fede ebraica. La dottrina dell'immortalità beata dei giusti, la sapienza come dono divino che pervade i fedeli e li guida nella loro esistenza, la vicenda dell'esodo biblico di Israele dall'Egitto come simbolo dell'eterna lotta tra bene e male, sono i tre grandi temi che si snodano in questo libro sotto il patronato di Salomone, il sapiente regale per eccellenza. Un testo che infonde speranza e fiducia interiore, e ci richiama alla presenza di Dio oltre gli scandali della storia.
È meraviglioso il posto d'onore che oggi occupa la Bibbia nella vita concreta dei cattolici. Ormai da decenni, non sono più appannaggio del solo mondo riformato la lettura della Bibbia e la sua frequentazione, anche quotidiana: catechesi, liturgia, spiritualità, preghiera (personale o comunitaria) sono sostanziate di riferimenti alla Scrittura. Più che mai, quindi, è necessario chiarire l'accesso ai testi sacri, per inquadrare la logica in cui si inserisce la lettura credente. Non si sente troppo spesso dire - il che è falso - che il cristianesimo è una «religione del Libro»? Non si rischia forse di limitarsi a una semplicistica «verniciatura biblica» delle nostre prassi consolidate? Yves-Marie Blanchard disegna qui i tratti caratteristici dell'insieme biblico, stabilendone il legame con il cuore del mistero cristiano: la connessione diretta con la rivelazione, il canone dei testi, il rapporto tra i due Testamenti, la pluralità di lingue, lo stile di scrittura...
È un commento teologico alla Prima Lettera di san Giovanni apostolo. Il compito del teologo consiste nel mettersi al servizio dei fratelli nella fede. L'apostolo Giovanni è il teologo per eccellenza, che alla ricerca della verità illuminata dalla fede unisce l'amore dell'amico, giungendo al vertice della "teologia mistica". Gesù aveva promesso ai suoi amici l'invio dello Spirito Santo, e Giovanni è il primo, insieme a Maria sua Madre, che ai piedi della Croce ne riceve l'effusione interiore, associata all'acqua e al sangue che sgorgano dal costato trafitto di Cristo. Sono due le grandi direttrici della lettera, cono come due "annunci" che Giovanni ci svela, avendo a sua volta scoperto in essi il cuore del mistero rivelato da Gesù: Dio è luce, Dio è amore. È lo Spirito Santo che ci introduce in questo duplice (ma unico in Dio) mistero; e lo fa grazie ai suoi sette doni, ciascuno dei quali ci apre alla rivelazione di una sua particolare sfaccettatura. Alla rivelazione che "Dio è amore", in realtà, Giovanni giunge dopo aver accolto l'annuncio "che ci amiamo gli uni gli altri": è il mistero della carità fraterna, mezzo indispensabile per conoscere l'amore di Dio e divenirne a nostra volta sorgenti strumentali - ed è il mistero della Chiesa, comunità di credenti chiamati a vivere l'unità del duplice comandamento di Cristo.
È vero, su Giuseppe, artigiano di Nazareth, i Vangeli non ci offrono molte informazioni. Ma ci dicono l'essenziale: che fu un uomo giusto, che fu lo sposo di Maria, che fece da padre a Gesù, dai contemporanei ritenuto suo figlio a tutti gli effetti. Proprio la considerazione dei lunghi anni da lui vissuti con Maria e con Gesù, nella partecipazione alla vita di una famiglia umanamente ricchissima per la qualità delle persone che la componevano, permette all'autore di delineare con efficacia e profondità la fisionomia di san Giuseppe. Un uomo capace di integrare nel suo progetto di vita la dimensione del dialogo con il Mistero; di accogliere il compito della paternità esercitandolo in modo inatteso e inedito, eppure verissimo; di accettare la verginità come sfida ad una intensità ancora più totalizzante per il suo amore sponsale nei confronti di Maria e del suo amore paterno nei confronti di Gesù. Ne risulta un quadro lontano da ogni fantasioso sentimentalismo, che fa di Giuseppe una figura nella quale è utile a ciascuno di noi rispecchiarsi, per ritrovare il desiderio di una solida e reale umanità.
A differenza di quella del profeta Elia, la vita del suo successore, Eliseo, non è così nota. La maggior parte dei miracoli di Elia furono compiuti in un contesto di morte e distruzione, mentre i miracoli di Eliseo avevano principalmente a che fare con la guarigione e la restaurazione.
Elia fu principalmente un profeta di giudizio, mentre il suo successore fu più un profeta di grazia.
Se è così, la storia della vita di Eliseo è molto rilevante per i tempi in cui viviamo. Eliseo profetizzò in Israele durante il nono secolo a.C. come una luce splendente in mezzo alle tenebre dell’idolatria e dell’incredulità. Faremmo quindi bene a seguire il suo nobile esempio mentre cerchiamo di essere testimoni per il Signore nella nostra generazione.
Quale mistero si cela dietro il lenzuolo funebre conservato a Torino? Ha avvolto un cadavere o è stato dipinto da un genio medievale? C'era un piano di manipolazione dietro la datazione al radiocarbonio fatta nel 1988 o questo esperimento ha risolto il mistero della sua origine? Lizzy è una giovane studentessa di odontoiatria che viene coinvolta in una profonda e inquietante indagine su questo telo. Il segreto di Torino è un thriller che vi porterà, attraverso un'apparente finzione, nei segreti della storia di questo controverso lenzuolo funerario, una sacra reliquia per alcuni, un terribile falso per altri. L'eccitante mondo dell'archeologia, della medicina legale, della storia, della palinologia e di altre scienze si rivela pieno di intrighi e interessi nascosti. Questo romanzo apre uno spazio dove la realtà supera la finzione. Chiunque si avvicini a questo telo funerario non rimarrà indifferente: è davvero la più importante reliquia del cristianesimo, o è la più elaborata frode di tutti i tempi? Indipendentemente dalla risposta a queste domande, questo oggetto archeologico è uno stimolo per l'intelligenza, una sfida per la scienza, una provocazione per la tua vita.